Filicudi… l’elìte dei viaggiatori di mare!

L’”Isola dell’elìte dei viaggiatori di mare”. Bella, per tutti.

 

La primavera arriva presto a Filicudi ed è un turbinio di mille colori, un’esplosione di profumi che evocano ricordi lontani. E’ bello qui, in ogni stagione, percorrere i mille sentieri che la attraversano o spulciare in barca a vela le cale mozzafiato che si incontrano affrontando il periplo di quest’isola, una delle più piccole delle Isole Eolie, ma senza dubbio tra le più fascinose. Sentieri e terrazzamenti qui a Filicudi realizzati nel corso dei secoli per consentire la coltivazione dei terreni sono un meraviglioso ed imponente esempio del lavoro umano si, ma anche del suo rispetto ancestrale per una terra che anche se lavorata mantiene la freschezza e il selvaggio di un’isola appena scoperta come se qui l’uomo avesse capito che Filicudi potesse essere abitata solo rispettando i tempi che la Natura gli impone. In terra battuta o lastricati in pietra questi sentieri hanno ancora la larghezza di poco più di un metro, in modo da far passare gli asini ancora oggi insostituibili per raggiungere molte zone dell’isola di Filicudi. In quale altro luogo accade??? Forse, a volte, nei nostri sogni. Di essere davanti ad un lembo di terra minuscolo con una sabbia nerissima e di scorgerlo e scoprirlo pian piano mano a mano che la prua della barca a vela si indirizza verso il punto di ancoraggio. E di sapere che questo luogo molti non lo vedranno mai  o lo raggiungeranno solo in groppa ad un mulo. Non è un turismo d’elite quello di Filicudi, ma elitario si ed è bene che rimanga tale. E’ bene che qui si avventurino solo coloro che sono capaci di bere una birra al Saloon di Antonio, ma anche di apprezzare il silenzio indiscusso che avvolge l’isola all’ora del tramonto. E’ bene che siano in pochi ad arrivare a Filicudi perché delle sette Isole Eolie lei è quella più intatta dove la moda dei luoghi non esiste, dove sarebbe bene arrivare scalzi per sentirne il calore sotto i piedi e dove vorresti che ad un certo punto tutti sparissero per poter ammirare solo tu il movimento lento degli alberi galleggianti delle barche a vela ancorate silenziose davanti al minuscolo attracco dell’inesistente porto. Filicudi è così. Un rapimento improvviso in ogni suo angolo. A terra capperi e vigneti, ulivi e carrubbi caratterizzano l’aspro paesaggio dominato dalle rocce rosse tutte di aspetto diverso, segnate dal tempo….dal vento e dalle tempeste epiche che lasciano l’isola di Filicudi isolata ed in preda al suo destino solitario anche per giorni e giorni. Rilievi e valloni creano un paesaggio non  uniforme. La macchia mediterranea particolarmente folta sul versante nord copre l’isola per intero. Le coste non scendono ripide in ogni lato dell’isola ma a volte dolcemente, creando nel mare una varietà di colori che va dal verde, al blu al viola fino a perdersi nelle profondità più ripide in un blu intensissimo e spaventoso che gli amanti dello snorkeling qui possono ammirare. Il selvatico dell’isola di Filicudi supera di gran lunga quella delle altre sei isole Eolie ed è ovunque. Ammanta l’isola tutta e le sue pertinenze, come la spettacolare Grotta del Bue Marino con la sua atmosfera mistica ed La Canna; una roccia alta circa 70 metri, una nera lama infissa nel mare più blu e che affacciandosi dalla poppa della barca a vela con il naso all’insù ti rimette al tuo posto e ti fa sentire piccino sotto di essa: è la forza della natura nelle sue manifestazioni più impressionanti che con le eruzioni vulcaniche improvvise crea queste meraviglie che spuntano dal mare plasmate dal vento e che forse scendono giù, sotto il pelo dell’acqua fino al centro della Terra. Il clima, la luce abbagliante, l’impervia violenza di Madre Natura, il profumo della sua macchia che riesci a percepire anche mentre stai navigando rendono l’unicità dell’isola di Filicudi indiscutibile. E’ emozionante camminare lungo i sentieri interni, nel silenzio che devasta lì per lì le nostre orecchie, è emozionante la visione all’imbrunire delle tante case diroccate che si stagliano contro il cielo. Il miracoloso equilibrio dei terrazzamenti sembra impossibile da capire e camminarci al di sotto o al di sopra fa sentire che la Natura si sente protetta qui e non temendo la mano cauta dell’uomo, lo aiuta nelle sue mansioni più difficili. È gioiosa la cordialità della gente, che saluta con allegrezza e cordialità. E’ meraviglioso il cielo a Filicudi dove non vi è illuminazione stradale e le stelle non sono mai mortificate od offuscate.  Esse rendono indimenticabile il cammino nelle notti di luna piena. Ancora oggi delle ISOLE Eolie, l’isola di Filicudi viene percepite dagli abitanti di tutte le altre come luogo remoto. In effetti ciò che la fa sentire lontana non è tanto la distanza, ma qualcosa di più profondo: è una distanza nel tempo, nel modo di essere dell’isola di Filicudi e della sua gente. Ecco cos’è: è la lontananza dal luogo comune, la differenza da tutto ciò che siamo abituati a sentire, la profonda divergenza dai luoghi abitati e frequentati dalle persone  in un tempo che io chiamo “sempre”. Quest’isola non è il luogo del sempre, ma il posto “di una volta” anche se quella volta ti rimane appiccicata sulla pelle e stampata nel cuore per sempre. Abbiamo accompagnato qui in barca a vela persone, coppie che avevano visto Filicudi quarant’anni prima in occasione del loro viaggio di nozze e che ci tornano con noi con l’emozione negli occhi di chi sembra non l’abbia vista mai , ma se ne ricorda ogni particolare. Non è facile seguire i ritmi di quest’isola, te ne devi allontanare un attimo per capirne le complessità ed il senso, ma devi stare attento perché ti frega in un attimo: se è amore, aspetterai come me tutta la settimana per rivederla ancora una volta ed anche se il cuore alle isole Eolie lo devi dividere in tanti pezzettini da lasciare qua e là perché non puoi non amarle in ogni dove, qui a Filicudi ci lascerai i pensieri più reconditi e puri. Se ami il mare e la Natura e la possibilità che queste due cose si fondano in un unicum, qui è possibile che questo accada. Ma non tutti lo vedono o lo percepiscono. E’ “elitaria” per questo: a tutti piace, ma solo Lei seleziona i suoi amanti più coraggiosi ed appassionati. Mi auguro che Tu rimanga sempre Tu: asprigna ed inselvatichita. Possente come nessuna.

 

Simona

Salina, l’Isola del mare da amare….

Salina, l’isola del mare da amare

Salina ha in serbo tante sorprese, tanti doni per chiunque si ponga con lei in un rapporto di sincera sintonia. Ne fu immancabilmente affascinato Massimo Troisi che girò qui il suo ultimo film, Il Postino. Non mondanità e luci di riflettori che si accendono solo quindici giorni l’anno ad uso e consumo di frettolosi turisti, ma isola viva che coltiva ancora i suoi campi ed incrementa la sua produzione di malvasia. Nel mondo questo nettare degli dei è conosciuto come “Malvasia  delle Lipari” e viene si prodotto nelle isole Lipari, ma principalmente a Malfa, Salina. I capperi sono un simbolo delle isole Eolie, ma solo qui ve ne sono vaste e fiorenti coltivazioni. Isola viva che ha saputo promuovere e far istituire la riserva naturale che protegge i due vulcani spenti ed ammantati di una fitta vegetazione: Fossa delle Felci e Monte Porri. I Greci la chiamavano Dydime ( Gemelli)per la presenza di questi particolari rilievi vulcanici, separati dall’Altopiano di Valdichiesa che contraddistinguono l’isola. L’attuale nome deriva invece dalla salina, oggi laghetto salmastro che si protende vicino alla costa verso le lipari. Il sale qui prodotto era indispensabile e veniva utilizzato per conservare il pesce ed i capperi. Tre pinacoteche e tre musei in un’isola così piccola sorprendono solo chi non conosce la storia e le vicende di Salina, la grande delle Isole Eolie. L’intraprendenza e la laboriosità hanno sempre contraddistinto i suoi abitanti tanto è vero che a fine ‘800 la sua flotta mercantile contava 150 velieri. Coloro che giungono a Santa Marina notano subito i caratteristici campanili delle settecentesca chiesa. A monte di Santa Marina un sentiero si inerpica dal Serro dell’Acqua sino alle grotte scavate nel tufo. Ve ne sono alcune con più ambienti di comunicazione tra di loro. È una gita piacevole tra ulivi e frutteti che ci porterà a scoprire, dopo una rapida salita che alcuni di questi rifugi sono ancora abitati. Due chilometri verso sud e si raggiunge Lingua. Piccolo borgo di pescatori che offre un’ospitalità semplice ed autentica. Sicuramente da visitare il museo etnologico posto nelle vicinanze del lago di Lingua. Da non perdere le ottime granite ed il “pane cunzatu” di Alfredo. Prima di giungere a Lingua si può osservare un ponte del settecento nel vallone Zappini a pochi metri dal mare. Si tratta di parte dell’antica strada in pietra, non più utilizzata, che alcuni salinoti hanno riportato alla luce. E’ pittoresco il laghetto di lingua con il suo faro. Siamo sull’isola più verde dell’arcipelago e per gli amanti delle passeggiate e del trekking consigliamo di trascorrere una giornata sul monte Fossa delle Felci per ammirare dal tetto di Salina tutte le altre isole e persino l’Etna. Da questa piccola comunità composita di inizio ‘700 e priva di comuni tradizioni ci si sarebbe potuti aspettare una costante dipendenza dall’isola maggiore posta a poche braccia di mare ed economicamente strutturata da secoli. E certamente la vita di Salina rimane legata a quella di Lipari per molti aspetti e per molto tempo. Alle soglie do XIX sec. si realizzano improvvisamente le condizioni che permettono alla nuova comunità di affrancare l’economia locale dalla strozzatura operata dai commercianti di Lipari. E’ l’improvvisa crescita della domanda di Malvasia nel primo decennio dell’800 che permette ai salinari l’accumulo degli strumenti necessari per l’agognato salto di qualità nei rapporti di scambio. Tali investimenti permettono a Salina di sfruttare al massimo le potenzialità produttive della loro “fertilissima terra”. Agli arbori della nuova era gli eoliani, decimati da novant’anni di emigrazione, non hanno strumenti culturali sufficienti per affrontare i problemi creati da quella tumultuosa risorsa che è il turismo. Appena giungono i primi disastri ambientali però c’è chi si rende conto che l’industria dell’ospitalità ha bisogno di seguire la medesima regola praticata dagli illuminati mercanti di un tempo, cioè di non disperdere il patrimonio e creare lavoro e ricchezza diffusa con le imprese familiari. Ed è su questa strada che oggi, giustamente, molti si incamminano. C’è tuttavia il pericolo di pensare al turismo come ad una monocultura dimenticando che anni orsono la rovina è giunta per avere puntato tutto su una sola risorsa, la vite. Per questa ragione appare oggi più che mai necessario affiancare ad una corretta industria dell’ospitalità il potenziamento dell’agricoltura pregiata ( malvasia e capperi) che seppure ancor vitale, subisce i contraccolpi della mancanza di una seria programmazione commerciale

Le Eolie una scelta di cuore.

Eolie

“Cercavamo un posto dove vivere una vita tranquilla, lontana dal caus, dalle sirene impazzite, dalle auto in coda, dagli assalti ai semafori, dalla gente inferocita. Cercavamo un posto dove poter sorridere al nostro prossimo, anziché averne paura, senza dover duellare per un parcheggio: un luogo dove la nostra casa continuasse dopo il cancello. E cercavamo il mare, il sole, il profumo, il silenzio. Tutto questo per continuare ad essere noi stessi. Siamo allora partiti per paesi lontani. Abbiamo visto, provato ed alla fine il nostro esotismo si è realizzato, dietro l’angolo di casa. A Filicudi. Piccola Isola magica nell’Arcipelago delle Isole Eolie”. Poche parole bastano a trasmettere il forte richiamo di queste isole. Ieri come oggi grandi viaggiatori famosi quali Dumas, Guy De Maupassant hanno esplorato i luoghi e studiato l’economia, le tradizioni e i costumi di questi angoli allora inesplorati del mondo. L Eolie sono creature vulcaniche nate dalla presenza attiva di quattro elementi che nei millenni ne hanno mutato la forma, i profumi, i luoghi, le genti: aria, acqua, terra e fuoco. Le Isole Eolie offrono ai turisti, agli studiosi e agli amanti del mare, una sola cosa: la loro bellezza naturale poiché di fronte al mare la felicità è un concetto semplice. L’Arcipelago Eoliano ci mostra un mare ancora pescoso e pulito, grotte e scogliere altissime, faraglioni e spiagge dalla sabbia finissima e nera, solfatare e montagne di bianchissima pomice e tutto il fascino degli ambienti isolani che qui alle Eolie danno del loro meglio 365 giorni l’anno.

capperi isole eolieIn primavera, la vegetazione che ammanta le fertili isole è un’esplosione di colori e di profumi. Un tempo le Isole Eolie erano ricoperte da fitti boschi, ma oggi, la macchia mediterranea ha preso il sopravvento e l’incontro di quest’ultimo con lembi di spiaggia vulcanica ed acque cristalline crea scorci di insuperabile bellezza.

E’ vero, l’uomo ha disboscato quasi ogni centimetro disponibile per coltivare viti, capperi, legumi ed ortaggi, ma il grande lavoro umano che nel corso dei millenni ne ha modificato la morfologia ha lasciato intatti fascino, bellezze naturalistiche e selvatichezza.

L’uomo, ma soprattutto il cuore stesso di ogni isola, hanno dato un impronta diversa ad ognuna di esse e noi speriamo che le Isole Eolie tutte mantengano se stesse inalterate e spregiudicate per millenni ancora.

Filicudi ed Alicudi sono un rifugio antistress da un ambiente incontaminato, Panarea è l’isola modaiola, meta di un turismo d’elìte, Stromboli e Vulcano, aspre e selvagge, attirano un turismo giovanile un pò Bohemien. Salina, la verde, maestosa con le sue montagne gemelle, per la sua tranquillità è la prediletta dalle tante famiglie con bambini e negli ultimi anni da quelli amanti del vino che richiedono una meta chic ma discreta.

Lipari l’isola maggiore e più abitata, offre a chi ha esigenze di confort e di ampi spazi, tutti i servizi, porti, locali e punti di ritrovo per tutte le età.

Viaggiare da soli… ma non troppo!

Non avevo mai dormito su una barca a vela, non avevo mai visto il mare sotto questa prospettiva.
Ho deciso di provare questa avventura e al di sopra delle mie aspettative ne sono rimasta incantata, magica settimana ora diventato un appuntamento inderogabile.
Alla scoperta delle Eolie é un viaggio tra sapori e colori che ci ricordano quanto sia unica la nostra terra.
Alicudi, filicudi e ad un tratto stai viaggiando nel tempo, sembra che il resto del mondo non sia arrivato ancora sull’isola. Dove si respira una suggestiva voglia di pace tra il rumore del mare e le poche luci della notte.
L’alba e il tramonto, il mare di seta, i momenti più preziosi.
L’equipaggio é spesso formato da persone single o gruppi io ero sola, ma mi sono trovata fin da subito in armonia con tutti, penso che sia sempre la magia della barca, in pochi giorni ci si sente davvero parte di un equipaggio.

 

Consigli di viaggio per le isole Eolie

Vivere una crociera in barca a vela alle Isole Eolie è un sogno per molti. Le Isole Eolie si trovano al largo della Sicilia, e sono sette perle incastonate nel Mar Mediterraneo, un territorio unico e speciale con una sua caratteristica bellezza brulla, selvaggia e piena di vita, dove la natura si esprime al meglio. Situate a nord della Sicilia, in provincia di Messina, queste perle sono famose per i vulcani attivi di Stromboli e Vulcano e per la bellezza dei panorami e dei paesaggi, oltre che per il clima. 

Vivere una vacanza completa alle Isole Eolie è possibile grazie ad un itinerario in barca a vela che permetta di toccare tutti i punti nevralgici di queste splendide sette sorelle, come ci consigliano gli esperti del sito di Vacanze Isole Eolie che organizzano vacanze in barca a vela nelle Isole Eolie. 

Ecco quindi qualche consiglio se pensate di organizzare una bella gita in questo angolo di paradiso.

Quando andare alle Isole Eolie? 

Qual è il migliore periodo dell’anno per recarsi in visita a queste isole? Sicuramente durante la stagione estiva. In estate le Isole Eolie sono caratterizzate dalle giornate calde ma possono essere molto affollate. Durante la primavera le giornate sono calde e piacevoli, le Isole Eolie sono spazzate dal vento e ci possono essere precipitazioni leggere. 

Le temperature medie sono abbastanza alte anche in inverno (circa 11 gradi) mentre ad aprile si è sui 17-19 gradi come temperature massime. In maggio le temperature si attestano sui 20 gradi e ad agosto le minime sono di 24 e le massime di 30, quindi la tarda primavera e l’estate (ma anche settembre) sono i mesi migliori per godersi la bellezza delle Isole Eolie. Già da giugno è possibile fare il bagno, la temperatura dell’acqua è sui 20 gradi, 26 gradi ad agosto. 

Una minicrociera alle Isole Eolie

Una vacanza in barca alle Isole Eolie è quello che ci vuole per riuscire a toccare tutte le isole in un arco di tempo non troppo lungo (una settimana può bastare, anche meno se si dedica meno di un giorno a ciascuna isola). Il tour in barca delle Isole Eolie si trasforma in una vera avventura alla scoperta delle diversità e peculiarità di ciascuna di queste bellissime perle del mare. 

Una minicrociera di sette giorni alle Eolie può partire da Lipari per arrivare a Panarea, la prima isola famosa per le cave di pomice e per la presenza di tanti locali e ristoranti. Si può quindi toccare la bella Stromboli, e visitare il vulcano più attivo d’Europa, e poi Salina, la maggiore delle Isole Eolie, caratterizzata da un paesaggio unico e mozzafiato. 

Filicudi è un’isola invece particolarmente selvaggia dove potrete vedere la bellezza dei fondali e se siete fortunati incontrare le bellissime tartarughe; Alicudi, se possibile, è ancora più brulla e selvaggia, ideale per chi ama il silenzio e la tranquillità della natura. Qui c’è un sistema di grotte che vale la pena di essere visitato, via mare.

Vulcano è l’isola che ospita l’omonima montagna eruttiva e ospita diverse colonie di uccelli che si fermano durante le migrazioni, ideale per gli amanti del birdwatching.

Per mangiare: godete della cucina locale che è uno straordinario mix di cucina di terra e di mare. Dovete considerare che le isole non hanno sempre vissuto di turismo, c’era la pesca e persino l’agricoltura. Pomodori secchi e capperi sono un prodotto tipico, insieme alla malvasia.

Le Eolie meritano attenzione dunque, anche se ormai la destinazione è diventata mainstream può influire tanto, sulla godibilità della vacanza, il modo in cui si organizza la vacanza. Se l’amore per la natura incontaminata è ciò che vi spinge anche a vederla dal mare, tramite la barca a vela, non dovete dimenticare che per viaggiare comodi e sicuri occorre prendere alcune precauzioni:

  • per le escursioni nelle isole, soprattutto quelle più disabitate, occorre dotarsi dell’abbigliamento adatto. Non andare in scarpe di tela, ma meglio degli scarponi, portare sempre con sé uno zaino che contiene un kit di pronto soccorso basilare. Non ce n’è bisogno, ma meglio essere prudenti. 
  • In estate il livello di insolazione e irraggiamento solare è molto alto, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, pertanto dovrete portare con voi una scorta d’acqua. Le escursioni e le passeggiate verso le sommità dei vulcani non sono uno scherzo: sarete guidati da personale esperto che vi darà esattamente questi consigli. Non mancano i “belvedere” per ammirare tutto l’arcipelago, di giorno e di notte.

Perché andare alle Eolie? I consigli per una vacanza all’insegna dell’avventura

Lipari

Avete mai immaginato di vivere la classica avventura dell’isola semideserta, lontana da ogni parvenza di mondo moderno? Apparentemente oggi è molto difficile coltivare questo mito letterario, a metà tra il sogno ancestrale del selvaggio e la fuga dalle preoccupazioni quotidiane. Siamo tutti connessi, non possiamo fare un passo fuori di casa che immediatamente riceviamo una chiamata di un caro che ci chiede se siamo partiti, arrivati, come stiamo, dove andiamo. Tutto così fuori e luogo e disturbante che davvero, per un momento vorresti essere in un posto lontano. Ebbene, in Italia c’è un posto dove mettersi alle spalle tutto questo ed è l’arcipelago delle Eolie, in particolare alcune delle isole più selvagge (non Panarea o Lipari, per esempio).

I consigli per una vacanza all’Eolie (possibilmente in barca a vela)

Le Isole Eolie sono costituite da sette isole vulcaniche situate a nord di Capo Orlando sulla costa settentrionale della Sicilia e a 70 km a a ovest di Tropea sulla terraferma italiana. L’arcipelago comprende Lipari, la principale isola turistica, e l’isola vinicola di Salina (le uniche con porti propri); le isole vulcaniche ancora attive di Stromboli e Vulcano e le isole più piccole e meno frequentate di Filicudi e Alicudi. Panarea è tra le più piccole, ma merita una nota a parte in quanto è diventata sede di un turismo di élite, simile a quello della Costa Smeralda in Sardegna. L’arcipelago è stato occupato fin dal Neolitico ed era molto apprezzato per i suoi depositi di ossidiana, la roccia vulcanica simile al vetro utilizzata per gli attrezzi da taglio prima della scoperta del bronzo. Furono poi i coloni greci a dare alle isole il nome di Eolo, il dio dei venti, in riconoscimento della loro situazione esposta.

La popolazione delle isole è stata molto impoverita dai rigori imposti dalla Seconda guerra mondiale e dalle sue conseguenze e l’economia si è ripresa solo negli ultimi anni con la crescita del turismo. Oggi, gli alberghi e le pensioni delle isole sono affollati di turisti nei mesi di luglio e agosto e i loro pochi porti e ormeggi riparati sono gremiti di diportisti provenienti da tutto il mondo.

Se non avete mai visto le Eolie senza dubbio Lipari è la meta iniziale per venire a contatto con queste ruvide isole. Ha una posizione centrale rispetto all’arcipelago ed è rifornita quotidianamente dalla Sicilia. Lipari è quindi un’isola che non si presta a quel concetto di isola deserta di cui scrivevamo sopra. È una meta privilegiata anche nel periodo di bassa stagione, quando il clima dà una tregua al via vai di turisti. A Lipari sono presenti importanti siti archeologici, panorami naturalistici e il Museo che racconta – attraverso i reperti – la lunga storia delle Eolie.

Stromboli è famosa per il suo vulcano perennemente attivo e perciò presenta spiagge di sabbia vulcanica scura, molto suggestive. Qui il senso dell’avventura è assolutamente preponderante. Le eruzioni si possono ammirare anche salendo in prossimità del cratere, se non sono particolari, ma soprattutto rendono meglio dal mare. Immaginate di starvene in barca a vela e vedere il bagliore rosso della lava, mentre mangiate un piatto di spaghetti con frutti di mare. Stromboli è selvaggia per cui non è così comoda, non troverete locali alla moda, ma certamente angoli dover rilassarvi e godere dell’aria salmastra, sapendo di stare letteralmente sopra un vulcano. Un’esperienza che non capita tutti i giorni.

L’isola è l’ideale per chi ama faticare, camminare e mettersi il comfort alle spalle. Le camminate sui sentieri che conducono al cratere, in mezzo a una natura aspra, che si fa strada man mano che vi allontanate dal caratteristico centro abitato, vi farà godere di quel senso unico di soddisfazione che le Eolie possono regalare. La natura si sente in questi casi.

Ancora più selvagge sono le isole occidentali di Alicudi e Filicudi, all’estremità dell’arcipelago, consentono la visione di straordinari tramonti, ma non solo. Essendo praticamente deserte possono essere vissute così come sono, nella loro nuda interezza. Essendo meno organizzate, sotto ogni punto di vista, causa la scarsa popolazione (poche centinaia di unità residenti) non offrono nulla in termini di vita sociale. Ma è proprio questo che potrebbe fare al caso vostro.

Filicudi è abbastanza grande e si presta a escursioni con dei mezzi. Non ci sono spiagge particolari, ma una circumnavigazione in barca è l’ideale per fare il bagno nel solito mare pulito delle Eolie. Durante la sera, mancando il trambusto della movida, sarete circondati dai suoni della natura, silenziosa e quasi imperscrutabile. L’isola offre un ampio panorama sul resto dell’arcipelago. Potrete vedere Stromboli e Vulcano all’alba. Nell’isola di Alicudi, più piccola, c’è veramente poco: un albergo, un negozio di alimentari, un piccolo bar. Se siete scrittori o artisti in cerca di pace e ispirazione, Alicudi fa al caso vostro. Se avete figli probabilmente non è il massimo, ma se state cercando il gusto genuino dell’isolamento, che solo isole particolari possono dare, allora queste due gemme fanno per voi.

Alla scoperta di Lipari, Salina, Alicudi e Filicudi

Quante volte avete sentito parlare della magia delle Isole Eolie? Questa catena di isole vulcaniche offre l’atmosfera tipica dei villaggi di pescatori, una cucina saporita, millenni di storia e bellezze naturali a profusione. Ogni isola ha il suo carattere: Lipari è bianca e brillante, grazie all’impiego della pietra pomice; il fertile terreno vulcanico di Salina consente la coltivazione della vite, che conferisce all’insieme il caratteristico colore dominante verde, accentuato da boschi interrotti da formazioni che sembrano caduti dal cielo; su Vulcano colpisce il lavoro della lava fusa e poi raffreddato che ha lasciato in eredità scogliere simili ad artigli, che si allungano nel mar Tirreno. Le spiagge sono polverose, grigio-bianche con pomice o nere con lava polverizzata, e il mare è pulito, cristallino, pullulante di vita.

Lipari

L’isola di Lipari è la maggiore dell’arcipelago delle Eolie: tipica isola che dipende dall’economia del mare, con il suo bel centro abitato che si sviluppa intorno a Corso Vittorio Emanuele II, già dall’arrivo si fa riconoscere per la rocca del Castello, arrampicata quasi a strapiombo sulla Piazza di Marina Corta, dove sono ormeggiate le barche dei pescatori. L’isola vulcanica è fatta naturalmente di pietre leggere, e non manca lo spettacolo dei massi che scivolano verso il mare. Per mangiare prediligete ovviamente la cucina di pesce fresco in una trattoria, non rimarrete delusi.

Cosa vedere a Lipari

Il Museo Archeologico Regionale Eoliano: situato via del Castello a Lipari, aperto dalle 9:00 alle 18:30 ogni giorno, in estate. Si entra pagando 6 euro di biglietto di ingresso. Ospita resti e collezioni risalenti al periodo neolitico nonché una ben fornita raccolta di reperti dell’antica Grecia, nel periodo della colonizzazione della Sicilia, e di età romana. Non mancano naturalmente le spiagge, autentico paradiso per gli amanti dello snorkeling, lussureggianti nei fondali marini popolati da una diversificata fauna marina.

Ovviamente come tutte le isole dell’arcipelago, anche Lipari si apprezza di più attraverso una vacanza in barca a vela. L’isola è stata per secoli il centro mondiale per la produzione di pomice, e anche se la miniera ha lasciato profonde cicatrici sui pendii delle colline, è responsabile – stavolta in positivo – dei depositi di sabbia bianca fine sul fondale, che conferisce all’acqua quel colore da piscina naturale tanto apprezzato dai diportisti.

Alicudi e Filicudi

Filicudi si allunga intorno alle pendici del vulcano Fossa Felci, che raggiunge i 773 metri di altezza. Poco abitata durante le stagioni non turistiche, si riempie d’estate grazie anche alla ricchezza della sua macchia mediterranea, che riempie l’aria di profumi. Si può ammirare il tramonto da Stimpagnato oppure fare il bagno in una delle piccole spiagge. Il Museo regionale ha qui una sede distaccata.

Procedendo verso Occidente si trova Alicudi, una delle più piccole isole dell’arcipelago e quella più occidentale. Alicudi è poco abitata, si stima che abitino poco più di un centinaio di persone. Data la sua dimensione raccolta, non manca chi si lancia per fare un giro a piedi dell’isola, reso difficoltoso da attraversamenti a nuoto e dal pericolo costante prodotto dal movimento delle rocce a valle. Invece è perfetta per il giro in barca soprattutto per ammirare il tramonto sul mare. Nonostante sia quasi deserta, l’isola si dive in contrade caratteristiche con i tetti piani per raccogliere lì’acqua piovana e le chiesette. Esistono anche borghi disabitati soprattutto all’interno. Alicudi Porto è il più importante in quanto vi possono attraccare le barche e le navi provenienti dalla Sicilia e in effetti è l’unico centro di approvvigionamento dell’isola. L’economia è prevalentemente agricola grazie alla fertilità dei terreni: come sempre capperi, vite e ulivo piuttosto comuni nelle Eolie. E il turismo contraddistinto da escursioni nell’isola e intorno ad essa, in barca a vela o catamarano.

L’isola di Salina

Questa isola ha la forma caratteristica donata da due vulcani spenti, le due gobbe: Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri di altitudine appena inferiore ai 1000 metri sul livello del mare. Il nome attuale viene da un’antica salina presente a Lingua, una frazione del centro di Santa Marina di Salina. Notevole la produzione di vino Malvasia, grazie al fertile terreno e la giusta insolazione dei vigneti, base del successivo sviluppo economico. L’isola deve parte della sua fama più recente alle scene girate qui per il film Il Postino, che ha valorizzato le indubbie bellezze naturali. La spiaggia di Pollara, dove è stata filmata la pellicola, è stupenda, in particolare al tramonto, e ospita un festival annuale dei capperi nella prima settimana di giugno, con balli, giochi di strada e un buffet di cibo arricchito con capperi. Il porto principale, Santa Marina Salina, è bello e incontaminato, con una lunga strada principale chiusa al traffico, fiancheggiata da boutique chic e negozi di alimentari e ristoranti tipici dove si può gustare la cucina del posto. I due vulcani principali possono dare l’occasione per delle escursioni lungo sentieri lussureggianti, all’interno dei quali la temperatura cala. In mezzo alla frescura, anche d’estate, si entra in un mondo incantevole. Giusto il tempo per farsi una sgambata e arrivare a godere del panorama sul mare e le altre isole, per poi tornare giù e gustare una granita. Salina è suggestiva anche dalla barca.

 

Isole Eolie: quando andare in vacanza

Le Isole Eolie godono del classico clima Mediterraneo, dove il mare la fa da padrone e influenza il tempo, portando spesso delle brezze rinfrescanti la sera, che aiutano a sopportare la classica calura estiva.

Ma qual è il periodo adatto per andare in vacanza alle Eolie

Le Isole Eolie sono famose per la loro bellezza selvaggia, in parte derivante dalla natura vulcanica. Queste sette isole sono state nominate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e si capisce perché: sabbie vulcaniche, crateri, occasionali eruzioni, fondali puliti, panorami mozzafiato. Le costiere rocciose si alternano a piccole cale, che spesso rendono l’insieme quasi inaccessibile alla vista del visitatore che si avvicina dal mare. La stessa distanza dalla terraferma ne aumenta il fascino, dilata il senso di avventura e di isolamento che esse possiedono.

Situata nella provincia di Messina, a Nord della Sicilia, le Isole Eolie sembrano cambiare aspetto con il passare del tempo e l’alternanza delle stagioni. I vulcani attivi di Stromboli e Vulcano possiedono fumarole e acque termali, che non fermano però le tempeste invernali che sovente rendono le isole irraggiungibili per i collegamenti con la terraferma. In estate più di 200.000 turisti affollano alberghi e case vacanze, a Panarea su tutte.

L’esposizione al vento dovuto alla posizione isolata, nel Tirreno Meridionale, se da un lato rinfresca in estate, dall’altro rende la primavera frizzante. Si possono avere le classiche giornate calde primaverili, caratterizzate da nebbia, talvolta spazzata via dalla brezza. Questa rinfresca le estati, che in alcune giornate registrano temperature molto importanti. In inverno piove, ma la temperatura non è rigida. Il massimo delle piogge lo si registra in autunno, soprattutto nel mese di ottobre, novembre e dicembre. Piove molto meno in primavera e decisamente poco in estate, con il minimo di prenotazioni registrato a luglio.

vacanza eolie

Per quanto riguarda le temperature medie: da dicembre a febbraio la temperatura minima media è di 11 gradi, la massima di 15. A marzo e aprile già si sale su 17-19 gradi di massima e 13 di minima. In piena primavera si superano i 20 gradi di massima, fino ad arrivare ai 26 di giugno, che registrano una minima di 20 gradi. Le temperature toccano il picco ad Agosto, con temperature massime di 30 gradi e minime di 24. Settembre è ancora molto mite con temperatura massima di 27 e minima di 21 sostanzialmente come giugno e quindi perfetto per una vacanza.

Se volete abbronzarvi e godere di giornate di sole sappiate che in estate si gode di 10-11 ore di soleggiamento contro le 4-5 dei mesi freddi. Godrete quindi di giornate sufficiente lunghe per divertirvi e rilassarvi, sfruttando la brezza per farvi trasportare dalle onde.

Per fare i bagni è sufficiente aspettare giugno, perché l’acqua registra una temperatura ideale superiore ai 20°, che diventano 26 nel picco di Agosto. Se a ottobre avete la fortuna di trovare belle giornate soleggiate, con temperatura sui 25 gradi, non sorprendetevi di vedere qualcuno che fa il bagno: l’acqua infatti ha una temperatura media ancora superiore ai 20°.

Il periodo migliore per andare alle Eolie

Fatte le giuste considerazioni sul clima, il periodo ideale per andare in vacanza alle Isole Eolie, particolarmente per una minicrociera in barca a vela, è quello da giugno ad agosto. Per estensione, se volete godere del mare e delle spiagge, da giugno a settembre, con sparute puntate ottobrine solo in previsione di tempo caldo e un po’ sopra le medie.

La primavera è ideale per progettare delle escursioni, che le isole permettono di fare data la loro natura aspra. Esistono percorsi e sentieri per i più avventurosi. L’ideale per andare in barca a vela è da maggio a settembre in presenza di condizioni meteo che lo permettano.

Isole Eolie la luce del mare…

Isole Eolie, la luce, i colori, il mare di una volta!

Navigare alle Isole Eolie, non è come navigare in qualsiasi altro arcipelago del Mediterraneo. Infatti il mare e la terra di queste isole sono diverse, si respira un’aria particolare che sembra non sia presente in altri posti al mondo. Non si è ancora capito se a rendere così particolare queste isole siano le persone che vi abitano, gli isolani accoglienti, i loro modi di fare, la loro cucina basata sulla pesca, oppure i colori di questa terra che contrastano il blu di questi profondi fondali marini. Probabilmente è l’insieme di tutto questo con l’aggiunta della presenza di vulcani attivi e non, che rendono uniche queste isole. Anche la luce del sole qua sembra essere diversa, intensa e calda illumina paesi, baie e scorci di mare tra i canali che dividono e cuciono le isole, la luce illumina il verde intenso dei boschi di felci e le valli chiamate nei modi più strani.

Qua dove il vento e sempre moderato, l’acqua del mare limpida e scaldata da più fattori naturali, tra cui le attività vulcaniche, il sole ed il vento caldo, si respirano odori di mare e di terra siciliana. Tutto il contorno è costituito da barche all’ancora nelle baie più suggestive o davanti ai paesi che si preparano per la sera. Ristoranti aperti con le loro cucine da cui escono odori di cibo, locali sul mare per gli aperitivi, musiche di sottofondo ed arancini pronti per essere gustati… sono il quadro che si presenta davanti a chi sceglie questa meta. Le Isole Eolie sono un mix di natura, tradizione e divertimento che se frequentate ed attraversata con il mezzo giusto, ovvero la barca a vela, si possono scoprire e conoscere in un viaggio di sette giorni che vi riporterà al contatto e nell’essenza della vita di mare, della vita vera!

Panarea: cosa vedere e cosa fare

Unica ed esclusiva, l’isola di Panarea può essere considerata il gioiello dell’arcipelago delle Eolie. Famosa in tutto il mondo grazie al turismo internazionale perlopiù di lusso, attira il jet-set americano ed europeo grazie alla sua invidiabile posizione. A Panarea ci si gode la vacanza perlopiù in relax, in terrazza, gustando un aperitivo o una granita, oppure a bordo di uno dei tanti yacht che riempie il porticciolo. Ma per un turista tradizionale l’isola ha molto più da offrire, soprattutto quando ci si addentra tra le sue stradine bianche e i suoi vicoli, risalendo dal porto.

Panarea è una meta prettamente estiva, ma si fa piacere anche in primavera e nella tarda estate. Il clima mediterraneo, mite, secco nella bella stagione, favorisce l’allungamento della stagione turistica fino a 6-7 mesi, ideale per chi vuole prenotare un giro in barca intorno all’isola e fare un bagno nel suo mare. L’importante, in questi casi, è prenotare prima.

Cosa vedere a Panarea

Panarea, come tutte le isole del sud Italia, ha una grande storia, teatro di civilizzazione e cultura fin dai tempi passati. Si trovano addirittura rovine risalenti all’età del bronzo. Oggi però l’isola attrae più per la sua nomea turistica. Eppure l’abitato risplende ed è diverso dal colore quasi uniforme delle altre isole dell’arcipelago delle Eolie. Semplici edifici bianchi circondati da fiori e giardini. La vita notturna ovviamente propone diverse opportunità di divertimento. Ma nonostante o forse a causa dell’invasione di un certo tipo di turismo d’alta classe, l’isola è affascinante, ben tenuta, con muri di pianti a fresco, giardini ben curati e viuzze tipiche che danno vita ad angoli ombreggiati durante la calura estiva.

L’isola non è deturpata da alberghi eccessivi e tutto sembra immerso all’interno dell’ambiente naturale. Al di fuori dei picchi stagionali quindi l’isola di Panarea è assolutamente godibile, fresca, da vivere in pace. Maggio, giugno e settembre sono i periodi ideali per un’escursione in barca a vela.

L’isola è l’ideale per una fuga romantica oppure per godersi il relax durante le ore del giorno, facendo il bagno in un mare pulito e dal fondale cristallino. Anche come destinazione per un viaggio di nozze, soprattutto se si proviene dalla Sicilia. Chi può lavorare fuori case e se lo può permettere, può prendersi un periodo di stacco per lavorare in pace.

Contrada San Pietro

Quando si arriva in barca, si attracca al porto di San Pietro, centro logistico principale per tutte le attività legate al turismo. A fianco all’abitato, praticamente a ridosso, si trova una sorgente termale di acqua calda, che viene impiegata a scopo terapeutico e di riscaldamento. Non deve sorprendere in quanto le Eolie, come ben noto, sono delle isole vulcaniche. È proprio la Contrada San Pietro con il suo labirinto di viuzze e vicoli a rappresentare il cuore dell’isola: i giardini e le terrazze sono immersi all’interno di una vegetazione fatta di olivi, palmeti e bouganville. Qui ha sede un piccolo museo etnografico che racconta la storia dell’isola, la cultura appartenente all’età di bronzo, legata intimamente alla natura vulcanica ed irrequieta dell’isola.

Panarea Stromboli Basiluzzo isole eolie

La processione di San Pietro

Il nome della contrada prende nome da San Pietro che è naturalmente il patrono, nella chiesetta di San Pietro, anch’essa bianca, risalendo sulla strada di montagna che conduce alla vetta di Panarea, si tiene la processione per il santo patrono durante il 29 giugno, che prevede uno spettacolo di fuochi artificiali sul mare. Risalendo su per la strada si può ammirare uno spettacolare panorama sulle altre isole, c’è una riserva naturale adatta per bird watching, ma anche per percorsi di trekking. In particolari gli scogli di origine vulcanica e l’isola di Stromboli con il suo caratteristico pennacchio Dall’altra parte è possibile ammirare Vulcano, Lipari e Salina.

Drautto e Cala Junco

La Contrada di Drautto: un suggestivo manipolo di case sparse che si allunga nel perimetro costiero dell’isola. Il nome della contrada testimonia il suo passato, luogo di ancoraggio per pirati e corsari saraceni. Non lontano si trova una caletta sabbiosa, molto amata dai turisti, caletta degli Zimmari dove si può fare il bagno nel mare. Procedendo ancora in avanti si trovano i resti del villaggio dell’età del bronzo, costruito interamente di capanne, una testimonianza dell’importanza costante avuta dalle Eolie nel passato. La suggestiva Cala Junco non è troppo distante, con la sua forma a mezzaluna, confinata da scogli molto suggestivi che creano una specie di piscina dove fare il bagno in tutta tranquillità. Probabilmente questa spiaggia è tra le più belle dell’intero arcipelago delle Eolie proprio grazie alla colorazione dei fondali. Normale che nei mesi estivi risulti particolarmente affollata, ma è consigliatissima a maggio, giugno e settembre.

Cosa fare a Panarea

Panarea offre tantissimo, nonostante sia piccola.

  • C’è il fascino inimitabile dell’isola vulcanica
  • Le rovine e i resti dell’età del Bronzo
  • Spiagge piccole e affascinanti, dalla sabbia sottile
  • Opportunità di scattare foto e girare video suggestivi
  • Possibilità di fare escursioni e salire fino in vetta
  • Visitare giardini e terrazzamenti
  • Rilassarsi nelle piscine degli alberghi o a bordo di una barca
  • Organizzare escursioni nelle altre isole delle Eolie

Una tipica giornata a Panarea potrebbe iniziare con la colazione su una terrazza affacciata sul mare, prima di una passeggiata lungo la spiaggia e un’ora o due passate a rilassarvi o a divertirvi tra le onde. Dopo un pranzo al sacco in spiaggia o sulla terrazza privata, un pomeriggio in piscina o la lettura di un libro potrebbe essere seguita da un’altra passeggiata, quando lo sciame dei turisti si fa meno insistente. Poi un aperitivo in riva al porto e la cena sulla terrazza del ristorante sono il modo perfetto per concludere la giornata. Non mancano i locali per divertirsi di notte.

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