Aneddoti su Filicudi e Alicudi

Grotta del Bue – Filicudi

L’isola di Filicudi è una delle più affascinanti e selvagge delle Isole Eolie, caratterizzata da una natura incontaminata, paesaggi mozzafiato e una storia che si intreccia con quella di antiche civiltà. Sebbene Filicudi sia meno turistica rispetto ad altre isole eoliane come Lipari o Panarea, ha il suo fascino e offre una tranquillità che pochi luoghi al mondo riescono a dare.

Un aneddoto interessante riguarda la Grotta del Bue Marino, una delle attrazioni naturali più celebri di Filicudi. La grotta deve il suo nome al fatto che in passato venivano avvistati i foche monache (noto anche come bue marino), una specie in via di estinzione che una volta popolava le coste delle Eolie.

Si racconta che, nel corso degli anni, la Grotta del Bue Marino sia stata un rifugio per i marinai e i pescatori locali, che vi si rifugiavano per ripararsi dalle tempeste o per nascondere le loro imbarcazioni in tempi di guerra. La grotta, infatti, è un luogo misterioso e affascinante, con le sue pareti scolpite dal mare e dal vento, che la rendono perfetta per chi cerca un po’ di solitudine o vuole godere della bellezza naturale dell’isola.

Nel passato, l’isola di Filicudi era anche un punto di sosta pr le navi commerciali che attraversavano il Mediterraneo. Alcuni marinai raccontano che, durante le soste notturne, si sentivano strani suoni provenire dalla grotta, come se la natura stessa volesse parlare. Si dice che i rumori provenissero dal movimento delle acque all’interno della grotta, ma molti credevano fosse il “respiro” delle misteriose foche monache, animali che, secondo alcune leggende, erano in grado di comunicare con gli esseri umani.

Oggi, la Grotta del Bue Marino è un luogo popolare per le escursioni in barca e per chi ama fare snorkeling, ma non bisogna dimenticare che in passato questa grotta è stata anche un simbolo di mistero e di magia per gli abitanti di Filicudi. Gli stessi pescatori raccontano di aver spesso visto la figura della foca monaca emergere dalle acque cristalline, come un fantasma di mare, per poi sparire misteriosamente nel buio della grotta.

La tradizione delle foche monache e il mistero:

Le foche monache, che un tempo erano comuni nel Mar Mediterraneo, sono ormai molto rare e protette. La loro presenza nelle acque di Filicudi ha alimentato storie e leggende legate al mare e alla natura selvaggia dell’isola. In molti raccontano che gli abitanti di Filicudi, molto legati alla tradizone marina, considerassero questi animali come spiriti protettori dell’isola, e la grotta dove si rifugiavano come un luogo sacro.

Filicudi, con la sua storia millenaria, le sue antiche rovine e la sua natura ancora selvaggia, resta un’isola avvolta dal mistero, dove le storie e gli aneddoti sembrano prendere vita tra il mare e le montagne. La Grotta del Bue Marino, con la sua atmosfera unica e il suo legame con il mare, è uno dei luoghi dove il passato e il presente si fondono, e dove ogni visita sembra raccontare una storia senza tempo.

In conclusione, l’isola di Filicudi non è solo una meta per gli amanti della natura, ma anche per chi è affascinato dalla storia e dalle leggende che l’hanno accompagnata nei secoli. La Grotta del Bue Marino è solo uno dei tanti luoghi che raccontano la magia e il mistero di quest’isola, che continua a incantare chi la visita.

Tramonto su Alicudi

Alicudi, una delle isole più remote e affascinanti delle Isole Eolie, è un luogo che sembra appartenere a un altro tempo. Con la sua natura selvaggia e incontaminata, l’isola ha un’atmosfera di tranquillità assoluta, lontana dal caos delle isole più turistiche dell’arcipelago. È un’isola dove il ritmo della vita è dettato dalla natura, e la vita quotidiana degli abitanti sembra rimanere ancorata a tradizioni antiche.

Un aneddoto interessante legato ad Alicudi riguarda una delle tradizioni più curiose dell’isola: quella della “via del sale”.

La “Via del Sale” di Alicudi, si racconta che, fino agli anni ’50 del Novecento, gli abitanti di Alicudi fossero costretti a percorrere un lungo cammino per procurarsi il sale, un bene fondamentale per la conservazione del cibo. A causa della sua posizione isolata e della scarsità di risorse sull’isola, Alicudi non poteva contare su un commercio regolare con il resto del mondo. Il sale, che oggi può sembrare una cosa banale, era infatti un prodotto raro e molto prezioso.

Fino a quel periodo, gli abitanti dell’isola dovevano fare una lunga camminata fino alla vicina Lipari, l’isola più grande e sviluppata dell’arcipelago, per comprare il sale. Questo viaggio era un vero e proprio pellegrinaggio che, a volte, poteva durare anche giorni, dato che non esistevano mezzi di trasporto regolari tra le isole eoliane. Per arrivare a Lipari, gli abitanti di Alicudi dovevano percorrere un sentiero ripido e impervio che attraversava le montagne e le scogliere dell’isola, scendere verso il mare, e da lì, prendere un piccolo traghetto per raggiungere Lipari.

Questa “via del sale” divenne per gli abitanti di Alicudi una metafora del loro legame con la terra e con il mare, ma anche una testimonianza della loro determinazione e resilienza. La tradizione di dover percorrere questo cammino arduo per ottenere un bene di prima necessità è un esempio di come la vita su un’isola così isolata fosse un continuo confronto con le difficoltà della natura.

La solitudine e la forza della comunità di Alicudi ha sempre avuto una popolazione esigua. Negli anni ’60 e ’70, l’isola ha vissuto un periodo di forte spopolamento, con molti abitanti che si sono trasferiti in cerca di opportunità migliori altrove. Oggi, Alicudi ha una popolazione che si aggira intorno alle 100 persone durante l’inverno, ma che in estate può aumentare notevolmente grazie al turismo. Nonostante la solitudine, gli abitanti di Alicudi sono sempre riusciti a mantenere un forte senso di comunità, sostenendosi a vicenda nelle difficoltà quotidiane, come quelle legate alla “via del sale”.

Oggi Alicudi è conosciuta per la sua atmosfera fuori dal tempo. Non esistono strade asfaltate, e gli unici mezzi di trasporto sono a piedi, o, in alcune zone, con muli. La popolazione si dedica principalmente all’agricoltura e alla pesca. Alcuni turisti che visitano Alicudi raccontano di aver visto ancora oggi anziani che raccontano le storie di un tempo, quando le isole eoliane erano molto più isolate e difficili da raggiungere. La “via del sale” è diventata per molti un simbolo di tenacia e tradizione.

Isole Eolie

La bellezza di Alicudi oggi, Alicudi è un’isola molto apprezzata da chi cerca una destinazione lontana dalla modernità, dove il tempo sembra fermarsi. Non ci sono negozi, ristoranti di lusso o discoteche, ma solo una natura mozzafiato, il silenzio del mare e la bellezza delle montagne che si tuffano nel mare. La “via del sale” non è più una necessità quotidiana, ma rimane un simbolo della vita di un’isola che ha saputo resistere alla solitudine e alle difficoltà, rimanendo un angolo di paradiso incontaminato, lontano dal mondo frenetico.

In conclusione, l’aneddoto della “via del sale” di Alicudi è un racconto che racconta non solo la fatica e la determinazione degli abitanti, ma anche il legame profondo tra gli uomini e la natura in un luogo tanto remoto quanto affascinante. Oggi, Alicudi resta un’isola che sembra custodire intatte le tradizioni di un tempo e, al contempo, rappresenta un rifugio per chi cerca pace e solitudine.

Locali storici alle Isole Eolie

Le Isole Eolie o Isole Lipari, un arcipelago situato nel Mar Tirreno a nord della Sicilia, sono famose per la loro bellezza naturale, la storia, la cultura e la vivace vita notturna. Ogni isola ha le sue caratteristiche e i suoi luoghi di interesse, tra cui locali, ristoranti, bar e club che attirano turisti da tutto il mondo. Oltre alla bellezza paesaggistica e alle attrazioni storiche, l’architettura e la cultura delle isole sono anche un richiamo per chi cerca un’atmosfera più rilassata ma anche vivace.

Ecco una panoramica dei locali più importanti delle Isole Eolie, suddivisi per isola:

Lipari l’isola principale.

Lipari è la più grande e la più sviluppata delle Eolie, con una varietà di locali che spaziano dai bar eleganti ai ristoranti raffinati, fino a club e discoteche.

Caffè La Vela un bar storico situato nel cuore del centro di Lipari, noto per i suoi cocktail e l’atmosfera vivace. Ottimo per un aperitivo al tramonto o per una pausa rinfrescante.

Caffè Morelli un altro locale storico di Lipari, famoso per i suoi dolci tipici eoliani e per l’ottima granita. È un luogo perfetto per assaporare la tradizione locale.

Kalispera Lounge Bar un bar elegante con vista sul mare, ideale per un aperitivo al tramonto. È uno dei luoghi più frequentati dai turisti in cerca di un’atmosfera rilassata ma chic.

Porto Pignataro situato vicino al porto di Lipari, questo locale è molto apprezzato sia per il ristorante che per l’ampio spazio all’aperto. È il posto ideale per una cena con vista sul mare e per godersi la serata.

Disco Club Eolia per chi cerca la vita notturna più movimentata, questa discoteca offre musica da ballo, eventi e feste a tema. È uno dei locali più frequentati dai giovani durante la stagione estiva.

Stromboli

Stromboli è famosa per il suo vulcano attivo e la sua atmosfera unica, ma anche per alcuni locali che offrono un’esperienza più tranquilla e pittoresca.

Bar Ingrid un bar molto popolare a Stromboli, situato vicino al porto. È il luogo ideale per sorseggiare un cocktail o un aperitivo con vista sul mare, osservando il paesaggio vulcanico.

La Sirenetta un ristorante e bar sul mare che offre piatti tipici eoliani e una vista spettacolare sul vulcano Stromboli. È perfetto per una cena rilassante in un ambiente suggestivo.

Ginostra il piccolo villaggio di Ginostra, situato sull’isola di Stromboli, offre alcuni locali più tranquilli dove gli abitanti e i turisti possono godersi una cena o un drink in un’atmosfera più intima.

Panarea

Panarea è l’isola più esclusiva e alla moda dell’arcipelago, frequentata da celebrità e turisti di alto livello. La vita notturna a Panarea è sofisticata e glamour.

Caffè della Plaza un bar elegante situato nella piazza principale di Panarea, perfetto per un aperitivo al tramonto. È un punto di ritrovo popolare per turisti e abitanti locali.

Zimmari Beach Club un beach club esclusivo dove è possibile gustare drink raffinati e piatti freschi a base di pesce, mentre si godono i panorami spettacolari della costa eoliana.

The Therasia Resort per una cena raffinata, il ristorante dell’hotel Therasia Resort offre una cucina gourmet con vista panoramica sul mare. È una scelta perfetta per una serata romantica.

Club de la Playa un locale trendy per chi cerca una serata più vivace. Con musica e un’atmosfera esclusiva, è uno dei posti più in voga per divertirsi a Panarea.

Vulcano

Vulcano è conosciuta per la sua attività geotermica, le fumarole e le terme naturali. La vita notturna è meno intensa rispetto a Lipari o Panarea, ma ci sono comunque alcuni locali dove godersi la serata.

Bar Gelso situato vicino al porto, è un ottimo posto per un aperitivo, un gelato o un drink. Il bar è molto frequentato dai turisti dopo una giornata di escursioni sull’isola.

Ristorante da Giovanni un ristorante che offre piatti tipici siciliani e eoliani, con vista sul mare. È un locale perfetto per una cena rilassante dopo una giornata di esplorazione dell’isola.

La Fumeria un locale interessante per chi è in cerca di un posto dove fermarsi a chiacchierare e godersi una bevanda in un’atmosfera informale.

Salina

Salina è l’isola più verde e lussureggiante dell’arcipelago, ed è conosciuta per la sua atmosfera tranquilla e rilassata. Tuttavia, ha anche alcuni locali molto apprezzati.

Bar Rinella un piccolo bar sul mare, perfetto per fare una pausa e gustare un gelato o un aperitivo con vista sull’isola di Lipari.

Da Alfredo un ristorante con una cucina tipica eoliana, molto popolare tra i turisti e gli abitanti locali. È il posto ideale per provare piatti freschi a base di pesce e ingredienti locali.

Café del Mar un bar elegante situato a Santa Marina Salina, che offre ottimi cocktail e un’atmosfera rilassante con vista sul mare.

Filicudi e Alicudi

Filicudi e Alicudi sono le isole più remote e meno turistiche dell’arcipelago, quindi la vita notturna è più limitata, ma ci sono comunque alcuni locali dove potersi godere una cena o un aperitivo.

Filicudi Café un piccolo ma accogliente bar situato nell’unico centro abitato di Filicudi. Qui è possibile gustare una bevanda rinfrescante mentre si osserva il panorama.

Alicudi

Alicudi è molto tranquilla e priva di locali notturni veri e propri, ma gli abitanti locali offrono ospitalità in piccoli ristoranti e bar.

In definitiva le Isole Eolie offrono una varietà di locali per tutti i gusti, dalle eleganti lounge di Panarea ai bar storici di Lipari, passando per i ristoranti tipici e le discoteche per chi cerca la vita notturna. Ogni isola ha il proprio carattere e la propria atmosfera, che si riflette anche nei locali e nelle attività che offrono, rendendo l’arcipelago una destinazione ideale per chi cerca una combinazione di relax, gastronomia e divertimento. Da non sottovalutare anche la grande ospitalità degli autoctoni, ovvero gli eoliani nativi, che hanno una predisposizione naturale, spesso non si deve neanche chiedere perché la gentilezza di queste persone anticipa sempre le piccole esigenze che si possono creare durante soggiorni lunghi o brevi che siano, qua alle Eolie si respira un aria di casa soprattutto nelle zone meno turistiche che riguardano i vicoli limitrofi ai centri storici dove vivono gli eoliani storici.

Isole Eolie, Infiniti modi di sentirsi liberi!!

Isole Eolie Vulcano per Vulcano

STROMBOLI

Il vulcano Stromboli è uno dei vulcani più attivi al mondo e si trova sull’omonima isola, parte dell’arcipelago delle Eolie, al largo della costa settentrionale della Sicilia. La sua storia geologica e culturale è antica e affascinante.

Origine Geologica

Lo Stromboli si è formato circa 200.000 anni fa attraverso una serie di eruzioni vulcaniche che hanno costruito strati di lava e piroclasti. La sua struttura attuale comprende tre principali edifici vulcanici sovrapposti:

Struttura di Paleostromboli: la più antica, ormai sommersa.

Struttura di Neostromboli: emersa e parzialmente distrutta in epoche successive.

Edificio attuale, che ha continuato a crescere con le eruzioni moderne.

La caratteristica distintiva di Stromboli è il fenomeno dell'”attività stromboliana”, che prende il nome proprio da questo vulcano. Questa attività consiste in esplosioni intermittenti di intensità moderata, con lancio di cenere, lapilli e bombe vulcaniche.

Attività Vulcanica

Lo Stromboli è in costante attività da almeno 2.000 anni. Le sue eruzioni sono documentate fin dall’antichità:

Epoca Greco-Romana: i navigatori chiamavano Stromboli “il faro del Mediterraneo” grazie alla sua costante luminosità notturna dovuta alle esplosioni.

Medioevo: le popolazioni locali consideravano il vulcano con timore e rispetto, associandolo a manifestazioni divine.

Le esplosioni regolari si verificano nella parte sommitale, principalmente nella Sciara del Fuoco, una ripida depressione che convoglia il materiale vulcanico verso il mare.

Eruzioni Storiche

Tra le eruzioni più significative ricordiamo:

1930: una delle più violente, che causò la morte di diverse persone e danni sull’isola.

2002-2003: una serie di eruzioni con colate laviche e uno tsunami che colpì la costa.

2019: eruzioni esplosive eccezionalmente potenti provocarono la morte di un escursionista e la necessità di evacuare l’isola.

Cultura e Mitologia

Lo Stromboli ha sempre avuto un ruolo importante nella cultura delle popolazioni locali:

Era ritenuto dimora di divinità o spiriti legati al fuoco e alla terra.

Nell’epoca moderna, è stato immortalato nel cinema, come nel film “Stromboli, Terra di Dio” di Roberto Rossellini, con Ingrid Bergman, girato sull’isola nel 1950.

Turismo e Ricerca

Oggi, Stromboli è una meta turistica e scientifica:

Gli escursionisti visitano l’isola per osservare da vicino le sue spettacolari esplosioni.

I vulcanologi studiano il vulcano per comprendere meglio i meccanismi delle eruzioni stromboliane e prevenire rischi per la popolazione.

Lo Stromboli continua a essere un simbolo di forza naturale, un faro per la navigazione e un richiamo per chiunque voglia scoprire i misteri della natura vulcanica.

SALINA

L’isola di Salina, una delle sette isole dell’arcipelago delle Eolie, nel Mar Tirreno, è famosa per la sua origine vulcanica. È la seconda isola più grande delle Eolie e presenta una morfologia unica dominata da due imponenti vulcani ormai spenti: il Monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri.

Caratteristiche Geologiche

Monte Fossa delle Felci:

È il punto più alto delle Eolie, con un’altitudine di 962 metri.

Si tratta di uno stratovulcano spento, che ha cessato la sua attività circa 13.000 anni fa.

Deve il suo nome alla vegetazione rigogliosa di felci che ricopre le sue pendici.

Monte dei Porri:

Alto 860 metri, è un altro stratovulcano spento.

La sua forma è particolarmente simmetrica, e le sue colate laviche sono ancora ben visibili.

La sua ultima attività risale a circa 24.000 anni fa.

Entrambi i vulcani si trovano nella parte occidentale dell’isola e formano una caratteristica silhouette doppia, che ha valso a Salina il soprannome di “isola gemella”.

Attività Vulcanica

L’isola di Salina è il risultato di una serie di eruzioni avvenute tra 500.000 e 13.000 anni fa. Questi processi hanno formato un terreno fertile e ricco di minerali, che ha favorito lo sviluppo di una vegetazione lussureggiante. Oggi, i vulcani dell’isola sono considerati estinti, e non vi sono segni di attività sismica o vulcanica recente.

Importanza Culturale e Naturale

Flora e fauna:

Salina è nota per la sua ricchezza naturale e la presenza di specie vegetali uniche.

L’area del Monte Fossa delle Felci è una riserva naturale protetta.

Agricoltura e tradizioni:

I terreni vulcanici fertili hanno reso l’isola ideale per la coltivazione della vite e dei capperi.

Salina è celebre per la produzione della Malvasia delle Lipari, un vino dolce e aromatico, e per i capperi esportati in tutto il mondo.

Turismo:

I vulcani, pur essendo spenti, offrono opportunità per trekking e panorami spettacolari.

Dalla cima della Fossa delle Felci, è possibile vedere tutte le altre isole delle Eolie.

Aspetti Geologici Unici

Le colate laviche e i depositi piroclastici sono visibili in diverse zone dell’isola, offrendo agli studiosi un’occasione per analizzare l’evoluzione del vulcanismo nelle Eolie.

La forma dei vulcani ha influenzato il clima locale, creando un microclima più umido rispetto alle altre isole, favorendo una vegetazione più rigogliosa.

Conclusione

I vulcani di Salina, nonostante siano spenti, giocano ancora un ruolo fondamentale nella geografia, nella cultura e nell’economia dell’isola. L’unione tra la bellezza naturale, la storia vulcanica e le tradizioni locali rende Salina un luogo unico nell’arcipelago eoliano.

PANAREA

Panarea, la più piccola e antica delle isole dell’arcipelago delle Eolie, è caratterizzata da una complessa storia vulcanica. Sebbene oggi non presenti vulcani attivi visibili, è il risultato di un’intensa attività vulcanica che risale a centinaia di migliaia di anni fa. L’isola è nota anche per la presenza di fenomeni vulcanici residuali, come le fumarole e le emissioni di gas sottomarini.

Caratteristiche Geologiche

Origine:

L’isola di Panarea si è formata circa 500.000 anni fa a seguito di una serie di eruzioni vulcaniche che hanno costruito un grande edificio vulcanico.

I processi erosivi e l’attività geologica successiva hanno smantellato gran parte del vulcano originario, lasciando solo una piccola porzione emersa.

Struttura attuale:

Panarea è ciò che resta di un antico vulcano collassato, con gran parte della sua caldera sommersa.

Intorno all’isola principale si trovano diversi isolotti (come Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca) che rappresentano le parti emerse della struttura vulcanica sommersa.

Fenomeni Vulcanici Residuali

Sebbene il vulcano di Panarea sia estinto, è ancora attivo un sistema vulcanico sottomarino che genera fenomeni secondari:

Fumarole:

Le fumarole sono visibili sia sulla terraferma, come nella località di Calcara, sia sul fondale marino vicino agli isolotti.

Questi fenomeni emettono gas come anidride carbonica e solfuro di idrogeno.

Attività sottomarina:

Nell’area marina tra Panarea e Basiluzzo si trovano diverse bocche idrotermali attive, da cui fuoriescono bolle di gas.

Nel 2002 si è verificato un incremento dell’attività gassosa, che ha attirato l’attenzione degli scienziati e ha causato temporanee evacuazioni sull’isola.

Importanza Geologica

Panarea è un luogo chiave per lo studio dei processi vulcanici post-eruttivi e delle emissioni idrotermali. Le sue emissioni di gas sottomarini sono monitorate per comprendere i processi geotermici e l’evoluzione della caldera sommersa.

Aspetti Naturali e Culturali

Bellezza naturale:

Le coste frastagliate, le calette e le acque cristalline, arricchite dalle bolle gassose sottomarine, rendono Panarea una meta turistica esclusiva.

Gli isolotti circostanti, come Basiluzzo e Lisca Bianca, sono ricchi di fascino geologico e storico.

Storia e cultura:

Panarea è abitata fin dall’antichità, come dimostrano i ritrovamenti archeologici di villaggi preistorici.

Le fumarole e i fenomeni vulcanici hanno influenzato le leggende e la cultura locale.

Conclusione

Sebbene il vulcano di Panarea sia spento, i fenomeni vulcanici residuali ne ricordano l’origine eoliana e la connessione con l’attività sottomarina dell’area. L’isola è un luogo dove la geologia e la bellezza naturale si incontrano, rendendola unica nel panorama delle Eolie.

I fondali delle Isole Eolie

Isole Eolie un mondo sommerso.

I fondali delle Isole Eolie, al largo della costa nord-orientale della Sicilia, sono tra i più affascinanti e vari del Mediterraneo. Questo arcipelago vulcanico, formato da sette isole principali (Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea), offre immersioni spettacolari tra grotte sottomarine, archi di roccia, canyon e giardini di coralli. Vediamo alcune delle caratteristiche principali dei fondali eoliani:

Ricchezza vulcanica

I fondali delle Eolie sono fortemente caratterizzati dall’attività vulcanica, con sorgenti termali e fumarole sottomarine visibili in vari punti. Stromboli e Vulcano, in particolare, presentano fenomeni vulcanici spettacolari anche sott’acqua, come getti di bolle di gas e zolfo. Le immersioni vicino a queste sorgenti termali sono esperienze uniche per la biodiversità e per i colori dei minerali depositati sul fondo.

Biodiversità marina

L’ambiente marino delle Eolie ospita una grande varietà di specie marine. Tra pesci, molluschi, crostacei, e coralli, è possibile osservare cernie, murene, aragoste, saraghi, e a volte anche delfini e tartarughe marine. I coralli e le gorgonie colorano il paesaggio sommerso, creando habitat perfetti per molte specie.

Siti di immersione celebri

Secca di Capo Graziano (Filicudi): Questo è uno dei siti di immersione più famosi, caratterizzato da una parete che scende ripidamente fino a 50 metri, coperta di gorgonie e coralli rossi.

Scoglio della Canna (Panarea): Uno scoglio vulcanico che emerge dalle acque e offre pareti verticali sottomarine con una ricca vita marina e grotte da esplorare.

Relitto di Lisca Bianca (Panarea): Resti di navi antiche sono stati rinvenuti in questa zona, rendendola un luogo ideale per gli appassionati di archeologia subacquea.

Secca del Bagno (Stromboli): Caratterizzato dalla presenza di sorgenti sulfuree, offre un panorama sottomarino unico, soprattutto per l’abbondanza di vita marina.

Archeologia subacquea

I fondali eoliani nascondono anche importanti reperti archeologici, come resti di anfore e relitti di navi antiche. Le isole erano una tappa commerciale per Fenici, Greci e Romani, che lasciarono testimonianze del loro passaggio.

Visibilità eccezionale

Le acque limpide e cristalline delle Eolie permettono una visibilità subacquea straordinaria, che può arrivare fino a 40-50 metri, ideale per l’esplorazione e la fotografia subacquea.

Grotte e cavità marine

Le Eolie sono famose per le loro grotte e cavità sommerse, che attirano subacquei esperti da tutto il mondo. La Grotta del Cavallo a Vulcano e la Grotta degli Innamorati a Lipari sono tra le più celebri.

Consigli per le immersioni alle Eolie

È consigliabile immergersi accompagnati da guide esperte, per navigare in sicurezza tra le sorgenti vulcaniche e le grotte. Le acque delle Eolie sono generalmente tranquille, ma alcune zone possono avere correnti improvvise.

I fondali delle Isole Eolie offrono quindi un’esperienza subacquea straordinaria per appassionati di immersioni, archeologia, e amanti della biodiversità.

La fauna marina delle Isole Eolie è straordinariamente ricca e diversificata, grazie alle acque calde e ai fondali vulcanici che creano un habitat unico. Le correnti marine e la posizione delle isole, situate in un punto strategico tra il Mar Tirreno e il Mediterraneo centrale, contribuiscono alla presenza di numerose specie di pesci, invertebrati, mammiferi marini e una flora subacquea rigogliosa.

Pesci

Cernie: Questi grandi predatori si trovano spesso vicino alle scogliere e nelle grotte sottomarine, dove trovano riparo.

Dentici e ricciole: Sono abbondanti nelle acque delle Eolie, specialmente nelle aree di mare aperto, dove cacciano in branchi.

Pesci pelagici: Tra cui tonni, alalunga, lampughe e occasionalmente pesci spada, che attraversano queste acque soprattutto nei periodi di migrazione.

Pesci di barriera e fondale: Come sciarrani, scorfani, murene e saraghi, sono comuni nelle zone rocciose e vicino ai fondali vulcanici.

Invertebrati

Polpi e calamari: Abitano i fondali rocciosi e sabbiosi. I polpi trovano rifugio nelle rocce, mentre i calamari frequentano le acque più aperte.

Gamberetti e aragoste: Specie come la aragosta rossa e diversi tipi di gamberi popolano i fondali e sono molto apprezzati anche in ambito gastronomico.

Ricci di mare: I fondali delle Eolie ospitano diverse specie di ricci, tra cui i coloratissimi ricci diadema. Sono importanti per l’equilibrio dell’ecosistema marino.

Spugne e coralli: Anche se non sono presenti vere e proprie barriere coralline, si trovano colonie di spugne e di corallo nero, che creano habitat preziosi per numerose specie.

Mammiferi marini

Delfini: Diverse specie di delfini, come il tursiope e il delfino comune, sono spesso visibili nelle acque delle Eolie. Si avvistano anche vicino alla costa, dove seguono i branchi di pesci.

Capodogli e balenottere: Questi cetacei vengono avvistati soprattutto durante le migrazioni. I capodogli, in particolare, trovano nel Tirreno un habitat favorevole grazie alla profondità e alla ricchezza di calamari di cui si nutrono.

Foche monache: Sebbene siano rare, occasionalmente si segnalano avvistamenti di foche monache, una specie minacciata.

Flora marina

Posidonia oceanica: La Posidonia, una pianta marina endemica del Mediterraneo, è fondamentale per l’ecosistema, poiché offre rifugio e nutrimento a molte specie. Le praterie di Posidonia sono essenziali per l’equilibrio ecologico e per la protezione delle coste dall’erosione.

Alghe e coralline rosse: Specie di alghe come le coralline rosse si trovano sui fondali rocciosi e rappresentano un’importante fonte di ossigeno per l’ecosistema.

Ecosistemi vulcanici sottomarini

La presenza di fumarole sottomarine, soprattutto attorno all’isola di Vulcano, crea ambienti unici dove proliferano particolari batteri e organismi adattati alle alte temperature e alle alte concentrazioni di zolfo. Questi ecosistemi, detti anche “ecosistemi estremofili,” sono studiati per la loro capacità di adattamento a condizioni estreme.

Importanza ecologica e conservazione

La fauna e la flora delle Eolie non sono solo una risorsa naturale straordinaria, ma rappresentano anche un delicato equilibrio ecologico. La pesca sostenibile e la protezione delle specie minacciate, come i cetacei e la foca monaca, sono cruciali per preservare questa biodiversità. Le Isole Eolie sono state inserite nella lista dei siti UNESCO e sono parte di aree marine protette, che mirano a preservare l’ambiente marino locale, garantendo uno sviluppo sostenibile e rispettoso degli habitat naturali.

A rendere ancora più interessanti i fondali Eoliani sono i suoi vulcani sottomarini. Le Isole Eolie, un arcipelago nel Mar Tirreno al largo della costa nord-orientale della Sicilia, sono parte di un sistema vulcanico molto attivo, legato alla convergenza tra la placca africana e quella euroasiatica. Questa area è famosa per la sua intensa attività vulcanica, sia emersa che sommersa, ed è sede di alcuni dei vulcani più attivi del Mediterraneo, come Stromboli e Vulcano, entrambi caratterizzati da frequenti eruzioni.

Principali vulcani sottomarini delle Eolie:

Vulcano Marsili: Situato circa 140 chilometri a nord della Sicilia, è il vulcano sottomarino più grande d’Europa, con una base che si estende per circa 70 chilometri di lunghezza e 30 di larghezza. Sebbene non abbia avuto eruzioni note recenti, è considerato potenzialmente attivo e la sua presenza desta interesse a causa del rischio di maremoti se dovesse eruttare o collassare.

Seamount Palinuro: Collocato più a nord rispetto alle Eolie, il Palinuro è un altro grande vulcano sottomarino che fa parte di una catena di vulcani in parte sommersi. La sua attività è meno nota e meno esplorata rispetto a quella di altri vulcani della zona, ma è attualmente in stato di quiescenza.

Altri vulcani sottomarini minori: Accanto a Marsili e Palinuro, ci sono altre formazioni vulcaniche e piccoli crateri sottomarini, il cui studio è fondamentale per comprendere l’attività vulcanica dell’area e il potenziale rischio sismico e vulcanico.

L’importanza scientifica e il rischio vulcanico

L’attività vulcanica delle Eolie è particolarmente interessante per i vulcanologi e geologi marini, poiché questi vulcani sono sorgenti di gas ricchi di metano, anidride carbonica e altre sostanze che risalgono dal fondale. Questi gas non solo influenzano l’ecosistema marino, ma potrebbero essere indicatori di attività magmatica.

Rischio per le popolazioni costiere

Le eruzioni di vulcani sottomarini potrebbero teoricamente provocare tsunami, soprattutto nel caso di grandi collassi o esplosioni improvvise. Sebbene eventi di questo tipo siano rari, la presenza di vulcani sottomarini attivi in un’area densamente popolata rende necessaria la sorveglianza costante.

In conclusione, l’attività sottomarina delle Isole Eolie rappresenta una componente importante del quadro vulcanico del Mediterraneo e del rischio sismico in Italia.

Domande frequenti sulle crociere alle Isole Eolie.

Quanto Costa una settimana in barca a vela alle Isole Eolie?

Il costo di una settimana in barca a vela alle Isole Eolie varia in base a diversi fattori, come il tipo di imbarcazione, la stagione, il numero di cabine, i servizi a bordo e se si desidera uno skipper o un equipaggio.

Noleggio Barca a Vela (senza Skipper)

Bassa stagione (aprile, maggio, ottobre): da circa 1.500 a 2.500 euro per una barca di medie dimensioni (8-10 metri).

Alta stagione (giugno-agosto): da 2.500 a 5.000 euro o più, a seconda delle dimensioni e del lusso dell’imbarcazione.

Noleggio con Skipper

Uno skipper può costare 150-200 euro al giorno.

Con lo skipper, il prezzo totale per la settimana sale a 2.500-6.000 euro a seconda della stagione e del tipo di barca.

Noleggio con Equipaggio Completo

Questa opzione è per chi desidera un’esperienza completamente servita, con skipper, hostess e, a volte, anche un cuoco.

Per una settimana si può arrivare a 7.000-12.000 euro per una barca a vela di lusso con equipaggio.

Catamarano

Il catamarano è più spazioso e comodo, ma ha costi più elevati.

Il noleggio per una settimana può variare da 4.000 a 10.000 euro o più, a seconda della stagione e delle dimensioni.

Altre Spese:

Carburante: da 100 a 200 euro per una settimana, a seconda delle distanze percorse.

Ormeggi: variabili, con un costo medio di 50-100 euro al giorno nei porti turistici.

Cambusa (cibo e bevande): circa 150-300 euro a persona per la settimana, se si prevede di mangiare spesso a bordo.

Esempio di Spesa Totale (in media)

Per una settimana in barca a vela alle Eolie con skipper, carburante e ormeggi inclusi, puoi aspettarti una spesa media totale tra 3.000 e 6.000 euro per una barca a vela di media grandezza, se viaggi in bassa o media stagione.

Le Isole Eolie offrono una varietà di opzioni per le vacanze in barca, quindi è possibile personalizzare l’esperienza in base al budget e alle preferenze.

Dove ci si imbarca per le Isole Eolie?

Per raggiungere le Isole Eolie, ci si può imbarcare principalmente dai seguenti porti in Sicilia e Calabria:

Milazzo (Sicilia): È il porto principale per le Isole Eolie, situato vicino a Messina. Da Milazzo partono numerosi traghetti e aliscafi per tutte le isole, operati da compagnie come Liberty Lines e Siremar. È la scelta più comoda e frequente.

Messina (Sicilia): Anche da Messina partono aliscafi e traghetti, sebbene le corse siano meno frequenti rispetto a Milazzo.

Palermo (Sicilia): Alcuni aliscafi partono anche da Palermo, ma il viaggio è più lungo. È un’opzione praticabile per chi si trova già a Palermo e vuole raggiungere le Eolie senza spostarsi prima a Milazzo.

Reggio Calabria e Vibo Valentia (Calabria): Dal continente, aliscafi stagionali (soprattutto in estate) partono da questi porti per le Eolie, offrendo un’opzione alternativa per chi proviene dalla Calabria.

Napoli: Anche da Napoli ci sono traghetti diretti per le Isole Eolie, specialmente nel periodo estivo, ma è una tratta più lunga (dalle 5 alle 8 ore).

Se hai intenzione di andare in estate, è consigliabile prenotare i biglietti in anticipo.

Qual è la più bella tra le Isole Eolie?

Ogni isola delle Eolie ha il suo fascino unico, quindi dire quale sia la “più bella” dipende molto dai gusti personali e da ciò che si cerca in una vacanza. Detto ciò, ecco una panoramica delle isole principali e di cosa le rende speciali:

Salina

Caratteristiche: È considerata la più verde e rigogliosa, con colline ricche di vegetazione, vigneti e due montagne vulcaniche, Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri. Salina è famosa per la produzione di capperi e del Malvasia, un vino dolce locale.

Punti di forza: Perfetta per chi ama la natura, il trekking e i paesaggi incontaminati. Offre spiagge tranquille e una particolare atmosfera rilassante. Molti la considerano l’isola più affascinante proprio per la sua bellezza naturale.

Consigliata per: Escursionisti e amanti del buon vino e della natura.

Stromboli

Caratteristiche: Famosa per il suo vulcano attivo, offre uno spettacolo naturale unico al mondo, con esplosioni vulcaniche visibili anche di notte, conosciute come “Sciara del Fuoco”.

Punti di forza: Le escursioni notturne per vedere le eruzioni sono un’esperienza unica. L’isola ha spiagge nere e un’atmosfera piuttosto selvaggia e affascinante.

Consigliata per: Chi cerca emozioni forti, avventura e ha voglia di vedere un vulcano attivo.

Panarea

Caratteristiche: È la più piccola e alla moda delle Eolie, conosciuta per la sua vivace vita notturna, ristoranti e locali di lusso. Le case bianche in stile mediterraneo, con bouganville colorate, creano un’atmosfera unica.

Punti di forza: Ideale per chi ama la mondanità, il mare cristallino e l’atmosfera esclusiva. Le sue spiagge e le calette sono tra le più belle dell’arcipelago.

Consigliata per: Chi cerca eleganza, movida e un mare incredibile.

Lipari

Caratteristiche: La più grande e abitata delle isole Eolie, Lipari offre sia un’ampia gamma di servizi e strutture turistiche, sia numerose attrazioni storiche, come il Castello di Lipari.

Punti di forza: È la più versatile, perfetta per chi vuole esplorare un’isola con un mix di natura, storia e vita cittadina. Le spiagge di pietra pomice sono spettacolari.

Consigliata per: Chi cerca un’isola vivace, con molte attività e servizi.

Vulcano

Caratteristiche: Famosa per i suoi bagni di fango e per le spiagge con acque sulfuree. Anche qui si trova un vulcano, il Gran Cratere, che è possibile scalare per una vista spettacolare.

Punti di forza: Perfetta per chi vuole rilassarsi, grazie alle sue terme naturali e alle spiagge di sabbia nera. Il trekking fino al cratere è imperdibile.

Consigliata per: Chi cerca benessere, avventura e un ambiente vulcanico spettacolare.

Filicudi

Caratteristiche: È un’isola tranquilla, meno sviluppata e decisamente selvaggia, con poche strade e strutture turistiche limitate. È ideale per chi cerca autenticità e vuole allontanarsi dalla folla.

Punti di forza: Le sue grotte marine, come la Grotta del Bue Marino, sono affascinanti. Ha anche ottimi punti per lo snorkeling e le immersioni.

Consigliata per: Chi cerca quiete, contatto con la natura e un’esperienza più rustica.

Alicudi

Caratteristiche: La più remota e isolata delle Eolie, con pochissime infrastrutture e quasi priva di strade (ci si sposta a piedi o in mulattiere).

Punti di forza: È la scelta ideale per chi vuole staccare completamente dalla vita moderna, immergersi nella natura e godere di un’atmosfera arcaica.

Consigliata per: Viaggiatori solitari o amanti del turismo lento e dell’autenticità assoluta.

In Sintesi

Panarea per la mondanità e la bellezza raffinata.

Stromboli per l’emozione del vulcano attivo.

Salina per chi ama natura e tranquillità.

Lipari per chi desidera una vacanza completa e versatile.

Vulcano per il relax e i bagni sulfurei.

Filicudi e Alicudi per chi cerca pace e isolamento totale.

Se dovessi scegliere, Salina e Stromboli sono probabilmente le isole che offrono i paesaggi più spettacolari e unici, ma ogni isola ha qualcosa di speciale da offrire!

Quel é il periodo migliore per andare alle Eolie?

Il periodo migliore per visitare le Isole Eolie dipende molto dalle preferenze personali, ma in generale i mesi ideali vanno da maggio a settembre, con alcune differenze che vale la pena considerare:

Maggio e Giugno

Vantaggi: Clima già caldo ma non eccessivo, con temperature piacevoli (tra i 20-25 °C), perfetto per chi vuole godersi il mare e fare escursioni senza il caldo intenso. La natura è ancora rigogliosa, le isole sono meno affollate e i prezzi sono più bassi rispetto all’alta stagione.

Ideale per: Escursionisti, amanti della tranquillità e della natura.

Luglio e Agosto

Vantaggi: Questo è il periodo di alta stagione, con il massimo delle temperature (spesso sopra i 30 °C) e un mare caldo perfetto per nuotare e fare snorkeling. Troverai un’atmosfera vivace, in particolare a Lipari e Panarea, dove si concentra la maggior parte della movida estiva.

Svantaggi: Le isole possono essere affollate, e i prezzi per alloggi e servizi sono al massimo. Alcuni potrebbero trovare il caldo eccessivo, specialmente per le escursioni.

Ideale per: Chi ama la vita notturna, la mondanità e il mare caldo.

Settembre

Vantaggi: Il clima è ancora molto caldo (25-28 °C), ma l’afflusso turistico diminuisce, così come i prezzi. Il mare resta perfetto per fare il bagno e le giornate sono più fresche, rendendo piacevoli anche le escursioni.

Ideale per: Chi cerca mare caldo, tranquillità e prezzi più accessibili.

Aprile e Ottobre

Vantaggi: Clima mite, anche se un po’ più fresco rispetto ai mesi estivi (15-22 °C). Le isole sono praticamente deserte, quindi questo è il periodo migliore per chi cerca totale tranquillità e immersione nella natura.

Svantaggi: Alcuni servizi turistici potrebbero non essere attivi, e il mare potrebbe essere troppo fresco per un bagno piacevole.

Ideale per: Escursionisti, amanti del turismo slow e chi preferisce un’esperienza lontana dalle folle.

Maggio, Giugno e Settembre sono considerati i mesi ideali per un buon equilibrio tra bel tempo, tranquillità e costi ragionevoli.

Luglio e Agosto sono perfetti per chi ama il mare.

Buon vento!!

Vogliamo ricordare cosa sono le Isole Eolie?

Le Isole Eolie, un arcipelago vulcanico situato a nord della Sicilia, sono ricche di storia, cultura e meraviglie naturali. Ecco alcune curiosità e aneddoti affascinanti su queste isole:

Origine mitologica del nome

Le Isole Eolie devono il loro nome a Eolo, il dio dei venti nella mitologia greca. Si narra che Zeus avesse affidato a Eolo il compito di controllare i venti, e che l’isola di Lipari fosse il suo regno. Le isole sono spesso battute da venti forti, un riferimento alla mitologia che le rende ancora più suggestive.

Sette isole con personalità diverse

Le Eolie sono composte da sette isole principali: Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Panarea, Alicudi, e Filicudi. Ciascuna di esse ha una sua identità particolare:

Lipari è la più grande e la più popolata, famosa per le cave di ossidiana e pomice.

Salina è nota per la produzione di capperi e il famoso vino Malvasia.

Vulcano ospita un cratere attivo e sorgenti termali naturali.

Stromboli ha uno dei vulcani più attivi al mondo, con eruzioni regolari che possono essere osservate dal mare.

Panarea è l’isola più mondana, spesso frequentata da celebrità.

Alicudi e Filicudi, le più remote, sono le isole della tranquillità, quasi senza traffico e ancora poco turistiche.

Lo spettacolo naturale del vulcano Stromboli

Lo Stromboli è un vulcano in attività continua, che erutta a intervalli regolari da millenni. Gli abitanti e i turisti chiamano affettuosamente l’eruzione “la sciara del fuoco”. Una delle esperienze più straordinarie è fare una gita in barca di notte per osservare le esplosioni di lava illuminare il cielo.

Panarea: un’isola glamour con una storia antica

Nonostante sia l’isola più piccola, Panarea è diventata un luogo di ritrovo per l’élite e celebrità. Tuttavia, pochi sanno che è stata abitata già nell’Età del Bronzo. Sono stati rinvenuti insediamenti preistorici e necropoli, segno che l’isola è stata importante per i popoli antichi.

Alicudi, l’isola degli “asini volanti”

Fino a non molto tempo fa, su Alicudi circolava una strana leggenda: gli abitanti raccontavano di vedere “asini volanti”. Si crede che l’origine di questa credenza derivi dal consumo di pane preparato con farina di segale contaminata da ergot, un fungo che può provocare allucinazioni, simile all’LSD.

La leggenda della regina di Lipari

La tradizione popolare racconta che a Lipari vivesse una regina misteriosa che, nonostante la sua bellezza, era invisibile. Si dice che abitasse nel castello dell’isola e avesse poteri magici. Si racconta che nelle notti di luna piena, il suo fantasma appaia lungo le coste dell’isola.

Un luogo cinematografico

Le Eolie hanno fatto da sfondo a molti film famosi, tra cui “Il Postino”, girato sull’isola di Salina, e “Stromboli Terra di Dio”, film del 1950 di Roberto Rossellini con Ingrid Bergman, che ha reso l’isola di Stromboli famosa a livello internazionale.

Il Malvasia delle Eolie

Il vino Malvasia delle Lipari è uno dei prodotti tipici più famosi dell’arcipelago. È un vino dolce ottenuto da uve Malvasia, particolarmente apprezzato come vino da dessert. La sua produzione avviene soprattutto a Salina, dove le condizioni climatiche e la terra vulcanica creano un terroir perfetto.

I vulcani gemelli di Vulcano

L’isola di Vulcano prende il nome dal dio romano Vulcano, patrono del fuoco e della lavorazione dei metalli. Sull’isola ci sono due vulcani: il Gran Cratere e il Vulcanello, che però è inattivo da secoli. I visitatori possono camminare fino al cratere e ammirare i “fumaroli” attivi, getti di vapore sulfureo che escono dal terreno.

Le Isole Eolie: Un Patrimonio Naturale e Culturale del Mediterraneo

Le Isole Eolie, situate al largo della costa nord-orientale della Sicilia, rappresentano uno dei più affascinanti arcipelaghi del Mar Mediterraneo. Costituite da sette isole principali: Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea, queste terre vulcaniche sono note per la loro bellezza naturale, la ricchezza storica e la loro attività geotermica.

Geografia e Formazione

Le Eolie, chiamate anche Isole Lipari, devono la loro origine a processi vulcanici iniziati milioni di anni fa. Alcune di queste isole, come Vulcano e Stromboli, presentano vulcani attivi che costituiscono un’attrazione unica per i turisti e gli studiosi. Il vulcano Stromboli, noto come il “faro del Mediterraneo”, è uno dei pochi vulcani al mondo in eruzione quasi continua.

Le isole offrono una straordinaria varietà di paesaggi: dalle scogliere rocciose a spiagge di sabbia nera vulcanica, da grotte marine a fertili colline ricoperte di vigneti. Ognuna di queste isole ha caratteristiche geografiche e ambientali distinte, rendendo l’arcipelago un luogo perfetto per esplorazioni naturalistiche.

Storia e Cultura

La storia delle Isole Eolie risale a migliaia di anni fa. I primi insediamenti umani risalgono al Neolitico, e nel corso dei secoli le isole sono state colonizzate da diverse civiltà, inclusi i Greci, i Romani, i Bizantini e gli Arabi. Il nome “Eolie” deriva dal dio greco Eolo, il signore dei venti, a cui, secondo la mitologia, l’arcipelago era dedicato.

Lipari, l’isola più grande e popolosa, è stata per secoli un importante centro commerciale e culturale del Mediterraneo. Le testimonianze archeologiche trovate sull’isola raccontano di un passato ricco di scambi commerciali e culturali. Il Castello di Lipari, situato su una collina che domina la città, è uno dei luoghi storici più importanti, con un museo archeologico che raccoglie reperti di grande valore.

Flora e Fauna

Le isole ospitano una varietà di specie animali e vegetali, molte delle quali endemiche. La vegetazione è tipicamente mediterranea, con piante come il rosmarino, il mirto, il cappero e la vite che crescono abbondanti, specialmente a Salina, famosa per la produzione di vino Malvasia e di capperi.

Per quanto riguarda la fauna, le isole sono un habitat ideale per numerose specie di uccelli, come il falco della regina, il gabbiano reale e alcune specie di rapaci notturni. I fondali marini attorno alle isole sono ricchi di biodiversità, con numerose specie di pesci, coralli e altri organismi marini che attirano subacquei da tutto il mondo.

Attività Vulcanica

Uno degli aspetti più affascinanti delle Eolie è la loro attività vulcanica. Vulcano e Stromboli sono le due isole più note per questo fenomeno. Vulcano, con le sue fumarole e le sue sorgenti termali, offre la possibilità di osservare da vicino gli effetti dell’attività geotermica, con fanghi e vapori sulfurei che affiorano dalla terra. Stromboli, invece, è famoso per le sue eruzioni spettacolari che possono essere ammirate anche dalla costa, soprattutto di notte, con i getti di lava che illuminano il cielo.

Turismo e Sostenibilità

Le Isole Eolie sono una destinazione turistica di grande richiamo, soprattutto durante la stagione estiva. Le attività più popolari includono l’escursionismo sui vulcani, le gite in barca per esplorare le grotte e le baie nascoste, e le immersioni subacquee nei ricchi fondali marini.

Nonostante la popolarità turistica, l’arcipelago sta affrontando sfide legate alla gestione sostenibile delle risorse naturali. Grazie al loro valore ambientale e storico, le Eolie sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza di preservare l’equilibrio delicato tra l’ambiente naturale e le attività umane.

Gastronomia

La cucina eoliana è profondamente influenzata dalla tradizione mediterranea, con una forte presenza di pesce fresco, verdure e prodotti locali come i capperi e l’olio d’oliva. Il vino Malvasia, prodotto principalmente a Salina, è un vino dolce rinomato che accompagna perfettamente i dessert della tradizione locale. Tra i piatti tipici, si trovano la pasta con i capperi, il pesce spada alla griglia e i dolci a base di mandorle e miele.

Conclusione

Le Isole Eolie sono un gioiello del Mediterraneo, in cui natura, storia e cultura si fondono armoniosamente. La loro unicità sta nell’offrire un’esperienza di viaggio che combina avventura, relax e scoperta. Ogni isola ha qualcosa di speciale da offrire, dalle meraviglie vulcaniche alla tranquillità delle sue acque cristalline, rendendo questo arcipelago una destinazione imperdibile per chiunque ami la natura, il mare e la storia.

Le Isole Eolie, al largo della costa nord-orientale della Sicilia, sono un arcipelago di sette isole principali, ciascuna con la propria storia e fascino. Ecco un aneddoto rilevante per ciascuna isola:

1. Lipari: L’isola più grande e popolata dell’arcipelago ha una storia legata all’ossidiana, una roccia vulcanica usata fin dalla preistoria per la produzione di utensili affilati. Un aneddoto curioso riguarda il “Tesoro di Diana”, una collezione di gioielli e manufatti scoperti vicino alla zona dell’antica acropoli. Questa scoperta ha svelato l’importanza di Lipari come centro commerciale e culturale in epoca greca e romana.

2. Vulcano: Quest’isola è famosa per le sue attività vulcaniche e per le sue sorgenti sulfuree. Un aneddoto riguarda il mito greco: si credeva che qui si trovasse la fucina di Efesto, il dio del fuoco e della metallurgia, dove i ciclopi forgiavano le armi per gli dèi. Le eruzioni e le esalazioni sulfuree venivano interpretate come il fumo e il calore provenienti dai laboratori divini.

3. Stromboli: Conosciuta per il suo vulcano attivo che erutta quasi continuamente, Stromboli ha il soprannome di “Faro del Mediterraneo” perché le sue eruzioni erano utilizzate dai marinai per orientarsi di notte. Un episodio interessante riguarda l’attore Roberto Rossellini e l’attrice Ingrid Bergman, che girarono qui il film Stromboli, terra di Dio nel 1949. La loro relazione scandalosa per l’epoca e l’importanza data al film hanno portato grande attenzione all’isola.

4. Salina: Famosa per i suoi capperi e per la produzione della malvasia, un vino dolce locale, Salina è stata lo scenario del film Il Postino con Massimo Troisi. Un aneddoto commovente racconta che Troisi, malato durante le riprese, posticipò un intervento chirurgico per completare il film, lasciando così un’eredità cinematografica che sarebbe diventata iconica.

5. Panarea: L’isola più piccola e mondana delle Eolie ha una storia che risale alla civiltà micenea. Un evento curioso è la scoperta di un’antica città sommersa vicino alla costa, visibile in parte anche oggi con immersioni. Panarea è oggi sinonimo di lusso e turismo esclusivo, ma mantiene una radice storica profonda che si fonde con le sue tradizioni.

6. Filicudi: Questa isola ha un’energia selvaggia e primordiale. Un aneddoto interessante riguarda “La Canna”, un faraglione imponente che si erge dalle acque. Gli antichi lo consideravano sacro e secondo la leggenda, le sirene abitavano queste acque e usavano il faraglione per attirare i marinai, evocando storie di Ulisse e del suo incontro con le sirene.

7. Alicudi: L’isola più remota e meno abitata delle Eolie, Alicudi è avvolta dal mistero. Un aneddoto intrigante parla delle cosiddette “streghe volanti” o “donne del vento”, una leggenda nata per spiegare visioni insolite e comportamenti bizzarri attribuiti agli abitanti. Queste storie sembrano essere legate al consumo del fungo allucinogeno segale cornuta, che cresceva sui cereali usati per fare il pane e causava allucinazioni collettive.

Una delle storie popolari più famose di Lipari è quella legata al personaggio leggendario di Re Eolo, il sovrano dei venti. Secondo la mitologia greca, Eolo era il custode dei venti e viveva proprio nell’arcipelago eoliano, a cui ha dato il nome. La sua dimora era una grotta situata sull’isola di Lipari, da dove controllava i venti, custoditi in otri di pelle, e li rilasciava secondo le necessità dei marinai e dei viaggiatori.

La leggenda più celebre legata a Re Eolo coinvolge Ulisse, l’eroe dell’Odissea di Omero. Dopo aver lasciato l’isola dei Ciclopi, Ulisse approdò a Lipari dove fu accolto con ospitalità da Eolo. Riconoscendo Ulisse come un uomo astuto e valoroso, Eolo decise di aiutarlo nel suo viaggio di ritorno verso Itaca. Gli consegnò un otre in cui aveva racchiuso tutti i venti contrari, lasciando libero soltanto il vento favorevole per spingerlo a casa.

Tuttavia, dopo giorni di navigazione ininterrotta, quando ormai si intravedeva la costa di Itaca, l’equipaggio, curioso e sospettoso, aprì l’otre pensando che contenesse tesori. L’improvvisa liberazione dei venti scatenò una tempesta furiosa che allontanò la nave, riportandola proprio sull’isola di Lipari.

Ulisse, affranto, tornò da Eolo per chiedere nuovamente aiuto, ma questa volta il re dei venti si rifiutò, considerandolo maledetto dagli dèi. Questa storia è emblematica per l’importanza che Lipari ha sempre avuto nella cultura marinaresca e mitologica, e sottolinea come l’arcipelago fosse considerato un luogo magico e pericoloso, dove le forze della natura si intrecciano con quelle del mito e della leggenda.

Le Viscere dei Vulcani!

Le viscere delle “mie” isole. Vulcani Parte II

Raccontarvi della vita eruttiva di Vulcano è relativamente semplice se paragonata a quella del mio vulcano “del cuore”, lo Stromboli. Se è impossibile prevedere quando Vulcano tornerà alla fase eruttiva, lo stesso non può dirsi di “Iddu”, Lui, come viene affettuosamente chiamato dagli abitanti delle Isole Eolie. Il vulcano più conosciuto delle Eolie, infatti, è in perenne attività: le eruzioni sono continue, più volte all’ora, ma sono particolarmente piccole e non superano le decine di metri cubi di magma. Persino i fenomeni estremi, i  cosiddetti “parossismi” – violente e improvvise esplosioni, che formano delle colonne eruttive che  si sono verificate solo quattro volte negli ultimi vent’anni – hanno un volume che è solo tre volte più elevato delle eruzioni ordinarie. Sempre il Dottor Coltelli che ci aiutato a capire meglio l’attività eruttiva di Vulcano ci dice che lo Stromboli è comunque un vulcano pericoloso oltre a rappresentare una rarità: sul pianeta ne esiste solo un altro con le stesse caratteristiche, che si trova alle isole Vanuatu e si chiama Yasur. Poi c’è Vulcano, la cui attività è totalmente slegata da quella dello Stromboli. È un vulcano più convenzionale, ma desta maggiore preoccupazione perché quando esplode emette milioni di metri cubi di lava. I suoi volumi eruttivi sono impattanti per la dimensione dell’isola e sono comparabili alle eruzioni esplosive dell’Etna. E del resto è qui che i romani e i greci hanno collocato il dio dei vulcani. Questo significa che nell’antichità la sua attività era considerata più forte di Stromboli. Vulcano, infatti, passa gradualmente da periodi in cui è quiescente – caratterizzati comunque da forti emissioni di gas e piccoli terremoti sotterranei – alla fase eruttiva.

Nel farlo, mostra una serie di variazioni: risale il magma e fa crescere l’emissione di gas, oltre a rompere la crosta terrestre creando terremoti di bassa intensità; ma fa aumentare anche la temperatura delle falde acquifere sottostanti, e allora sì che si genera una forte sismicità. È un percorso lento e complesso che spesso e volentieri “abortisce” esaurendosi. Come è successo dall’88 al ‘93, quando si è verificata la crisi più importante, poi rientrata. La stessa situazione sembra si sia riproposta a settembre 2021. Nonostante questa periodicità, per Vulcano, è tutto difficilissimo da prevedere.

Lo Stromboli invece, dal punto di vista statistico è uno dei pochi vulcani sulla terra in attività quasi continua e  costituisce la più settentrionale delle sette Isole Eolie. Il suo edificio si alza più di 920 metri sopra il livello del mare, ma la sua base si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare. A dispetto di quanto possa sembrare “tradizionale” vedendolo arrivare dal mare in barca a vela con quella sua forma conica perfetta fatta di lisce pendici che si tuffano nel mare profondo, lo Stromboli è un vulcano molto complesso dal punto di vista vulcanologico. Questa complessità rispecchia la sua intera storia che è caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di una serie di edifici vulcanici. La vita di ciascuno di tali edifici sembra terminare con un collasso di settore, cioè una voluminosa frana di roccia, che lascia una enorme nicchia, o un anfiteatro,  di “collasso”. Dopo il collasso più recente, circa 5000 anni fa, un nuovo edificio ha cominciato a costruirsi all’interno dell’ultima nicchia di collasso, che è conosciuto come “Stromboli attuale”, il cui versante attivo costituisce la Sciara del Fuoco. La sciara del fuoco è tecnicamente una depressione, un pendio naturale che dal cratere del vulcano prosegue fino al mare. Al di sopra di essa si trova un rande cono piroclastico in cui ci sono i tre crateri che nel caso di eruzioni più importanti ci regalano uno spettacolo unico: i lapilli e le rocce infuocate scendono lungo la sciara fino ad unirsi all’azzurro del mare. I crateri sommitali di questo edificio si trovano ad una quota di 750 m circa, cioè più di 100 metri al di sotto del punto più alto del vulcano. Immediatamente sopra l’area craterica (anche conosciuta come “terrazza craterica”) si erge il Pizzo sopra la Fossa, destinazione di molti visitatori che permette una vista spettacolare verso l’interno dei crateri. Da diversi decenni, si sono potuti distinguere tre crateri principali attivi, uno nell’estremità nord-est dell’area craterica, uno al centro, ed il terzo nella parte sud-ovest. Ognuno di questi crateri contiene diverse bocche eruttive, la cui quantità e le cui dimensioni variano a seconda dei livelli dell’attività eruttiva. In periodi di attività più intensa, il numero di bocche in attività può essere fino a 10. I crateri attivi sono luogo di un’attività persistente, in corso da diversi secoli, che normalmente consiste in piccole esplosioni ben separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente e variabili quantità di cenere fino a qualche decina o centinaio di metri sopra le bocche. Le esplosioni al solito durano qualche secondo o decina di secondi, e sono ben separate tra loro, con intervalli che possono variare fra un minuto e diverse ore. Tale attività viene chiamata “stromboliana”. Durante i periodi di attività più accentuata, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (“spattering”), che raramente possono portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche, come alla fine di agosto 2009 e il 7 gennaio 2010. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di nuove bocche effusive fuori dai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio) e portano alla temporanea cessazione dell’attività stromboliana persistente ai crateri sommitali. Le colate possono raggiungere il mare, dove si formano delta lavici che al solito vengono rapidamente erosi dall’azione del mare. Tali effusioni possono avere durate fra pochi giorni e molti mesi. Durante l’eruzione del 2002-2003 ad esempio le effusioni suddette durarono addirittura 206 giorni. L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. E tuttavia il fenomeno più pericoloso nell’attività dello Stromboli sono esplosioni più grandi rispetto all’abituale attività stromboliana, cosiddetti “parossismi”. Molti di questi eventi lanciano bombe e blocchi di dimensioni plurimetriche nell’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa). Durante i parossismi più forti, la ricaduta di materiale piroclastico incandescente può causare incendi nella vegetazione sulle pendii esterne del vulcano. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 3 luglio e 28 agosto 2019. Un enorme boato, poi l’eruzione ed il terribile video della nube di fumo nero che insegue la barca a vela  sono immagini che fanno il giro del Mondo. Lo Stromboli regala emozioni via terra e via mare e mai avvicinandoti a lui, hai il sentore di essere in pericolo. Sembra che ogni volta crei un pretesto, una circostanza per avvertire con i segnali giusti chi si trova in un punto pericoloso che è il momento di allontanarsi. A protezione dei suoi abitanti che, fedeli, non abbandonano le sue sponde e a ptrotezione anche dei suoi ammiratori che con il naso all’insù ne sondano , talvolta sconcertati, le sue terrificanti meraviglie Iddu erge un muto viatico, una scappatoia che ci permette di girargli le spalle quanto basta per poi rivoltarsi a salutarlo per un’ultima volta, quasi fossimo tutti incapaci di dirgli addio davvero. E’ quasi umano il suo modo di agire, brontolare, borbottare, tornare alla quiete. Sarà per questo che di fascino ne ha da vendere come pochi altri siti al Mondo.

Vulcani, Isole Eolie.

Le “viscere” delle mie Isole. Vulcani Parte I

Se esiste un luogo nel Mediterraneo dove la natura regna sovrana allo stato ancestrale e dove la mano dell’uomo agisce tanto consapevolmente quanto poco violentemente, questo luogo sono sicuramente le “mie” Eolie. Un piccolo paradiso terrestre nelle acque del Tirreno meridionale circondato da acque blu cobalto e coste rocciose, ricco di calette e circondato in ogni dove da faraglioni che sembrano svettare verso il cielo come facessero parte di un mondo antico, sepolto, ma vivo. Le Isole Eolie dominano in tutta la loro bellezza la costa della Sicilia nord- orientale. Questa dominanza, ci racconta la mitologia greca, è lunga secoli perché è dal dio dei venti, Eolo, che prendono il nome le Eolie. Ma è a un altro dio che le sette isole devono la propria fama: Efesto, il dio del fuoco, a cui è consacrata Vulcano.

L’arcipelago, infatti, è di origine vulcanica e tutt’oggi, su due isole, ci sono dei vulcani attivi: uno è lo Stromboli, in perenne, seppur ridotta, ma non affatto sopita,  eruzione; l’altro è Vulcano, quiescente per decenni. Oggi impegnato a darci prova della sua attività con le esalazioni sulfuree che dal mare notiamo sulla sua sommità come una nube di perenne fumarola. Quando Vulcano e tutta la sua camera magmatica si sono rimesse in moto, il caldo estivo non era ancora sopito. Ma a Vulcano, vi posso assicurare, il caldo non si sopisce mai. La terra stessa e le pareti vulcaniche attorno a noi ribollono del calore intra- terrestre. Anche quando agosto è già terminato qui a Vulcano sembra che l’estate sia appena iniziata. Alle Eolie non è una rarità perché la bella stagione si protrae fino a ottobre inoltrato. Nel settembre 2021, però, la fine dell’estate porta con sé una novità: il vulcano, che non erutta dal 1888, si risveglia.

Il primo segno è il forte aumento della produzione di gas, che indica un’ascesa del magma. «Sono sostanze tossiche o asfissianti, come l’anidride carbonica, che sostituisce l’ossigeno», spiega il dott. Mauro Coltelli, responsabile del Centro Monitoraggio Eolie dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ma non finisce qui. Perché Coltelli riscontra un altro fenomeno legato alla risalita del magma: la deformazione del cono della fossa, cioè un rigonfiamento dell’edificio del vulcano. «Ha avuto un sussulto, che avrebbe potuto portare a una situazione critica. Se una parte significativa del cono crolla in mare, del resto, si può produrre uno tsunami di una certa entità», chiarisce il vulcanologo, che ci tiene a tranquillizzare: «L’emergenza sta rientrando». A Vulcano, infatti, poco dopo l’innalzamento del livello di allerta, i toni si sono lentamente tranquilizzati. Prosegue la crisi minore idrotermale superficiale, con modesti incrementi della temperatura di emissione e del flusso dei fluidi, ma l’attività del vulcano è in lento declino. «Nulla impedisce che torni a risalire come nel 1888», rivela però lo scienziato, «anche bruscamente, fino ad arrivare alla situazione eruttiva». La situazione dell’attività eruttiva di tutto l’arcipelago delle Isole Eolie è in costante monitoraggio, ma il problema principale, che vale peraltro per tutti i vulcani del Mondo, è che è  impossibile prevedere come questa attività si evolverà. E’ difficile, pressochè impossibile, stabilire il decorso delle crisi di Vulcano. «Non conosciamo l’esatta collocazione del serbatoio magmatico. E se non scopriamo le condizioni della regione che ci sta sopra, non possiamo sapere se cederà, permettendo l’ascesa del magma», racconta Coltelli. È questo, quindi, il motivo che ostacola le previsioni a lungo termine dei vulcanologi, che stanno mettendo a punto dei sistemi di topografia sismica per individuare e studiare il serbatoio. Uni dei modi che , per quanto riguarda l’arcipelago delle Isole eolie, è opportuno utilizzare, è monitoraggio della risalita del magma ossia marcare il percorso che la lava sta facendo risalendo la fondo del camino vulcanico verso l’alto. Come capire questo? Ci sono due fenomeni che precedono l’eruzione e sono l’aumento dell’inarcamento del suolo e l’aumento delle rete di gas. Altro fattore che i vulcanologi misurano con il gravimetro è il momento in cui alla crosta terrestre si sostituisce il magma. Tutti e tre gli strumenti, però, si limitano a mostrare quello che è in atto, e non quello che avverrà. E che pertanto non è immune da errori soprattutto per il monitoraggio dei tempi dell’andamento dell’eruzione. Esiste però uno studio che potrebbe migliorare i modelli che predicono le eruzioni. L’ha condotto il gruppo guidato da Daniel Rasmussen, vulcanologo dello Smithsonian National Museum of Natural History di Washington. La ricerca ha calcolato il contenuto d’acqua nelle rocce eruttate da 62 vulcani ad arco. Dopo ha confrontato i dati raccolti con un sottoinsieme composto da 28 di questi vulcani, dei quali è nota la dimensione della camera magmatica. Così, ha evidenziato una correlazione tra la percentuale di acqua nel magma e la profondità della camera magmatica. In altre parole, maggiore è la quantità di acqua e più la lava si è formata in basso. E questo è un dato che potrebbe davvero rendere più accurate le previsioni vulcaniche. Perché se l’acqua non fuoriesce dal magma prima che giunga in superficie, si innescano eruzioni esplosive: le più pericolose. Il limite di questo studio in termini di prevedibilità è, per le Isole Eolie in particolare, la mutevolezza delle eruzioni che qui si sono succedute nel tempo. In altri termini: stabilire la profondità di un serbatoio magmatico in base al contenuto d’acqua nei magmi è un po’ un un po’ come tenatre un terno al lotto. Certo che delle basi scientifiche ci sono, ma per stabilire la posizione di un serbatoio si fa uso di informazioni prese da magmi del passato. Mentre a Vulcano la lava non è sempre la stessa: muta, perché date le piccole dimensioni del vulcano, non c’è una camera magmatica strutturata che consente il riciclo della lava. Nel tempo, viene sostituita da altra completamente diversa e , di conseguenza, ogni eruzione, come la sua fase preparativa, si mostra all’esterno in maniera ogni volta altalenante. E se guardiamo alla eruzioni del passato ce ne accorgeremo subito. Nel 1700 Vulcano ha prodotto un magma di ossidiana nera, estremamente viscoso e molto evoluto. Ma nel periodo romano, l’altro piccolo vulcano dell’isola, Vulcanello – situato sul bordo della caldera -, ha eruttato un magma basaltico. Incredibile, ma è un magma che è esattamente l’opposto del primo. Ragion per cui, per i vulcanologi del Mondo, Vulcano rimane un assoluto rompicapo non inquadrabile in nessuno schema già visto. Navigando in barca a vela e facendo il periplo dell’isola ci si accorge già a prima vista di quanto l’attività vulcanica caratterizzi l’isola. Tutte le passeggiate che si organizzano per raggiungere la sommità sono volte ad ammirare non solo tutto l’arcipelago eoliano dall’altro, ma soprattutto per godere di uno spettacolo impossibile da trovare altrove. Si cammina letteralmente in mezzo alle bollenti esalazioni solforose come se ci trovassimo in u ambiente extra- terrestre ancestrale e si “circumnaviga” l’enorme cratere chiuso guardandolo dall’alto ed immaginandosi il tempo in cui quel tappo venne sbalzato via dalle possenti eruzioni dei tempi passati  [to be continued]

Va a spiegarlo al mare…

Vai a spiegarglielo il mare a chi lo guada e vede solo acqua […]. Penso fermamente che sarebbe così che risponderei se mi chiedessero cosa ha di diverso il mare delle Isole Eolie rispetto a tutti gli altri paesaggi marini del Mediterraneo. Approdare qui in barca a vela è vivere di fatto la sensazione di essere sull’”Isola dell’Isola” dove perciò la dimensione insulare è ancora più ancorata nelle abitudini e nei gesti della gente del poste. Il mare delle Isole Eolie risente di questa lontananza dal Continente. Perde tutte le caratteristiche del mare della costa e si fa “profondissimo” in tutte le possibili accezioni di questo termine. Il mare è l’elemento distintivo della dimensione insulare, il confine geografico di questi territori, ma anche un valore profondamente intersecato alla storia e alla vita stessa di queste comunità, ricco di affascinanti dettagli, generoso verso i suoi visitatori . Avvolgente sempre, una miriade di sensazioni ed emozioni. I paesaggi costieri e marini sono lo specchio delle tonalità del cielo, delle stagioni, degli eventi atmosferici, della natura delle rocce; sono la tela sulla quale il vento e la luce dipingono scenari sempre nuovi ed intriganti. Sotto la superficie, grazie alle escursioni organizzate dai diving locali, si può andare alla scoperta di relitti, di una flora e di una fauna ancora incontaminate, per la tutela delle quali le Isole Eolie sono destinate a breve a diventare un’Area Marina Protetta; ma questo repertorio di bellezza è accessibile anche per coloro che – senza “inclinazioni” subacquee – indossano soltanto una maschera e si avventurano tra pesci, molluschi e piante acquatiche, compagni ideali di rigeneranti e rilassanti nuotate. E’ uno snorkeling accessibile a tutti, fatto di mare calmo, caldo e di tranquillità dove sia i grandi che i piccini si divertono. Chi rimane in barca a vela con noi, a bagnarsi di sole, non sarà meno stupito di fronte alla varietà delle scogliere disegnate dalla lava, delle spiagge contornate da falesie, dei litorali bianchi di pomice o neri di sabbia vulcanica, di ciottoli e di pietre la cui consistenza e forma muta da un’isola all’altra, sulle tracce di magici nomi di incantevoli spiagge come Pollara a Salina, Valle Muria a Lipari, Puntazze a Filicudi, Bazzina ad Alicudi, Sabbie Nere a Vulcano, Cala Zimmari a Panarea, Piscità a Stromboli. Vivere in barca a vela il tour delle Isole Eolie è come vivere il mare dal mare in una dimensione tutta nuova ed inesplorata poiché spostandosi da un’isola all’altra, degustando in barca le prelibatezze locali, si scoprono luoghi, baie ed anfratti altrimenti inaccessibili. Classificare le baie e le spiagge delle Sette Meraviglie è praticamente un’impresa titanica semplicemente perché si rischia di tralasciarne qualcuna. Ognuna caratterizzata da una peculiarità, ma tutte accomunate dallo splendore del mare sopra e sotto il livello dell’acqua…danno prova del loro essere indimenticabili. L’isola di Panarea, la più piccola delle Sette è solitamente quella in cui approdiamo per prima. Qui si può entrare in contatto con un’atmosfera di pace e di tranquillità a Cala Junco, che può essere annoverata a buon diritto tra le baie più spettacolari di tutto l’arcipelago. E tuttavia sempre a Panarea è doveroso far tappa anche alla Cala degli Zimmari, resa indimenticabile dal colore della sua sabbia, tendente al rossastro. La spiaggia della Calcara offre, invece, sensazioni uniche perché consente di passeggiare su un terreno riscaldato in modo piacevole dalle fumarole.  Per noi che arriviamo in barca a vela questo spettacolo si apre facilmente ai nostri occhi una volta lasciatasi alle spalle Lipari ed aver percorso appena un’ora e mezza di navigazione. Cala Junco si apre ai nostri occhi in tutto il suo “blu” che incornicia una costa aspra ed irsuta fatta di piccoli altipiani dove si conservano resti archeologici di storica importanza. Per arrivare qui se si stati a fare una passeggiata in paese o nelle altre baie della zona, i percorsi da seguire sono piuttosto facili: è sufficiente incamminarsi lungo sentieri avvolti dalla natura. La forma di Cala Junco è quella di un piccolo anfiteatro, che è circondato e incorniciato da formazioni rocciose a dir poco inusuali su entrambi i lati: lo scenario con cui si ha a che fare è quello di una piscina naturale a cielo aperto dove avventurarsi a fare il bagno è un’esperienza unica. La morfologia particolare della cala assicura un riparo eccellente anche per le nostre barche a vela che si ancoreranno qui per la notte ma è anche la ragione per la quale essa veniva impiegata, all’epoca del villaggio preistorico di cui vi ho parlato, come darsena. Meritano una foto soprattutto le tonalità cromatiche delle acque della baia, cangianti e quasi da cartolina, dal turchese al verde smeraldo, passando per il blu intenso. Navigando verso l’Isola di Vulcano che noi abbiamo programmato nel nostro tour settimanale come ultima isola da visitare non possiamo fare a meno di imbatterci nella Baia di Sabbie Nere. Tutto il paesaggio attorno primo fra tutti il colore non può che suggerirci che si tratta  di una baia di origine vulcanica e lo scenario è reso speciale proprio dal contrasto tra il colore nero delle piccole pietre laviche e la trasparenza dell’acqua di un mare cristallino. Le stesse pietre, per altro, per effetto dei raggi del sole hanno un aspetto paragonabile a quello dei cristalli, a dimostrazione di come non esistano emozioni più straordinarie di quelle offerte dalla natura. Altra tappa da non perdere a Vulcano è la Grotta del Cavallo, nome suggestivo per ancor più suggestivo sfondo. Essa è incastonata in un anfiteatro naturale e deve il nome a un masso il cui profilo ricorda la testa di un cavallo. Al suo interno ci sono gallerie, laghetti e curiose volte a cupola modellate dall’erosione della roccia ad opera del vento e del continuo andirivieni del mare. Ed infine è solo grazie al nostro girovagare in barca a vela che potremmo ammirare, appena adiacente alla Grotta del Cavallo un altro scenario inusuale, un anfratto raggiungibile solo via mare , un anfiteatro naturale cinto da rocce di basalto e tufo in cui il mare acquista una tonalità magica grazie appunto alle rocce che ne rifrangono il colore intenso. Lipari è la pima isola che vedremo navigando verso Panarea, ma la ritroveremo anche alla fine della settimana ed il primo scenario che si apre a noi uscendo dal porto di imbarco è, per vicinanza, la spiaggia bianca delle Cave di Pomice. Anch’essa di origine vulcanica, ha un fondale marino caratterizzato dalla presenza di sedimenti della bianca pomice, e non è esagerato sostenere che quello offerto è uno spettacolo che ha pochi eguali nel resto del mondo. Chi vuol concedersi un bagno lo può fare a qualunque ora del giorno, anche di primo mattino, dal momento che le acque del mare sono molto più calde rispetto a quello che ci si aspetta e questo vale per tutte le isole. Non c’è niente di più entusiasmante di un bel tuffo dalla prua della barca a vela  proprio dirimpetto ai pontili  che in epoca passata venivano utilizzati per trasportare i beni che venivano estratti dal mare. Mare che oggi come allora mette in mostra un turchese molto più che intenso.

“Il mare non cambia mai e il suo operare, per quanto ne parlino gli uomini, è avvolto nel mistero” diceva Joseph Conrad….mai come qui alle Isole esso si fa compagno dell’uomo, complice della sia irrequietezza e compagno del suo girovagare. Alimenta quel senso di mancanza di confine che solo un orizzonte visto da una barca a vela può dare […]

Il soffio del Vento!

Il soffio del Vento!

Il soffio del vento, frase tanto ripetuta quanto vera, il vento è l’energia della vita, la spinta che ti da la forza di andare avanti anche quando tutto sembra andare al contrario, ma si sa, anche quando il vento è contrario si può avanzare le tecniche della vela ce lo insegnano e allora perché non fare la stessa cosa anche nella quotidianità? Navigare di per se ha sempre implicato difficoltà da superare con forza, astuzia ed energia, tanta energia, questa disciplina l’arte della navigazione è un vero sinonimo della vita. Basta pensare anche a quando ci sentiamo soli, come isole in mezzo al mare, quindi occorre trovare il modo di raggiungere la terra ferma ed è proprio navigando che si può ritrovare quello che stiamo cercando, quello che si pensa di aver perso. L’uomo ed il mare è storia di sempre, le due realtà da sempre a confronto, da sempre in armonia e competizione, odio e amore, gioia e dolore. La felicità non è mai legata a fattori esterni, la felicità dipende dai noi, il mare rende liberi e felici se si è predisposti, il mare è un grande amplificatore dei sentimenti. Navigando in mari ed oceani ti accorgi di quanto siano differenti nella loro identicità, infatti anche se sei in mezzo a distese infinite di acqua, con l’orizzonte a trecento sessanta gradi non è mai uguale, si percepisce la diversità del luogo geografico, la distanza dalla costa e le condizioni climatiche locali identificano il posto e di conseguenza il tuo umore. Non è la stessa cosa non vedere la costa ma essere a poche miglia dalla terra, piuttosto che non vedere la costa e saperla a mille miglia di distanza, l’immensità degli oceani destabilizzano la mente, i crepuscoli inteneriscono qualsiasi cuore, si deve essere preparati psicologicamente per stare in mare a lungo, si deve essere pronti per superare tutte le prove che il mare come la vita ci pone davanti.

Da quando navigo alle Isole Eolie dopo aver percorso rotte lunghe e lontane uscendo dal Mediterraneo, attraversando l’oceano ed arrivando e navigando nel Mar dei Caraibi, mi sono accorto che il mare ha anche un’altra faccia, più rilassata, solare ed accogliente. L’arcipelago eoliano rilascia una certa serenità che si percepisce solo vivendo queste isole, questo influisce molto sull’umore del navigante, infatti i sentimenti prima descritti non si ritrovano in queste acque, la vicinanza tra le isole, i mari calmi, la temperatura ideale e la conformità  delle coste trasmettano benessere, amicizia, ospitalità. La cordialità degli isolani di cui parlo sempre è un altro ingrediente di questo fantastico arcipelago, i colori dei paesi e il cibo ti accolgono con dolcezza e sicurezza. Navigare alle Eolie significa casa, in ogni angolo di queste isole c’è sempre un’energia positiva che viene percepita sulla pelle. Quest’anno le nostre crociere a vela, saranno arricchite dal racconto della storia di questi posti, vorremo infatti permettere ai nostri ospiti di tornare a casa non solo con le immagini negli occhi, ma anche con le storie nella mente oltre che con i sapori in bocca. Le serate le passeremo a chiacchiera in pozzetto così che ci sarà la possibilità di narrare, raccontare questa terra di vulcani, attivi e spenti, crateri da scalare, boschi da visitare, paesi dove le persone si muovono ancora a ritmi lenti e anche tante ricette locali tramandate e imparate dagli stessi skipper.

Alcuni locali eoliani amo chiamarli locali riflessivi, si perché esistono talmente da tanto tempo che emanano storia dalle pareti, dalle porte e dai banconi dai loro panorami di cui si può godere standoci dentro o semplicemente seduti davanti.  Alcuni di loro sono i più conosciuti, come ad esempio a Stromboli nella piazza della chiesa c’è l’Ingrid che ha una terrazza panoramica vista mare, sedersi li al tramonto significa fare un viaggio nel tempo, talmente si respira un’aria di serenità che puoi solo pensare alla tua vita, un viaggio personale nel tempo, una meditazione. Invece pranzare o cenare da Alfredo significa allegria dai colori bianco blu, gli stessi del suo ristorante che danno questa sensazione di anni sessanta attuali, la balneazione, il sole, lo stare insieme e godere dei loro prodotti famosi come il pane cunzato e la granita siciliana. Nei vicoli a Lipari tanti i ristoranti dove sedersi per assaggiare la cucina eoliana poco rivisitata e fedele alla tradizione, ma soprattutto ai prodotti locali e freschi che da queste parti sembra essere la primaria regola. Un aperitivo a Filicudi, al Saloon con Antonio che dispensa bicchieri di vino o birre da sorseggiare sulla spalletta davanti alla spiaggia di sassi, l’atmosfera della piazzetta di Pecorini a Mare è qualcosa di irripetibile. Spostarsi a Vulcano significa invece riflettere al classico tramonto visto dalla spiaggia, quando il sole cala tra sdraio ed ombrelloni chiusi per la sera, al ciringhito Baia Negra si sorseggiano aperitivi con musica lounge. Panarea la regina dei locali mondani non gode di un tramonto diretto perché il paese è ad est dell’isola, si può però godere di tutti  i suoi riflessi che rimbalzano sulle molteplici isolette davanti a lei, Dattilo, Lisca Bianca, Basiluzzo e Bottaro sono infatti baciate dal tramonto che le rende di colori intensi proprio mentre dai tetti del Raya il locale più conosciuto di Panarea tutti sorseggiano il loro aperitivo.

Alicudi è l’isola esente da ogni regola, qua non conta l’aperitivo o il tramonto, conta esserci, si perché quest’isola ferma nel tempo non chiede, ma regala atmosfere magiche, poche sono le barche che vi possono pernottare, poche sono le persone che si ritroveranno a terra per due chiacchiere davanti a l’unico locale “L’Airone” poche sono le persone che durante la stagione estiva riescono a vedere quest’isola priva di porto, ridossi e baie, ma coloro che riescono a metterci piede sopra la ricorderanno per tutta la vita, Alicudi eremita ora e da quando fu la sua aurora…

Le Isole Eolie sono la somma di dettagli che le rendono grandi, se pur modeste e mai nei primi posti delle vacanze italiane esse non invidiano niente a nessuno, non sono conosciute e questo le rende uniche ferme nel tempo, e naturalmente non per tutti!

Buon vento!!!