Storiche varie…

Il mare è un grande amplificatore dei sentimenti. Ho sempre sostenuto che se stai bene e vai per mare starai benissimo, ma se stai male e vai per mare starai malissimo. Isolarsi su di una barca in mezzo a tanta acqua dove le immagini davanti ai tuoi occhi sono ripetitive, stimolanti per la riflessione ed il pensiero, inizia immancabilmente una ricerca di te stesso o di quello che non vorresti e la dove niente può distrarre il tuo stato d’animo, ma può essere solo alimentato in senso positivo o negativo, inizia il viaggio e la resa dei conti, perché in mare si diventa lo specchio di noi stessi, in mare ti ritrovi faccia a faccia con i tuoi demoni ed è qua che gli devi sconfiggere. Quando varcherai il molo del prossimo porto, sarai tu al comando della tua imbarcazione o saranno loro, non vi sarà nessun compromesso!  Navigare alle Eolie tra terre ciclopiche, vulcaniche dalla lunga e ricca storia di popoli e di avventurieri che sono passati da qua, può aiutare a capire il mare, il posto e soprattutto noi stessi. La vita è una navigazione senza sosta, e la navigazione in queste isole siciliane può essere un concentrato di esperienze che ripetono in breve la vita di tutti noi.

Infatti:

Odissea di Omero:

si narra che le Isole Eolie ospitarono Ulisse reduce dalla guerra di Troia. Si racconta che Eolo lo ospitò e gli donò un otre di pelle dentro la quale erano chiusi i venti contrari per la navigazione. La leggenda dice che, durante il viaggio, Ulisse fece soffiare solo il dolce Zefiro ma mentre egli dormiva, i suoi compagni, credendo che l’otre fosse piena di tesori, l’aprirono liberandone i venti che scatenarono una terribile tempesta dalla quale si salvò solo la nave di Ulisse.

“E giungemmo all’isola Eolia. Qui dimorava Eolo, caro agli dei, figlio di Ippota. L’ isola errava nuotando. Un muro la cinge bronzeo; e liscia s’innalza una rupe. Dodici figli con lui nel palazzo vivevano. La casa odorosa riecheggia al suono dei flauti finchè il giorno dilegua; Poi quando licenza gli chiesi di andarmene non rifiutò, ma prese a cuore il mio viaggio; spogliò delle cuoia un bove novenneun otre ne fece, e dentro vi chiuse dei venti ululanti le vie: custode l’aveva dei venti fatto il cronide, e poteva quieti tenerli o incitarli a sua voglia. Nella concava nave con lucida fune, argentea, l’otre legò, di guisa che fuori neppure un alito uscisse; ma solo il soffio di Zefiro per me liberò che la nave benigno spingesse per noi”.

Alexandre Dumas:

Fece il suo primo viaggio in Italia del 1835 durante il quale passò da Genova, Livorno, Roma, Napoli dopodiché raggiunse la Sicilia e le isole Eolie. Rientrava in un più grande progetto che aveva come obiettivo la scoperta delle radici della cultura mediterranea. Dopo analoghe richieste al governo francese non andate a buon fine, fu finanziato da sottoscrittori privati fra i quali c’era anche Victor Hugo.

L’escursione alle Eolie si svolge dal 6 al 9 settembre 1835. Fra i compagni di viaggio citati nel diario ci furono l’amico Jadin e il cane Milord, ma è storicamente dimostrato che il gruppo fu accompagnato anche da Ida Ferrier, l’amante di Dumas, che però stranamente non viene mai citata. Come in un giallo, anche Dumas stesso viaggiò sotto falso nome.

Il viaggio si compie a bordo di una barca, chiamata speronana un tipo di imbarcazione lignea leggera e veloce lunga circa 15 metri dotata di una carena affilata che terminava con uno sperone (o tagliamare). Era attrezzata con una vela latina e dotata di quattro rematori al comando del capitano Arena, il personaggio che ha ispirato il titolo originale dell’opera.

Il Viaggio

La speronara lascia il porto di Palermo nella mattinata di lunedì 6 settembre, il martedì mattina sosta brevemente ad Alicudi e nel pomeriggio giunge a Lipari tramite il canale tra Lipari e Vulcano. Sbarcati con non poche difficoltà, i nostri viaggiatori vengono accolti nel convento dei Francescani poiché ai tempi a Lipari non c’erano alberghi. Qui conoscono il Governatore della città e visitano le cave di pomice.

Il mercoledì 8 settembre mattina partono per Vulcano dove saranno ospiti dei figli del generale Nunziante e ritornano a Lipari nel pomeriggio per poi fare rotta in serata verso Panarea, dove arrivano la mattina di giovedì, 9 settembre. Qui sostano a lungo presso lo scoglio di Lisca Bianca, poi fanno incetta di gamberi e aragoste a Panarea, cacciano conigli a Basiluzzo e verso sera arrivano a Stromboli per ammirare col favore del buio lo spettacolo pirotecnico del vulcano lungo la sciara di fuoco. La mattina del venerdì, 10 settembre, effettuano la scalata al cratere per riprendere infine la strada del ritorno.

Altre notizie:

Dopo il periodo fiorente dello stile di Diana, in cui l’ossidiana era stata la fonte di ricchezza per l’isola, la rivoluzione conseguente all’avvento della metallotecnica comporta due fattori di impoverimento per Lipari e tutte le Eolie. Il primo, immediato, è la sostituzione dell’ossidiana con il bronzo più facilmente lavorabile, meno fragile e non dipendente da una singola fonte di approvvigionamento. Il secondo fattore consegue al miglioramento della marineria dotata di navi più moderne, anch’esse legate alla disponibilità del metallo, che consentono di intraprendere navigazioni più lunghe e non più legate ai percorsi costieri o limitate agli spostamenti a vista. Quindi, pur partendo sempre dalla Anatolia, le rotte commerciali non passavano più obbligatoriamente per lo Stretto di Messina e le isole Eolie ma, attraverso Malta ed il Canale di Sicilia, aprivano nuovi mercati in Sardegna, in Francia ed in Spagna e da qui, oltre le Colonne d’Ercole, sino alle lontane Bretagna e Cornovaglia.

“La Sicilia è il paese ricco di risorse non sfruttate e abitato dai Ciclopi selvaggi, i pericoli dello stretto sono emblematizzati nella leggenda dai due mostri Scilla e Cariddi che ne ostacolano il passaggio ai naviganti. Al di là dello Stretto sono le Planctai, le isole vaganti, le cui fosche cime sono sempre avvolte da una nera nube, il paese dei Lestrigoni mangiatori di uomini, le sirene incantatrici dei naviganti, l’isola della maga Circe. Ma vi è anche Eolia, l’isola galleggiante circondata da un muro di bronzo nella quale regna Eolo il re giusto ed ospitale, dispensatore dei venti, che accoglie benignamente Ulisse e gli dona l’otre del vento favorevole perché possa tornare in patria”.

Infatti sfruttando la capacità di navigare acquisita mediante i commerci di ossidiana, la conformazione dell’arcipelago che sembra strutturato ad arte per raccogliere i naviganti provenienti dal Nord e per proteggerli da ogni vento, la presenza di Stromboli che ancora i Romani definivano il Faro del Mediterraneo per la sua visibilità sia di giorno che di notte nonché la posizione geografica centrale rispetto al Mediterraneo, sfruttando tutto ciò la popolazione eoliana ha raggiunto in questo periodo una posizione preminente nel commercio dello stagno proveniente dalla lontanissima Cornovaglia.

In questo periodo, a partire da XVI secolo a.C., si assiste ad una larga diffusione in tutte le isole dei prodotti egei e contemporaneamente ad uno spostamento dei villaggi dalle amene posizioni dei secoli precedenti a posizioni fortificate più difendibili. Sono frequenti i ritrovamenti di macine per il grano, di trituratori e di altri oggetti di chiaro utilizzo sociale; nel Castello di Lipari è stata trovata, databile intorno al 1580 a.C. una forma di arenaria per la fusione di oggetti in bronzo. Nel suo complesso la prima età del bronzo nelle isole Eolie va dal XVIII secolo a.C. sino alla fine del XV con una durata di circa 400 anni. Il periodo successivo, tra il 1400 ed il 1300 a.C., detto della media Età del bronzo, è caratterizzato da inumazioni singole rannicchiate entro grandi vasi (pithoi) normalmente chiusi da una lastra di pietra; di esse sono stati trovati molti esempi in una zona ai piedi del Castello (oggi piazza Monfalcone) attualmente conservati nel Museo archeologico di Lipari. Le ceramiche sono molto lavorate e assumono la forma di orci globulari e bottiglie ma anche di amuleti in terracotta e monili. A Lipari è stata ritrovata una forma di fusione per spade mentre a Panarea una per braccialetti. Gli scambi non sono più solo con l’area di cultura greca od orientale ma anche con quella italica ed egiziana: nella tomba di Amenophis IV (1372-1355) sono state trovate ceramiche di tipo identico a quello sopra citato, sono state anche ritrovate diverse ceramiche nuragiche nelle isole, che testimoniano un traffico commerciale tra la Sardegna e Lipari. Intorno al 1250 tutto ciò si interrompe bruscamente. Delle isole Eolie non rimane altra traccia se non il ricordo persistente nel mondo greco di cui risuona larga eco nei racconti dell’Odissea.

…la fine dell’estate.

…la fine dell’estate.

La fine di una stagione è quando continuando a navigare alle Eolie ti accorgi che i colori sono cambiati, tutto si attenua e le giornate sembrano immobili nella leggera foschia che fa sembrare le Isole più lontane del solito. Sembra anche di arrivare in un posto dove non troverai nessuno ad aspettarti. In realtà è così perché le baie non sono più frequentate da barche all’ancora e le spiaggette sono vuote. I campi boe che in estate erano gremiti di imbarcazioni legate ai gavitelli sono disarmati, ed i pontili che permettono di scendere ai numerosi tender non ci sono più.  La fine di una stagione alle Eolie è segnata anche dal fatto che nei piccoli paesi tutte le attività si fermano, anche i locali chiudono e chi rimane aperto sono solo il fornaio, il tabaccaio un bar… non sempre, non in tutte le isole e se vogliamo una pizzeria, la troviamo solo a Lipari, quando apre. Ma un pensiero va a tutte quelle persone che anche quest’anno le ho viste e sentite passare da queste isole, sulla mia barca, agli amici che ogni anno ritrovo qua, che come me fanno gli skippers. I pontili sono sempre pieni di persone che arrivano e che partono con trolley e zaini appresso, persone che cercano la propria barca, su quella dove hanno prenotato e dove trascorreranno la loro settimana di vela, di mare ed un mare di risate!

Navigare alle Eolie significa intraprendere un viaggio composto da molti ingredienti che renderanno la settimana speciale, diversa da tutto quello che siamo tendenzialmente abituati a vivere nella quotidianità. Il contatto diretto con l’acqua salata, la pelle arsa dal sole ed il calore sul viso, vi accompagneranno ogni giorno, come ogni giorno sostituito dalla notte vi farà vivere un’ atmosfera serale o meglio notturna dal sapore selvaggio, come quello di un ancoraggio tra rocce, terra, mare e stelle, soprattutto quando non c’è la luna vedrete che le stelle diventano veramente tante…

Navigare alle Eolie significa anche trascorrere serate in piccoli locali, dove la musica si fonde all’atmosfera delle candele, tutto questo su una delle numerose terrazze, i tetti di queste bianche case, magari sorseggiando uno spritz o un Gyntonic. L’incontro, conoscere persone che sono arrivate sulle isole insieme a te ed in quei giorni navigheranno con te o su altre barche e quando gli equipaggi spontaneamente si radunano, c’è lo scambio culturale tra tanti ragazzi che arrivano da tanti posti diversi, città lontane ma anche paesi esteri.

Navigare alle Eolie significa avere la possibilità di entrare in contatto con la cultura culinaria di queste Isole che è basata sul pesce, ma anche su specialità di carne e non vi lascerà certamente indifferenti. Come non potrete non assaggiare i prodotti tipici della pasticceria siciliana, dal cannolo alle cassate sino alle granite messinesi che come dicono i locali, la granita più buona si mangia a Salina da Alfredo, ma anche la pasta di mandorle e la crema di pistacchio non sono da sottovalutare!

Eolie, Eolie… Isole Eolie un ritornello di sapori, odori e situazioni che si articolano tra roccia, mare, vento e sole. Dinamiche incomprendibili per chi non si è regalato almeno una volta una vacanza in questo preistorico arcipelago eoliano.

I vulcani, come Stromboli che ad oggi regala ancora spettacoli con le sue continue eruzioni e la caduta dei lapilli sulla sciara di fuoco, e il cratere dell’isola di Vulcano che se pur spento da cento anni ha una sua attività di esalazioni solforose di zolfo, ma che permette comunque la risalita a piedi regalando spettacoli panoramici su tutto l’arcipelago con scorci e dirupi, scarpate che conducono al cratere ormai inattivo, ma che conserva il suo aspetto, ricordando molto il paesaggio lunare.

Le brezze delle Eolie sono sempre piacevoli e permettono di navigare a vela senza particolari sforzi ed è una vela per tutti, famiglie con bambini, ma anche ragazzi giovani possono fare l’esperienza di farsi spingere dal vento per andare da un posto all’altro senza l’uso del motore, entrando in armonia con i suoni della natura, come il soffio del vento, il mormorio dell’acqua che scivola sullo scafo dopo che la prua la fende, una scotta che sbatte sull’albero uno scricchiolio dello scafo per le forze e le tenzioni in atto, e con un po’ di fortuna perché no, l’incontro con i delfini sulla prua che giocano con le onde e con la barca.

Andare a visitare le molte grotte, entrare all’interno con il gommone ed andare così nel profondo da perdere la luce alle spalle, grotte come fiordi a cielo chiuso per visitare i meandri di queste terre, queste coste che tanto ricordano i dinosauri. Farsi un bagno alla Canna, lo scoglio più alto di tutto l’arcipelago, ben settanta quattro metri, regala emozioni importanti essendo così irto in mezzo al niente, al blu alla profondità marina. Già perché qua alle Eolie il mare raggiunge anche oltre tremila metri di profondità, questi fondali sono pieni di crateri spenti ed al di là delle stime nessuno sa cosa conservano, quanti e quali segreti storici, naturali e misteriosi vi possono essere non è dato sapere a nessuno, l’aspetto più romantico ed affasciante dei tesori del mare.

Ma come dicevamo è arrivato l’ inverno e con lui tutto rallenta, quasi si ferma, le Isole Eolie si addormentano lentamente per il loro letargo, calano i battiti, si accorciano le giornate, baie, spiagge, vicoli e piazzette si svuotano e come per una naturale bellezza solo pochi abitanti continuano a far si che questi paesi rimangano magicamente in vita, per le Eolie i locali sono come un loro amato custode che si prende cura di tanti aspetti, mentre tutto il turismo che le ha popolate, animate è sparito chissà in quanti altri posti. Anche il mare durante l’inverno è sempre clemente con queste isole, tranne rare volte che lo si vede in burrasca, ma è la sua quiete la caratteristica più rilevante che differenzia questo posto. La quiete delle calme acque, vive in questo formidabile arcipelago, un posto dove tutto l’anno si respira tranquillità e serenità, un posto dove grazie anche agli abitanti l’ospitalità non manca e quando si parte per la fine della stagione, dopo poco è già nostalgia…!        

Isole Eolie in barca a Vela.

La Navigazione alle Isole Eolie è sempre stata considerata dai velisti della nostra epoca insidiosa, questo pensiero errato è dato da alcuni fattori importanti ma ben risolvibili con la conoscenza del territorio marino e terrestre. Uno dei principali motivi sono i fondali spesso profondi anche a ridosso della costa, il secondo è l’assenza dei porti, ve ne sono due per sette Isole, ovvero Pignataro a Lipari e Porto delle Eolie a Salina, il resto sono solo pontili galleggianti installati provvisoriamente nel periodo estivo, ma da non considerare porti sicuri. Altre soluzioni sono i campi boe, dove il gavitello sostituisce l’ancora, ma anche in questo caso solo in situazioni di tempo buono. La navigazione e la conoscenza creatasi in questi anni di navigazione alle Eolie per le nostre proposte di crociera ha fatto si che scoprissimo i dettagli di queste isole, che si sono trasformati in comodità, praticità. Infatti esistono ancoraggi sicuri con tutti i venti, anche di burrasca, esistono possibilità di navigare in sicurezza senza mai rinunciare alla visita dei luoghi ed agli ancoraggi più suggestivi. Vorrei parlarvi di quelle che sono le possibilità per i diportisti di arrivare su qualsiasi isola delle Eolie e goderne al massimo sfruttando le baie per i bagni diurni, sino agli ancoraggi più sicuri per la notte o con tempo brutto.

Partiamo da Lipari l’isola maggiore, il paese che prende il nome dell’isola offre diverse soluzione, infatti al di la del molo degli aliscafi che non è praticabile per le imbarcazioni da diporto ne tanto meno con venti del primo e secondo quadrante, vi sono lungo la passeggiata di Marina Lunga una serie di pontili galleggianti installati nel periodo estivo che offrono ormeggio, acqua e luce a natanti e imbarcazioni sino a quaranta metri di lunghezza. Questi pontili a conduzione familiare si distinguono con nomi diversi: il primo che si incontra il più a sud, quindi lato paese è La Buona Fonda, dopodiché salendo di pochi metri a nord troviamo Yacht Harbour pontile specializzato per ospitare grandi Yacht a motore, a seguire Pontile Portosalvo uno dei più attrezzati anche per il noleggio di piccole barche e gommoni oltre ai posti barca per ospitare i transiti, come ultimo ma non per questo meno degli altri Lipari Service, che come dice il nome stesso offre servizi di vendita ricambi e assistenza motori fuori bordo. Ma il vero porto turistico di Lipari è Pignataro con molo frangi frutti dove vi è la possibilità di permanere con tutti i tempi, all’interno la gestione dei due pontili è in mano a Giovanni e Angela per quanto riguarda il pontile principale, l’altro invece è la Società Eolmare con il titolare Luca. Questi i servizi legati al paese per la visita serale o per rifugiarsi con tempi brutti provenienti dal terzo e quarto quadrante. Ma intorno a tutta l’isola sono i molti ancoraggi in baie naturali arricchite da grotte marine, faraglioni e scogliere mozzafiato a renderla unica. Infatti ad ovest di Lipari ci sono dei luoghi come Valle Muria, dove si respira un’atmosfera particolare, qua a dirittura ci vive Attila un eremita che da venti anni ha deciso di vivere in solitario, prima con il suo cane, ma da quando è morto è rimasto completamente solo su questa spiaggia fantastica non raggiungibile via terra, che si affaccia verso i tramonti più belli delle Eolie.  

Isola di Vulcano, due pontili galleggianti che porti sicuri non si possono definire, anche qua  in questa Baia di Levante cos’ chiamata perché aperta ed est ha traversie dal primo e secondo quadrante, il campo boe è presente sempre davanti al paese principale tra i due pontili. Ma qua quando il tempo è brutto si va sull’altro lato con ancoraggio sicuro nella Baia di Ponente, solo ancora ma in cinque metri d’acqua con fondo sabbioso, se non è agosto la baia è praticabile, nei periodi caldi diventa una trappola per le troppe barche e gli ancoraggi spesso fatti non in modo esperto possono diventare pericolosi quando le ancore spedano. Intorno all’isola tantissimi siti jurassici di baie incontaminate dall’aspetto preistorico e naturalmente vulcanico. Grotte e scogliere particolari sono visibili una dietro l’altra, come la Grotta del Cavallo, le Piscine di Venere, Gelso ed il suo romanticissimo Faro punto più a sud di tutto l’arcipelago eoliano. Davanti a Gelso c’è la possibilità di ancorare in due baie, di fianco anche Cannitello offre un fondale generoso. Un ristorante ed un piccolo bar in spiaggia sono due luoghi caratteristici da visitare. Anche la piccola Cappella dietro il pontile per emergenze  di evacuazione dell’isola è un piccolo gioiello di questo angolo nascosto e poco turistico.

Panarea la più piccola di tutte come isola, in realtà offre moltissimi ancoraggi ed almeno tre campi boe gestiti da famiglie dell’isola, Enzino e Marco papà e figlio che hanno il campo boe a nord del pontile sono i più organizzati di tutti, offrono un servizio h24 di gommo taxi dalle barche per il paese e ritorno compreso nel prezzo della boa. Dietro l’isola allo Scoglio Nave una baia bellissima permette di fare dei bagni stupendi, ancoraggio non valido per la notte ma da non perdere. Altri fantastici ancoraggi sono nelle tante isolette e scogli davanti al paese, Dattilo, I Panarelli, Lisca Nera e Lisca Bianca dove vi è un’attività vulcanica sottomarina sono ancoraggi diurni, oppure si dorme con tempo molto bello. Si da fondo in fondi che non superano i dieci metri, spesso pietra e alga posidonia. Basiluzzo l’isolotto più grande in assoluto davanti a Panarea offre due ancoraggi, ad est, fantastici ma sempre solo per bagni diurni. A sud ovest dell’isola baie come Zimmari e Cala Junco offrono ancoraggi validi per la notte e sono riparate dai venti del quarto e primo quadrante, fondali di sabbia e posidonia, da qua con una passeggiata di circa venti minuti, molto panoramica si arriva al paese anche senza l’uso del gommone.

Nel prossimo articolo parleremo di servizi, ancoraggi e baie delle altre isole come Stromboli, Salina, Filicudi e Alicudi. Ogni isola potrà stupirvi e raccontandosi vi farà capire quanto sia facile poter navigare alle Eolie in sicurezza… Buon vento!!   

Combinazioni Isole Eolie.

Isole Eolie in Barca a Vela.

La Canna, Filicudi.

Il viaggio alle Isole Eolie è sinonimo di crociera, crociera è sinonimo di barca a vela e barca a vela di libertà. Quale miglior combinazione per una vacanza all’insegna del relax, delle attività balneari praticate direttamente da sopra a questi scafi spinti dal vento, che trasportano cose e persone da un’isola all’altra, attraversando stretti, golfi ed ancorando in baie protette da acque cristalline ti permetono di vivere la naturale bellezza di queste isole. Le Isole Eolie sono anche ben descritte in un libro che le racconta per il loro preistorico aspetto, il titolo “Il Mar di Pietra” dice già molto su come si presentano al turista che sbarca in questo mondo primordiale dai molteplici aspetti. Infatti queste isole hanno la capacità di farti vivere momenti di completa immersione nel mondo della natura, quella spesso più selvaggia, dove il verde diventa il colore di tutto ciò che ti circonda e questo verde lo ammiri magari proprio mentre ti trovi sul crinale di un vulcano, che in questo caso non è spento, ma attivo, come lo Stromboli che si fa sentire ogni dieci, venti minuti con eruzione esplosive. L’aspetto selvaggio di queste isole lo si può apprezzare anche in posti vicino al mare, scogliere a picco e faraglioni come ad ovest di Lipari e la limitrofe Valle Muria, dove a proposito di vita selvaggia qua possiamo trovare Attila, che vi abita da circa venti in completa solitudine. Un personaggio unico, un uomo che ha scelto di vivere da eremita per perdere la sua pazzia. Costruitosi una rudimentale abitazione, mista tra legno, muratura e foglie di palma, si è reso indipendente con pannelli solari e batterie, ha una piccola officina, una camera da letto con tetto in cemento armato per ripararsi dalle famose e frequenti frane sulla spiaggia di Valle Muria, un piccolo orto, la guest house e un bellissimo patio in legno e foglie di palma come terrazza sul mare dove spesso ospita turisti per cene a base di pesce. Si perché le Isole Eolie riescono anche ad evadere in qualche caso a quelle che sono le normative e far si che personaggi come Attila diventino se pur in modo abusivo un riferimento turistico, dove si parla di lui e solo con il passa parola si entra a conoscenza di un posto unico, che sinceramente quando ci arrivi, solo e rigorosamente via mare, la sensazione che ti assale è un misto tra esistenza selvaggia, malinconia e un pizzico di tristezza di fronte a tanta libertà accompagnata dalla solitudine di quest’uomo, soprattutto da quando un paio di anni fa il suo cane con omonimo nome  Attila Cane è morto per la vecchiaia.    

Lipari e Vulcano.

Ma le Isole Eolie, hanno migliaia di angoli dove si può sedersi e sentirsi catapultati in un epoca lontana, isole come Filicudi ed Alicudi sono rimaste ferme nel tempo, infatti non solo è possibile sentirsi in epoca giurassica soprattutto quando si fanno escursioni fuori dei piccoli paesi, ma anche quando si è in mezzo alle case ed alle persone si percepisce quanto qua il tempo sia rimasto fermo, basta considerare che ad Alicudi sino a venti anni fa ancora non vi era l’energia elettrica.

Basta però ancorare davanti al Raya, Isola di Panarea per capire quanto in un attimo questi posti possono diventare mondani e pieni di movida. Al di la delle discoteche notturne a Panarea si respira anche un’ottimo aria di aperitivi in una atmosfera di candele che sostituiscono l’illuminazione stradale creando una luce calda nei vicoli che trasmette romanticismo e calore, sia mentre si passeggia che mentre si sosta su queste panoramiche terrazze eoliane per sorseggiare l’aperitivo prima della cena. Locali come il The Bridge, Banacalì e Raya offrono un ottimo servizio in location ineguagliabili.

Quando arrivai su queste isole per la prima volta,  non riuscii da subito a darli la giusta interpretazione, perchè esse devono essere scoperte lentamente, tanti sono i luoghi ed i siti nascosti, e solo dopo anni di navigazione in questi isole che si è creata un’approfondita conoscenza, grazie anche alla nascita di tante amicizie con persone locali, che operano nel turismo, ma anche semplicemente che vivono qua, oggi possiamo dire di essere in grado di far vedere ai nostri ospiti in una settimana di crociera, la nostra classica, veramente il meglio di questo arcipelago eoliano. Tanto è vero che gli ospiti finita la navigazione settimanale e la scoperta delle isole, tornano a casa con gli occhi pieni di luce, colori e sapori di questa terra e spesso alle Eolie si torna proprio perché ci se ne innamora nel modo più spontaneo e naturale, le Isole Eolie sono sinonimo di Estate.

Tramonto Isole Eolie.

Arrivare alle Eolie può sembrare complicato, in realtà ci sono voli da tutta Italia per Catania, anche low cost e una volta atterrati i bus navetta di varie compagnie trasportano i turisti sino a Milazzo, lasciandoli al porto davanti agli aliscafi in partenza. Mezz’ora, quaranta minuti di navigazione e si arriva a Lipari, la prima e la più grande delle Isole. Una alternativa potrebbe essere un collegamento che c’è tra Lipari e Napoli via mare, sempre aliscafo della Snav in partenza tutti i giorni da Mergellina, arriva a Stromboli, poi prosegue tutto il tuor delle varie fermate, quindi Panarea, poi Salina e Vulcano, in fine approda a Lipari dove rimane fermo per la notte con ripartenza sempre per Mergellina la mattina successiva. Anche da Palermo nel periodo che va da giugno a settembre aggiungono una corsa di aliscafo sino a Lipari, tutti i giorni. Quindi si può atterrare a Punta Raisi di Palermo ed arriva sempre via mare a Lipari via Palermo.

Probabilmente un viaggio con qualche cambio di mezzi, ma proprio perché queste isole devono essere conquistate lentamente e non si viene catapultati dalla città, ma ci si avvicina lentamente ad una metà dove è necessario il tempo di ambientamento. Arrivare alle Eolie significa immergersi in mondo che rallenta, dove lo sciacquettio del mare sta al posto del tic toc dell’orologio, dove è la luce del sole a dare il ritmo della quotidianità e dove sono le parole sussurrate dai vulcani a farti capire che sei in posto speciale…     

La Foca Monanca delle Eolie

arco del perciato eolie
Filicudi Il Bue Marino

La foca monaca, sino a pochi anni fa abitava ancora alle Isole Eolie, l’ultimo esemplare purtroppo fu ucciso da un cacciatore di conigli per un gesto di rabbia e non per necessità. Questo ultimo animale marino viveva in una grotta a Filicudi, grotta che oggi prende proprio il nome di Grotta del Boe Marino in suo onore, spesso c’è ne una su ogni isola di grotte con questo nome, proprio perché le foche monache amano rifugiarsi in questi impervi posti, solo loro infatti con la potente nuotata riesco ad entrarvi ed uscirvi agilmente anche con mari in burrasca.

A Filicudi in inverno gli abitanti non hanno molto da fare, ed essendo un’isola abitata da molti conigli, questo cacciatore, un certo Stefano Randazzo, quella mattina risalì tutta la collina per procurarsi qualche preda, ma non ebbe successo perché dopo aver scalato il monte e la Fossa delle Felci e risceso sino a Siccagni, la località dell’isola che sovrasta proprio la grotta, non era riuscito a sparare a nessun coniglio e la rabbia li salì forte in testa. Proprio in quel momento affacciandosi dalla scogliera al di sopra della grotta del bue marino, vide la foca nuotare nell’acqua antistante e lui non esitò a spararli un colpo, un vero gesto di stizza, che uccise l’animale facendolo inabissare nel blu delle acque antistanti la scogliera. Era l’ultimo esemplare e da allora mai nessuna foca monaca è mai più tornata ad abitare alle Isole Eolie. Ma se è vero che anche il mare ha il suo Dio, quella notte Nettuno si fece sentire, il mare si infuriò e le onde giganti iniziarono ad imperversare su tutta la costa sud ovest dell’isola, dove si affaccia il paese Pecorini a Mare, onde che portarono via con sè le barche dei pescatori tirate in secco sulle spiagge di sassi, onde che distrussero gran parte dei parapetti e muretti che si affacciavano sul mare. Fu nella stessa notte che una donna dette alla luce un bambino, partorì in casa e chi era presente sarebbe pronto a giurare che il neonato invece di piangere iniziò ad emettere i latrati di foca per tutta la notte, sino a quando con il sorgere del sole, le onde si placarono e il bambino si addormentò sfinito. Leggenda o verità, non lo sappiamo, ma sicuramente in queste storie eoliane, come in tutte le storie c’è sempre una parte di verità ed una parte di leggenda, ed il fascino è questo.

Le Isole Eolie sono isole con una storia popolare importante e tanti racconti si sono tramandati negli anni, vulcani, siti archeologici, sepolcri e catacombe hanno notevolmente alimentato la fantasia popolare ed è per questo che le storie da raccontare e tramandare tra generazioni eoliane non mancano. Anche un noto skipper, direi tra i primi a proporre come metà la navigazione in barca a vela in questo arcipelago,  lo skipper Dario Mariani, ispirato dal fascino di queste isole, navigando tra i loro canali, visitando ripetutamente i loro paesi, e tutto quello che li circonda qualche anno fa ha scritto un libro, un thriller intitolato Rosso di Sera, la storia di un serial killer che uccide ragazze, sino a quando non si imbatte in un investigatore, uno skipper romano che arriva in barca a vela in vacanza con alcuni amici, ma come viene a sapere di quanto accaduto a Lipari diventa subito caccia all’uomo!!

Stromboli Terra di Dio

Anche il famoso regista Rossellini scelse l’isola di Stromboli come set cinematografico per girare nel 1949 un film Stromboli Terra di Dio, con Ingrid Bergman, che racconta la storia di un giovane pescatore che si innamora di una straniera, la sposa e la porta sull’isola, ma naturalmente la convivenza con gli abitanti non è facile, e solo in vulcano riuscirà ad aiutare questa ragazza dandole consigli per una pacifica convivenza. Tutt’oggi ci sono in paese a Fico Grande tante cose che ricordano quel periodo come la casa dove soggiornarono e dove nacque la loro storia d’amore clandestina. Cambiando Isola altra film molto famoso a Salina, fu infatti girato iI Postino con Massimo Troisi, tutt’oggi anche in questo caso si possono ritrovare ambienti noti perché visti nel film come le strade bianche percorse da Troisi in bicicletta con i fantastici panorami, la spiaggia di Pollara con la casa di Neruda che la domina dall’alto e la bicicletta esposta in paese vicino a lporto turistico nel paese Santa Marina di Salina.

Panarea famosa per i locali ed anche lei per molte pellicole famose degli anni 80 quando furono proprio questi a scatenare il suo turismo di massa, e nell’occasione locali come Raya, ed il Banacalì diventarono meta di tantissime vacanze estive e di giovani che arrivano anche oggi qua per vivere questi posti.

Invece parlando di storia e archeologia a Lipari oltre ai siti naturali vi è la possibilità di passare una giornata nel Museo Archeologico del Castello, dove oltre ai tantissimi reperti esposti dopo essere stati recuperati negli anni dai fondali del mare, esiste un padiglione che racconta la storia dei vulcani e dei fondali profondissimi di queste isole.

Barca a vela

Ad ovest di Lipari si possono ancora visitare siti termali, rovine romane e vecchie ville di residenze estive di personaggi storici famosi che arrivavano sull’isola nel periodo estivo, spesso queste proprietà erano circondate di viti, già allora si conosceva la Malvasia e si producevano vini di prestigio. Le Isole allora non godevano di particolari ricchezze tanto è vero che sino agli anni 50 del nostro secolo gli abitanti vendevano casa per recuperare irrisorie somme ed emigrare in America alla ricerca di fortuna. Anche le fabbriche di estrazione della pomice a Punta Bianca, lato nord est di Lipari hanno sfamato per molti anni tante famiglie del luogo, ma alla fine degli anni 80 purtroppo non erano più competitive, e si erano dimostrate anche deleterie per la salvaguardia della costa e della montagna che venivano continuamente erose per la stessa estrazione della pomice.

C’è da dire che queste isole oggi godono di una loro economia legata al turismo e fortuna per loro riescono a cavarsela egregiamente, infatti al di la delle strutture a terra che durante l’estate ospitano tantissime persone, anche le barche a vela portano tantissima gente su queste isole che in tanti modi creano un indotto economico importante.     

Eolie, storia ed epoca moderna.

Spiaggia di Filicudi.

Sarà la primavera, le giornate più lunghe e le temperature che diventando piacevoli far sentire più vicino l’ambiente marino, la barca e la navigazione in mare aperto. Le Isole Eolie si svegliano dopo un sonno durato un inverno, quando i vicoli senza alcuna persona vengono solo frequentati dal vento e dal freddo, il periodo del silenzio.

Le Isole Eolie si risvegliano sotto il tepore dell’inizio della nuova estate, quando anche il mare cambia colore e inizia a scaldarsi da permettere piacevoli primi bagni. Le Isole Eolie sono terre conosciute da sempre come località turistica termale sin dai tempi degli Antichi Romani, su isole come Basiluzzo, Panarea, Lipari e Vulcano tutt’oggi  si trovano e si possono ammirare resti di costruzioni termali che risalgono al periodo della colonizzazione dei Greci e successivamente dei Romani. Le Terme di San Calogero a Lipari si trovano in collina sulla parte ovest dell’isola a cento cinquanta metri sul livello del mare, vasche di pietra che si riempivano con acqua piovana e arricchivano in modo naturale grazie al rilascio di vapori geotermici delle attività vulcaniche che emergono tutt’oggi dal terreno, dalle pietre e che scaldano tale acqua sino a 50 gradi centigradi.

Altri reperti archeologici ritrovati in fondo al mare ed esposti al Museo Archeologico di Lipari nel famoso Castello a picco sul Mediterraneo, sono testimonianza di questi floridi periodi delle Isole Eolie. Infatti a Lipari testimoniano l’antica presenza dei Greci, alcuni scavi archeologici che hanno riportato alla luce oltre 3.000 tombe dotate di ricchi corredi funerari. La regolarità e la disposizione delle tombe dimostra una  certa disciplina e di regole topografiche greche. Vasi, statuette di terracotta e gioielli sono oggi esposti nel museo al Castello di Lipari, mentre le tombe all’aperto dove ritrovate sono visibili a sud del Vallone Ponte ed a nord del Vallone S.Lucia. Le Eolie nella fattispecie l’isola di Lipari sono mondi da scoprire e le scoperte non sono mai banali, ma ricche di significato storico ed intellettuale come il suo nome, si pensa infatti che Lipari sia stata chiamata così dai greci, infatti dalla parola “liparòs” che in greco vuol dire grasso, untuoso per estensione “fertile” legato alla terra ed alle culture agricole allora di vitale importanza.

Spiaggia di Alicudi.

Navigare tra i canali di queste isole significa anche solcare mari dalle profondità spesso elevate e mai esplorate, non si può infatti fare a meno di pensare a quanti tesori tutt’oggi possono essere ancora dispersi e sovrastati dall’acqua e dalle nostre barche che ci passano sopra, prue moderne che solcano oggi queste acque. È come se laggiù nelle profondità il tempo si sia fermato all’epoca dei resti stessi dei carichi delle navi di allora, con le grida dei loro marinai, il legno delle loro giunche, mentre in superficie il tempo è arrivato ai giorni nostri con tutta la sua modernità, turistica, musica da aperitivo e plastica… tanta plastica! Due livelli di altezza separati da qualche centinaia di metri, di acqua, ma migliaia di anni e di differenze epocali enormi.

Anche pensare che la conformazione delle Isole Eolie di allora è molto simile a quella di oggi ha il suo fascino, pensare che allora i greci o i romani si orientavano non solo con le stelle ma anche con i punti cospicui di queste isole, con il fumo ed il cratere di Stromboli che oltre ad indicarli la strada da lontano li aiutava anche a prevedere il meteo e la pressione atmosferica in base all’andamento del vapore acqueo emesso dal cratere.

Isole dalla personalità antica in un epoca moderna se pur fortunatamente ancora selvaggia, la particolarità di queste isole è l’accostamento dell’aspetto wild a quello in del locale di moda eoliano, spesso da una eleganza unica, fascino, moda e disegno sembra che nasca proprio in questi posti dove spesso stilisti e artisti si sono ispirati proprio come gli antichi, e quando l’antichità saremo noi chissà come si vivrà su queste isole, difficile immaginare le Isole Eolie del futuro. Gli isolani sono infatti molto attenti a salvaguardare queste isole, ci sono infatti delle regole ferree anche per quanto riguarda l’introduzione dei veicoli su alcune isole, infatti le auto che circolano tranne che per Lipari e Salina sono solo quelle dei residenti. Altre isole come Alicudi, Filicudi, Stromboli e Panarea non hanno illuminazione stradale, in estate in paesi si illuminano solo dalle tante candele poste sui muretti a secco di pietra lavica. Si costruisce molto poco a livello edile e quello che viene costruito è rigorosamente in stile eoliano, case con tetti a terrazza piatta, colonne in stile eoliano ovvero rigorosamente rotonde con leggera forma a botte e bianco, solo di colore bianco e mai più di un piano rialzato.

Da un’isola all’altra…

La barca a vela costeggiando le coste di queste incantevoli isole permette di avere una visione di insieme che dalla terra ferma non sarebbe possibile, infatti oltre a poter vedere in certe posizioni navigando nei canali tutte le isole insieme nello stesso momento, si possono anche vedere i loro paesini che si estendono lungo la costa o risalgono il crinale in tutto stile arabeggianti, bianchi dai tetti piatti, bassi ed ordinati. Certe fotografie che si possono vedere anche sul web non rendono la stessa emozione che si ha vedendoli dal mare, dal vivo con il rumore del mare, il calore del sole, i profumi di questa terra i sapori di queste incantevoli ed ospitali isole siciliane.

In questi giorni iniziamo a proporre le nostre crociere tra le isole con imbaco e sbarco da Lipari per il tour delle Eolie in barca a vela. Si tratta di sette giorni indimenticabili tra paesaggi, tramonti, aperitivi, bagni in baia isolate dai colori fantastici. Veleggiare da un’isola all’altra poterle visitare tutte e scoprirle in tutto illoro splendore. Quando il viaggio diventa la vacanza, e non il mezzo per raggiungerla. Fantastici momenti di silenzio e soffio del vento, silenzio e rumore del mare, ed intanto nel modo più naturale si naviga a vela per arrivare dove la vacanza continua senza mai perdere un minuto del tempo libero… è già perché chi naviga e sa aspettare senza dover sempre per forza arrivare, scoprirà cosa significa occupare di libertà, il tempo libero!!   

Le Isole Eolie furono colonizzate dai Greci, verso l’inizio del 500 a.C.

Strombolicchio.

I Greci chiamarono le Isole Eolie così poiché ritenevano che fossero la dimora di Eolo, Dio dei venti, ovvero dove Eolo andava a riposare.

Sono state ritrovate a Lipari monete antiche recanti l’immagine di tralci e di grappoli che testimoniano le antiche origini e l’importanza economica della viticoltura in questa zona geografica. Gli storici parlano di una Colonia Greca, che all’inizio del 500 a.C. avrebbe importato a Lipari un vitigno che prese il nome di Malvasia, ma non si è certi che tale vitigno sia l’attuale Malvasia di Lipari.

Una delle prime testimonianze della produzione vitivinicola delle Eolie è del Cavalier Bacci che nel 1596 affermò che “l’isola di Lipari è sparsa di fecondi colli, che per il calore del suolo danno un vino sincero” si intendeva buono e leggero. Ma, nel 1890 Guy de Maupassant nel suo libro “La vita Errante” descrive un’altra Isola, Salina, ed il vino li prodotto così “mentre tornavo, avevo scoperto dalla barca un’isola nascosta dietro Lipari. Il battelliere la chiamò Salina. Lì si produce il vino di Malvasia. Volli bere… una bottiglia del celebre vino…. E’ proprio il vino dei Vulcani, denso, zuccherato, dorato.

Negli anni 50 e 60 ci fu un calo della produzione tra Lipari e Salina, invece a partire dalla fine degli anni ottanta c’è stata una forte ripresa della produzione vinicola eoliana sotto la spinta di alcuni importanti produttori. La storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, oggi anche Panarea ha il suo vino, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito a migliorare il livello qualitativo della “Malvasia delle Lipari”.

Oggi tra i più importanti produttori si possono trovare Cantine di rilevata importanza sull’isola di Salina, nomi come Hauner e Fenech sono di importanza sostenuta per l’economia dell’isola, questi vini oltre ad essere presenti sul territorio e distribuiti nei ristoranti ed enoteche locali, sono infatti esportati in Italia e nel mondo. I vini si dividono tra bianchi da pasto, sino ai liquorosi per il dessert, i passiti sono quelli che vanno per la maggiore.

Vulcano vista da Lipari

Degustare i prodotti in loco si sa, hanno un valore che corrisponde ad un sapore aggiunto, il profumo della terra assomiglia a quello che stai bevendo, come quando si accompagnano i piatti locali creati con frutti nati su queste isole, questi sono vini maestri e dedicati, al mare. Si dice infatti che sembra di mangiare e bere i profumi dell’isola, del vento del mare, la terra delle colline e dei vulcani che ti circondano.

Anche la pesca ed i prodotti ittici locali sono di importanza vitale per l’economia e l’accoglienza del turista che spesso arriva sino alle Isole Eolie proprio per conoscere la tradizione culinaria del posto. Vulcano, Lipari e Salina sono i migliori posti per degustare a seguire perché no anche Panarea.

Pesce spada, tonno e ricciola sono la materia prima per la cucina isolana, infatti i piatti più importanti cucinati o serviti crudi nascono proprio da questo tipo di pesce. Quando vengono accostate a questi prodotti altre prelibatezze locali che arrivano dalla terra come il cappero, l’erba cipollina e la cipolla di Tropea si raggiunge l’apice del sapore, il gusto di mangiare sano, quando sano diventa sinonimo di Arcipelago Eoliano.

In alcuni periodo dell’anno quando vi è possibile raccogliere i ricci di mare, in posti come la Canna di Filicudi, nella Baia di Pollara ed anche allo Scoglio Nave di Panarea, aprirli sullo specchio di poppa della barca ed assaporarli con un buon prosecco, diventa musica o poesia dipende da quel che si vuol sentire, un assaggio con il sapore di una boccata di mare, misto al sapore del vino della terra vicina, nella brezza del maestrale il mite vento a regime di brezza tipico delle belle giornate Eoliane.

Le Isole Eolie sono però piacevoli durante le passeggiate sui loro colli, spesso irti e aspri ma con piccoli regali che si presentano continuamente. Fichi d’india, carrube dai rami degli alberi, fichi grandi come palline da tennis, sembrano essere li come nel giardino dei frutti proibiti, ma qua proibiti non sono e la loro nascita spontanea come quella del cappero, permette la raccolta e l’assaggio libero proprio durante le passeggiate panoramiche. La terra ed il mare di queste isole hanno sempre molto da offrire, basta guardare i piccoli particolari che ti circondano continuamente ed approfittarne aprendo la bocca.

Piccoli orti locali permettano al turista di acquistare frutta e verdura direttamente dai locali, anche un semplice pomodoro qua alle Isole Eolie può diventare ed essere considerato gourmet, i frutti della terra cresciuti dal sole di queste parti non sono paragonabili e soprattutto a buon prezzo.

Vicolo di Lipari

Alcune pizzerie come l’Ingrid di Stromboli, il Pescecane di Lipari etc, etc, preparano impasti base già buoni di suo, stile napoletano, ma la differenza la fanno i prodotti appena descritti quando andando a farcire con sapienza e delicatezza gli impasti rendono unici questi sapori. A Salina, da Alfredo un ristorante che si trova in Località Lingua, succede la stessa cosa con il pane Cunzato, una bruschetta circolare e bassa condita a gusto e piacere, diventa infatti un piatto regale, come le granite ai gusti di frutta preparate dallo stesso Alfredo e servite come dessert o per la colazione con la classica brioche con la pallina al centro. 

Se navigare spesso ti riserva delle insidie, ricordati che qua alle Isole Eolie avrai solo il piacere di incontrare sulla tua rotta, una serie di situazioni che renderanno la tua vacanza unica ed inimitabile. L’insieme di tante piccole cose al di là della barca a vela, ti regaleranno momenti di gioia oltre a quelli delle veleggiate che farete con noi ormai esperti conoscitori di questi posti. Vacanzeisoleeolie.com organizza infatti crociere alle Isole Eolie dal 2008 senza mai esser mancati un anno, sempre presenti perché questi posti offrono la garanzia di rendere felici i propri ospiti, e per chi come noi ha fatto di una passione un mestiere non può essere miglior premio. Isole Eolie la garanzia della felicita! Buon vento!! Team vacanzeisoleeolie.com

21 febbraio, primavera in mare…

Isole Eolie, in navigazione…

Ventun febbraio, primavera in mare! E’ questa la tradizione che vuole indicare l’inizio della riproduzione di tantissime specie di pesci che proprio in occasione dell’arrivo della bella stagione, proliferano per dare tutto il tempo ai piccoli di diventare grandi, prima che alla fine dell’estate l’acqua del mare torni a raggiungere temperature meno favorevoli per i nascituri.

Anche alle Isole Eolie la fine del mese di febbraio con l’inizio di marzo è il momento del risveglio di tutte le attività terrestri come se dopo il letargo invernale tutto rinascesse per dare vita ad una nuova stagione. 

A marzo qua al sud il meteo regala già delle giornate di sole, dalla temperatura molto piacevole e con lei la voglia di riaprire finestre e tirar fuori attrezzature balneari, come sdraie, ombrelloni e accessori per il bagno. A Panarea dopo la chiusura dei mesi freddi alcuni locali iniziano a riaprire ed anche se non sono aperti al pubblico si fanno i lavori di tinteggiature dei legni, le palizzate tornano a splendere di bianco e blu dopo essersi ingrigite con tutte le intemperie dei mesi scorsi.

Davanti alle baie di Drautto e davanti al paese a nord del pontile, i campi boe per gli ormeggi estivi delle barche a vela vengono pian piano riallestiti, patini e gommoni lavorano sui corpi morti per rendere le boe sicure.

Il piccolo bar di Baia Zimmari viene imbiancato e le sue finestre blu si riaprono, mentre la terrazza dove si consumano i gelati riprende forma con i tavoli e gli ombrelloni.

Filicudi, semplicemente…

Alle Isole Eolie questi posti si distinguono da sempre per una caratteristica importante, è un particolare che non segue le stagioni ma la naturale conformazione del posto, questa particolarità è il silenzio, il silenzio delle baie, delle colline con i suoi vitigni di malvasia, il silenzio delle alte scogliere di Pollara, dei crinali dei vulcani, il silenzio delle vette dove sulle cime non vi sono punte ma crateri, voragini dall’aspetto lunare di vulcani spenti che ti regalano il silenzio. Paesi fatti di vicoli dove regna l’odore dell’ombra e del silenzio di mura da una storia lunga da raccontare. Il silenzio delle grotte presenti su tutte le coste di queste isole eolie, sulle spiagge di ciottoli e sui tetti delle chiese, su nel bosco delle Felci a Salina, sui mille e duecento gradini di Alicudi e sulle tante terrazze vista mare. Il silenzio della vecchia casa del postino, delle strade bianche dove Troisi andava in bicicletta. Il silenzio è qualcosa troppo spesso lontano dalle nostre vite, perché la vita normale è rumorosa, siamo produttori di rumore, ma se volete regalarvi un momento intimo di silenzio, naturale della natura che vi circonda direi che le Isole Eolie possono darti la possibilità di ritrovare questa condizione preziosa

Il mare, come il deserto o la neve sulle vette delle montagne, sono luoghi unici dove si può instaurare un rapporto intimo con la natura, parlavamo di posti dove si è a tu per tu con noi stessi, quando stai bene con te stesso puoi stare ovunque. Infatti il mare è un grande amplificatore dei sentimenti, se stai bene e sei in mare starai benissimo, se stai male rischi di stare malissimo, talmente intimo e solitario è il rapporto con il mare, talmente avvolgente il suo silenzio che lascia spazio solo alla riflessione e si sa che riflettere a volte non conviene.

Ma alle Isole Eolie si può essere aiutati dalle tante distrazioni che possono offrire, lo sguardo è sempre catturato da scorci romantici, mozzafiato o panoramici ed è così che si trascorre la settimana di crociera in barca vela, navigando da un luogo all’altro senza mai vedere due volte la stessa cosa o pensare di passare da situazioni simili. I bagni in mare piacevoli per la temperatura mite dell’acqua si diversificano tra loro, passando dal fare snorkeling su siti archeologici a siti dove predilige l’attività vulcanica sottomarina, ritrovandosi cosi in posti come Lisca Bianca a fare il bagno in mezzo a milioni di bollicine che risalgono dal fondo per liberarsi nell’aria, odore di zolfo.

Quando non si è in mare si possono risalire sentieri cercando di scalare queste colline tra muretti a secco e pavimentazioni in pietra vulcanica, magari tra alberi di fichi, carrube e limoni, odore di frutta e vegetazione del caldo sud.

Vele, alberi e natura

Passeggiare nelle strade dei paesi prettamente pedonali alla scoperta di scorci di vita, dentro le finestre delle case ai pani terra, sotto le pergole, dove le famiglie, gli isolani, pranzano nelle tipiche cucine semiaperte. Oppure ristoranti tipici dai loggiati con le classiche colonne eoliane, bianche e rotonde che ergono e sostengono leggere tettoie per il fresco. Piccole attività di alimentari, frutta e verdura locale, pescivendoli improvvisati su degli Apecar o addirittura direttamente su pescherecci fermi al molo del porto. Odore di cucina siciliana.

La somma o la composizione dei tanti piccoli dettagli, creano l’atmosfera irripetibile di questo arcipelago eoliano che se pur inconfondibile non si ripete mai e ti fa sempre sentire a casa anche grazie all’ospitalità delle persone che abitano questi posti. Le isole Eolie non sono mai le stesse pur essendo rimaste immutate da millenni, testimone il loro aspetto primordiale in un contesto di locali alla moda, nell’evoluzione della tradizione che rimane fedele a se stessa, ma che si fonde nell’epoca attuale senza essere mai fuori contesto.

Il mare, il vento, il sole, la luce ed il silenzio di questi posti non rendono uniche le isole, sono le isole a rendere unici questi elementi che ritrovati qua in questo arcipelago assumono un valore ed un’importanza diversa, scappare dal rumore del mondo per venire a rilassarsi nel silenzio della natura eoliana è una ricetta infallibile, è un consiglio di un amico, è un suggerimento che dovrebbero cogliere tutti, un viaggio alle Isole Eolie è un’esperienza ricca di sapori, profumi, storia e soprattutto natura a trecento sessanta gradi. Piacevolmente Eolie significa godersi il silenzio di questi posti, piacevolmente Eolie significa i colori di un tramonto tra Filicudi ed Alicudi, piacevolmente Eolie significa arte culinaria, piacevolmente Eolie significa veleggiare sotto la brezza di maestrale a metà pomeriggio quando la scia del sole nel letto del mare ti indica la rotta da seguire…

Eolie Island.

Isole Eolie

Stromboli Island

Quando il vento soffia, le singole raffiche che ti avvolgono sembrano messaggi per te, messaggi dal mare. E’ come se tanti suggerimenti volessero cogliere la tua attenzione, quella della tua mente, esse potrebbero essere paragonate a delle carezze, delle lievi spinte che tendono a darti la direzione! Si, perché il vento caldo delle Eolie è questo, un susseguirsi di suggerimenti su dove mettere la prua della tua barca, il vento non devi contrastarlo, ma assecondarlo, ascoltarlo e trarne tutti i vantaggi che può regalare. Un soffio, una spinta per andare sempre più avanti e sarà lui a farti fare vela verso la nuova isola, che se pur conosciuta sarà sempre una nuova emozione tornare e ritrovare tutto quello che hai lasciato l’ultima volta!

Una delle sensazioni più grandi di libertà che si prova, è la navigazione tra l’Isola di Salina e Filicudi quando nel primo pomeriggio dopo una sosta a Pollara per il pranzo ed il bagno nella baia del postino, si salpa con prua a ovest – sud ovest di fianco alla scia del sole. Là dove la brezza di maestrale è la padrona del canale, il mare ed il vento ti permettono di fare rotta a vela verso l’isola che ormai è così definita per eccellenza, Filicudi.

L’odore del vento, che si direbbe inodore ma non lo è, stimola in modo inconfondibile l’olfatto che trasmette al tuo corpo quel mix inconfondibile di iodio, sale e odore del sole; si perché lo si voglia o no i raggi del sole hanno il loro odore basta saperne cogliere l’essenza, la loro luce non è uguale in ogni angolo del mondo e quando la luce cambia, cambia anche l’essenza.

Chissà se Josef Conrad ha mai pensato di scrivere qualcosa sulle Isole Eolie, sarebbe stato fantastico poter leggere le sue parole su questo arcipelago eoliano, parole così descrittive le sue da dare vita ad ogni cosa di cui parlasse, era capace di dare vita ed anima ad una bitta di ferro piuttosto che a un argano di legno, ed è così che questo articolo continuerà a cercare di descrivere queste isole, imitando nei limiti del possibile la sua scrittura, anche se la sua bravura rimane ineguagliabile.

Le Isole Eolie, Lipari la maggiore, Salina la più verde, Panarea la notturna, Stromboli la potente, Filicudi ed Alicudi le selvagge e lontane, l’ultima Vulcano, Jurassica se pur la più vicina al mondo reale per la sua posizione situata a poche miglia dalla Sicilia. Là, guardando a sud come un maestro dietro la cattedra si erge con tutta la sua maestà l’Etna, come se fosse il grande papà di queste sette isole sorte sempre grazie alle eruzioni di altri vulcani, e anche se in modo fantasioso sembra e piace pensare essere le sue figlie, le figlie di lui Vulcano dei Vulcani, sorvegliate dall’alto.

Arcipelago delle Eolie.

Abitare alle Eolie e non passarci solo periodi vacanzieri non è cosa facile, bisogna avere un grande spirito di adattamento e saper sfruttare al meglio la natura, le loro risorse naturali, che non sono poche ma vanno intercettate e messe in condizioni di poter migliorare la tua vita. Si perché se non riesci a trovare la chiave di lettura dei vantaggi che puoi avere vivendo su queste isole, rischieresti di avere a tuo discapito solo le scomodità che non sono poche. Al contrario le stesse scomodità diventano nulle se valorizzi l’aspetto naturale delle isole stesse, e tutte quelle meravigliose sensazioni che possono trasmetterti anche nei periodi invernali, quando il turismo è assente e si vive a ritmi veramente lenti e privi di distrazioni. Cinema, teatri e locali non vi sono, in alcune isole gli abitanti si riducono a meno di 40/50 persone e nelle isole maggiori dove ci sono più abitanti anche nel periodo invernale i servizi rimangono comunque scarsi, anche uscire e trovare posto in una delle poche pizzerie che rimangono aperte non è poi così scontato.

Ville, case e rustici in collina, vengono chiusi e chi rimane svolge una sorta di guardianaggio e manutenzione per chi non c’è, tutto si ferma, il tempo quasi, l’inverno è lungo dai colori grigi, ma anche dai fantastici tramonti tersi che nel periodo estivo non vi sono. Cielo stellato nelle notti di tramontana, chiaro di mare nei riflessi della luna, per lei, la luna, le stagioni sono tutte uguali, presenzia sempre sopra le isole, sia che ci siano o no i turisti a guardarla. Le luci delle case viste da lontano tremolano mischiate a stelle nel tetto del cielo, orizzonti traditi dalla luce della luna e contorni montagnosi delle isole disegnano linee e curve a trecento sessanta gradi, l’acqua mormora sugli scogli, perché non vi è burrasca, ma quiete notturna, invernale, fresca, quasi immobile, come se fosse disegnata e scritta per i pochi che rimangano, gli isolani, gli abitanti delle Isole Eolie.

Descrivere le Eolie anche quando si crede di aver trovato le parole giuste è pressoché impossibile, rileggendole si capisce che qualcosa sfugge comunque, sono Isole dal fascino e dalla natura unica, non si possono raccontare, si devono vivere il più a lungo possibile nelle giornate calde estive, quando la notte tarda ad arrivare, anche se la notte alle Eolie non è fatta per dormire, o meglio per dormire in casa. Alle Eolie si dorme all’aperto, fuori sul ponte della barca, sulla spiaggia, in riva al mare più che si può, sulle colline e perché no, nei vicoli dei paesi dove la tranquillità regna sovrana. Le Isole Eolie vanno interpretate in ogni momento della giornata, solo così si possono capire e ricevere da loro, il meglio di quello che possono offrire in modo incondizionato, regalo dopo regalo.

Filicudi Island.

Chissà se anche Josef Conrad la penserebbe così, chissà se mai è passato da queste isole, sicuramente no, altrimenti non avrebbe potuto fare a meno di raccontarle, di trasformale con la sua penna in qualcosa di vivo e inaspettato, avrebbe raccontato le Eolie come sono veramente, ma soprattutto gli avrebbe regalato quell’anima che solo lui era capace di dare.

Una vacanza alle Eolie e sempre non solo un’avventura, ma anche cultura, attività fisica, buona cucina e divertimento, solo chi c’è stato può capire queste parole e per chi ancora non lo avesse fatto, il consiglio e di non aspettare ancora, venite e provate a raccontarle voi… ma solo dopo averle conosciute!!

Dai fondali alla tavola!

Isole Eolie dai fondali alla tavola dei sapori…

I fondali delle Isole Eolie hanno aspetti lunari, ci sono delle immagini che li descrivono ricavate dalla navi oceanografiche che permettono di ricostruirli graficamente, e nella visione in 3D si notano chiaramente una serie di crateri di vulcani spenti che non avendo avuto una attività intensa come quei siti dove oggi emergono le isole stesse, sono rimasti sotto il mare.

Montagne vere e proprie che risalgono dal fono anche per oltre mille metri senza riuscire ad affacciarsi in superficie. Un mondo sommerso dal fascino indescrivibile che ha somiglianza con quel paesaggio che siamo abituati a vedere dalle foto lunari e non terrestri. I fondali delle Eolie sembrano sospesi in uno stato di silenzio eterno, fino a tremila metri circa di profondità intorno alle isole, dove regna il buio e la poca vita che riesce o meglio è riuscita ad attarsi a certe profondità, micro organismi, molluschi, plancton e rari pesci che si nutrono di queste sotto specie.

Navigare sul mare tra i canali che collegano le Isole Eolie, pensando alla profondità sotto lo scafo della barca, fa pensare alla vicinanza, contestualmente alla loro irraggiungibilità, posti così remoti, impervi, oscuri. Sulla terra ferma oggi tremila metri si possono percorre in pochi minuti ed in tutta comodità, ma andare la sotto dove la pressione e talmente alta da schiacciare sino a ridurlo a niente qualsiasi corpo, non è uno scherzo.

L’aspetto più interessante di questi fondali con trascorsi storici importanti nelle acque antistanti le Isole Eolie, intese come Lipari, Salina, Vulcano etc…   è quello archeologico. Si parla di decine di navi affondate dal tempo delle navigazioni dei nomadi, arrivati sulle Isole Eolie nell’età del bronzo, ci sono tutt’oggi resti di villaggi tra Cala Junco e Punta Milazzese. Poi i Greci che adoperavano queste isole per fare soste e rifornirsi di acqua e cibo primo di proseguire nel resto del Mediterraneo o fare ritorno verso il Mare Ionio e la loro Grecia. Gli Antichi Romani che portavano merci facendo già cabotaggio sino al nord Africa oppure navigano con personaggi importanti sino qua per poter usufruire delle acque termali, ancora oggi sono visibili i resti di una villa romana sull’isola di Basiluzzo. Navi cariche di tesori, monete e valori di ogni genere per il commercio, unico mezzo di trasporto di allora le navi a vela od a remi, che spesso dovevano anche confrontarsi con battaglie all’ultimo sangue tra contendenti, se non che difendersi da navi di pirati che se pur più recentemente sono state anche in questi caldi mari delle Eolie.

Queste terre come tanti altri siti del Mar Mediterraneo sono testimoni di epoche che si sono succedute nei millenni, guardando le scogliere, le montagne di questi posti anche se mutate dall’erosione del mare e del vento, non si può fare a meno di interrogarle, ed anche se non possono parlare riescono a trasmettere tutto il fascino della storia che vi è alle loro spalle. Le stesse coste dei locali mondani di oggi, hanno ospitato lo sbarco di galeoni e soldati, se nonché cacciatori e gladiatori di allora, quello che ieri si faceva per vivere oggi lo si fa per divertimento, esplorare, scoprire… tutto il fascino del viaggio e della scoperta! Ecco forse questo è quello che ancora oggi non è cambiato, la voglia di scoprire, di conoscere!

Spesso cerchiamo di spiegare ai bambini l’importanza del viaggio, le Isole, in particolare le Eolie rappresentano un mix di nozioni, espressioni e di viaggio culturale che difficilmente lo si ritrova in altri arcipelaghi. Viaggiare in barca alle Eolie è un viaggio nel tempo oltre alla scoperta dell’archeologia, si perché l’aspetto jurassico di questi posti va ben oltre l’immaginazione dei periodi dove la presenza dell’uomo ha fatto da padrone, stimola da subito la fantasia di quando qua vi erano solo vulcani e creature enormi. Posti sicuramente meno ospitali di oggi ma ricchi di eventi e vita di ogni genere e forma.

Anche i cieli molto stellati per via dell’assenza di inquinamento luminoso fanno riflettere, quando la sera sdraiati sul ponte della barca, nella quiete di una baia ti soffermi a guardare il cielo e vedi le stelle, le stesse che se anche in posizioni leggermente diverse erano già li presenti che assistevano a tutto quello che capitava sulla terra. I marinai, le barche a vela, la vita di oggi, elementi legati tra loro destinati a ripetersi da tempo, un tempo che a confronto della storia di queste isole, esistono da solo una frazione di secondo.

Oggi le nostre sette Isole Eolie sono legate tra loro da tradizione, cultura e cibo, ma soprattutto dall’economia del turismo. Le isole al di là della loro lunga storia, oggi sono un connubio di situazioni piacevoli per chi le visita, per chi ci vive, per chi decide di navigarci intorno. Si possono trovare molteplici interessi e motivi per passare del tempo in questi posti, il mare è bellissimo sia per chi ama fare snorkeling, ma anche per chi fa immersioni, attività vulcaniche si manifestano spontaneamente dappertutto, soprattutto quelle sottomarine.

A livello geologico vi sono molte grotte da visitare e da scoprire. A terra escursioni in mezzo alla natura, in vetta alle montagne e intorno ai crateri sono spesso passeggiate mozzafiato. I paesi piccoli e ospitali sanno soddisfare con i loro piccoli locali tutti i gusti ed i palati delle persone, il pesce fa da padrone ma anche la carne è spesso buonissima, per non parlare della pizza. I più giovani, ma anche quelli meno giovani posso divertirsi e trovare ristoro e relax sulle terrazze ricavate dai tetti piatti, in locali come il Raya ed il Banacalì servono aperitivi dal tramonto, sino a tarda serata er poi trasformarsi in alcuni casi in discoteche dove si balla rigorosamente scalzi. Le persone che vivono e lavorano con il turismo sanno come trattare i loro ospiti e difficilmente si è mal serviti, tutto è sempre all’altezza del momento e tutto è sempre squisito. Anche ascoltare le storie dei pescatori che hanno sempre vissuto qua è una melodia che fa parte del osto, di questa terra così bella se pur con tutte le sue contraddizioni. Quelle contraddizioni che non vi racconterò, ma che scoprirete da soli nel prossimo viaggio dedicato a questi posti, a queste isole, alle Isole Eolie. Isole per eccellenza!!