La Foca Monanca delle Eolie

arco del perciato eolie
Filicudi Il Bue Marino

La foca monaca, sino a pochi anni fa abitava ancora alle Isole Eolie, l’ultimo esemplare purtroppo fu ucciso da un cacciatore di conigli per un gesto di rabbia e non per necessità. Questo ultimo animale marino viveva in una grotta a Filicudi, grotta che oggi prende proprio il nome di Grotta del Boe Marino in suo onore, spesso c’è ne una su ogni isola di grotte con questo nome, proprio perché le foche monache amano rifugiarsi in questi impervi posti, solo loro infatti con la potente nuotata riesco ad entrarvi ed uscirvi agilmente anche con mari in burrasca.

A Filicudi in inverno gli abitanti non hanno molto da fare, ed essendo un’isola abitata da molti conigli, questo cacciatore, un certo Stefano Randazzo, quella mattina risalì tutta la collina per procurarsi qualche preda, ma non ebbe successo perché dopo aver scalato il monte e la Fossa delle Felci e risceso sino a Siccagni, la località dell’isola che sovrasta proprio la grotta, non era riuscito a sparare a nessun coniglio e la rabbia li salì forte in testa. Proprio in quel momento affacciandosi dalla scogliera al di sopra della grotta del bue marino, vide la foca nuotare nell’acqua antistante e lui non esitò a spararli un colpo, un vero gesto di stizza, che uccise l’animale facendolo inabissare nel blu delle acque antistanti la scogliera. Era l’ultimo esemplare e da allora mai nessuna foca monaca è mai più tornata ad abitare alle Isole Eolie. Ma se è vero che anche il mare ha il suo Dio, quella notte Nettuno si fece sentire, il mare si infuriò e le onde giganti iniziarono ad imperversare su tutta la costa sud ovest dell’isola, dove si affaccia il paese Pecorini a Mare, onde che portarono via con sè le barche dei pescatori tirate in secco sulle spiagge di sassi, onde che distrussero gran parte dei parapetti e muretti che si affacciavano sul mare. Fu nella stessa notte che una donna dette alla luce un bambino, partorì in casa e chi era presente sarebbe pronto a giurare che il neonato invece di piangere iniziò ad emettere i latrati di foca per tutta la notte, sino a quando con il sorgere del sole, le onde si placarono e il bambino si addormentò sfinito. Leggenda o verità, non lo sappiamo, ma sicuramente in queste storie eoliane, come in tutte le storie c’è sempre una parte di verità ed una parte di leggenda, ed il fascino è questo.

Le Isole Eolie sono isole con una storia popolare importante e tanti racconti si sono tramandati negli anni, vulcani, siti archeologici, sepolcri e catacombe hanno notevolmente alimentato la fantasia popolare ed è per questo che le storie da raccontare e tramandare tra generazioni eoliane non mancano. Anche un noto skipper, direi tra i primi a proporre come metà la navigazione in barca a vela in questo arcipelago,  lo skipper Dario Mariani, ispirato dal fascino di queste isole, navigando tra i loro canali, visitando ripetutamente i loro paesi, e tutto quello che li circonda qualche anno fa ha scritto un libro, un thriller intitolato Rosso di Sera, la storia di un serial killer che uccide ragazze, sino a quando non si imbatte in un investigatore, uno skipper romano che arriva in barca a vela in vacanza con alcuni amici, ma come viene a sapere di quanto accaduto a Lipari diventa subito caccia all’uomo!!

Stromboli Terra di Dio

Anche il famoso regista Rossellini scelse l’isola di Stromboli come set cinematografico per girare nel 1949 un film Stromboli Terra di Dio, con Ingrid Bergman, che racconta la storia di un giovane pescatore che si innamora di una straniera, la sposa e la porta sull’isola, ma naturalmente la convivenza con gli abitanti non è facile, e solo in vulcano riuscirà ad aiutare questa ragazza dandole consigli per una pacifica convivenza. Tutt’oggi ci sono in paese a Fico Grande tante cose che ricordano quel periodo come la casa dove soggiornarono e dove nacque la loro storia d’amore clandestina. Cambiando Isola altra film molto famoso a Salina, fu infatti girato iI Postino con Massimo Troisi, tutt’oggi anche in questo caso si possono ritrovare ambienti noti perché visti nel film come le strade bianche percorse da Troisi in bicicletta con i fantastici panorami, la spiaggia di Pollara con la casa di Neruda che la domina dall’alto e la bicicletta esposta in paese vicino a lporto turistico nel paese Santa Marina di Salina.

Panarea famosa per i locali ed anche lei per molte pellicole famose degli anni 80 quando furono proprio questi a scatenare il suo turismo di massa, e nell’occasione locali come Raya, ed il Banacalì diventarono meta di tantissime vacanze estive e di giovani che arrivano anche oggi qua per vivere questi posti.

Invece parlando di storia e archeologia a Lipari oltre ai siti naturali vi è la possibilità di passare una giornata nel Museo Archeologico del Castello, dove oltre ai tantissimi reperti esposti dopo essere stati recuperati negli anni dai fondali del mare, esiste un padiglione che racconta la storia dei vulcani e dei fondali profondissimi di queste isole.

Barca a vela

Ad ovest di Lipari si possono ancora visitare siti termali, rovine romane e vecchie ville di residenze estive di personaggi storici famosi che arrivavano sull’isola nel periodo estivo, spesso queste proprietà erano circondate di viti, già allora si conosceva la Malvasia e si producevano vini di prestigio. Le Isole allora non godevano di particolari ricchezze tanto è vero che sino agli anni 50 del nostro secolo gli abitanti vendevano casa per recuperare irrisorie somme ed emigrare in America alla ricerca di fortuna. Anche le fabbriche di estrazione della pomice a Punta Bianca, lato nord est di Lipari hanno sfamato per molti anni tante famiglie del luogo, ma alla fine degli anni 80 purtroppo non erano più competitive, e si erano dimostrate anche deleterie per la salvaguardia della costa e della montagna che venivano continuamente erose per la stessa estrazione della pomice.

C’è da dire che queste isole oggi godono di una loro economia legata al turismo e fortuna per loro riescono a cavarsela egregiamente, infatti al di la delle strutture a terra che durante l’estate ospitano tantissime persone, anche le barche a vela portano tantissima gente su queste isole che in tanti modi creano un indotto economico importante.     

2 risposte a “La Foca Monanca delle Eolie”

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