Panarea, mare da scoprire e terra da vivere!

Panarea mix d’eccezione !!

Un transatlantico, uno yatch, una barca di proprietà o a nolo, una a remi, un guscio di noce o meglio, un gommone sono indispensabili per partire alla scoperta di questo mare incantato. Perché qualunque cosa abbiate o scegliate, il periplo dell’isola merita una mansione a sé in questo viaggio alla scoperta delle Isole Eolie. Ogni giorno a porto San Pietro, agenzie di escursioni locali o di charter proveniente da Lipari vi aspettano per affittare le loro imbarcazioni e per portarvi in alcuni dei siti più belli di questo arcipelago dove il mare cristallino incontra le esalazioni sulfuree del fondo marino che ci fanno immergere in un mare di bolle in movimento continuo. Lisca Bianca, Basiluzzo, Cala Junco oppure il giro dell’isole se ne avete il tempo: attorno a Panarea il paesaggio marino e di costa e da togliere il fiato e tanti piccoli isolotti dalle forme improbabili e dal verde lussureggiante si stagliano all’orizzonte anticipando la vista delle Stromboli a miglia di distanza. Ciò che più attira l’attenzione di Panarea e che forse la differenzia da tutte le altre isole dell’arcipelago delle Isole Eolie è sicuramente la quantità di piccoli isolotti e scogli antistanti il porto. Non dimenticando maschera e pinna, è d’obbligo far rotta a Lisca Bianca e alla sua deliziosa spiaggetta. Bianca dal colore della roccia dovuto alla presenza fin dai tempi antichi delle fumarole, bolle gassose o solforose che per millenni sono state in attività esattamente come lo sono ancora oggi…è come immergersi in un’acqua che ha il peso dell’antichità sulle spalle ma che si mantiene perfetta, cristallina e pura nonostante l’età! Le fumarole sono ancora visibile sott’acqua, sia nella punta occidentale a 5 mt di profondità, sia nell’area compresa tra Dattilo, Bottaro e Lisca Bianca, a 20 metri circa con centinaia di colonne di bollicine. E’ qui che è localizzato il cratere nato dall’ultima attività vulcanica. L’isola di Panarea, gli isolotti ed i bassi fondali che la circondano sono ciò che rimane della grandiosa attività vulcanica caratterizzata dalla presenza di numerose bocche eruttive, per lo più oggi sommerse. Questa piattaforma sottomarina , trovandosi ad una profondità di circa 50 metri, fa si che i bellissimi fondali siano accessibili e che l’acqua sia trasparente e chiara per le immersioni fino a profondità dove altrove si brancolerebbe nel buio.. Dattilo invece si differenzia dalle altre per la sua forme piramidale ed ai suoi fianchi si trovano alcune caverne con zolfo e allume cristallizzato. Le Guglie sono i particolari e slanciati scogli minori che lo fiancheggiano. L’isola di Basiluzzo e lo scoglio Spinazzola meritano una gita di una giornata se potete per le sorprese che riservano. L’isola dista da Panarea circa 3,5 chilometri ed ha la forma di una cupola con le pareti a picco sul mare. Si notano le stratificazioni  sovrapposte delle varie colate laviche che si sono avvicendate negli anni, alcune a bande chiare ed altre più antiche e scure formate da ossidiana. Le coste assumono le forme più strane e bizzarre e le coste diventano inaccessibili. Vi è solo uno scalo naturale in prossimità della punta di levante, dal quale è appena visibile un sentiero che conduce fino ad uno spiazzo…ammesso che riusciate ad arrivarci! Dalla cima a circa 165 metri sul livello del mare si gode appieno della vista sia di Panarea che di Stromboli. I resti di una Villa Romana con tracce di pavimento a mosaico, intonaci colorati, una costruzione sottoterra a botte ed una darsena di epoca romana, oggi a sette metri sott’acqua, testimoniano che già 2000 anni fa il luogo era la residenza di un magnate di “sesterzi”.

Oggi l’isola è disabitata, ma per secoli i tre ettari di superficie sono stati coltivati a cereali. A Spinazzola invece, scoglio totalmente inaccessibile, si trova una colonia di palme nane unica nel suo genere in tutta Europa. Il giro dell’isola con un  natante consente, superato in senso antiorario lo scalo di Iditella e la spiaggia della Calcara, di visitare il versante occidentale, altrimenti non raggiungibile a piedi. Procedendo si incontrano Punta Palisi, la grotta del Tabacco ed infine una grande parete a strapiombo con l’antistante Scoglio Pietra della Nave, paradiso dei sub: quel che rimane di un antico cratere. Passiamo davanti a Punta Scritta dove si tramanda vi fossero delle iscrizioni, forse di pirati saraceni. Di qui in avanti pareti a strapiombo, prismi basaltici, colate laviche sovrapposte. A punta Muzza vi è la maestosa parete di Costa del Capraio, che arriva sino al mare. Arriviamo quindi all’emozionante Cala Junco, alla Cala del Morto e alla Calette degli Zimmari sempre molto affollata in agosto, all’insenatura di Drautto, a pUnto Torsione e a Punta Peppemaria e quindi saremo di nuovo al Porto di San Pietro. Se vi rimane un po’ di tempo da dedicare allo shopping, la boutique del Raya Club vi stupirà con i suoi tessuti variopinti, i pareo realizzati in Indonesia, l’artigianato ed i pezzi di antiquariato; la boutique Look and Buy con i suoi abiti alla foggia di Panarea; la boutique Scarfi per sandali fatti a mano su misura ed abbigliamento; Paguro per arredamento etnico per esterni ed interni, Bouganville con gli articoli in stile Panarea. Cocchi e Cenci ed in Vecchio Magazzino con le loro ceramiche pregiate, Pucci con i suoi tessuti decorati, Biddikkia con il suo abbigliamento chic ed i suoi abiti ricercati.

 

 

 

 

 

Famiglie e bambini in barca a vela….

È una vacanza adatta ai bambini? Ed i pericoli?” Questa è senza dubbio la domanda che più spesso ci sentiamo fare dai papà e dalle mamme che vorrebbero imbarcarsi con i propri bimbi! Ed è anche la più giusta se si affronta per la prima volta questa esperienza…

Una vacanza in barca a vela è sinonimo di “mare in libertà”, ma questa libertà è legata alle esigenze di ognuno di noi ed il suo concetto cambia per ogni persona che sale a bordo. Quindi il nostro charter ha deciso, per soddisfare ogni esigenza, di differenziare gli imbarchi singoli dagli imbarchi per famiglie dedicando a ciascuno di essi un’imbarcazione della nostra flottiglia. In questo modo si formeranno equipaggi omogenei che per abitudini, routine e piani di vacanza si assomigliano…e saranno quindi “giusti” per divertirsi insieme!

Ma i bimbi come si sentono “on board”? La cucciola più piccola mai salita a bordo è stata Martina di 9 mesi che dopo 24 ore è diventata il primo marinaio del “Margaux”! Si, è vero, siamo in mezzo al mare e la barca sta navigando quindi di pericoli in agguato ce ne sono, ma è anche vero che muoversi in barca è più impegnativo e pericoloso per un adulto che per un bambino…e questo perchè gli spazi di una barca a vela sembrano costruiti per loro: tutto è più piccolo rispetto che a casa, tutto molto raccolto ed a portata di “mano di bimbo”….loro si muovono in piena libertà e noi, beh… dobbiamo farci un pò di abitudine a questi nuovi spazi!

Senza contare che per i bambini di qualsiasi età la barca a vela è l’unico modo di vivere il mare sulla pelle e di “capirlo”. Molti decidono di avventurarsi nel mondo della vela come sport dopo aver trascorso una vacanza in barca ed è quindi un ottimo modo di “staccarsi” dalla terra ferma anche per loro che a casa o in altri tipi di vacanza sono sommersi da mille stimoli elettronici, sonori e visivi…ma che magari hanno bisogno di “galleggiare” e basta, circondati da mare, sole e dolce far niente!