Le Isole Eolie furono colonizzate dai Greci, verso l’inizio del 500 a.C.

Strombolicchio.

I Greci chiamarono le Isole Eolie così poiché ritenevano che fossero la dimora di Eolo, Dio dei venti, ovvero dove Eolo andava a riposare.

Sono state ritrovate a Lipari monete antiche recanti l’immagine di tralci e di grappoli che testimoniano le antiche origini e l’importanza economica della viticoltura in questa zona geografica. Gli storici parlano di una Colonia Greca, che all’inizio del 500 a.C. avrebbe importato a Lipari un vitigno che prese il nome di Malvasia, ma non si è certi che tale vitigno sia l’attuale Malvasia di Lipari.

Una delle prime testimonianze della produzione vitivinicola delle Eolie è del Cavalier Bacci che nel 1596 affermò che “l’isola di Lipari è sparsa di fecondi colli, che per il calore del suolo danno un vino sincero” si intendeva buono e leggero. Ma, nel 1890 Guy de Maupassant nel suo libro “La vita Errante” descrive un’altra Isola, Salina, ed il vino li prodotto così “mentre tornavo, avevo scoperto dalla barca un’isola nascosta dietro Lipari. Il battelliere la chiamò Salina. Lì si produce il vino di Malvasia. Volli bere… una bottiglia del celebre vino…. E’ proprio il vino dei Vulcani, denso, zuccherato, dorato.

Negli anni 50 e 60 ci fu un calo della produzione tra Lipari e Salina, invece a partire dalla fine degli anni ottanta c’è stata una forte ripresa della produzione vinicola eoliana sotto la spinta di alcuni importanti produttori. La storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, oggi anche Panarea ha il suo vino, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito a migliorare il livello qualitativo della “Malvasia delle Lipari”.

Oggi tra i più importanti produttori si possono trovare Cantine di rilevata importanza sull’isola di Salina, nomi come Hauner e Fenech sono di importanza sostenuta per l’economia dell’isola, questi vini oltre ad essere presenti sul territorio e distribuiti nei ristoranti ed enoteche locali, sono infatti esportati in Italia e nel mondo. I vini si dividono tra bianchi da pasto, sino ai liquorosi per il dessert, i passiti sono quelli che vanno per la maggiore.

Vulcano vista da Lipari

Degustare i prodotti in loco si sa, hanno un valore che corrisponde ad un sapore aggiunto, il profumo della terra assomiglia a quello che stai bevendo, come quando si accompagnano i piatti locali creati con frutti nati su queste isole, questi sono vini maestri e dedicati, al mare. Si dice infatti che sembra di mangiare e bere i profumi dell’isola, del vento del mare, la terra delle colline e dei vulcani che ti circondano.

Anche la pesca ed i prodotti ittici locali sono di importanza vitale per l’economia e l’accoglienza del turista che spesso arriva sino alle Isole Eolie proprio per conoscere la tradizione culinaria del posto. Vulcano, Lipari e Salina sono i migliori posti per degustare a seguire perché no anche Panarea.

Pesce spada, tonno e ricciola sono la materia prima per la cucina isolana, infatti i piatti più importanti cucinati o serviti crudi nascono proprio da questo tipo di pesce. Quando vengono accostate a questi prodotti altre prelibatezze locali che arrivano dalla terra come il cappero, l’erba cipollina e la cipolla di Tropea si raggiunge l’apice del sapore, il gusto di mangiare sano, quando sano diventa sinonimo di Arcipelago Eoliano.

In alcuni periodo dell’anno quando vi è possibile raccogliere i ricci di mare, in posti come la Canna di Filicudi, nella Baia di Pollara ed anche allo Scoglio Nave di Panarea, aprirli sullo specchio di poppa della barca ed assaporarli con un buon prosecco, diventa musica o poesia dipende da quel che si vuol sentire, un assaggio con il sapore di una boccata di mare, misto al sapore del vino della terra vicina, nella brezza del maestrale il mite vento a regime di brezza tipico delle belle giornate Eoliane.

Le Isole Eolie sono però piacevoli durante le passeggiate sui loro colli, spesso irti e aspri ma con piccoli regali che si presentano continuamente. Fichi d’india, carrube dai rami degli alberi, fichi grandi come palline da tennis, sembrano essere li come nel giardino dei frutti proibiti, ma qua proibiti non sono e la loro nascita spontanea come quella del cappero, permette la raccolta e l’assaggio libero proprio durante le passeggiate panoramiche. La terra ed il mare di queste isole hanno sempre molto da offrire, basta guardare i piccoli particolari che ti circondano continuamente ed approfittarne aprendo la bocca.

Piccoli orti locali permettano al turista di acquistare frutta e verdura direttamente dai locali, anche un semplice pomodoro qua alle Isole Eolie può diventare ed essere considerato gourmet, i frutti della terra cresciuti dal sole di queste parti non sono paragonabili e soprattutto a buon prezzo.

Vicolo di Lipari

Alcune pizzerie come l’Ingrid di Stromboli, il Pescecane di Lipari etc, etc, preparano impasti base già buoni di suo, stile napoletano, ma la differenza la fanno i prodotti appena descritti quando andando a farcire con sapienza e delicatezza gli impasti rendono unici questi sapori. A Salina, da Alfredo un ristorante che si trova in Località Lingua, succede la stessa cosa con il pane Cunzato, una bruschetta circolare e bassa condita a gusto e piacere, diventa infatti un piatto regale, come le granite ai gusti di frutta preparate dallo stesso Alfredo e servite come dessert o per la colazione con la classica brioche con la pallina al centro. 

Se navigare spesso ti riserva delle insidie, ricordati che qua alle Isole Eolie avrai solo il piacere di incontrare sulla tua rotta, una serie di situazioni che renderanno la tua vacanza unica ed inimitabile. L’insieme di tante piccole cose al di là della barca a vela, ti regaleranno momenti di gioia oltre a quelli delle veleggiate che farete con noi ormai esperti conoscitori di questi posti. Vacanzeisoleeolie.com organizza infatti crociere alle Isole Eolie dal 2008 senza mai esser mancati un anno, sempre presenti perché questi posti offrono la garanzia di rendere felici i propri ospiti, e per chi come noi ha fatto di una passione un mestiere non può essere miglior premio. Isole Eolie la garanzia della felicita! Buon vento!! Team vacanzeisoleeolie.com

Navigando….

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Vista da Pollara, Salina

Anche al mattino la Sciara, nonostante il caldo che oggi si fa sentire già fin dalle prime ore del mattino, si mostra in tutta la sua bellezza, ma più placida, meno mozzafiato, ma pur sempre energica. I fumi della notte si sono trasformati in una specie di nebbia che avvolge tutta la cima e adesso i lapilli di roccia che scendono al mare sono facilmente distinguibili non appena, caldissimi, toccata la superficie del mare, sfrigolano diventando solidi. Lo skipper, attento a non oltrepassare le boe che segnano il limite oltre il quale i natanti non possono avvicinarsi, si mantiene a distanza ma spegne il motore del Margaux affinchè possiamo sentire anche i leggeri boati che accompagnano ogni eruzione, cadenzata, come sempre, ogni circa venti minuti. Nel tragitto che oggi ci porterà verso Salina per la notte, aspetto con ansia di avvicinarmi alla frazione di Ginostra , piccolo borgo incastrato sul lato di Stromboli opposto a san Vincenzo, raggiungibile solo via mare e con piccole imbarcazioni dato l’anfratto piccolissimo adattato a zona portuale. Abitato da appena trenta persone nella stagione estiva, in inverno qui rimangono solo due, tre famiglie di pescatori che letteralmente rimangono isolati per molta parte dei mesi invernali in attesa che le condizioni meteo ristabiliscano i collegamenti. Ma in estate passando da qui con una barca a vela e soffermandosi magari alla fonda davanti al piccolo borgo si ha la sensazione di balzare indietro nel tempo di cinquant’anni. Nel 2004 il vecchio porto è stato ampliato per accelerare le operazioni di evacuazione in caso di calamità naturale. E, nonostante tutto, l’opera ha preservato il paesaggio ed il piccolo porto. Nello stesso anno il paesino è stato collegato con la rete elettrica ed è stata eseguita la costruzione di una cisterna approvvigionata da una nave che proviene da Napoli; fino ad allora l’energia elettrica era alimentata da pannelli solari e da generatori a scoppio, le acque totalmente assenti nell’isola erano raccolte dai tetti delle case per convergere in una cisterna di cui ogni abitazione era munita. Al paesino soprastante si arriva tramite una ripida mulattiera che conduce ad una piazzetta dove risiede un monumento ai caduti della seconda guerra mondiale. Dalla piazza si snodano le due stradine dell’isola, una conduce alla chiesa e l’altra alla spiaggia di Lazzaro.

Panarea, aperitivo al tramonto…

Il paese si distende su un ripido pendio in cui le poche case, tutt’oggi, mantengono l’architettura eoliana tradizionale intatta. Per coloro che amano la pace e la tranquillità questo è un vero paradiso, gli unici rumori percepiti sono quelli del vento, del mare e lo sbattere degli zoccoli del mulo, unico mezzo di trasporto dell’isola, che conduce le merci attraverso la ripida mulattiera dal porto al centro abitato. La vedo da lontano Ginostra, passando, ma rimane la voglia di tornare a Stromboli e di esplorare quest’isola anche via terra, quest’isola che al primo assaggio rimane nella mente come un cuneo, con tutte le sue contraddizioni. La navigazione prosegue lenta e silenziosa fino a Pollara e lo skipper grazie a questa brezza leggera ci regala due intense ore di navigazione che ci fanno assaporare tutto il bello di questo tempo. Partecipo volentieri alle operazioni di bordo, ma anche chi decide di godersi la lettura di un libro in  relax sul ponte di prua o chi decide di assaporare il sole ed i vento non può fare a meno di inebriarsi alla vista dell’apertura delle vele che si dispiegano allo scorrere  delle cime sul winch. La barca a vela è un’isola  intorno alle isole ed in quest’universo indipendente fatto di regole e di spazi contingentati, mi accorgo non mancare niente. In sequenza, prima la randa e poi il fiocco fanno si che lo scafo del Margaux si inclini tanto quanto basta per risalire placidamente la corrente di vento al traverso che pian piano con una serie di bordi ci avvicina a Salina. Passeremo la notte a Santa Marina di Salina, ma per il pranzo decidiamo all’unanimità di fare una sosta, quasi obbligata direi. All’estremità nord occidentale dell’isola di Salina, c’è una delle spiagge più belle delle Isole Eolie. È la spiaggia di Pollara una piccola meraviglia protetta da ripide pareti a strapiombo; quelle del cratere di un vulcano ormai inattivo. La spiaggia è caratterizzata da una lingua di terra a forma di anfiteatro con sassi ghiaia. Vista dalla prua di una barca a vela, la spiaggia di Pollara è anche il posto migliore dove ammirare il tramonto, si dice sia tra i più belli al mondo, dove il sole assume il colore rosso fuoco e tramonta accanto alle isole di Filicudi e Alicudi.

Filicudi al tramonto.

Di fianco alla spiaggia di Pollara, raggiungibile via terra solo attraverso una scalinata tra gli scogli, c’è la spiaggia conosciuta come Le Balate, dagli antichi antichi ricoveri per le barche, incastonati nella roccia e così chiamati. Accanto, avvicinandosi in  barca lo spettacolo che si apre alla nostra vista è l’arco naturale di Punta Perciato, un grande arco creato nel promontorio dalla forza del mare. Qui il tender del Margaux arriva perfetto avvicinandosi agli scogli e ci permette un’immersione nelle profondità marine di quest’isola che a poco più di due metri sotto il livello del mare mostra ancora piccole barriere di coralli rossi abitati da murene oramai avvezze alle immersioni dei turisti. Le acque calde delle Isole Eolie ci permettono immersioni senza grandi attrezzature e la permanenza in acqua è piacevole anche se prolungata. Il pranzo a Pollara ci circonda con i suoi fondali limpidi e cristallini e la poseidonia permette un ancoraggio sicuro nel bel mezzo della baia con vista su Filicudi. I pranzi in barca a vela sono sempre un’esperienza di convivialità che non ho mai assaporato in nessun altro tipo di vacanza ed il gruppo è tanto affiatato quanto rumoroso e pieno di idee diverse e sempre nuove. Non so perché e come succede, ma alla fine ci troviamo sempre tutti d’accordo su dove andare e come organizzare la giornata. Devo dire che la presenza dello skipper che ci anima e nello stesso tempo che indirizza con la giusta misura le nostre decisioni è un sapiente ago della bilancia sia per esperienza che per la sola sua presenza. Siamo stati fortunati; la combinazione di gruppo, skipper e barca a vela è risultata vincente fin da inizio settimana e quest’atmosfera placida e tranquilla è una bolla di pace in cui tutto il nostro equipaggio si grogiola. La cucina eoliana, il vino bianco ed i racconti fantasiosi delle ore di navigazione del nostro skipper fanno il resto… [to be continued]