Le Viscere dei Vulcani!

Le viscere delle “mie” isole. Vulcani Parte II

Raccontarvi della vita eruttiva di Vulcano è relativamente semplice se paragonata a quella del mio vulcano “del cuore”, lo Stromboli. Se è impossibile prevedere quando Vulcano tornerà alla fase eruttiva, lo stesso non può dirsi di “Iddu”, Lui, come viene affettuosamente chiamato dagli abitanti delle Isole Eolie. Il vulcano più conosciuto delle Eolie, infatti, è in perenne attività: le eruzioni sono continue, più volte all’ora, ma sono particolarmente piccole e non superano le decine di metri cubi di magma. Persino i fenomeni estremi, i  cosiddetti “parossismi” – violente e improvvise esplosioni, che formano delle colonne eruttive che  si sono verificate solo quattro volte negli ultimi vent’anni – hanno un volume che è solo tre volte più elevato delle eruzioni ordinarie. Sempre il Dottor Coltelli che ci aiutato a capire meglio l’attività eruttiva di Vulcano ci dice che lo Stromboli è comunque un vulcano pericoloso oltre a rappresentare una rarità: sul pianeta ne esiste solo un altro con le stesse caratteristiche, che si trova alle isole Vanuatu e si chiama Yasur. Poi c’è Vulcano, la cui attività è totalmente slegata da quella dello Stromboli. È un vulcano più convenzionale, ma desta maggiore preoccupazione perché quando esplode emette milioni di metri cubi di lava. I suoi volumi eruttivi sono impattanti per la dimensione dell’isola e sono comparabili alle eruzioni esplosive dell’Etna. E del resto è qui che i romani e i greci hanno collocato il dio dei vulcani. Questo significa che nell’antichità la sua attività era considerata più forte di Stromboli. Vulcano, infatti, passa gradualmente da periodi in cui è quiescente – caratterizzati comunque da forti emissioni di gas e piccoli terremoti sotterranei – alla fase eruttiva.

Nel farlo, mostra una serie di variazioni: risale il magma e fa crescere l’emissione di gas, oltre a rompere la crosta terrestre creando terremoti di bassa intensità; ma fa aumentare anche la temperatura delle falde acquifere sottostanti, e allora sì che si genera una forte sismicità. È un percorso lento e complesso che spesso e volentieri “abortisce” esaurendosi. Come è successo dall’88 al ‘93, quando si è verificata la crisi più importante, poi rientrata. La stessa situazione sembra si sia riproposta a settembre 2021. Nonostante questa periodicità, per Vulcano, è tutto difficilissimo da prevedere.

Lo Stromboli invece, dal punto di vista statistico è uno dei pochi vulcani sulla terra in attività quasi continua e  costituisce la più settentrionale delle sette Isole Eolie. Il suo edificio si alza più di 920 metri sopra il livello del mare, ma la sua base si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare. A dispetto di quanto possa sembrare “tradizionale” vedendolo arrivare dal mare in barca a vela con quella sua forma conica perfetta fatta di lisce pendici che si tuffano nel mare profondo, lo Stromboli è un vulcano molto complesso dal punto di vista vulcanologico. Questa complessità rispecchia la sua intera storia che è caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di una serie di edifici vulcanici. La vita di ciascuno di tali edifici sembra terminare con un collasso di settore, cioè una voluminosa frana di roccia, che lascia una enorme nicchia, o un anfiteatro,  di “collasso”. Dopo il collasso più recente, circa 5000 anni fa, un nuovo edificio ha cominciato a costruirsi all’interno dell’ultima nicchia di collasso, che è conosciuto come “Stromboli attuale”, il cui versante attivo costituisce la Sciara del Fuoco. La sciara del fuoco è tecnicamente una depressione, un pendio naturale che dal cratere del vulcano prosegue fino al mare. Al di sopra di essa si trova un rande cono piroclastico in cui ci sono i tre crateri che nel caso di eruzioni più importanti ci regalano uno spettacolo unico: i lapilli e le rocce infuocate scendono lungo la sciara fino ad unirsi all’azzurro del mare. I crateri sommitali di questo edificio si trovano ad una quota di 750 m circa, cioè più di 100 metri al di sotto del punto più alto del vulcano. Immediatamente sopra l’area craterica (anche conosciuta come “terrazza craterica”) si erge il Pizzo sopra la Fossa, destinazione di molti visitatori che permette una vista spettacolare verso l’interno dei crateri. Da diversi decenni, si sono potuti distinguere tre crateri principali attivi, uno nell’estremità nord-est dell’area craterica, uno al centro, ed il terzo nella parte sud-ovest. Ognuno di questi crateri contiene diverse bocche eruttive, la cui quantità e le cui dimensioni variano a seconda dei livelli dell’attività eruttiva. In periodi di attività più intensa, il numero di bocche in attività può essere fino a 10. I crateri attivi sono luogo di un’attività persistente, in corso da diversi secoli, che normalmente consiste in piccole esplosioni ben separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente e variabili quantità di cenere fino a qualche decina o centinaio di metri sopra le bocche. Le esplosioni al solito durano qualche secondo o decina di secondi, e sono ben separate tra loro, con intervalli che possono variare fra un minuto e diverse ore. Tale attività viene chiamata “stromboliana”. Durante i periodi di attività più accentuata, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (“spattering”), che raramente possono portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche, come alla fine di agosto 2009 e il 7 gennaio 2010. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di nuove bocche effusive fuori dai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio) e portano alla temporanea cessazione dell’attività stromboliana persistente ai crateri sommitali. Le colate possono raggiungere il mare, dove si formano delta lavici che al solito vengono rapidamente erosi dall’azione del mare. Tali effusioni possono avere durate fra pochi giorni e molti mesi. Durante l’eruzione del 2002-2003 ad esempio le effusioni suddette durarono addirittura 206 giorni. L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. E tuttavia il fenomeno più pericoloso nell’attività dello Stromboli sono esplosioni più grandi rispetto all’abituale attività stromboliana, cosiddetti “parossismi”. Molti di questi eventi lanciano bombe e blocchi di dimensioni plurimetriche nell’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa). Durante i parossismi più forti, la ricaduta di materiale piroclastico incandescente può causare incendi nella vegetazione sulle pendii esterne del vulcano. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 3 luglio e 28 agosto 2019. Un enorme boato, poi l’eruzione ed il terribile video della nube di fumo nero che insegue la barca a vela  sono immagini che fanno il giro del Mondo. Lo Stromboli regala emozioni via terra e via mare e mai avvicinandoti a lui, hai il sentore di essere in pericolo. Sembra che ogni volta crei un pretesto, una circostanza per avvertire con i segnali giusti chi si trova in un punto pericoloso che è il momento di allontanarsi. A protezione dei suoi abitanti che, fedeli, non abbandonano le sue sponde e a ptrotezione anche dei suoi ammiratori che con il naso all’insù ne sondano , talvolta sconcertati, le sue terrificanti meraviglie Iddu erge un muto viatico, una scappatoia che ci permette di girargli le spalle quanto basta per poi rivoltarsi a salutarlo per un’ultima volta, quasi fossimo tutti incapaci di dirgli addio davvero. E’ quasi umano il suo modo di agire, brontolare, borbottare, tornare alla quiete. Sarà per questo che di fascino ne ha da vendere come pochi altri siti al Mondo.

Il soffio del Vento!

Il soffio del Vento!

Il soffio del vento, frase tanto ripetuta quanto vera, il vento è l’energia della vita, la spinta che ti da la forza di andare avanti anche quando tutto sembra andare al contrario, ma si sa, anche quando il vento è contrario si può avanzare le tecniche della vela ce lo insegnano e allora perché non fare la stessa cosa anche nella quotidianità? Navigare di per se ha sempre implicato difficoltà da superare con forza, astuzia ed energia, tanta energia, questa disciplina l’arte della navigazione è un vero sinonimo della vita. Basta pensare anche a quando ci sentiamo soli, come isole in mezzo al mare, quindi occorre trovare il modo di raggiungere la terra ferma ed è proprio navigando che si può ritrovare quello che stiamo cercando, quello che si pensa di aver perso. L’uomo ed il mare è storia di sempre, le due realtà da sempre a confronto, da sempre in armonia e competizione, odio e amore, gioia e dolore. La felicità non è mai legata a fattori esterni, la felicità dipende dai noi, il mare rende liberi e felici se si è predisposti, il mare è un grande amplificatore dei sentimenti. Navigando in mari ed oceani ti accorgi di quanto siano differenti nella loro identicità, infatti anche se sei in mezzo a distese infinite di acqua, con l’orizzonte a trecento sessanta gradi non è mai uguale, si percepisce la diversità del luogo geografico, la distanza dalla costa e le condizioni climatiche locali identificano il posto e di conseguenza il tuo umore. Non è la stessa cosa non vedere la costa ma essere a poche miglia dalla terra, piuttosto che non vedere la costa e saperla a mille miglia di distanza, l’immensità degli oceani destabilizzano la mente, i crepuscoli inteneriscono qualsiasi cuore, si deve essere preparati psicologicamente per stare in mare a lungo, si deve essere pronti per superare tutte le prove che il mare come la vita ci pone davanti.

Da quando navigo alle Isole Eolie dopo aver percorso rotte lunghe e lontane uscendo dal Mediterraneo, attraversando l’oceano ed arrivando e navigando nel Mar dei Caraibi, mi sono accorto che il mare ha anche un’altra faccia, più rilassata, solare ed accogliente. L’arcipelago eoliano rilascia una certa serenità che si percepisce solo vivendo queste isole, questo influisce molto sull’umore del navigante, infatti i sentimenti prima descritti non si ritrovano in queste acque, la vicinanza tra le isole, i mari calmi, la temperatura ideale e la conformità  delle coste trasmettano benessere, amicizia, ospitalità. La cordialità degli isolani di cui parlo sempre è un altro ingrediente di questo fantastico arcipelago, i colori dei paesi e il cibo ti accolgono con dolcezza e sicurezza. Navigare alle Eolie significa casa, in ogni angolo di queste isole c’è sempre un’energia positiva che viene percepita sulla pelle. Quest’anno le nostre crociere a vela, saranno arricchite dal racconto della storia di questi posti, vorremo infatti permettere ai nostri ospiti di tornare a casa non solo con le immagini negli occhi, ma anche con le storie nella mente oltre che con i sapori in bocca. Le serate le passeremo a chiacchiera in pozzetto così che ci sarà la possibilità di narrare, raccontare questa terra di vulcani, attivi e spenti, crateri da scalare, boschi da visitare, paesi dove le persone si muovono ancora a ritmi lenti e anche tante ricette locali tramandate e imparate dagli stessi skipper.

Alcuni locali eoliani amo chiamarli locali riflessivi, si perché esistono talmente da tanto tempo che emanano storia dalle pareti, dalle porte e dai banconi dai loro panorami di cui si può godere standoci dentro o semplicemente seduti davanti.  Alcuni di loro sono i più conosciuti, come ad esempio a Stromboli nella piazza della chiesa c’è l’Ingrid che ha una terrazza panoramica vista mare, sedersi li al tramonto significa fare un viaggio nel tempo, talmente si respira un’aria di serenità che puoi solo pensare alla tua vita, un viaggio personale nel tempo, una meditazione. Invece pranzare o cenare da Alfredo significa allegria dai colori bianco blu, gli stessi del suo ristorante che danno questa sensazione di anni sessanta attuali, la balneazione, il sole, lo stare insieme e godere dei loro prodotti famosi come il pane cunzato e la granita siciliana. Nei vicoli a Lipari tanti i ristoranti dove sedersi per assaggiare la cucina eoliana poco rivisitata e fedele alla tradizione, ma soprattutto ai prodotti locali e freschi che da queste parti sembra essere la primaria regola. Un aperitivo a Filicudi, al Saloon con Antonio che dispensa bicchieri di vino o birre da sorseggiare sulla spalletta davanti alla spiaggia di sassi, l’atmosfera della piazzetta di Pecorini a Mare è qualcosa di irripetibile. Spostarsi a Vulcano significa invece riflettere al classico tramonto visto dalla spiaggia, quando il sole cala tra sdraio ed ombrelloni chiusi per la sera, al ciringhito Baia Negra si sorseggiano aperitivi con musica lounge. Panarea la regina dei locali mondani non gode di un tramonto diretto perché il paese è ad est dell’isola, si può però godere di tutti  i suoi riflessi che rimbalzano sulle molteplici isolette davanti a lei, Dattilo, Lisca Bianca, Basiluzzo e Bottaro sono infatti baciate dal tramonto che le rende di colori intensi proprio mentre dai tetti del Raya il locale più conosciuto di Panarea tutti sorseggiano il loro aperitivo.

Alicudi è l’isola esente da ogni regola, qua non conta l’aperitivo o il tramonto, conta esserci, si perché quest’isola ferma nel tempo non chiede, ma regala atmosfere magiche, poche sono le barche che vi possono pernottare, poche sono le persone che si ritroveranno a terra per due chiacchiere davanti a l’unico locale “L’Airone” poche sono le persone che durante la stagione estiva riescono a vedere quest’isola priva di porto, ridossi e baie, ma coloro che riescono a metterci piede sopra la ricorderanno per tutta la vita, Alicudi eremita ora e da quando fu la sua aurora…

Le Isole Eolie sono la somma di dettagli che le rendono grandi, se pur modeste e mai nei primi posti delle vacanze italiane esse non invidiano niente a nessuno, non sono conosciute e questo le rende uniche ferme nel tempo, e naturalmente non per tutti!

Buon vento!!!

I tramonti delle Isole Eolie

Tramonti alle Isole Eolie.

I tramonti delle Isole Eolie sono sempre diversi, possono cambiare a secondo dell’isola dove vi trovate, dal meteo del momento, dal vostro umore. I più belli e più fotografati sono quelli visti dall’isola di Vulcano dalla Baia di Ponente dove il sole che ha maturato luce e colori per tutto il giorno, pian piano scende dietro l’orizzonte tra le Isole antistanti, ovvero Alicudi e Filicudi. Il sole si tuffa nel mare dopo averci scaldato tutto il giorno. La storia antica di queste isole ha fatto si che tutti i piccoli centri abitati, piccoli paesi, nascessero ad est sulle coste orientali, questo perché i venti forti predominanti creano forti mareggiate da ovest / nord Ovest pertanto le coste più riparate sono quelle che guardano la Calabria. Questo però fa si che dai paesi non si possa vedere il tramonto in mare, il sole infatti tramonta dietro le colline o le piccole montagne delle stesse isole pertanto solo navigando intorno all’isola si riesce a scrutare un tramonto in mare, oppure come detto dalla Baia di Ponente che dal nome stesso si intuisce essere aperta ad ovest. Navigheremo facendo il periplo delle isole all’inseguimento dei tramonti più belli…la barca a vela e l’esperienza dei nostri skipper permette di accedere alle baie più belle e talvolta inaccessibili via terra in modo che  possiate godere di un esclusivo fine giornata facendo ciò che più vi piace, rilassandovi, leggendo oppure preparandovi ad uscire per la sera. Le Isole Eolie sono una fucina di sorprese sia dal punto di vista naturalistico che enogastronomico  ed ovviamente dal punto di vista dell’accoglienza. I nostri skipper che navigano qui da anni per tutto il periodo estivo conoscono gran parte delle persone che vivono a terra e quindi sarà per loro facilissimo consigliarvi ed anche accompagnarvi alla scoperta dei siti più belli da visitare e luoghi da scoprire. La barca a vela ancorata in baia è un punto di appoggio stabile per tutta la giornata. Dal mattino, momento in cui ci sveglieremo e prepareremo una suggestiva colazione ammirando i colori tenui delle prime ore del giorno e godendo delle brezze leggere che cullano la barca a vela alla fonda. Proseguiremo poi mollando gli ormeggi ed avviandoci con una breve navigazione verso l’isola successiva dove il vostro skipper avrà organizzato l’ancoraggio per la sera. Ma prima ci soffermeremo per il pranzo, rigorosamente in mezzo al mare e lontano dai luoghi più turistici per godere di un fresco brunch tutti insieme. Un bagno è d’obbligo e soprattutto vi consigliamo di armarvi di pinne, maschera e boccaglio per divertirvi a fare u po’ di snorkeling. La “tabella di marcia” ed il tour settimanale delle isole eolie è studiato in modo che posiate ammirare anche via mare quello che di pìù bello le isole offrono. Il giorno dell’ancoraggio serale a Panarea ad esempio sarà doveroso portarvi a fare una nuotata a Lisca Bianca, isola vulcanica anch’essa che offre lo spettacolo subacqueo delle esalazioni sulfuree che creano uno flusso ininterrotto di bollicine che esalano  dal terreno verso la superficie come se ci trovassimo sopra un camino vulcanico, ma totalmente innocuo. I fondali di Panarea, ma anche quelli di Vulcano, Lipari, Salina sono in parte rocciosi ed in parte sabbiosi e creano anfratti spettacolari e dai colori che niente hanno da invidiare a quelli caraibici e d’oltreoceano. Le acque molto calde delle isole eolie per via sia della loro origine vulcanica ed il loro ergersi immediatamente sopra una camera magmatica che abbraccia la Sicilia tutta, sia anche in parte per riscaldamento climatico che interessa tutti i mari, Mediterraneo compreso  ospitano una grande varietà di specie marine in fondali non profondi e vicino alla costa. Calarsi in mare direttamente dalla scaletta della barca a vela vi darà un senso del godimento del mare totalmente nuovo. Un altro sito da non perdere assolutamente è l’immersione anche e solo a pelo della superficie dell’acqua per i non temerari  nelle grotte sulla costa ad ovest di Lipari…gli skipper della nostra flottiglia le hanno recentemente “avvistate” durante le loro settimane di charter e le hanno ribattezzate “le grotte di Baia Meraviglia”. Rispetto alle più conosciute Grotte di Filicudi sono sicuramente meno frequentate e sono molto più suggestive perché più profonde e dove è possibile con facilità arrivare in tender accompagnati dal vostro skipper. Un altro sito accessibile solo via mare che vi lascerà senza fiato per il suo specchio di acqua trasparente dovuto ad un fondale sabbioso chiaro e finissimo è la baia della Pomice sulla costa est di Lipari a cui arriveremo proprio il primo giorno come inaugurazione della nostra crociera. Sullo sfondo un vecchio sito di estrazione della pomice, tutto intorno barche a vela alla fonda con la prua al vento ed un totale relax. Anche dal punto di vista enograstronomico le Isole eolie su retaggio dei sapori della Sicilia ha una cultura culinaria invidiabile fatta di sapori semplici, profumi della terra ed aromi avvolgenti in cui sono le materie prime di indiscussa qualità a creare piatti semplici ma estremamente d’effetto. I primi di mare dove il pesce spada e la spatola accompagnati da una base di olio evo, capperi e pomodorini creano sapori sublimi., Uno dei nostri preferiti che sarà meta del vostro tour settimanale è il ristorante Pescecane sul corso di Lipari. L’ambente familiare e sinceramente cordiale  assieme ai piatti della tradizione eoliana rimarranno senza dubbio in memoria e palato. Una delle nostre location preferite per piatti, simpatia ed originalità di impostazione culinaria è il The King of Fish a Vulcano gestito dal nostro caro amico Gianluca e dal suo entourage che, nato come semplice pescheria in riva alla costa di Levante di Vulcano ha cominciato un  girono dopo l’altro ad offrire assaggi agli avventori della pescheria creando cosi un incessante andirivieni di clienti pronti a fare incetta di assaggi e spesa di pesce freschissimo ed appena pescato…negli anni si è trasformato in uno dei ristoranti di crudità di mare più rinomati di tutte le isole. Per ultimo, ma solo per assoluta reverenza nei confronti di questo locale che è una vera e propria istituzione nell’arcipelago delle isole eolie e conosciuto anche in continente è “Alfredo” a Salina, l’isola tinta di un verde lussureggiante e quasi tropicale i cui paesini sono intervallati da colline coltivate a capperi e vitigni di malvasia a perdita d’occhio. Alfredo è il nome del proprietario storico nonchè fondatore di questo locale affacciato sul mare nel paesino di Lingua vicino alle saline e al faro. Famoso pe le sue ineguagliabili granite da gustare al mattino accompagnate dalla Briosche “cu u’ tuppu” oppure come dessert alla sera dopo aver cenato con l’assaggio del famoso “Pane Cunzatu”, letteralmente pane condito…ma ad essere sinceri questo appellativo non rende giustizia a questa fetta di pane croccante condito con olio evo del posto e sormontato letteralmente da una cupola di ingredienti sapientemente abbinati che spazia dai pomodorini, alla crema di ricotta, ai capperi, alla cipolla, al tonno rosso affumicato che creano un’armonia di sapori sublime. Un morso Di Isole Eolie ad ogni assaggio. Questo e tanto altro in una settimana in barca a vela con noi […]

Infiniti modi di sentirsi Liberi!!

INFINITI MODI DI SENTIRSI LIBERI!

…questa frase “Infiniti modi di sentirsi liberi” nasce dall’esperienze quotidiane che si hanno in mare. Navigare ha sempre regalato sensazioni di libertà a tutti coloro che si sono cimentati almeno una volta a bordo di una barca a vela, passandoci dei giorni o semplicemente per qualche ora. Navigare tra un isola e l’altra a vista, piuttosto che mettere la prua verso l’orizzonte lontano senza vedere terra non ha importanza perchè il viaggio in mare è senza tempo, senza spazio e ti da sempre la possibilità di cambiare, la rotta dipende da te e se raggiunto l’obbiettivo hai voglia di andare ancora avanti lo puoi fare, niente può fermare una barca a vela al comando di chi ha voglia e desiderio di regalarsi, miglia, sogni e tanta libertà. Il mare pur grande che possa essere ti accoglie e ti regala tanti momenti intimi, un’intimità con te stesso che puoi incontrare solo nella tua mente, stimolata da ciò che ti circonda e dall’immenso spazio che ti confonde. Puoi raggiungere il più profondo sentimento che sta dentro di te, nella tua mente, nel tuo cuore ed accorgerti che l’uno non può stare senza l’altro. La razionalità della mente non sarebbe niente senza il buono che sta nel cuore e viceversa. Il mare chiarisce questi aspetti perché nonostante ci siano tante cose da fare a bordo di una barca, ci sono anche tanti momenti di riflessione, e riflettere sul ponte della baca guardando mare, cielo, astri in un’atmosfera di salmastro che sviluppa le tue capacità intellettive e stimola a dovere il meglio di quello che il tuo io può regalarti, illuminare la mente ed il cuore a bordo, in mare, è più facile..

Le Isole Eolie sono un microcosmo che grazie alla loro conformazione e bellezza, circondate da un mare stupendo possono essere tutto quello di cui hai bisogno per sognare, perché se vuoi sognare ti devi mettere nella giusta condizione e l’unico modo perché il tuo corpo trovi il giusto momento è stando in mezzo alla natura, può essere il mare o la montagna, importante è che sia natura vera. Ti sei mai chiesto perché quando scegli una vacanza nella maggior parte dei casi è all’insegna di posti dove non ci sono palazzi, asfalto e tutto quello in cui siamo costretti a vivere? E’ perché l’anima umana trova la felicità solo quando regredisci a stadi primordiali, ovvero da dove arriviamo, da uomini e donne che sono nati e progrediti dalla natura, con la natura. La voglia di vacanza e la voglia di libertà che la costituisce sono la base dell’essenza umana che abbiamo perso, e che per poterne godere nuovamente necessità acquistarla e partire verso mete spesso lontane. Ma fortunatamente in Italia ci sono ancora molti luoghi dove poter andare ed immergersi in un completo mondo naturale, anche le Isole Eolie sono così, sette isole dove il tempo sembra veramente scorrere a mezza velocità e l’incontro con situazioni primordiali è scontato. I paesaggi, le loro montagne, i loro vulcani sono una cornice giurassica dove l’unica cosa che manca sono solo gli animali preistorici, ma non nego che ogni tanto in certe situazioni non si possono ancora avvistare, semplicemente aggiungendo una goccia di fantasia a ciò che vi circonda se mai vi ritroverete a navigare o visitare queste isole.

Le Isole Eolie sono da sempre animate da attività vulcanica e lo Stromboli detiene tanti record eruttivi, un isola che attrae e spaventa contemporaneamente per le sue eruzioni, spettacolari attività nella maggior parte dei casi belle da vedere, ed in qualche altro caso belle ma rischiose anche per la salute degli abitanti dei paesi come  Ficogrande,  Piscità e Ginostra che spesso sono stati evacuati per fumi o magma esplosivo imminente. Nel 2003 un crollo di un accumulo di magma solidificato ma non consolidato alla montagna, sul lato della sciara del fuoco, cadendo in mare, ha creato un enorme onda che ha abbracciato l’isola e risalendo gran parte delle spiagge e delle coste distruggendo case, barche ed attrezzature.

Anche gli abitanti che spesso sembrano sottovalutare la pericolosità del vulcano, in realtà lo temono e lo rispettano quasi come fosse un dio dal potere di decidere il loro futuro e quello dell’isola. Milioni di anni fa infatti lo stesso vulcano causo un cataclisma e distrusse totalmente quella che allora era un isola che sorgeva accanto  Stromboli, poche centinaia di metri a largo del paese Ficogrande erge dall’acqua Strombolicchio, uno scoglio enorme alto cento metri, questo è quello che resta della vecchia isola, successivamente ed a seguito dimoltissime altre eruzioni è nata Stromboli, l’isola dei giorni nostri. Bella dai suoi lati verdi di vegetazione che conservano ancora i segni di vecchie colate laviche, ai lati di magma e cenere dove tutt’oggi il vulcano continua a riversare lava andando a modificare continuamente i suoi profili, la conformità di un isola viva in continuo movimento. Questo per dire che nessuno sa, quale sarà il futuro di Stromboli, nessuno può prevedere le intenzioni di un vulcano, tanto meno quelle di Iddu il vulcano per eccellenza dal carattere vivace e dispettoso. Infiniti modi di sentirsi liberi… alle Eolie significa anche questo, la possibilità di scegliere di vivere anche per un periodo limitato come quello di una vacanza, a tu per tu con un vulcano, a cui nessuno può chiedere niente, ma lui può dare e togliere tutto. Alle Eolie si può fare anche un’esperienza simile, confrontarsi con la natura quella vera, quella non vista alla tv ma respirata sulla pelle, con il sale, il sole, la cenere, tutti ingredienti che ti riportano ad una condizione di libertà primitiva, la vera natura dell’uomo il confronto, la sfida, il rispetto delle forze più grandi di noi, che esistevano prima della nostra comparsa sulla terra, con cui abbiamo imparato a convivere, a volte non nel modo corretto, ma comunque sempre in presenza. Il pianeta e l’uomo un rapporto conflittuale per eccellenza sviluppatosi soprattutto negli ultimi 150 anni con l’avvento di industrie ed inquinamento, ma se il pianeta ancora regala angoli di cielo, terra e mare allora ne vale la pena di immergersi ancora una volta dentro e ritrovarsi ancora a oggi a sentire… Infiniti modi di sentirsi Liberi!!

Eolie Island.

Isole Eolie

Stromboli Island

Quando il vento soffia, le singole raffiche che ti avvolgono sembrano messaggi per te, messaggi dal mare. E’ come se tanti suggerimenti volessero cogliere la tua attenzione, quella della tua mente, esse potrebbero essere paragonate a delle carezze, delle lievi spinte che tendono a darti la direzione! Si, perché il vento caldo delle Eolie è questo, un susseguirsi di suggerimenti su dove mettere la prua della tua barca, il vento non devi contrastarlo, ma assecondarlo, ascoltarlo e trarne tutti i vantaggi che può regalare. Un soffio, una spinta per andare sempre più avanti e sarà lui a farti fare vela verso la nuova isola, che se pur conosciuta sarà sempre una nuova emozione tornare e ritrovare tutto quello che hai lasciato l’ultima volta!

Una delle sensazioni più grandi di libertà che si prova, è la navigazione tra l’Isola di Salina e Filicudi quando nel primo pomeriggio dopo una sosta a Pollara per il pranzo ed il bagno nella baia del postino, si salpa con prua a ovest – sud ovest di fianco alla scia del sole. Là dove la brezza di maestrale è la padrona del canale, il mare ed il vento ti permettono di fare rotta a vela verso l’isola che ormai è così definita per eccellenza, Filicudi.

L’odore del vento, che si direbbe inodore ma non lo è, stimola in modo inconfondibile l’olfatto che trasmette al tuo corpo quel mix inconfondibile di iodio, sale e odore del sole; si perché lo si voglia o no i raggi del sole hanno il loro odore basta saperne cogliere l’essenza, la loro luce non è uguale in ogni angolo del mondo e quando la luce cambia, cambia anche l’essenza.

Chissà se Josef Conrad ha mai pensato di scrivere qualcosa sulle Isole Eolie, sarebbe stato fantastico poter leggere le sue parole su questo arcipelago eoliano, parole così descrittive le sue da dare vita ad ogni cosa di cui parlasse, era capace di dare vita ed anima ad una bitta di ferro piuttosto che a un argano di legno, ed è così che questo articolo continuerà a cercare di descrivere queste isole, imitando nei limiti del possibile la sua scrittura, anche se la sua bravura rimane ineguagliabile.

Le Isole Eolie, Lipari la maggiore, Salina la più verde, Panarea la notturna, Stromboli la potente, Filicudi ed Alicudi le selvagge e lontane, l’ultima Vulcano, Jurassica se pur la più vicina al mondo reale per la sua posizione situata a poche miglia dalla Sicilia. Là, guardando a sud come un maestro dietro la cattedra si erge con tutta la sua maestà l’Etna, come se fosse il grande papà di queste sette isole sorte sempre grazie alle eruzioni di altri vulcani, e anche se in modo fantasioso sembra e piace pensare essere le sue figlie, le figlie di lui Vulcano dei Vulcani, sorvegliate dall’alto.

Arcipelago delle Eolie.

Abitare alle Eolie e non passarci solo periodi vacanzieri non è cosa facile, bisogna avere un grande spirito di adattamento e saper sfruttare al meglio la natura, le loro risorse naturali, che non sono poche ma vanno intercettate e messe in condizioni di poter migliorare la tua vita. Si perché se non riesci a trovare la chiave di lettura dei vantaggi che puoi avere vivendo su queste isole, rischieresti di avere a tuo discapito solo le scomodità che non sono poche. Al contrario le stesse scomodità diventano nulle se valorizzi l’aspetto naturale delle isole stesse, e tutte quelle meravigliose sensazioni che possono trasmetterti anche nei periodi invernali, quando il turismo è assente e si vive a ritmi veramente lenti e privi di distrazioni. Cinema, teatri e locali non vi sono, in alcune isole gli abitanti si riducono a meno di 40/50 persone e nelle isole maggiori dove ci sono più abitanti anche nel periodo invernale i servizi rimangono comunque scarsi, anche uscire e trovare posto in una delle poche pizzerie che rimangono aperte non è poi così scontato.

Ville, case e rustici in collina, vengono chiusi e chi rimane svolge una sorta di guardianaggio e manutenzione per chi non c’è, tutto si ferma, il tempo quasi, l’inverno è lungo dai colori grigi, ma anche dai fantastici tramonti tersi che nel periodo estivo non vi sono. Cielo stellato nelle notti di tramontana, chiaro di mare nei riflessi della luna, per lei, la luna, le stagioni sono tutte uguali, presenzia sempre sopra le isole, sia che ci siano o no i turisti a guardarla. Le luci delle case viste da lontano tremolano mischiate a stelle nel tetto del cielo, orizzonti traditi dalla luce della luna e contorni montagnosi delle isole disegnano linee e curve a trecento sessanta gradi, l’acqua mormora sugli scogli, perché non vi è burrasca, ma quiete notturna, invernale, fresca, quasi immobile, come se fosse disegnata e scritta per i pochi che rimangano, gli isolani, gli abitanti delle Isole Eolie.

Descrivere le Eolie anche quando si crede di aver trovato le parole giuste è pressoché impossibile, rileggendole si capisce che qualcosa sfugge comunque, sono Isole dal fascino e dalla natura unica, non si possono raccontare, si devono vivere il più a lungo possibile nelle giornate calde estive, quando la notte tarda ad arrivare, anche se la notte alle Eolie non è fatta per dormire, o meglio per dormire in casa. Alle Eolie si dorme all’aperto, fuori sul ponte della barca, sulla spiaggia, in riva al mare più che si può, sulle colline e perché no, nei vicoli dei paesi dove la tranquillità regna sovrana. Le Isole Eolie vanno interpretate in ogni momento della giornata, solo così si possono capire e ricevere da loro, il meglio di quello che possono offrire in modo incondizionato, regalo dopo regalo.

Filicudi Island.

Chissà se anche Josef Conrad la penserebbe così, chissà se mai è passato da queste isole, sicuramente no, altrimenti non avrebbe potuto fare a meno di raccontarle, di trasformale con la sua penna in qualcosa di vivo e inaspettato, avrebbe raccontato le Eolie come sono veramente, ma soprattutto gli avrebbe regalato quell’anima che solo lui era capace di dare.

Una vacanza alle Eolie e sempre non solo un’avventura, ma anche cultura, attività fisica, buona cucina e divertimento, solo chi c’è stato può capire queste parole e per chi ancora non lo avesse fatto, il consiglio e di non aspettare ancora, venite e provate a raccontarle voi… ma solo dopo averle conosciute!!

Tradizione e persone.

Barche in Rada per la sera.

…navigare alle Isole Eolie significa incontrare un’atmosfera avvolgente, il clima fa la sua parte, ma quello che si avverte su queste Isole è qualcosa che nasce dal profondo di questa terra, nel vero senso della parola, ovvero il suo carattere vulcanico. Tutto arriva dalla profondità, il calore, le attività che emergono in superficie in svariati modi, le più evidenti tra il cratere attivo di Stromboli, le esalazioni di zolfo sottomarine a  Lisca Bianca, i fanghi sull’Isola di Vulcano, le sua acque termali sulle spiagge di Levente. Queste attività amiche dell’uomo ormai da decenni, rendono questa terra così affascinante da far si che migliaia di turisti ogni anno arrivino sin qua per poterle vivere personalmente. C’è comunque  da dire che questa atmosfera è elevata in maniera esponenziale grazie alla grande ospitalità degli isolani che abitano e vive su queste isole, se non che dalla sua cucina eoliana, che spesso rispecchia quella siciliana rivisitata, il vero Gourmet siciliano è alle Isole Eolie. Navigare in barca a vela tra queste isole è una continua scoperta, equivale a passeggiare in una grande città, ed a ogni passo puoi vedere qualcosa di nuovo, incontrare qualcosa di interessate. Tanto è vero che arrivando da un’isola all’altra i cambiamenti sono evidenti, anche senza dover fare un paragone tra il meglio ed il peggio, perché questo è solo una questione di gusti, abbiamo riscontrato nelle osservazioni dei nostri clienti velisti, che non vi è una regola del bello, spesso le persone si innamorano di un isola diversa, ma anche di una cala o una spiaggia sempre opposte tra loro, settimana in settimana la crociera non viene mai uguale grazie alla moltitudine di situazioni che le Isole Eolie possono proporre.  L’offerta della ristorazione è ampia, il pesce viene servito prettamente cotto, ottimi ristoranti come il Vicolo di Lipari, La Kasbah, ed il Pescecane ne sono testimoni, ma in un paio di ristoranti si mangia del crudo che credo non abbia eguali sulla terra, ad esempio The King of Fish a Lipari ed il Sirena a Filicudi. Parola di chi ha navigato sino ai caraibi attraversando l’oceano più volte in dieci anni, vivendo tutte le situazioni che ne concernano. Ci sono anche delle ottime pizzerie dove la pizza è prettamente napoletana, ma la si può gustare sulla terrazza di Ingrid a Stromboli oppure alla Pizzeria la Piazzetta di Lipari. In realtà quello che conta è la materia prima, in questa terra del sud i pomodori e la verdura in generale se nonché la frutta hanno un sapore eccezionale. Per questo motivo anche i manicaretti cucinati a bordo dagli skipper sono sempre un successo e permettono agli ospiti di assaporare alcuni piatti locali dai sapori eccezionali.

Natura Vulcanica Isole Eolie.

Veleggiare, il mare, lo splendore delle roccie vulcanine, le baie e gli abitanti con la loro cucina rendono le isole Eolie un posto unico. Il pesce alle Eolie viene pescato localmente vi è una grande tradizione della pesca al tonno ed al pesce spada, alcuni pescatori locali hanno incrementato i loro guadagni occupandosi della vendita del pesce al dettaglio aprendo alcune pescherie di famiglia che ha sua volta sono diventate ristoranti o rosticcerie con piatti da asporto. Queste pescherie presenti nei paesi dell’isola di Lipari e Vulcano quando hanno iniziato a fare ristorazione si presentavano in modo molto spartano, addirittura con tavoli apparecchiati con piatti e bicchieri diversi tra loro perché recuperati in casa, ma il punto forte ovvero la bontà del loro pesce fresco a fatto si che incrementassero i loro affari e spesso sono diventati dei ristoranti degni, se pur mantenendo un aspetto ed una atmosfera casalinga e cordiale data dalla gestione sempre familiare e informale. In altre isole come Filicudi ed Alicudi sono invece nati alcuni Home-Restaurant. Questo perché nei piccoli paesi di queste piccole isole, non hanno c’è offerta che possa soddisfare il numero di turisti che ogni sera scende a terra dalle loro barche a vela che si ancorano davanti alle loro spiagge. Tento è vero che dopo l’aperitivo spesso gli equipaggi tornano a cena a bordo per la mancanza di disponibilità negli unici due a volte anche un solo ristorante. Le famiglie sempre di pescatori che godono di case generose, con terrazze a picco sul mare lungo i crinali delle colline sovrastanti si sono attrezzate per poter mettere a tavola quindici, venti persone in suggestive location panoramiche, spesso ricavate anche sui tetti piatti delle case. Qua oltre a mangiare prodotti locali, pescati e cucinati con la tradizione di famiglie che vivono da generazioni su queste isole, si entra in contatto proprio con la cultura isolana, le porte che si aprano sono quelle delle case dei locali, gli odori ed i sapori di una tradizione tutta del sud, non dimentichiamo che le Isole Eolie sono delle Isole di un Isola più grande che è la Sicilia e questi passaggi in riduzione del territorio creano proprio quell’essenza quella concentrazione del buono, dell’utile del non spreco ed è qua che si possono imparare tanti piccoli trucchi per capire come si può ancora oggi vivere nella semplicità con il massimo della dignità.

Il Viaggio a Vela.

Viaggiare è sempre un insegnamento, ed è in posti come queste isole che ci rendiamo conto quanto si può essere lontani se pur vicini alla modernità che tanto ci piace, ma ci mette anche alla prova ogni giorno chiedendoci di sostenere dei ritmi faticosi. Al contrario arrivando su queste Isole dell’arcipelago Eoliano che sono solo a 40 minuti di aliscafo da Messina, si percepisce da subito il rallentamento della quotidianità, della vita vissuta nel presente. Probabilmente tante persone che si sono trasferite su queste isole pur essendo nate in grandi città hanno apprezzato, cercato e trovato la tranquillità in questi luoghi dove il rapporto umano ed i valori della famiglia e dell’amicizia, nonché della solidarietà sono forti e si percepiscono già dai primi momenti che si frequentano questi posti. Probabilmente merito anche di tutti i marinai che sono passati, che passano tutt’oggi da questi porti, che dopo navigazioni impegnative hanno la necessità di scambiare cordialità e rapporti sinceri con le persone del posto. Così facendo sicuramente hanno ampliato lo spirito di cordialità e solidarietà già presente tra gli abitanti di questi luoghi… le Isole Eolie!!

Tanti motivi per non innamorarsi delle Eolie!

Non innamorarti delle Eolie

Navigare alle Isole Eolie.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Ti legherai all’albero maestro, ma a differenza di Ulisse lo farai per non andartene, per non abbandonare il dolce dondolio del mare che come una madre premurosa ti culla giorno e notte.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché anche se mancherà il vento per aprire le vele, la brezza del mare ti accarezzerà, setosa e instancabile. Ti addormenterai sulla prua, che da superficie dura diventerà il materasso su cui dormirai.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Del loro mare blu zaffiro, trasparente e sfaccettato come un diamante, azzurro come il topazio. Fremerai dalla voglia di buttarti a capofitto in quelle acque, di farti abbracciare dalla loro freschezza. Il rumore del motore ancora accesso, il tuo ultimo impedimento prima di congiungerti con quelle acque, sarà fastidioso e martellante, ma infine tacerà.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. In mare i ritmi cambiano, rallentano senza fermarsi. Imparerai che il ritmo convulso della tua vita ordinaria mal si addice al navigare. Azione e reazione si dilatano, seguendo i tempi del mare, Lui, capo indiscusso. Ad un occhio inesperto può sembrare che in mare le azioni rallentino; invece, una semplice manovra è il risultato di un susseguirsi di molteplici piccole azioni che portano al risultato sperato. La tempesta che sopraggiunge dall’orizzonte sembra lontana, eppure il capitano lascia la sua amaca per preparare la partenza. Tira, sciogli le cime, ritira l’ancora, prepara la direzione, controlla il vento, gira la chiave. Ecco, tutto è tranne che girare una semplice chiave e partire.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché quel ritmo lo ritroverai anche nei locali, che vivono le loro esistenze con i ritmi dettati dal mare e dal navigare. Si fa, si agisce, ma come se si dovesse governare una barca, con i suoi riti e le sue regole. Il ‘click, fatto’, il ‘subito e qui’ non esistono: ogni cosa ha i suoi passaggi da rispettare. E lo farai tuo questo andare, al punto che già al molo, il giorno del ritorno, la frenesia dei controlli per imbarcarti sull’aliscafo ti farà inorridire.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché quella calma potrebbe essere interrotta violentemente da una burrasca e vedresti con quale forza le cime che legano la barca al molo tirano per allontanarsi dalla terra. Una spinta tale che l’unica soluzione che resta è tagliarle di netto. E la burrasca sarà capace di atterrirti e allo stesso tempo richiamarti a lei.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché ti innamorerai dell’eleganza di Panarea, dell’asprezza di Filicudi e Alicudi che ti portano in un’altra dimensione. Ti innamorerai di Lipari, centro nevralgico, che raccoglie in sé l’eccitazione dell’arrivo e la malinconia del ritorno; Salina, con le sue strade lanciate sul mare, il profumo di pane cunzato e capperi; Vulcano e le sue spiagge nere, e l’odore di zolfo che permea l’aria. Soprattutto Stromboli, casa di Iddu, con i suoi vicoli bianchi che si inerpicano ai piedi del vulcano, le sabbie nere di lava raffreddata. Non ci sono lampioni a Stromboli, è il cielo a indicare la via, per i più fortunati la luna piena che sovrasta l’isola. Quando è sveglio Iddu, lo spettacolo degli spruzzi di lava, che come i getti di una fontana illuminano per un istante la sommità del vulcano, potrai goderteli da una terrazza, oppure in barca di fronte alla Sciara.

Stromboli Terra di Dio

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché scoprirai cosa vuol dire navigare, essere circondati dal mare che tutto amplifica. Mare che può essere compagno o nemico, dolce o funesto, amante o traditore. Eppure, lui non è senza marinai e loro non sono senza di esso. Un legame che per alcuni non si formerà, per altri diventerà il pensiero recondito che dà piccoli colpetti nella testa per ricordati che lui è lì ad attenderti. La salsedine attaccata alla pelle, la schiuma bianca che segna il passaggio, le onde inarrestabili: tutto di lui ti mancherà, e attenderai la prossima opportunità per vederlo, come le mogli dei marinai che aspettano il loro ritorno. Non innamorarti delle Eolie, così si scrive: Caro diario, sono felice solo in mare, nel tragitto tra un’isola che ho appena lasciato e un’altra che devo raggiungere».

Non innamorarti delle Eolie, non farlo….. oppure tornerai, tornerai, ternerai !!

Occhi del mare!

…us seen by the sea!!

Isole Eolie

Vedere attraverso le lenti del mare è un privilegio che va capito, assaporato e vagliato costantemente quando si naviga in barca a vela. E’ un racconto di poesie, storie, profumi, visioni che forse solo un Arcipelago come quello delle Isole Eolie sa dare. Ci stiamo avvicinando verso la parte più remota , più isolata e non metaforicamente incontaminata di tutte le Isole. Ci siamo lasciati Capo Graziano a Filicudi alle spalle e decidiamo, in accordo con tutto il nostro equipaggio che rimarrà con noi per ben due settimane, di continuare la navigazione in quella che chiamiamo la “golden hour”, il sole che ha attraversato il suo punto più alto e che comincia la sua discesa all’orizzonte. Ci stiamo dirigendo verso Alicudi. L’isola più ad occidente di tutto l’arcipelago. Dista 34 miglia marine da Lipari, ed è piccolissima. Pensate che la sua superficie è di appena 5 kmq! È caratterizzata da coste molto ripide ed aspre, ed è abitata esclusivamente sul versante meridionale. Conta circa 40 residenti! Vi pare semplice un confronto con le metropoli che conosciamo e che magari qualcuno di noi abita? Arduo compito quello di mettere a confronto realtà inconfrontabili. Visitare, vedere, sintonizzarsi con quest’isola è quanto di più lontano siamo abituati a fare quotidianamente nei nostri spostamenti terricoli. Dalla forma quasi perfettamente conica, incontaminata, aspra e solitaria, Alicudi offre scenari dalla tipica ambientazione mediterranea tra terrazzamenti con muretti a secco, splendidi scorci di blu e piccole barche di pescatori. l borgo di Alicudi è composto da cinque piccole frazioni sparse sull’isola. Tra queste Alicudi Porto, la principale contrada dove si trovano gli unici due negozi di generi alimentari di tutta l’isola e l’ufficio postale. Ricordate di portare contanti, perché ad Alicudi non troverete bancomat, e tutto ciò che vi occorre! Le altre frazioni sono Contrada Tonna, San Bartolo con l’omonima chiesetta, Contrada Pianicello, che ospita una comunità tedesca, e Contrada Sgurbio, un piccolo agglomerato urbano composto solo da cinque case. Ad Alicudi non ci sono strade, non ci si muove in macchina, non si affrontano percorsi di qualsivoglia genere “motorizzati”. Ad Alicudi ci si muove a piedi, un passo dopo l’altro oppure a dorso di mulo lungo le mulattiere appunto che si snodano sul pendio irto dell’isola e che conducono alla cima. Lo scorrere lento del salire è scandito dal tacchettare degli asini che, sferrati, per evitare scivolamenti, aiutano noi umani nel difficile compito di trasportare lungo il sentiero qualsiasi cosa provenga dalla terra ferma…cibo, acqua, bagagli dei villeggianti, scorte invernali…ed anche all’occorrenza pacchi di Amazon! Se volete esplorare l’isola a piedi potreste seguire questo itinerario di 4,5 km che richiede circa 5 ore.

Vulcano Isola

Si parte da Alicudi Porto e ci si inoltra in salita tra le case del borgo, lungo le ripide scalette che portano alla Chiesa del Carmine, con l’insolito campanile separato dall’edificio. Seguite il percorso segnalato in azzurro che offre bellissime viste sul mare e il borgo. In meno di 20 minuti si raggiunge, dunque, la chiesa di San Bartolo, costruita nel 1821 sui resti di un edificio settecentesco. E “Bartolo” qui è in ogni dove…patrone delle Isole Eolie, è il nome più diffuso di tutte le Isole equi viene celebrato il 28 di agosto. Dal sagrato terrazzato si vedono Filicudi e Salina. Superate la cisterna alle spalle della chiesa e imboccate il sentiero sulla sinistra per salire fino alla Contrada Montagna, un tempo la più popolata dell’isola ma oggi completamente abbandonato. La contrada era importante non solo per la sua posizione da cui controllare l’arrivo di eventuali attacchi dal mare, ma anche per la sua vicinanza agli unici campi coltivabili dell’isola. Si prosegue lungo il sentiero delimitato da muretti a secco che attraversa la pianura costellata da mannare, costruzioni in pietra che ospitavano il bestiame e custodivano gli attrezzi. Si arriva poi al bordo di una falesia sulla costa occidentale dell’isola che offre una vista favolosa sullo scoglio Galera. Se volete poi raggiungere il punto più alto di Alicudi, bisogna tornare indietro fino al pianoro di Montagnole e così raggiungere la vetta. Lungo il cammino vedrete il Timpone delle Femmine, ovvero alcune fenditure nella roccia che servivano da rifugio alle donne durante le incursioni dei pirati. Arriverete quindi al Filo dell’Arpa, il punto più alto dell’isola, a 675 metri, che si raggiunge tramite ripidi scalini. È il cono di un vulcano ormai spento che si inabissa per oltre 1500 metri nelle profondità del mar Tirreno. La vetta prende il nome dalla poiana (arpa in dialetto siciliano). Infine si prosegue lungo il sentiero in discesa lungo il brullo versante sud-orientale dell’isola, per attraversare la Contrada Pianicello, passare accanto alla cappella di San Giuseppe e ritornare infine al porto di Alicudi. Gli escursionisti più esperti possono esplorare gli altri itinerari tracciati, una quindicina in totale, indicati con cartelli di diverso colore. Scoprirete strette mulattiere lastricate e antichi sentieri che dal porto conducono alle altre contrade dell’isola e alla vallata dove un tempo colava la lava del vulcano prima di riversarsi in mare. Non è un percorso breve ne facile, ma è imprescindibile per carpire i segreti di questi luoghi. In un’isola dove esiste la Scuola Elementare più piccola di tutta Europa che vanta solo tre scolari, cosa se ne può capire se non mescolandosi alle gente del luogo che inevitabilmente ci ferma lungo il sentiero per offrirci anche una breve sosta? Incontriamo salendo, tra un sorso d’acqua e l’altro per tenere a bada l’arsura, Bartolo! Un ometto ben vestito, per niente affaticato sull’ottantina che a testa bassa e con in mano un bel trancio di tonno imbustato appena preso al porto ai pescherecci, intavola con noi un leggerissimo discorso sulla giornata appena trascorsa sull’isola, ma allo stesso tempo in modo tanto gioioso e carico di pathòs che saliamo tantissimi gradini con lui che ci spiega, mano a mano il perché qui i numeri civici delle case ad ambo i lati siano esattamente quelli del numero del gradino su cui ci troviamo…perché era la cosa più semplice da fare!

…to be continued…

…il tour prosegue!

Il pranzo a Pollara è forse uno dei più suggestivi che vivremo durante la crociera in barca a vela. Alla fonda in uno specchio d’acqua cristallina come poche se ne vedono nelle migliori location caraibiche circondati da una muraglia di pietra tufaria dalle colorazioni diversificate, si sente possente la presenza della natura selvatica delle isole assieme a quella pacifica del mare. E’ inevitabile tuffarsi anche subito dopo aver pranzato…l’acqua delle Isole Eolie è così piacevolmente fresca che non si rischia mai di avere noie. Intorno alla barca e fin sotto la spiaggetta di roccia arenaria bianca una miriade di specie marine nuotano alla ricerca di cibo anche forse incuriositi dalle presenza delle imbarcazioni e per niente infastiditi dai nuotatori muniti di maschera e cannello. Avventurarsi  per catturare l’immagine di un fondale quasi incontaminato o anche solo per ammirare le chiglie dei monoscafi che ondeggiano scure a pelo d’acqua è un’esperienza che da sola vale l’intera giornata. Per chi si gode il caffè sotto l’ombra del bimini è tempo, una volta trascorse le ore più calde del primo pomeriggio, di aiutare il comandante a sistemare il  pozzetto per poter partire poi con calma alla volta di Filicudi. Nelle giornate meno calde alcuni prima di salpare definitivamente da Salina ci chiedono di poter salire su dalla scalinata laterale all’arco del Perciato per curiosare…Pollara è magica anche da lassù. Appartata per tradizione, il borgo di Pollara si stende su una baia naturale, in realtà un antico cratere vulcanico. Ed è a Pollara che si trova Il Villaggio dei Pescatori, un luogo unico per trascorrere una giornata tra mare e terra, accessibile dopo un sentiero e alcune rampe di scale. Anche lì l’organizzazione non manca ed è possibile ricevere le cure ed i servizi organizzati dal punto di ristoro che si trova nella piazza principale del paesino. Al rientro, il belvedere posto nei pressi dell’osservatorio, è un appuntamento obbligatorio.

Significa concludere la visita di Salina con una vista mozzafiato su Alicudi e Filicudi che si stagliano all’orizzonte. Una giornata unica di mare, colori e luci che se sei a Salina non si può perdere. Veleggiare verso Filicudi ci permette sempre di godere di brezze leggere che ci sospingono all’Isola con una certa calma; è un pomeriggio di vela, di vento, di sole e di relax. Assieme ad Alicudi, Filicudi è l’Isola più dislocata dell’arcipelago delle Sette Sorelle e sono le due Isole che forse hanno risentito meno nel tempo dell’afflusso e dei cambiamenti che il turismo inevitabilmente infonde anche ai luoghi più appartati. Navigando si gode appieno di quello che la barca a vela ed il mare offrono perché è una navigazione “di avvicinamento”, pomeridiana ed apparentemente senza aspettative…è in realtà il momento in cui più spesso si incontrano branchi di delfini che affascinati dallo scorrere leggere dello scafo sulle onde si avvicinano ala prua e veloci ci accompagnano per brevi tratti anche dando spettacolo di sé e delle loro agilità a tutti i nostri equipaggi; si dice che i delfini scambino lo scafo delle imbarcazioni che navigano a vela e che per questo sono per natura silenziose per il ventre di alcuni grandi mammiferi e che si avvicinino per il loro innato spirito di curiosità e di “branco”. Capiscono poi di essersi sbagliati, ma intuiscono anche di non essere affatto in pericolo e per questo ci seguono finche la sensazione del nuovo non li affascina. Per chi non è avvezzo alla navigazione, ma in realtà anche per chi è un habituè del mare lo spettacolo di questi animali affabili e intelligenti che danzano veloci sulle onde è impagabile ed assolutamente fuori da ogni schema tanto che ipnotizzati non si riesce neanche per un attimo a distogliere lo sguardo per accaparrarsi una bella foto o bel filmato…

La visione di Filicudi all’orizzonte nei giorni di cielo terso e limpido, senza foschia abbaglia letteralmente. Quella sua morfologia impervia che si percepisce solo avvicinandosi si perde quando la si guarda da lontano e quelle rocce impervie diventano all’occhio umano e a distanza le forme sinuose ed ammaglianti di una donna sdraiata con i ventre gravido che sembra adagiata sul mare per godersi le onde; non si vede subito, ma è una sorpresa quando si riesce a distaccarsi dai particolari dell’isola e ne si percepisce una visione d’insieme. Filicudi è amore a prima vista oppure non amore, ma mai lascia indifferenti…forse è l’isola per eccellenza, quella dove si concentra tutto l’immaginario di chi, cittadino, si avvicino ad un posto quasi sperduo del Mediterraneo ed assapora una cosa nuova che si è dimenticato : la solitudine. E’ condividendo con la gente del posto la vita di un’isola che, lontano dalla costa, ma anche lungo la costa stessa, svela il lato più autentico e selvaggio. L’isola dell’arcipelago eoliano è un continuo saliscendi di sentieri sterrati accompagnato solo dal frinire delle cicale e dal rumore secco delle onde sulle rocce. Sono le antiche mulattiere percorribili a piedi. Quasi incredibile da credere quando lo si racconta a chi viene dalla città. La barca a vela e le sue navigazioni sono questo in sostanza: l’avvicinarsi a realtà, mondi, persone, luoghi, suoni o che si erano dimenticati o che non si erano mai conosciuti.

La barca e l’ambiente…

A pensarci bene è un luogo accessibile solo via mare o dove, se il mare non lo permette, non si arriva. Questo concetto per una civiltà abituata a raggiungere tutto e subito è quasi inconcepibile, fa strano, fa antico…ma conoscendolo è la riscoperta assoluta e vivace di tutto il bello che c’è nella mancanza di frastuono, rumore, velocità…”lessi s more” è tutto ciò di cui di diventa consapevoli qui e che serve davvero. Le case di Filicudi si allineano sull’unica strada asfaltata che collega i due borghi marinari dell’isola, il Porto da un lato e Pecorini dall’altro lato dell’Isola per poi disseminarsi aggrappate ai crinali tra sciare color ruggine, pareti vulcaniche e terreni terrazzati su cui si alternano mandorli, fichi, carrubi e melograni. L’isola è a forma leggermente ovale con un’appendice a sud-est costituita dalla penisola di Capo Graziano (m 174) mentre il suo punto più alto, la Fossa delle Felci, è a 773 metri. La zona del Porto è il centro nevralgico, dove trovate le piccole attività commerciali dell’isola. Il tratto costiero del porto, ospita una spiaggia di ciottoli abbastanza grande. Qui ha sede un piccolo museo, che conserva a piano terra gli antichi utensili dei contadini e al primo piano ritrovamenti archeologici sottomarini. Il nostro punto di arrivo è però in primis Capo Graziano…sopra e sotto il mare, ma anche via terra Capo Graziano è un rigoglio di natura incontaminata rimasta davvero legata ad epoche ancestrali. L’ancoraggio alla fonda è d’obbligo prima di arrivare alle boe definitive dove poter passare la notte. Una tappa da non perdere è scalarne il promontorio… Capo Graziano è uno dei luoghi più importanti per l’archeologia eoliana. A circa 100 metri sul livello del mare, ospita i resti del cosiddetto “Villaggio di Capo Graziano”, una trentina di capanne a forma ovale datate nel 1.700 a.C. di epoca neolitica, con un altare miceneo e terrazzamenti. Da qui, si arriva anche alle antiche “Cave di Macine” dove, proprio sulla costa dell’isola bagnata dal mare, si scorgono alcuni resti di macine. E’ un percorso poco impegnativo, ma ricco di emozioni e che offre una visuale davvero imponente sulla baia sottostante. Anche per gli amanti di diving, a largo di Capo Graziano, vi è un sito archeologico d’importanza mondiale per le numerose imbarcazioni di epoca antica presenti nei fondali. Oltre ad essere sito d’interesse culturale, è anche un luogo prediletto per gli appassionati della natura, poiché presenta un habitat ricco e rigoglioso grazie anche alle normative che vietano, da dieci anni a questa parte, la pesca e le immersioni se non accompagnati dal personale autorizzato……

To be continued […]

continua la Voglia di Navigare…

…il rientro a bordo dopo la serata a Stromboli non è mai uguale, c’è chi torna dal paese dopo aver fatto un shopping, un po’ di aperitivo e qualcuno magari si è avventurato a piedi verso i 400 metri passando dall’Osservatorio per vedere le attività vulcaniche da vicino, mentre i più audaci rientrano con i gommoni dall’escursione notturna verso la Sciara di Fuoco, infatti vedere i lapilli che escono dalla bocca del cratere lanciati in alto per oltre cento cinquanta metri per poi ricadere sul versante nord ovest, ovvero la Sciara di Fuoco ed arrivare sino al mare come punti luce nel buio della notte, ha un fascino irripetibile e anche inimitabile essendo Stromboli unico al mondo come tipo di attività, tanto è vero che il suo tipo di eruzione è Detta Scientificamente Attività Stromboliana.  

La sera è passata in allegria, il tempo è buono altrimenti non saremo qua, si perché Stromboli è un’isola che permette di essere visitata solo quando il tempo è buono, essendo priva di porto, ma anche con un ancoraggio davanti al paese molto aperto, dove spesso anche senza vento c’è onda da nord ovest.

Domani mattina dopo aver salpato e circumnavigato Strombolicchio, scoglio mistico ed Imponente sito davanti al paese Ficogrande finiremo il periplo di Stromboli passando davanti, stavolta di giorno, alla Sciara di Fuoco, nera come il carbone, liscia come la seta, la definirei lucida e calda, polverosa ed infuocata dove nessuno mai ha osato camminare, cercando di risalirla od attraversarla. L’acqua davanti alla sciara a pochi metri dalla costa sabbiosa è subito molto profonda, misura oltre 250 metri di profondità, ed ha un colore blu cobalto molto forte. Ed è emozionante fare il bagno, proprio quando non puoi neanche dare ancora e ti limiti a fare un tuffo veloce vicino alla barca, guardi verso il basso facendo snorkeling e vedi i raggi del sole che invano cercano la profondità, ma si esauriscono prima, facendo si, che pian piano quel blu diventi sempre più scuro fino al nero dell’abisso, nascosto e misterioso!

Ma il capitano non si ferma, naviga, naviga sino quando con rotta verso l’isola di Salina non decide di fare una sosta per il pranzo allo Scoglio della Nave, una fantastica baia giurassica sul versante ovest di Panarea, e si perché al ritorno Panarea è proprio a metà strada tra Stromboli e Salina. Quindi altro bagno in pochi metri di fondo, scogli, posidonia e pesciolini in cerca di cibo sono lo spettacolo che ci riserva questo fondale. Mentre gli ospiti fanno il bagno il Capitano prepara la sua pasta, oggi ci farà assaggiare la sua specialità di paccheri con i calamari, ovvero la calamarata del capitano. Dopo pranzo e che pranzo, ci sta la pennichella sul ponte al fresco del bimini, ma in realtà la barca riparte ancora l’instancabile capitano mette la prua verso Lingua località di Salina dove dopo aver fatto un ultimo bagno della giornata, scenderemo a terra per una cenetta tipica da Alfredo, rinomato bar ristorante dove fanno il pane Cunzato più buono della Sicilia, e la granita, soprattutto la granita… siciliana che più buona non c’è!!

Pane Cunzato Alfredo Lingua… Isola di Salina!

Belli satolli, soddisfatti e soprattutto dopo aver speso veramente poco, meno di una pizza, torniamo sulla nostra barca che ci aspetta all’ancora. Spostarsi di notte con il tender dalla barca alla terra ferma e viceversa è un’esperienza fantastica, quando il mare è fermo e si lascia accarezzare dallo scafo del gommone che muovendo il plancton fa diventare l’acqua fosforescente, “la scia si illumina come una chioma sogni e di stelle, di giorno come di notte, ed i miei sogni sono come l’acqua che scorre sullo scafo, arrivano passano e diventano ricordi di poppa, lascia la scia, lascia la scia… lascia che sia..!!    

Ci siamo appena svegliati, Salina ha una doppia montagna, sembra avere due gobbe altissime e ricche di vegetazione, probabilmente è l’isola più verde dell’arcipelago eoliano, il paesino di Santa Marina di Salina ci attende. Infatti perderemo la mattinata a girovagare tra vicoli stretti e bianchi il colore delle case eoliane, tutti in discesa verso il mare ed in fondo c’è sempre la vista di quel pezzettino di blu che è il mare ogni presente. Piccoli negozi le boutique di questo paesino, un paio di alimentari con frutta locale buonissima, i ristoranti non più di tre, qualche negozio di souvenir ed un paio di pasticcerie dove non puoi dire di no al cannolo siciliano o cassata per la colazione. Qua fa più caldo che a bordo e non possiamo tuffarci, dopo aver goduto di questa accoglienza di Santa Marina di Salina abbiamo capito che è il momento di tornare a bordo della nostra barca a vela, andremo a visitare Pollara prima di staccare alla volta dell’Isola di Filicudi.

Casa Di Neruda

Pollara oltre ad essere una baia dove l’Arco del Perciato sembra indicarne l’ingresso è anche un paese che sorge proprio sopra il faraglione che la sovrasta. Abitato da raccoglitori di capperi, gode di un fantastico panorama e di tramonti in mare che sono unici, Pollara è una delle rare baie delle Isole Eolie che permette di vedere il sole tramontare in mare stando all’ancora. Lo scoglio che sorge al centro della baia, sembra dividerla in due, infatti da un lato il fondale è più alto e si ancorano barche a vela, dall’altro lato dove non di sono più di un paio di metri, amano ancorarsi i motoscafi che hanno bisogno di meno profondità. Questo scoglio è famoso per essere abitato dalle Diomedee un uccello notturno che si distingue per il suo lamentoso canto notturno, solo chi ha avuto la possibilità di dormire una notte all’ancora qua a Pollara, ne ha potuto ascoltare il suono, forse un po’ inquietante, dato che sembra un neonato che piange!

Pollara è anche una località famosa per il film di Troisi, intitolato Il Postino, infatti la casa del Poeta Neruda dove Troisi nella veste del suo postino personale andava in bicicletta a portarli la posta, è situata sul crinale in alto a sinistra di questa baia, infatti si può intravederla anche dal mare, ma con un piccolo trucco, quando non è affittata a turisti si riesce a visitarla da vicino e magari scattare anche qualche foto dove proprio Lui, Troisi e Neruda sedevano sotto il portico cercando metafore…

To be continued…