…sapore estivo!

…soffia la brezza da nord ovest, il Maestrale. Nel canale tra Lipari e Salina il mare è invaso dal riflesso del sole che indica la rotta, dritta, tra Capo Faro e Lingua il lato est dell’isola dove a metà della costa c’è Santa Marina, il paese più grande dell’isola di Salina. Immagini di un’estate calda, con tante vele su tutto l’orizzonte, barche che assumono forme diverse a secondo dell’andatura, dell’intensità del vento locale, dell’onda! Verdi i versanti e le vette dei vulcani spenti, bianchi i paesi dai tetti piatti, stretti vicoli fan passare persone e venti, tutti i transiti di questo arcipelago disegnato dalla luce.  

I Canali tra le Isole Eolie

Si, le Isole Eolie sono posti fatti da immagini che rievocano il sapore della vera estate, uno spot pubblicitario di un gelato in tv, un film che racconta l’estate italiana, ragazzi più o meno giovani che si affacciano a Panarea per i suoi locali, sportivi che decidono di scalare vulcani come Stromboli e il Cratere dell’Isola di Vulcano, un aperitivo al tramonto con la musica del ciringhito Baia Negra a Baia di Ponente per i più stilosi e altro ancora. Potremmo infatti raccontarvi di quello che succede ad Alicudi durante la sera, dopo l’arrivo delle barche intorno alle diciotto quando gli equipaggi dopo una giornata di mare vissuta nel sole e nel sale, si fanno una doccia prima di scendere a terra ed andare a cena. Si ma qua ad Alicudi non si va a cena al ristorante, si entra nelle case degli isolani, dei pescatori, in quei locali che oggi vengono definiti Home Restaurant. Qua ce ne sono un paio che si possono raggiungere dopo aver salito il crinale collegato da mille e duecento grandi scalini per la salita degli asini. Ci si ritrova infatti in queste case, sulle loro terrazze o sui tetti piatti dal panorama mozza fiato, visto l’altezza. Ed è proprio qua che vengono apparecchiati i pochi tavoli e servita la cena a menù fisso, ma naturalmente queste è un esperienza solo per pochi, perché pur essendo economica i posti solo limitati e solo gli skipper con i giusti contatti riescono a far provare ai loro ospiti questa meravigliosa esperienza culinaria, ma non solo, infatti ha tutto il sapore misto d’incontro delle persone, la loro cultura locale, le loro case e soprattutto i racconti, che si articolano sempre nel descriverci le loro risorse, come cambiano dal periodo estivo a quello invernale. Infatti su queste isole in inverno rimangono veramente in pochi, non ché in estate siano affollate, ma come abitanti turisti esclusi si passa dai centocinquanta estivi ai quaranta nel periodo freddo. Il turismo ad Alicudi, come anticipato prima è limitato per via che non vi è la possibilità di ospitare molte persone nelle strutture esistenti.

Ad Alicudi, ricordo che una sera scendendo dal tender con gli ospiti, vedemmo un ragazzo seduto su di una sedia in cima al molo, mentre un’altra persona girava intorno a lui con un daffarsi da parrucchiere, infatti gli stava tagliando i capelli. Ad Alicudi, non c’è un parrucchiere, ma non c’è neanche una farmacia, una alimentari vera e propria non c’è e se si esclude la dispensa che poi è anche l’unico bar ristorante, direi che la spesa ad Alicudi non si fa, ma ci si procura con la pesca e con le piccole culture di ortaggi, mentre tutto il resto deve arrivare con la nave da Milazzo, che in inverno si affaccia solo due volte a settimana.

Una serata Isolana

Spesso durante gli ancoraggi notturni in baie come Pollara, ma anche a Pecorini a Mare o Cala Junco in momenti di quiete assoluta che solo la notte può regalare, mi sono chiesto guardando le rocce come fosse stare qua durante il periodo del freddo, in inverno quando nessuna barca è presente alla fonda, ma solo la forza delle onde di mareggiate e colpi di forte vento che trasformano queste baie in posti non più ospitali anche se comunque dal fascino enormemente interessante, soprattutto se vi è la possibilità di assistere dall’alto delle scogliere quando le onde del mare collassano e tuonano sulle stesse rocce delle quieti notti estive.

I cieli stellati delle Eolie non si possono raccontare, distesi sul ponte della barca cercando di veder passare una stella cadente, permette di abituare l’occhio a quella poca luce che di li a poco diventa un enorme distesa di piccoli e più grandi puntini di luce, anche la via lattea esce fuori dal nero del cielo in tutti i suoi minimi dettagli e come al solito guardandola non puoi fare a meno di pensare a cosa ci sarà in quella direzione, oltre a quello che è già conosciuto. Se solo potessimo viaggiare così velocemente per scoprirlo… andrei, e ve lo racconterei nel prossimo articolo !!!  

Le Isole Eolie sono questo, ma questo è solo una piccola percentuale di quelle situazioni, o siti, o scorci che si possono incontrare visitando queste Isole così diverse da ogni altro posto del mondo. Queste isole sono uniche per tanti motivi, al di la della loro bellezza naturale infatti godono di tanti altri aspetti positivi. Le mille cose raccontate in tutti i nostri articoli descrivono o meglio cercano di descrivere l’atmosfera che si crea qua, merito anche degli abitanti, infatti i locali sanno farti sentire a casa e questa è una caratteristica tutta siciliana che alle Eolie sembra raggiungere l’apice. Il cibo e la pasticceria cambia l’umore alle persone, le tavole apparecchiate senza tovaglie ma direttamente sulle maioliche rendono di per sè felici. Prodotti come il cannolo siciliano, la cassata e la granita di Alfredo sono ingredienti fondamentali per capire la cultura e la generosità di questa terra. Vivere le Eolie significa calarsi in una settimana di crociera indimenticabile, e quando si torna a casa è impossibile non pensare di ritornare. Queste isole vanno vissute di giorno e di notte, per capirle ed ascoltare il respiro dei vulcani, del mare, del vento, non basta un breve periodo, occorre tornare e tornare ancora. Ogni isola ha sempre qualcosa da nascondere, che ti fa volutamente scoprire la volta successiva. Andare o venire alle Isole Eolie, significa conoscere un angolo di mondo irripetibile!!      

Tradizione e persone.

Barche in Rada per la sera.

…navigare alle Isole Eolie significa incontrare un’atmosfera avvolgente, il clima fa la sua parte, ma quello che si avverte su queste Isole è qualcosa che nasce dal profondo di questa terra, nel vero senso della parola, ovvero il suo carattere vulcanico. Tutto arriva dalla profondità, il calore, le attività che emergono in superficie in svariati modi, le più evidenti tra il cratere attivo di Stromboli, le esalazioni di zolfo sottomarine a  Lisca Bianca, i fanghi sull’Isola di Vulcano, le sua acque termali sulle spiagge di Levente. Queste attività amiche dell’uomo ormai da decenni, rendono questa terra così affascinante da far si che migliaia di turisti ogni anno arrivino sin qua per poterle vivere personalmente. C’è comunque  da dire che questa atmosfera è elevata in maniera esponenziale grazie alla grande ospitalità degli isolani che abitano e vive su queste isole, se non che dalla sua cucina eoliana, che spesso rispecchia quella siciliana rivisitata, il vero Gourmet siciliano è alle Isole Eolie. Navigare in barca a vela tra queste isole è una continua scoperta, equivale a passeggiare in una grande città, ed a ogni passo puoi vedere qualcosa di nuovo, incontrare qualcosa di interessate. Tanto è vero che arrivando da un’isola all’altra i cambiamenti sono evidenti, anche senza dover fare un paragone tra il meglio ed il peggio, perché questo è solo una questione di gusti, abbiamo riscontrato nelle osservazioni dei nostri clienti velisti, che non vi è una regola del bello, spesso le persone si innamorano di un isola diversa, ma anche di una cala o una spiaggia sempre opposte tra loro, settimana in settimana la crociera non viene mai uguale grazie alla moltitudine di situazioni che le Isole Eolie possono proporre.  L’offerta della ristorazione è ampia, il pesce viene servito prettamente cotto, ottimi ristoranti come il Vicolo di Lipari, La Kasbah, ed il Pescecane ne sono testimoni, ma in un paio di ristoranti si mangia del crudo che credo non abbia eguali sulla terra, ad esempio The King of Fish a Lipari ed il Sirena a Filicudi. Parola di chi ha navigato sino ai caraibi attraversando l’oceano più volte in dieci anni, vivendo tutte le situazioni che ne concernano. Ci sono anche delle ottime pizzerie dove la pizza è prettamente napoletana, ma la si può gustare sulla terrazza di Ingrid a Stromboli oppure alla Pizzeria la Piazzetta di Lipari. In realtà quello che conta è la materia prima, in questa terra del sud i pomodori e la verdura in generale se nonché la frutta hanno un sapore eccezionale. Per questo motivo anche i manicaretti cucinati a bordo dagli skipper sono sempre un successo e permettono agli ospiti di assaporare alcuni piatti locali dai sapori eccezionali.

Natura Vulcanica Isole Eolie.

Veleggiare, il mare, lo splendore delle roccie vulcanine, le baie e gli abitanti con la loro cucina rendono le isole Eolie un posto unico. Il pesce alle Eolie viene pescato localmente vi è una grande tradizione della pesca al tonno ed al pesce spada, alcuni pescatori locali hanno incrementato i loro guadagni occupandosi della vendita del pesce al dettaglio aprendo alcune pescherie di famiglia che ha sua volta sono diventate ristoranti o rosticcerie con piatti da asporto. Queste pescherie presenti nei paesi dell’isola di Lipari e Vulcano quando hanno iniziato a fare ristorazione si presentavano in modo molto spartano, addirittura con tavoli apparecchiati con piatti e bicchieri diversi tra loro perché recuperati in casa, ma il punto forte ovvero la bontà del loro pesce fresco a fatto si che incrementassero i loro affari e spesso sono diventati dei ristoranti degni, se pur mantenendo un aspetto ed una atmosfera casalinga e cordiale data dalla gestione sempre familiare e informale. In altre isole come Filicudi ed Alicudi sono invece nati alcuni Home-Restaurant. Questo perché nei piccoli paesi di queste piccole isole, non hanno c’è offerta che possa soddisfare il numero di turisti che ogni sera scende a terra dalle loro barche a vela che si ancorano davanti alle loro spiagge. Tento è vero che dopo l’aperitivo spesso gli equipaggi tornano a cena a bordo per la mancanza di disponibilità negli unici due a volte anche un solo ristorante. Le famiglie sempre di pescatori che godono di case generose, con terrazze a picco sul mare lungo i crinali delle colline sovrastanti si sono attrezzate per poter mettere a tavola quindici, venti persone in suggestive location panoramiche, spesso ricavate anche sui tetti piatti delle case. Qua oltre a mangiare prodotti locali, pescati e cucinati con la tradizione di famiglie che vivono da generazioni su queste isole, si entra in contatto proprio con la cultura isolana, le porte che si aprano sono quelle delle case dei locali, gli odori ed i sapori di una tradizione tutta del sud, non dimentichiamo che le Isole Eolie sono delle Isole di un Isola più grande che è la Sicilia e questi passaggi in riduzione del territorio creano proprio quell’essenza quella concentrazione del buono, dell’utile del non spreco ed è qua che si possono imparare tanti piccoli trucchi per capire come si può ancora oggi vivere nella semplicità con il massimo della dignità.

Il Viaggio a Vela.

Viaggiare è sempre un insegnamento, ed è in posti come queste isole che ci rendiamo conto quanto si può essere lontani se pur vicini alla modernità che tanto ci piace, ma ci mette anche alla prova ogni giorno chiedendoci di sostenere dei ritmi faticosi. Al contrario arrivando su queste Isole dell’arcipelago Eoliano che sono solo a 40 minuti di aliscafo da Messina, si percepisce da subito il rallentamento della quotidianità, della vita vissuta nel presente. Probabilmente tante persone che si sono trasferite su queste isole pur essendo nate in grandi città hanno apprezzato, cercato e trovato la tranquillità in questi luoghi dove il rapporto umano ed i valori della famiglia e dell’amicizia, nonché della solidarietà sono forti e si percepiscono già dai primi momenti che si frequentano questi posti. Probabilmente merito anche di tutti i marinai che sono passati, che passano tutt’oggi da questi porti, che dopo navigazioni impegnative hanno la necessità di scambiare cordialità e rapporti sinceri con le persone del posto. Così facendo sicuramente hanno ampliato lo spirito di cordialità e solidarietà già presente tra gli abitanti di questi luoghi… le Isole Eolie!!

Eolie, l’eccellenza!

La Grotta di Filicudi

Navigare alle Isole Eolie per venti anni, venti estati eoliane. Contemporaneamente alle navigazioni invernali per il mondo comprensive di traversate oceaniche anche con partenze direttamente da Lipari, mi ha dato la possibilità di fare alcune considerazioni in merito alle caratteristiche di queste isole siciliane. Anche se non mi è mai piaciuto paragonare i luoghi di mare, va da se che navigando con attenzione e spirito di osservazione mi sia fatto una mia opinione personale su questo Arcipelago, costituito da Vulcani, e vegetazione rigogliosa se non che spiagge e baie di ogni tipo a confronto con il resto del mondo. Alcuni siti di queste isole come ad esempio Marina di Vulcanello, per la spiaggia nera e le palme sullo sfondo, oppure la costa sud est di Stromboli per lo stato naturale e conservato a livello primordiale, richiamano alla memoria posti che ho scoperto navigando in mari lontani come i Caraibi. Tanto è vero che San Vincent e Santa Lucia isole che si distaccano dal paesaggio tipico di spiaggia bianca, essendo anche loro di origine vulcanica hanno delle baie che in un secondo ti confondono a tal punto da non sapere se ti trovi ai Caraibi oppure alle Isole Eolie. Anche il clima della Sicilia che in estate è molto caldo ricorda le temperature tropicali, anche se, ahimè, il vento in estate intorno a tutto l’Arcipelago Eoliano non è l’Aliseo del Mar dei Caraibi. Veleggiare alle Eolie è un continuo alternarsi di emozioni che ti trasportano da un epoca all’altra, ma anche da un posto del mondo ad un altro, e perché no per certi aspetti anche nella preistoria. La cucina invece ti culla, ti coccola, ti avvolge e ti appaga. Sono i prodotti locali che in mano ad alcuni ristoratori siciliani o comunque alla persona giusta diventano prelibatezze imbattibili. I sapori della frutta locale e della verdura cresciuta al sole della Sicilia, in questi orti che si affacciano a strapiombo sulle coste delle Isole come Salina, Lipari e Filicudi e godono anche dell’aria pulita, della salsedine e di questa terra vulcanica, sanno dare al palato una gioia e un piacere che, a differenza di alcuni scorci simili ritrovati, sono inimitabili. Le Isole Eolie spesso ti lasciano qualcosa di più, dopo averle visitate infatti si torna a casa con il pensiero di tornare e ritornare ancora. Ci sono dei nostri clienti che hanno sentito l’esigenza di fare più crociere anche in anni diversi, ogni isola si deve scoprire lentamente, via mare lungo la costa baia per baia, miglio per miglio, tuffo per tuffo… via terra paesino per paesino di ogni incantata isola, i suoi vicoli, i colori delle case che si alternano e non sono mai solo bianche o solo blu, i profumi dei gelsomini notturni che puoi trovare nei giardini delle case, mentre passeggi dopo cena in paese, di questo Stromboli è padrona. Sfido chiunque salendo tra i vicoli verso la piazza principale di Ficogrande magari mangiando un gelato preso dalla Gelateria il Lapillo a non essersi inebriato dell’odore di questo fiore notturno, che abbinato alla vista delle stelle che si possono ammirare da queste isole prive di inquinamento luminoso, diventa una sua eccellenza, un momento dove i tuoi sensi tornano a dirti che sei un essere umano e come tale puoi farti appagare dai sapori, dai profumi e dalla vista, tutto nello stesso momento, un momento che va al di la di una sera d’estate eoliana…

Filicudi Isole Eolie
Eolie all’età del bronzo.

I siciliani che sono riusciti in passato a rimanere sulle isole, mentre tutti negli anni cinquanta scappavano per la povertà, oggi possono dire di avercela fatta e gestire tante di quelle piccole attività che brulicano sulle isole durante il periodo estivo. Arrivati alle Eolie si ha molta offerta e possibilità di scelta per tutti i servizi, ma anche per i momenti di piacere come andare al ristorante, passare una serata diversa a cena in casa del pescatore locale, acquistare dei prodotti tipici. Ma vi consiglio di farvi suggerire da chi le isole le conosce bene, perché oggi alle Eolie tanti imprenditori arrivati dal continente si sono acquistati molte di queste realtà, proponendole al turista, ma pur essendo validissime non godono di quel sapore che hanno le attività gestite dalle famiglie eoliane che hanno fatto la storia di isole come Panarea, Alicudi e le altre, che a di meno non sono, pur essendo più grandi.

L’Arcipelago delle Isole Eolie, non è ancora stato contaminato dal turismo consumistico, pur essendo cresciuto molto negli ultimi anni, è rimasto un turismo prevalentemente nautico e quindi circoscritto. Infatti i turisti che arrivano alle eolie per soggiornare a terra sono una minima parte. Anche perché la conformazione delle isole, rende praticamente inaccessibile il novanta per cento delle baie, delle grotte e di alcuni siti come le Piscine di Venere, i Faraglioni di Lipari e tanti altri posti raggiungibili solo via mare e anche con determinate condizioni meteorologiche tanto è la natura primordiale di questi posti.

Strombolicchio nonno di Stromboli

Fare una crociera in barca a vela di una settimana alle Isole Eolie, significa visitare tanti posti in un solo viaggio, significa assaporare tante situazioni vicine e nello stesso momento diverse tra loro come se fossero pianeti distanti, proprio per la differenza che vi è da un isola all’altra. Pensate che 20 anni fa su alcune di queste isole ancora non vi era l’energia elettrica, e quasi su tutte, tutt’oggi non vi è illuminazione stradale, ma solo candele e luci dei locali, della case. I siciliani o meglio gli eoliani, vanno fieri di queste cose, tanto è vero che su alcune isole come Filicudi ed Alicudi sono vietate le auto se non che quelle poche che appartengono ai residenti. Arrivare alle Eolie e vedere tutte le sette isole, significa avere una visione veloce ma completa dei sapori della Sicilia, dei colori delle Isole per eccellenza, si perché le Eolie non sono delle Isole, le Eolie sono l’Isola la pura essenza di una terra emersa in mezzo al mare, dove solo dopo molto siamo arrivati noi essere umani e per fortuna senza riuscire a mutarle, come invece è successo in tanti altri posti. Le Eolie sono da visitare più volte anche se mi rendo conto che purtroppo non tutti riusciranno, a vederle almeno una volta nella vita. Buon vento…. Dabs

Isole Eolie per caso…

Le Isole Eolie, per caso, attorno ad un albero galleggiante.

Lipari

Non lo so se sia il destino oppure il caso o magari un misto di volontà e sorte, ma le Isole Eolie sono apparse all’improvviso sulla cartina quando meno le avrei cercate ed il primo pensiero è stato – ma dove cavolo sono queste isole e perché io non ero a conoscenza della loro esistenza? I migliori viaggi cominciano così, nella testa e si fanno veri già dal momento in cui programmi tragitto, meta e cose da fare in un ipotetico libro bianco che per adesso stai compilando solo nella tua testa. Intanto queste isole sono Sette scopro…eh già, perchè altrimenti le Sette Sorelle, perle del Mediterraneo. Non posso sicuramente optare per l’albergo ovviamente essendo poi gli spostamenti piuttosto noiosi via mare per visitarli tutti. Il web da sempre una mano quando si tratta di risolvere dubbi, ma talvolta ne fa venire di nuovi e più grandi. Poi, ancora per caso, trovo Davide, uno skipper professionista nel settore del charter e mi domando ancora una volta perché dovrei scegliere un toscano per fare una vacanza in Sicilia. Non mi resta che chiamare ed anche se sono un uomo e mi piacciono assai le donne con Davide la scelta della barca a vela per il mio viaggio l’ho già fatta a pelle anche senza rendermene conto ed il Benteau 57 sarà la mia scelta per settembre, un mese che per spendere le mie vacanze trovo assolutamente perfetto. Le isole Eolie le raggiungi difficilmente, aereo, aliscafo, navette con tutti i trasferimenti del caso, ma nel ricordo di quella vacanza la fatica di arrivare è svanita nel momento stesso in cui ho rimesso piede a terra…anzi nel momento in cui ho preso il mare in barca a vela.

Lipari
Valle Muria, Eolie

La mia prima esperienza, la mia prima barca, il mio primo skipper ed il mio primo equipaggio, il mio primo tutto…avrebbe potuto essere un disastro annunciato ed invece è stato il viaggio della mia vita. La barca a vela è un albero galleggiante attorno a cui ruota in piccola , si fa per dire, casa di 19 metri fatta di bellezza assoluta, timoneria, teck, acciai brillanti, tecnicismi che non sai assolutamente cosa siano, ma che di prendono alla pancia non appena quelle vele blu cobalto si spiegano al soffiare delle prime brezze che alle Isole Eolie sono tanto leggere quanto piacevoli da offrirti una navigazione tanto emozionante quanto pacifica. Si forse è questo, queste isole tutte, dal vulcano in eruzione dello stromboli alle felci di Salina fino ad arrivare alle acque cristalline delle Pomice miste al silenzio del veleggiare riappacificano testa e cuore con il Mondo e con chi lo abita. Non la definirei vacanza, ma una serie affastellata di momenti di relax e di amicizia conviviale che mi hanno fatto perdere piacevolmente i contatti con il Mondo reale e con tutte le mia vicissitudini, lavorative, familiari, interpersonali. Lo skipper incontrato sul molo è un vero e proprio Comandante che con le sue barche ha un rapporto simbiotico dovuto agli anni di convivenza…rapporto forse che noi persone comuni non riusciremmo ad instaurare neanche con una donna, ma a parte gli scherzi il mio rapporto con lui e con il resto dell’equipaggio, perlopiù di estranei è subito amichevole. Salpare alla volta delle Spiagge di Pomice di prima mattina ed il primo giorno è stato come aprire un libro mai letto…sembro poetico, ma non lo sono, soltanto mi sono emozionato perché questo mezzo così lento che è la barca a vela che aspetta il vento per addentrarsi nelle baie mi ha fatto pensare a quanto la fretta sia nemica della bellezza e del piacere ed al fatto che scoprire una cosa piano piano come una spiaggia bianchissima e le sue acque sarebbe stato totalmente diverso se fosse stato fatto via terra…questa baia inaccessibile appunto per via terricola è forse, assieme a Cala Junco di Panarea una delle più selvatiche, come amo dire poiché il selvaggio appartiene a molti, ma qui alle isole Eolie poche cose, anzi nessuna è mai inflazionata.

Vacanze in barca a vela…

Poche barche sempre, il silenzio ed il frangere impercettibile del movimento delle acque sullo scafo del Margaux ci accompagnano durante i nostri pranzi in baia che definirei luculliani e tutt’altro che frugali come invece ci si potrebbe aspettare dalla cucina di una barca a vela…anche in questo Davide è un maestro di ospitalità ed i momenti conviviali nel “quadrato” riparati dal sole caldo delle Eolie sono di una spensieratezza unica; l’atmosfera è quella di una dimensione sospesa tra cielo e terra ed ogni barca a vela attorno a noi è un piccolo universo di quelli antichi dove riesci a tenerti stretto le persone che ti parlando tenendo stretto tra le mani un calice di vino anziché un telefonino….sembra banale, ma arrivando da quel frastuono caotico di Milano io questa cosa l’ho notata e me la sono nascosta sotto pelle, impossibile da rimuovere. Anche il caffè fatto come si faceva fino a qualche anno fa naturalmente con la moka riesce a trasformarsi in un momento sopra le righe dove ognuno tende la mano all’altro per portare su zucchero, bicchieri e caffè bollente che in barca può essere una vera e propria bomba da evitare con cura di rovesciare…beh, io le isole le ho amate tutte in egual misura e di ognuna di loro conservo un’immagine nitida in testa, ma sono soprattutto queste cose piccolissime ed apparentemente insignificanti che mi sono rimaste in testa come cunei e sono le piccole immagini che conservo con gelosia di ogni viaggio, quelle che solo io ho potuto assaporare come individuo, come Paolo, come esploratore del Mondo. Il pomeriggio assorto nel veleggiare verso l’isola che ci accoglierà per la notte, Panarea è un misto di regata e cazzeggio vero e proprio, passatemi il termine che seppur improprio rende la mia idea di quello svago senza meta che da tempo non provavo in vacanza, come ve la spiego una sensazione così?

Faro, Gelso Isola di Vulcano. Eolie

Quando non sei in barca a vela, ma viaggi in aereo, in treno, in macchina la meta è ben precisa e fissa davanti ai tuoi occhi e l’obbiettivo è raggiungerla, ma quando ci sei poi l’ansia dei preparativi e la voglia di arrivare si smonta un po’ quando non si più “alla volta di”, ma sei “arrivato a”…..qui invece è diverse, la barca a vela è un itinerario senza metà dove si cala l’ancora in rada , ma ti sembra di non essere mai arrivato, dove l’essere per sua natura itinerante di questo vascello moderno ti porta a seguire con lei il flusso del moto ondoso, delle brezze dei venti…non ti fermi mai, eppure sembri sempre immobile in mezzo ad un Paradiso delineato da un orizzonte poco lontano […] to be continued

“IL MIO VIAGGIO ALLE ISOLE EOLIE” Paolo, settembre 2018

Emozioni nel vento…

I miei primi 7 anni di charter. La barca a vela come “terapia”.

Conoscere “Margò”, un Sun Odyssey 51, cantieri Beneteau, ormeggiata al molo dello Yatching Club di Livorno, è stato lo “scatto” più fortunato della mia Nikon. Lei, con le sue lenti, l’ha messa a fuoco subito quella barca…le cime, il pulpito di prua, la randa che sbucava piccina dall’avvolgitore dell’albero, la trinchetta blu avvolta a prua e il teak inumidito da quella pioggia di inizio dicembre. A me invece m’è servito un mese per inquadrarla Margò. Perchè in fin dei conti è una “donna” anche una barca. E io con le donne non c’ho mai avuto un gran rapporto.

Dello skipper neanche l’ombra. E poi a quel tempo io cos’era uno skipper neanche lo sapevo. Correva l’anno 2011 e io frequentavo molto di più le aule dei tribubali che non il mare. Poi lui, lo skipper intendo, sarebbe diventato mio marito…ma questa è un altra storia! 😀

L’impatto visivo, tattile, emozionale con la barca a vela è stato tremendo. Il mal di mare, la nausea ingigantita dal rollare dello scafo e la mancanza di punti fermi intorno a me navigando verso la Capraia mi fecero promettere che a casa, a Livorno, ci sarei ritornata col traghetto e che su quella “sbruffona” di Margò non ci avrei messo più piede. A due ore dall’arrivo sulla terra ferma nel minuscolo porticciolo, lei aveva già fatto quello che doveva ed io ero stesa comoda sulla tuga di prua, mezza addormentata dal sole e dalla lieve brezza.

Dalle barche a vela non sono più scesa. Non che lo skipper fosse intenzionato a farmi scendere, ma anche questa è un’altra storia! 😁 Perché non sono stata io a scegliere questo “imbarco”, ma è stato il charter a scegliere me. E da quel giorno di marzo, prima con Margò, poi con Margaux…e via con Nikita e Pegaso io al vento mi ci sono affezionata tanto da non poter più vivere senza.

Perchè per me e per tutti quelli che l’hanno scelta, o per amore, o per vacanza, o per sport, la barca a vela è stata una terapia, un percorso, un viaggio nel mio mondo ed in quello delle persone che ho incontrato in questi anni. Un viaggio che continua anche oggi e che ufficialmente comincia per me nelle vesti di marinaio con la Traversata Altantica Livorno- Caraibi del 2011. 17 giorni ininterrotti di solo mare, di fatiche, di litigi, di emozioni mai provate, di sana stanchezza, di voglie matte da controllare, di ansie, di soddisfazioni incredibili, di punti nave e di scuola vela di quella dura dove lo skipper non ti fa sconti anche se si chiama Davide e tu lo conosci bene. Ho lavorato come non avevo mai lavorato prima, ho obbedito agli ordini come il mio caratteraccio non mi aveva mai fatto fare prima, mi sono confrontata con persone che di cose nella vita ne avevano fatte e tante. Ed ho imparato a tenere la testa bassa dopo un rimprovero e mille cazzate fatte…al timone, in cucina, in manovra. Perché il mare, mi dicevano, non perdona e se lo fa una volta…la seconda di sicuro non lo farà. Non ho ancora imparato tutto e non imparerò mai tutto. Perchè la barca a vela è soprattutto questo. Continua aspirazione.

È una passione che è diventata un lavoro. E un lavoro che è diventato la mia vita. E tutti coloro che in questi sette anni ho conosciuto come clienti e lasciato come amici, ognuno di loro lo ha capito perché la barca a vela ed il mare sono una terapia d’urto per tutto. Non serve nascondersi, non servono presentazioni, non servono “personaggi ” da incarnare….tutto diventa semplice a piedi nudi e senza trucco. Esiste la persona. Solo quella.

Tutti dovrebbero sapere cosa vuol dire navigare. Nessuno sbarca senza lasciarci cuore e nostalgia.

Buon vento a tutti!! E che la stagione 2018 abbia inizio!

Note di un diario di Bordo.

Navigare e voglia di tornare!

…dopo qualche anno, quando l’andare lontano divenne voler stare vicino, smise di cercare oltre l’orizzonte quello che aveva a portata di mano, allora decise di restare insieme a tutte le esperienze che lo avevano arricchito, ormai aveva capito, decise di non ripartire, almeno in quel momento preciso della sua vita, lui doveva restare e sistemare tutte le cose lasciate in sospeso sino a quel momento, quel momento già destinato, a diventare eternità…

Dabs dei Mari…

Traversata Oceanica Est-Ovest

Traversata Oceanica Canarie-Caraibi

Prepararsi a partire.

  Big Cormy 21.11.05

830 litri d’acqua nei serbatoi, 620 litri di gasolio, 525 litri d’acqua potabile in bottiglie, 30 litri di latte, 30 chili di pomodori in scatola, 20 chili di pane precotto ed in cassetta, 25 chili di pasta, 40 litri di vino, 45 chili di patate, 30 chili di frutta, 60 uova, 15 litri di coca cola, 5 barattoli di nutella, 10 barattoli di marmellate varie, 8 chili di sale, 15 chili di biscotti, 8 chili di caffè, 10 litri d’olio d’oliva, 20 confezioni di merendine, cornetti, pasticcini, 10 buste di frutta secca e patatine fritte,  i frigo sono pieni di carne, verdure, salumi, formaggi. Poi, 40 rotoli di carta igienica direttamente proporzionale alla cambusa, scottex, stracci, saponi…e così via…

Big Cormy in porto si siede diversamente sull’acqua; la sua linea di galleggiamento è cambiata, sembra una papera che galleggia, con il culo largo, ma riprenderà la sua linea dopo la partenza, miglio dopo miglio.

Ed intanto oggi a bordo abbiamo caricato un’altra miriade di cose impossibili da elencare!! La cambusa per una navigazione che durerà circa venti giorni con dieci persone a bordo è senza dubbio una delle parti più difficili da organizzare… le difficoltà possono essere superiori alla navigazione e alla conduzione della barca stessa. Un buon pasto rende di buon umore ed il primo scopo è quello di tenere il morale dell’equipaggio sempre alto; una buona cucina li farà sentire a casa anche nei momenti più impegnativi, anche quando fuori farà brutto.

Riparo la randa, qualche cucitura, aggiustiamo il passacavo della galloccia di poppa, smontiamo ancora e catena che verranno serrate in sentina al centro barca. Preparo due cassette di plastica con dentro cibi energetici, come fichi secchi, cioccolate e marmellate pronte per essere messe dentro la zattera di salvataggio. Serro in sentina tutti i pezzi per il supporto del timone di rispetto, passo mezza giornata in testa d’albero per ricoprire le sartie con del tubo gommato per proteggere la randa, vado a comprare qualche esca finta per pescare alla traina, un salto all’internet point per controllare la posta, le ultime telefonate di saluti.

Sembra che siamo pronti, ma non lo si è mai. Ad un certo punto si deve partire  perché la lista degli appunti non riesco mai a depennarla completamente…così come si scorciano di sopra, si allungano di nuovo di sotto con sempre nuove voci.

Buongiorno Atlantico.

22 novembre.

Mi affaccio al tambucio  in cima alle scale… davanti a me il turno di guardia, a dritta l’isola di Hierro, a poppa – ad oltre cinquanta miglia – La Gomera e Tenerife. Erano circa le 23 ieri sera quando, nel silenzio del porto, Big Cormy è scivolato via. Lentamente tra le imbarcazioni ferme al suo fianco, il suo albero si sdoppia incrociando al traverso altri alberi d’imbarcazioni ormeggiate su tutte le banchine ed in modo discreto, inosservato, come quando è arrivato dieci giorni fa, se ne andato, ce ne siamo andati come se il mare ci avesse chiamato. Leggi tutto “Traversata Oceanica Est-Ovest”

Tramonto perfetto!

…arriva la notte, una notte diversa dalle altre, nessuna è uguale all’altra, a volte è proprio inutile cercare d’immaginarle. Questi silenzi hanno parole da ascoltare, non si possono costruire con la fantasia, tutto è fragile, è un equilibro dell’anima nel blu, il sole è tramontato nell’azzurro orizzonte sgombro di foschia, maestosa forza, energia che da la vita, mi ha trasmesso delle sensazioni, che si decifravano in un saluto, è stato un tramonto perfetto. Ho pensato molto in quel momento,  ho pensato ad un saluto da parte di chi oramai, sta in un posto che non si vede…

Dabs

…diario di bordo traversata oceanica.

22 novembre 2005, estratto del diario di bordo.

davide mantovani
Dabs

…mi affaccio al tambucio  in cima alle scalette… davanti a me il turno di guardia, a dritta l’isola di Hierro, a poppa – ad oltre cinquanta miglia – La Gomera e Tenerife, Canarie Island. Erano circa le 23 ieri sera quando, nel silenzio del porto, la barca è scivolata via… lentamente tra le altre imbarcazioni ferme al suo fianco, il suo albero si sdoppia incrociando al traverso altri alberi d’imbarcazioni ormeggiate su tutte le banchine ed in modo discreto, inosservato, come quando è arrivata dieci giorni fa, se ne andata, ce ne siamo andati come se l’oceano ci avesse chiamato, ed in realtà così è stato! Adesso ci aspettano circa venti giorni di oceano no stop sino ai Caraibi, questa sarà una navigazione indimenticabile!!

Dabs dei mari.

 

Conrad

2012 – Davide, Bequia Island Mar dei Caraibi

….ricorda, la tua imbarcazione chiede di essere condotta con sapienza. Devi trattare con comprensiva considerazione i misteri della sua femminile natura, e allora ti sarà sempre al fianco fedelmente. E’ una relazione seria quella che un uomo intrattiene con la sua nave, essa ha i propri diritti come se respirasse o parlasse, ed invero ve ne sono alcune che, per l’uomo giusto, faranno di tutto tranne che parlare. Una barca non è una schiava. Devi renderla manovriera nel mare grosso, non devi mai dimenticare che le sei debitore della più piena partecipazione dei tuoi pensieri, della tua abilità, del tuo amor proprio. Se ricordi questo obbligo in modo naturale e senza sforzo, quasi fosse un sentimento istintivo della tua vita intima, essa farà vela, virerà in prora, correrà in poppa per te finché potrà, o, come un uccello marino che si mette a dormire sulle onde infuriate, sosterrà alla cappa, la più forte burrasca che ti abbia mai fatto dubitare di vivere tanto, da vedere un’altra alba…

Joseph Conrad
(dallo Specchio del mare – 1904 – )