La Storia : le Isole Eolie.

La storia: le Isole Eolie.

Le Isole Eolie hanno una storia millenaria affascinante, che affonda le radici nella preistoria e attraversa tutte le principali civiltà del Mediterraneo. Gli abitanti delle Eolie oggi circa 14.000 distribuiti su sette isole discendono da un mosaico di popoli antichi che hanno lasciato tracce profonde nella cultura, nella lingua, nell’architettura e persino nella cucina.

Preistoria e civiltà eoliana le prime tracce umane risalgono al Neolitico (V millennio a.C.), con insediamenti a Castellaro Vecchio (Lipari) e Capo Graziano (Filicudi).

Gli abitanti erano agricoltori e ceramisti, famosi per la lavorazione dell’ossidiana, una pietra vulcanica nera usata per utensili e commerciata in tutto il Mediterraneo.

Si parla di una vera Civiltà eoliana, con cultura materiale e ceramica proprie.

Greci e la fondazione di Lipari (VI sec. a.C.)

I Greci colonizzano le isole e fondano la città di Lipari, che diventa un centro fiorente.

Le Eolie entrano nel mito: Eolo, dio dei venti, dà il nome all’arcipelago.

Si sviluppano acropoli, templi, necropoli e il culto di divinità greche (come Demetra, Afrodite, Eracle).

Romani e Bizantini dopo le guerre puniche, le isole passano sotto dominio romano.

L’epoca romana è di decadenza relativa, ma continuano le attività agricole e termali (soprattutto a Vulcano).

In seguito, le isole passano ai Bizantini, che rafforzano Lipari e costruiscono fortificazioni.

Saraceni e Normanni nell’IX secolo, i Saraceni devastano le isole: molti abitanti vengono uccisi o deportati. Normanni le riconquistano nell’XI secolo, avviando una rinascita religiosa e agricola.

Vengono ricostruiti monasteri, chiese, e si rafforza il culto cristiano.

Età moderna: pirati, spagnoli e Borboni. Le Eolie restano vulnerabili agli attacchi pirateschi fino al XVII secolo (famigerato il sacco turco del 1544: Lipari fu saccheggiata da Khayr al-Din detto Barbarossa). Sotto gli spagnoli dal 1500 in poi) si costruiscono mura e si fortifica il castello di Lipari.

I Borboni (1700–1800) usano alcune isole come *luogo di confino politico e punizione.

XX secolo e oltre. Nel primo Novecento, molte famiglie eoliane emigrano (soprattutto da Alicudi, Filicudi, Salina) verso Australia, Argentina, Stati Uniti.

Durante il fascismo, Filicudi e Lipari ospitano esiliati politici (tra cui anche personaggi noti dell’antifascismo).

Dagli anni ’60 in poi, con il turismo e l’arrivo dell’elettricità, le isole cominciano a rinascere.

Oggi: chi sono gli eoliani?

Gli abitanti attuali sono spesso discendenti delle famiglie storiche, ma ci sono anche nuovi residenti da tutta Italia e dall’estero.

L’identità eoliana è forte: si parla un dialetto siciliano con influenze arcaiche, si mantengono tradizioni agricole e religiose, e si valorizzano mestieri antichi (pescatori, contadini, artigiani).

Curiosità storiche dicono che a Filicudi si trovano graffiti preistorici a Filo Braccio.

Salina era l’unica isola non amministrata da Lipari in epoca borbonica.

Alicudi è rimasta senza elettricità fino al 1990: la sua storia è fatta di isolamento e autosufficienza.

Panarea storia degli anni 50:

negli anni ’50, Panarea era un’isola remota e incontaminata, lontana dall’immagine glamour che avrebbe acquisito nei decenni successivi. La vita quotidiana era scandita da ritmi lenti e tradizionali, con la pesca e l’agricoltura come principali fonti di sostentamento. L’elettricità non era ancora presente: gli abitanti vivevano alla luce di candele e lampade a petrolio, e l’illuminazione pubblica fu introdotta solo negli anni ’80. 

La popolazione dell’isola era composta da poche centinaia di persone, distribuite tra i piccoli borghi di Ditella, Drauto e San Pietro. Le abitazioni erano semplici e bianche, costruite con materiali locali e spesso circondate da orti e vigneti. Le tradizioni popolari erano vive e sentite: si raccontavano ancora leggende come quella delle “Donne Volanti”, presunte streghe che si diceva volassero di notte sopra le onde, una credenza che potrebbe essere legata all’ingestione accidentale di ergot, un fungo allucinogeno presente nei cereali.

Il turismo era praticamente inesistente. Solo nel 1954, l’artista surrealista cileno Roberto Matta visitò l’isola, segnando uno dei primi contatti tra Panarea e il mondo dell’arte internazionale. Fu però negli anni ’60 che Panarea iniziò a trasformarsi, grazie all’apertura dell’Hotel Raya da parte di Myriam Beltrami e Paolo Tilche, che attirarono artisti e intellettuali, dando inizio alla fama dell’isola come destinazione chic. 

Oggi, Panarea conserva ancora tracce di quel passato autentico: i sentieri che attraversano l’isola, le antiche rovine del villaggio dell’età del bronzo a Capo Milazzese e la vista mozzafiato sullo Stromboli ricordano un’epoca in cui la natura e le tradizioni dominavano la vita quotidiana.

L’Hotel Raya è stato fondato nei primi anni ’60 da Myriam Beltrami e *Paolo Tilche, una coppia di artisti e visionari provenienti da Milano. Affascinati dalla bellezza selvaggia di Panarea, decisero di stabilirsi sull’isola, trasformando un vecchio rudere nella “più bella terrazza del mondo sospesa fra cielo e mare”. Il Raya nacque così, non solo come albergo, ma come espressione di uno stile di vita controcorrente, che univa eleganza, semplicità e rispetto per la natura.

L’architetto e designer Paolo Tilche progettò l’hotel seguendo una filosofia di “architettura naturalistica”, ispirata alla tradizione locale e all’ambiente circostante. Le strutture furono realizzate con materiali naturali e si integravano armoniosamente nel paesaggio, contribuendo a definire l’estetica distintiva di Panarea.

Negli anni successivi, il Raya divenne un punto di riferimento per artisti, intellettuali e celebrità internazionali. Ospiti illustri come Naomi Campbell, Dolce & Gabbana, Mike Tyson e la cantante Noa hanno soggiornato presso l’hotel, attratti dalla sua atmosfera unica e dalla bellezza dell’isola.

Myriam Beltrami, oltre a gestire l’hotel, si dedicò alla moda, creando una boutique che divenne un punto di riferimento per i turisti. Dopo la scomparsa del marito e del figlio, fondò la Fondazione Raya, con l’obiettivo di contribuire al progresso e al miglioramento della qualità della vita sull’isola.

Oggi, l’Hotel Raya continua a rappresentare l’essenza di Panarea: un luogo dove la bellezza naturale, la cultura e l’ospitalità si fondono in un’esperienza indimenticabile.


Filicudi negli anni 50:

Negli anni ’50, l’isola di Filicudi offriva uno spaccato autentico della vita mediterranea, caratterizzato da semplicità, autosufficienza e un profondo legame con la terra e il mare.

Vita quotidiana e comunità all’epoca, la popolazione di Filicudi contava circa 1.500 abitanti, distribuiti tra piccoli borghi come Pecorini a Mare, Valdichiesa e Filicudi Porto. Le abitazioni erano costruite secondo la tradizione eoliana: case bianche con terrazze ombreggiate da pergolati, tetti in canna e paglia, e piccole finestre per proteggersi dal sole e dal vento.

La vita era scandita da attività agricole e artigianali. Un esempio emblematico è Nino Triolo, che svolgeva molteplici mestieri: falegname, agricoltore, pescatore, saldatore, procaccia postale, barista e trasportatore con l’asino. Fu anche il primo a introdurre la granita sull’isola, servendola ai primi turisti stranieri.

Agricoltura e pesca l’economia locale si basava principalmente sull’agricoltura, con la coltivazione di capperi, fichi e viti per la produzione di vino e Malvasia. La pesca era un’altra risorsa fondamentale, con un’abbondante fauna ittica che includeva specie pregiate come le aragoste. 

Isolamento e primi turisti negli anni ’50, Filicudi era ancora priva di elettricità, che sarebbe arrivata solo nel 1986. Le comunicazioni con le altre isole e la Sicilia erano limitate a poche corse settimanali di piroscafi e motovelieri. Nonostante l’isolamento, l’isola iniziava ad attirare i primi turisti avventurosi, attratti dalla sua bellezza incontaminata e dalla possibilità di praticare la pesca subacquea.

Patrimonio archeologico durante negli anni ’50, furono condotti importanti scavi archeologici che portarono alla luce il villaggio preistorico di Capo Graziano, risalente all’età del bronzo medio. Situato su un terrazzo a 100 metri sul livello del mare, il sito comprendeva 27 capanne a pianta ovale, costruite con muretti a secco e strutture in legno. 

Un’isola sospesa nel tempo, Filicudi negli anni ’50 era un luogo dove il tempo sembrava essersi fermato. La vita semplice, il paesaggio selvaggio e l’assenza di modernità conferivano all’isola un fascino unico, che avrebbe continuato ad attrarre artisti, intellettuali e viaggiatori in cerca di autenticità nei decenni successivi.

Le Isole Eolie viste dal mare!

L’isola di Salina, parte dell’arcipelago delle Eolie in Sicilia, è una destinazione incantevole da visitare dal mare per diverse ragioni.

Paesaggi mozzafiato, dal mare, puoi ammirare le ripide scogliere, le spiagge nascoste e i due vulcani spenti, Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri, che dominano l’isola.

Acque cristalline, le acque limpide e turchesse sono perfette per il nuoto, lo snorkeling e le immersioni. Dal mare, puoi raggiungere calette isolate e grotte marine.

Tramonti indimenticabili, Salina è famosa per i suoi tramonti spettacolari, che si possono godere al meglio da una barca, con il sole che si tuffa nel mare Tirreno.

Accesso a spiagge remote, molte delle spiagge più belle di Salina, come Pollara e Rinella, sono più facilmente accessibili dal mare.

Esperienza autentica, navigare intorno all’isola ti permette di scoprire angoli nascosti e di vivere un’esperienza più intima e autentica rispetto alla visita via terra.

Gastronomia locale, molte escursioni in barca includono degustazioni di prodotti locali, come i capperi di Salina e il vino Malvasia, che puoi gustare mentre sei circondato dal mare.

Tranquillità, rispetto ad altre isole Eolie più turistiche, Salina offre un’atmosfera più tranquilla e rilassata, ideale per chi cerca pace e natura.

Visitare Salina dal mare è un’esperienza unica che ti permette di apprezzare appieno la bellezza naturale e il fascino di questa perla delle Eolie.

L’isola di Panarea, la più piccola delle Isole Eolie in Sicilia, è una meta incantevole da visitare dal mare per diversi motivi.

Paesaggi mozzafiato, Panarea è famosa per le sue acque cristalline, le spiagge incontaminate e le scogliere a picco sul mare. Navigare intorno all’isola permette di ammirare panorami unici, come la baia di Cala Junco, una delle più belle dell’arcipelago.

Cale e spiagge nascoste, molte delle calette e spiagge di Panarea sono accessibili solo via mare. Visitarla in barca ti consente di esplorare angoli remoti e tranquilli, lontani dalla folla.

Archeologia e storia, dal mare si possono vedere i resti di un antico villaggio preistorico risalente all’età del bronzo, situato sul promontorio di Punta Milazzese. Questo sito archeologico aggiunge un fascino storico alla visita.

Isole minori e scogli, Panarea è circondata da isolotti e scogli, come Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca, che sono ideali per fare snorkeling o semplicemente per godersi la bellezza naturale. Queste formazioni rocciose creano un paesaggio marino unico.

Vita marina, le acque intorno a Panarea sono ricche di vita marina, rendendola un paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni. È possibile osservare pesci colorati, stelle marine e altri organismi marini.

Tramonti indimenticabili, una gita in barca al tramonto regala viste spettacolari, con il sole che si tuffa nel mare tingendo il cielo di tonalità calde.

Atmosfera esclusiva Panarea è conosciuta come una meta chic e riservata, frequentata da vip e viaggiatori in cerca di tranquillità. Visitarla dal mare ti permette di vivere un’esperienza ancora più esclusiva.

In sintesi, visitare Panarea dal mare è il modo migliore per apprezzarne la bellezza naturale, la storia e l’atmosfera unica, regalando un’esperienza indimenticabile.

L’isola di Stromboli, situata nell’arcipelago delle Eolie in Sicilia, è una meta affascinante da visitare dal mare per diverse ragioni.

Vista del vulcano attivo, Stromboli è famosa per il suo vulcano attivo, uno dei pochi al mondo in eruzione continua. Dal mare, si può ammirare lo spettacolo naturale delle esplosioni e delle colate laviche, specialmente di notte, quando il cielo si illumina con bagliori rossastri.

Accesso alle grotte marine, navigando intorno all’isola, si possono esplorare grotte marine e insenature nascoste, come la Grotta del Cavallo, accessibili solo via mare. Queste formazioni geologiche offrono un’esperienza unica e suggestiva.

Spiagge incontaminate, le spiagge di Stromboli, come la Spiaggia di Ficogrande o quella di Scari, sono più facilmente raggiungibili dal mare. Sono luoghi ideali per fare il bagno in acque cristalline e godersi la tranquillità.

Panorami mozzafiato, la vista dell’isola dal mare regala panorami unici, con il vulcano che si staglia sullo sfondo e i caratteristici paesini bianchi che si affacciano sulla costa.

Escursioni in barca, le gite in barca permettono di circumnavigare l’isola, scoprendo angoli remoti e osservando la flora e la fauna marina, tra cui delfini e tartarughe.

Tramonti indimenticabili, dal mare, si può godere di tramonti spettacolari, con il sole che si tuffa nel mare Tirreno e il vulcano che si staglia contro il cielo colorato.

Visitare Stromboli dal mare è un’esperienza che combina avventura, natura e relax, rendendola una destinazione imperdibile per chi ama il mare e i paesaggi vulcanici.

L’Isola di Vulcano, situata nelle Isole Eolie in Sicilia, è una meta affascinante da visitare, specialmente dal mare. Ecco alcuni motivi per cui vale la pena esplorarla da questa prospettiva.

Vista panoramica, dal mare, puoi ammirare l’imponente Vulcano della Fossa, il cratere principale dell’isola, con il suo caratteristico pennacchio di fumo. La vista della costa con le sue scogliere e spiagge è spettacolare.

Terme naturali, le acque termali di Vulcano sono famose per le loro proprietà benefiche. Avvicinandosi in barca, puoi godere delle acque calde e delle fumarole sottomarine, che creano un’esperienza unica.

Spiagge incontaminate, molte delle spiagge di Vulcano sono accessibili solo via mare. La Spiaggia delle Sabbie Nere, con la sua sabbia vulcanica, è particolarmente suggestiva e ideale per una sosta in barca.

Snorkeling e immersioni, le acque cristalline intorno a Vulcano sono perfette per lo snorkeling e le immersioni. La vita marina è ricca e ci sono formazioni rocciose vulcaniche da esplorare.

Tramonti indimenticabili, guardare il tramonto dal mare, con l’isola di Vulcano sullo sfondo, è un’esperienza magica. I colori del cielo si riflettono sull’acqua, creando un’atmosfera unica.

Isolamento e tranquillità, visitare Vulcano dal mare ti permette di scoprire angoli remoti e tranquilli, lontani dalla folla, ideali per chi cerca relax e natura incontaminata.

In sintesi, visitare l’Isola di Vulcano dal mare offre una prospettiva unica e indimenticabile, arricchita dalla bellezza naturale e dalle attività che solo questo approccio può regalare.

Visitare Lipari dal mare offre un’esperienza unica e indimenticabile, grazie alla bellezza naturale, alla ricchezza storica e alle attività che si possono godere. Ecco alcuni motivi per cui vale la pena esplorare Lipari dal mare:

Panorami mozzafiato, le coste di Lipari sono caratterizzate da scogliere a picco sul mare, grotte nascoste e calette incontaminate. Dal mare, puoi ammirare la varietà dei colori, dalle acque cristalline alle rocce vulcaniche, che creano un contrasto spettacolare.

Accesso a calette isolate, molte delle spiagge più belle di Lipari sono raggiungibili solo via mare. Visitare l’isola in barca ti permette di scoprire angoli remoti e tranquilli, lontani dalla folla.

Esplorazione delle grotte marine, Lipari è famosa per le sue grotte, come la Grotta del Sangue e la Grotta degli Angeli, che possono essere esplorate solo dal mare. Queste formazioni naturali offrono un’esperienza magica, con giochi di luce e colori unici.

Attività acquatiche, il mare intorno a Lipari è perfetto per attività come snorkeling, immersioni e nuoto. Le acque sono ricche di vita marina e offrono una visibilità eccezionale, ideale per gli amanti della natura.

Vista sui faraglioni e sugli scogli, dal mare, puoi ammirare i famosi faraglioni di Lipari, come quelli di Pietra Lunga e Pietra Menalda, che emergono dall’acqua in modo spettacolare.

Tramonti indimenticabili, una gita in barca al tramonto regala momenti magici, con il sole che si tuffa nel mare e tinge il cielo di tonalità calde, creando un’atmosfera romantica e suggestiva.

Connessione con la storia, Lipari ha una lunga storia legata al mare, dai tempi degli antichi Greci e Romani. Navigare lungo le sue coste ti permette di immaginare come fosse l’isola nei secoli passati, con i suoi porti e le sue fortificazioni.

Flessibilità e libertà, esplorare Lipari in barca ti dà la libertà di creare il tuo itinerario, fermarti dove vuoi e goderti il viaggio senza limiti di orari o percorsi prestabiliti.

Vista unica del Castello di Lipari, dal mare, puoi ammirare il Castello di Lipari, una fortezza storica che domina l’isola, da una prospettiva diversa e suggestiva.

Esperienza rilassante, navigare nelle acque tranquille di Lipari è un’esperienza rilassante, lontana dal caos quotidiano, perfetta per rigenerarsi e godersi la natura.

In sintesi, visitare Lipari dal mare è un modo straordinario per scoprire l’isola in tutta la sua bellezza, combinando avventura, relax e contatto con la natura.

Isole Eolie Vulcano per Vulcano

STROMBOLI

Il vulcano Stromboli è uno dei vulcani più attivi al mondo e si trova sull’omonima isola, parte dell’arcipelago delle Eolie, al largo della costa settentrionale della Sicilia. La sua storia geologica e culturale è antica e affascinante.

Origine Geologica

Lo Stromboli si è formato circa 200.000 anni fa attraverso una serie di eruzioni vulcaniche che hanno costruito strati di lava e piroclasti. La sua struttura attuale comprende tre principali edifici vulcanici sovrapposti:

Struttura di Paleostromboli: la più antica, ormai sommersa.

Struttura di Neostromboli: emersa e parzialmente distrutta in epoche successive.

Edificio attuale, che ha continuato a crescere con le eruzioni moderne.

La caratteristica distintiva di Stromboli è il fenomeno dell'”attività stromboliana”, che prende il nome proprio da questo vulcano. Questa attività consiste in esplosioni intermittenti di intensità moderata, con lancio di cenere, lapilli e bombe vulcaniche.

Attività Vulcanica

Lo Stromboli è in costante attività da almeno 2.000 anni. Le sue eruzioni sono documentate fin dall’antichità:

Epoca Greco-Romana: i navigatori chiamavano Stromboli “il faro del Mediterraneo” grazie alla sua costante luminosità notturna dovuta alle esplosioni.

Medioevo: le popolazioni locali consideravano il vulcano con timore e rispetto, associandolo a manifestazioni divine.

Le esplosioni regolari si verificano nella parte sommitale, principalmente nella Sciara del Fuoco, una ripida depressione che convoglia il materiale vulcanico verso il mare.

Eruzioni Storiche

Tra le eruzioni più significative ricordiamo:

1930: una delle più violente, che causò la morte di diverse persone e danni sull’isola.

2002-2003: una serie di eruzioni con colate laviche e uno tsunami che colpì la costa.

2019: eruzioni esplosive eccezionalmente potenti provocarono la morte di un escursionista e la necessità di evacuare l’isola.

Cultura e Mitologia

Lo Stromboli ha sempre avuto un ruolo importante nella cultura delle popolazioni locali:

Era ritenuto dimora di divinità o spiriti legati al fuoco e alla terra.

Nell’epoca moderna, è stato immortalato nel cinema, come nel film “Stromboli, Terra di Dio” di Roberto Rossellini, con Ingrid Bergman, girato sull’isola nel 1950.

Turismo e Ricerca

Oggi, Stromboli è una meta turistica e scientifica:

Gli escursionisti visitano l’isola per osservare da vicino le sue spettacolari esplosioni.

I vulcanologi studiano il vulcano per comprendere meglio i meccanismi delle eruzioni stromboliane e prevenire rischi per la popolazione.

Lo Stromboli continua a essere un simbolo di forza naturale, un faro per la navigazione e un richiamo per chiunque voglia scoprire i misteri della natura vulcanica.

SALINA

L’isola di Salina, una delle sette isole dell’arcipelago delle Eolie, nel Mar Tirreno, è famosa per la sua origine vulcanica. È la seconda isola più grande delle Eolie e presenta una morfologia unica dominata da due imponenti vulcani ormai spenti: il Monte Fossa delle Felci e il Monte dei Porri.

Caratteristiche Geologiche

Monte Fossa delle Felci:

È il punto più alto delle Eolie, con un’altitudine di 962 metri.

Si tratta di uno stratovulcano spento, che ha cessato la sua attività circa 13.000 anni fa.

Deve il suo nome alla vegetazione rigogliosa di felci che ricopre le sue pendici.

Monte dei Porri:

Alto 860 metri, è un altro stratovulcano spento.

La sua forma è particolarmente simmetrica, e le sue colate laviche sono ancora ben visibili.

La sua ultima attività risale a circa 24.000 anni fa.

Entrambi i vulcani si trovano nella parte occidentale dell’isola e formano una caratteristica silhouette doppia, che ha valso a Salina il soprannome di “isola gemella”.

Attività Vulcanica

L’isola di Salina è il risultato di una serie di eruzioni avvenute tra 500.000 e 13.000 anni fa. Questi processi hanno formato un terreno fertile e ricco di minerali, che ha favorito lo sviluppo di una vegetazione lussureggiante. Oggi, i vulcani dell’isola sono considerati estinti, e non vi sono segni di attività sismica o vulcanica recente.

Importanza Culturale e Naturale

Flora e fauna:

Salina è nota per la sua ricchezza naturale e la presenza di specie vegetali uniche.

L’area del Monte Fossa delle Felci è una riserva naturale protetta.

Agricoltura e tradizioni:

I terreni vulcanici fertili hanno reso l’isola ideale per la coltivazione della vite e dei capperi.

Salina è celebre per la produzione della Malvasia delle Lipari, un vino dolce e aromatico, e per i capperi esportati in tutto il mondo.

Turismo:

I vulcani, pur essendo spenti, offrono opportunità per trekking e panorami spettacolari.

Dalla cima della Fossa delle Felci, è possibile vedere tutte le altre isole delle Eolie.

Aspetti Geologici Unici

Le colate laviche e i depositi piroclastici sono visibili in diverse zone dell’isola, offrendo agli studiosi un’occasione per analizzare l’evoluzione del vulcanismo nelle Eolie.

La forma dei vulcani ha influenzato il clima locale, creando un microclima più umido rispetto alle altre isole, favorendo una vegetazione più rigogliosa.

Conclusione

I vulcani di Salina, nonostante siano spenti, giocano ancora un ruolo fondamentale nella geografia, nella cultura e nell’economia dell’isola. L’unione tra la bellezza naturale, la storia vulcanica e le tradizioni locali rende Salina un luogo unico nell’arcipelago eoliano.

PANAREA

Panarea, la più piccola e antica delle isole dell’arcipelago delle Eolie, è caratterizzata da una complessa storia vulcanica. Sebbene oggi non presenti vulcani attivi visibili, è il risultato di un’intensa attività vulcanica che risale a centinaia di migliaia di anni fa. L’isola è nota anche per la presenza di fenomeni vulcanici residuali, come le fumarole e le emissioni di gas sottomarini.

Caratteristiche Geologiche

Origine:

L’isola di Panarea si è formata circa 500.000 anni fa a seguito di una serie di eruzioni vulcaniche che hanno costruito un grande edificio vulcanico.

I processi erosivi e l’attività geologica successiva hanno smantellato gran parte del vulcano originario, lasciando solo una piccola porzione emersa.

Struttura attuale:

Panarea è ciò che resta di un antico vulcano collassato, con gran parte della sua caldera sommersa.

Intorno all’isola principale si trovano diversi isolotti (come Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca) che rappresentano le parti emerse della struttura vulcanica sommersa.

Fenomeni Vulcanici Residuali

Sebbene il vulcano di Panarea sia estinto, è ancora attivo un sistema vulcanico sottomarino che genera fenomeni secondari:

Fumarole:

Le fumarole sono visibili sia sulla terraferma, come nella località di Calcara, sia sul fondale marino vicino agli isolotti.

Questi fenomeni emettono gas come anidride carbonica e solfuro di idrogeno.

Attività sottomarina:

Nell’area marina tra Panarea e Basiluzzo si trovano diverse bocche idrotermali attive, da cui fuoriescono bolle di gas.

Nel 2002 si è verificato un incremento dell’attività gassosa, che ha attirato l’attenzione degli scienziati e ha causato temporanee evacuazioni sull’isola.

Importanza Geologica

Panarea è un luogo chiave per lo studio dei processi vulcanici post-eruttivi e delle emissioni idrotermali. Le sue emissioni di gas sottomarini sono monitorate per comprendere i processi geotermici e l’evoluzione della caldera sommersa.

Aspetti Naturali e Culturali

Bellezza naturale:

Le coste frastagliate, le calette e le acque cristalline, arricchite dalle bolle gassose sottomarine, rendono Panarea una meta turistica esclusiva.

Gli isolotti circostanti, come Basiluzzo e Lisca Bianca, sono ricchi di fascino geologico e storico.

Storia e cultura:

Panarea è abitata fin dall’antichità, come dimostrano i ritrovamenti archeologici di villaggi preistorici.

Le fumarole e i fenomeni vulcanici hanno influenzato le leggende e la cultura locale.

Conclusione

Sebbene il vulcano di Panarea sia spento, i fenomeni vulcanici residuali ne ricordano l’origine eoliana e la connessione con l’attività sottomarina dell’area. L’isola è un luogo dove la geologia e la bellezza naturale si incontrano, rendendola unica nel panorama delle Eolie.

Vulcani, Isole Eolie.

Le “viscere” delle mie Isole. Vulcani Parte I

Se esiste un luogo nel Mediterraneo dove la natura regna sovrana allo stato ancestrale e dove la mano dell’uomo agisce tanto consapevolmente quanto poco violentemente, questo luogo sono sicuramente le “mie” Eolie. Un piccolo paradiso terrestre nelle acque del Tirreno meridionale circondato da acque blu cobalto e coste rocciose, ricco di calette e circondato in ogni dove da faraglioni che sembrano svettare verso il cielo come facessero parte di un mondo antico, sepolto, ma vivo. Le Isole Eolie dominano in tutta la loro bellezza la costa della Sicilia nord- orientale. Questa dominanza, ci racconta la mitologia greca, è lunga secoli perché è dal dio dei venti, Eolo, che prendono il nome le Eolie. Ma è a un altro dio che le sette isole devono la propria fama: Efesto, il dio del fuoco, a cui è consacrata Vulcano.

L’arcipelago, infatti, è di origine vulcanica e tutt’oggi, su due isole, ci sono dei vulcani attivi: uno è lo Stromboli, in perenne, seppur ridotta, ma non affatto sopita,  eruzione; l’altro è Vulcano, quiescente per decenni. Oggi impegnato a darci prova della sua attività con le esalazioni sulfuree che dal mare notiamo sulla sua sommità come una nube di perenne fumarola. Quando Vulcano e tutta la sua camera magmatica si sono rimesse in moto, il caldo estivo non era ancora sopito. Ma a Vulcano, vi posso assicurare, il caldo non si sopisce mai. La terra stessa e le pareti vulcaniche attorno a noi ribollono del calore intra- terrestre. Anche quando agosto è già terminato qui a Vulcano sembra che l’estate sia appena iniziata. Alle Eolie non è una rarità perché la bella stagione si protrae fino a ottobre inoltrato. Nel settembre 2021, però, la fine dell’estate porta con sé una novità: il vulcano, che non erutta dal 1888, si risveglia.

Il primo segno è il forte aumento della produzione di gas, che indica un’ascesa del magma. «Sono sostanze tossiche o asfissianti, come l’anidride carbonica, che sostituisce l’ossigeno», spiega il dott. Mauro Coltelli, responsabile del Centro Monitoraggio Eolie dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ma non finisce qui. Perché Coltelli riscontra un altro fenomeno legato alla risalita del magma: la deformazione del cono della fossa, cioè un rigonfiamento dell’edificio del vulcano. «Ha avuto un sussulto, che avrebbe potuto portare a una situazione critica. Se una parte significativa del cono crolla in mare, del resto, si può produrre uno tsunami di una certa entità», chiarisce il vulcanologo, che ci tiene a tranquillizzare: «L’emergenza sta rientrando». A Vulcano, infatti, poco dopo l’innalzamento del livello di allerta, i toni si sono lentamente tranquilizzati. Prosegue la crisi minore idrotermale superficiale, con modesti incrementi della temperatura di emissione e del flusso dei fluidi, ma l’attività del vulcano è in lento declino. «Nulla impedisce che torni a risalire come nel 1888», rivela però lo scienziato, «anche bruscamente, fino ad arrivare alla situazione eruttiva». La situazione dell’attività eruttiva di tutto l’arcipelago delle Isole Eolie è in costante monitoraggio, ma il problema principale, che vale peraltro per tutti i vulcani del Mondo, è che è  impossibile prevedere come questa attività si evolverà. E’ difficile, pressochè impossibile, stabilire il decorso delle crisi di Vulcano. «Non conosciamo l’esatta collocazione del serbatoio magmatico. E se non scopriamo le condizioni della regione che ci sta sopra, non possiamo sapere se cederà, permettendo l’ascesa del magma», racconta Coltelli. È questo, quindi, il motivo che ostacola le previsioni a lungo termine dei vulcanologi, che stanno mettendo a punto dei sistemi di topografia sismica per individuare e studiare il serbatoio. Uni dei modi che , per quanto riguarda l’arcipelago delle Isole eolie, è opportuno utilizzare, è monitoraggio della risalita del magma ossia marcare il percorso che la lava sta facendo risalendo la fondo del camino vulcanico verso l’alto. Come capire questo? Ci sono due fenomeni che precedono l’eruzione e sono l’aumento dell’inarcamento del suolo e l’aumento delle rete di gas. Altro fattore che i vulcanologi misurano con il gravimetro è il momento in cui alla crosta terrestre si sostituisce il magma. Tutti e tre gli strumenti, però, si limitano a mostrare quello che è in atto, e non quello che avverrà. E che pertanto non è immune da errori soprattutto per il monitoraggio dei tempi dell’andamento dell’eruzione. Esiste però uno studio che potrebbe migliorare i modelli che predicono le eruzioni. L’ha condotto il gruppo guidato da Daniel Rasmussen, vulcanologo dello Smithsonian National Museum of Natural History di Washington. La ricerca ha calcolato il contenuto d’acqua nelle rocce eruttate da 62 vulcani ad arco. Dopo ha confrontato i dati raccolti con un sottoinsieme composto da 28 di questi vulcani, dei quali è nota la dimensione della camera magmatica. Così, ha evidenziato una correlazione tra la percentuale di acqua nel magma e la profondità della camera magmatica. In altre parole, maggiore è la quantità di acqua e più la lava si è formata in basso. E questo è un dato che potrebbe davvero rendere più accurate le previsioni vulcaniche. Perché se l’acqua non fuoriesce dal magma prima che giunga in superficie, si innescano eruzioni esplosive: le più pericolose. Il limite di questo studio in termini di prevedibilità è, per le Isole Eolie in particolare, la mutevolezza delle eruzioni che qui si sono succedute nel tempo. In altri termini: stabilire la profondità di un serbatoio magmatico in base al contenuto d’acqua nei magmi è un po’ un un po’ come tenatre un terno al lotto. Certo che delle basi scientifiche ci sono, ma per stabilire la posizione di un serbatoio si fa uso di informazioni prese da magmi del passato. Mentre a Vulcano la lava non è sempre la stessa: muta, perché date le piccole dimensioni del vulcano, non c’è una camera magmatica strutturata che consente il riciclo della lava. Nel tempo, viene sostituita da altra completamente diversa e , di conseguenza, ogni eruzione, come la sua fase preparativa, si mostra all’esterno in maniera ogni volta altalenante. E se guardiamo alla eruzioni del passato ce ne accorgeremo subito. Nel 1700 Vulcano ha prodotto un magma di ossidiana nera, estremamente viscoso e molto evoluto. Ma nel periodo romano, l’altro piccolo vulcano dell’isola, Vulcanello – situato sul bordo della caldera -, ha eruttato un magma basaltico. Incredibile, ma è un magma che è esattamente l’opposto del primo. Ragion per cui, per i vulcanologi del Mondo, Vulcano rimane un assoluto rompicapo non inquadrabile in nessuno schema già visto. Navigando in barca a vela e facendo il periplo dell’isola ci si accorge già a prima vista di quanto l’attività vulcanica caratterizzi l’isola. Tutte le passeggiate che si organizzano per raggiungere la sommità sono volte ad ammirare non solo tutto l’arcipelago eoliano dall’altro, ma soprattutto per godere di uno spettacolo impossibile da trovare altrove. Si cammina letteralmente in mezzo alle bollenti esalazioni solforose come se ci trovassimo in u ambiente extra- terrestre ancestrale e si “circumnaviga” l’enorme cratere chiuso guardandolo dall’alto ed immaginandosi il tempo in cui quel tappo venne sbalzato via dalle possenti eruzioni dei tempi passati  [to be continued]

Va a spiegarlo al mare…

Vai a spiegarglielo il mare a chi lo guada e vede solo acqua […]. Penso fermamente che sarebbe così che risponderei se mi chiedessero cosa ha di diverso il mare delle Isole Eolie rispetto a tutti gli altri paesaggi marini del Mediterraneo. Approdare qui in barca a vela è vivere di fatto la sensazione di essere sull’”Isola dell’Isola” dove perciò la dimensione insulare è ancora più ancorata nelle abitudini e nei gesti della gente del poste. Il mare delle Isole Eolie risente di questa lontananza dal Continente. Perde tutte le caratteristiche del mare della costa e si fa “profondissimo” in tutte le possibili accezioni di questo termine. Il mare è l’elemento distintivo della dimensione insulare, il confine geografico di questi territori, ma anche un valore profondamente intersecato alla storia e alla vita stessa di queste comunità, ricco di affascinanti dettagli, generoso verso i suoi visitatori . Avvolgente sempre, una miriade di sensazioni ed emozioni. I paesaggi costieri e marini sono lo specchio delle tonalità del cielo, delle stagioni, degli eventi atmosferici, della natura delle rocce; sono la tela sulla quale il vento e la luce dipingono scenari sempre nuovi ed intriganti. Sotto la superficie, grazie alle escursioni organizzate dai diving locali, si può andare alla scoperta di relitti, di una flora e di una fauna ancora incontaminate, per la tutela delle quali le Isole Eolie sono destinate a breve a diventare un’Area Marina Protetta; ma questo repertorio di bellezza è accessibile anche per coloro che – senza “inclinazioni” subacquee – indossano soltanto una maschera e si avventurano tra pesci, molluschi e piante acquatiche, compagni ideali di rigeneranti e rilassanti nuotate. E’ uno snorkeling accessibile a tutti, fatto di mare calmo, caldo e di tranquillità dove sia i grandi che i piccini si divertono. Chi rimane in barca a vela con noi, a bagnarsi di sole, non sarà meno stupito di fronte alla varietà delle scogliere disegnate dalla lava, delle spiagge contornate da falesie, dei litorali bianchi di pomice o neri di sabbia vulcanica, di ciottoli e di pietre la cui consistenza e forma muta da un’isola all’altra, sulle tracce di magici nomi di incantevoli spiagge come Pollara a Salina, Valle Muria a Lipari, Puntazze a Filicudi, Bazzina ad Alicudi, Sabbie Nere a Vulcano, Cala Zimmari a Panarea, Piscità a Stromboli. Vivere in barca a vela il tour delle Isole Eolie è come vivere il mare dal mare in una dimensione tutta nuova ed inesplorata poiché spostandosi da un’isola all’altra, degustando in barca le prelibatezze locali, si scoprono luoghi, baie ed anfratti altrimenti inaccessibili. Classificare le baie e le spiagge delle Sette Meraviglie è praticamente un’impresa titanica semplicemente perché si rischia di tralasciarne qualcuna. Ognuna caratterizzata da una peculiarità, ma tutte accomunate dallo splendore del mare sopra e sotto il livello dell’acqua…danno prova del loro essere indimenticabili. L’isola di Panarea, la più piccola delle Sette è solitamente quella in cui approdiamo per prima. Qui si può entrare in contatto con un’atmosfera di pace e di tranquillità a Cala Junco, che può essere annoverata a buon diritto tra le baie più spettacolari di tutto l’arcipelago. E tuttavia sempre a Panarea è doveroso far tappa anche alla Cala degli Zimmari, resa indimenticabile dal colore della sua sabbia, tendente al rossastro. La spiaggia della Calcara offre, invece, sensazioni uniche perché consente di passeggiare su un terreno riscaldato in modo piacevole dalle fumarole.  Per noi che arriviamo in barca a vela questo spettacolo si apre facilmente ai nostri occhi una volta lasciatasi alle spalle Lipari ed aver percorso appena un’ora e mezza di navigazione. Cala Junco si apre ai nostri occhi in tutto il suo “blu” che incornicia una costa aspra ed irsuta fatta di piccoli altipiani dove si conservano resti archeologici di storica importanza. Per arrivare qui se si stati a fare una passeggiata in paese o nelle altre baie della zona, i percorsi da seguire sono piuttosto facili: è sufficiente incamminarsi lungo sentieri avvolti dalla natura. La forma di Cala Junco è quella di un piccolo anfiteatro, che è circondato e incorniciato da formazioni rocciose a dir poco inusuali su entrambi i lati: lo scenario con cui si ha a che fare è quello di una piscina naturale a cielo aperto dove avventurarsi a fare il bagno è un’esperienza unica. La morfologia particolare della cala assicura un riparo eccellente anche per le nostre barche a vela che si ancoreranno qui per la notte ma è anche la ragione per la quale essa veniva impiegata, all’epoca del villaggio preistorico di cui vi ho parlato, come darsena. Meritano una foto soprattutto le tonalità cromatiche delle acque della baia, cangianti e quasi da cartolina, dal turchese al verde smeraldo, passando per il blu intenso. Navigando verso l’Isola di Vulcano che noi abbiamo programmato nel nostro tour settimanale come ultima isola da visitare non possiamo fare a meno di imbatterci nella Baia di Sabbie Nere. Tutto il paesaggio attorno primo fra tutti il colore non può che suggerirci che si tratta  di una baia di origine vulcanica e lo scenario è reso speciale proprio dal contrasto tra il colore nero delle piccole pietre laviche e la trasparenza dell’acqua di un mare cristallino. Le stesse pietre, per altro, per effetto dei raggi del sole hanno un aspetto paragonabile a quello dei cristalli, a dimostrazione di come non esistano emozioni più straordinarie di quelle offerte dalla natura. Altra tappa da non perdere a Vulcano è la Grotta del Cavallo, nome suggestivo per ancor più suggestivo sfondo. Essa è incastonata in un anfiteatro naturale e deve il nome a un masso il cui profilo ricorda la testa di un cavallo. Al suo interno ci sono gallerie, laghetti e curiose volte a cupola modellate dall’erosione della roccia ad opera del vento e del continuo andirivieni del mare. Ed infine è solo grazie al nostro girovagare in barca a vela che potremmo ammirare, appena adiacente alla Grotta del Cavallo un altro scenario inusuale, un anfratto raggiungibile solo via mare , un anfiteatro naturale cinto da rocce di basalto e tufo in cui il mare acquista una tonalità magica grazie appunto alle rocce che ne rifrangono il colore intenso. Lipari è la pima isola che vedremo navigando verso Panarea, ma la ritroveremo anche alla fine della settimana ed il primo scenario che si apre a noi uscendo dal porto di imbarco è, per vicinanza, la spiaggia bianca delle Cave di Pomice. Anch’essa di origine vulcanica, ha un fondale marino caratterizzato dalla presenza di sedimenti della bianca pomice, e non è esagerato sostenere che quello offerto è uno spettacolo che ha pochi eguali nel resto del mondo. Chi vuol concedersi un bagno lo può fare a qualunque ora del giorno, anche di primo mattino, dal momento che le acque del mare sono molto più calde rispetto a quello che ci si aspetta e questo vale per tutte le isole. Non c’è niente di più entusiasmante di un bel tuffo dalla prua della barca a vela  proprio dirimpetto ai pontili  che in epoca passata venivano utilizzati per trasportare i beni che venivano estratti dal mare. Mare che oggi come allora mette in mostra un turchese molto più che intenso.

“Il mare non cambia mai e il suo operare, per quanto ne parlino gli uomini, è avvolto nel mistero” diceva Joseph Conrad….mai come qui alle Isole esso si fa compagno dell’uomo, complice della sia irrequietezza e compagno del suo girovagare. Alimenta quel senso di mancanza di confine che solo un orizzonte visto da una barca a vela può dare […]

Primavera alle Isole Eolie

Primavera Eoliana

Aspettiamo la primavera a casa, già si notano i primi segnali di ripresa della natura…ma ci domandiamo cosa starà succedendo nel frattempo sulle nostre Isole Eolie, dove la natura regna sovrana! Alle Isole Eolie, come del resto su tutte le isole del mediterraneo, la primavera anticipa grazie al clima più mite che viene trasmesso dal mare. Le fioriture iniziano a sbocciare sui gelsomini e sulle ortensie nei vicoli dei paesi, quelle piante che si affacciano dai giardini di queste piccole strade; di notte il profumo del gelsomino notturno regala momenti intimi di libertà, sotto le stelle questi cieli profumati sono fantastici.

In mare la primavera anticipa di un mese rispetto a terra; il 21 marzo  inizia infatti  il periodo di riproduzione di tante specie di pesci, il mese dell’amore nei fondali eoliani dà inizio alle danze. L’alba di un periodo fiorente come l’estate che sta per arrivare. Si sa, l’estate porta amore e voglia di stare insieme e non c’è differenza tra cielo, terra e mare.

Sarebbe bello poter fare le vacanze in questo periodo dove il risveglio primaverile ti abbraccia, senza stress da caldo, da folle di agosto che, frenetiche, invadono le isole. La primavera alle Eolie è un lento risveglio non solo della natura ma anche di tutte le attività estive che dopo un lungo inverno di chiusura pian piano riaprono. I bar del porto, i nostri ristoranti preferiti come Cincotta, Il Macellaio, l’Ingrid, da Alfredo a Salina, l’Hotel di Lipari e il Sirena di Filicudi, locali da aperitivo come il Raya, il Banacalì di Panarea posti fantastici sulle classiche terrazze, e tutte le case vacanza che pian piano vengono rimesse in ordine.  Ci sono posti esotici e caraibici dove hai navigato per anni dando al mare e alla barca a vela gran parte del tuo tempo e delle tue risorse, posti che ti sono costati mesi di navigazione per raggiungerli, anni di studi matti e disperatissimi….poi incontri le Isole Eolie, a due passi…si fa per dire…dai luoghi in cui sei nato e che ti sono tanto familiari perché è lì che hai cominciato a navigare. E lì trovi e ritrovi i tuoi spazi, conosci le persone che ti staranno vicino per le successive quindici estati e ti crei un mondo che va al di là del lavoro, della passione per la barca ed il mare e che diventa “casa”.  Le isole Eolie in questo periodo di accenno di fine inverno e di inizio primavera sono una fucina di colori, di profumi, di movimento e di risveglio assoluto. Quando durante l’autunno e l’inverno tutto si ferma a causa anche delle condizioni meteo che per gran parte del periodo invernale rendono molto difficoltosi i collegamenti con la Sicilia e con il Continente, è in quel momento che le Isole Eolie entrano in quel periodo di letargo che servirà loro a ricaricarsi per affrontare la stagione estiva come solo gli abitanti di queste Isole sanno fare…con garbo, gentilezza e brio! Ed è la primavera che si fa foriera di idee, nuovi progetti e nuove aperture. Ogni estate tornando alle Isole Eolie troviamo sempre spassose novità e tra quelle che ci entusiasmano di più ci sono sicuramente quelle che riguardano il cibo che, noi, siamo sempre felici di testare e provare! Lo scorso anno ad esempio appena sbarcati a Salina dopo la prima settimana di charter la nostra prima tappa come sempre su quest’isola è stato il Ristorante Da Alfredo che, oltre ad essere uno dei nostri più cari ed affezionati amici, è anche un mito in Sicilia e nel Mondo, per il suo famosissimo Pane Cunzato e per la sua Granita la cui segretissima ricetta viene custodita gelosamente dalla Famiglia tutta e tramandata di generazione in generazione come si fa con le cose davvero preziose. Una favolosa scoperta nel menù sono state due new entry che ci hanno personalmente entusiasmato. Il nuovo e modernissimo Pane Cunzatu “Vegan Salina” che, pur moderno come detto, per rispondere alle esigenze dei palati più inclini alle verdure,  pota con sé tutta la tradizione delle Isole perché condito o “cunzatu” con gli ingredienti della terra che Salina stessa produce e come si usa die, a totale filiera corta e km zero. Il profumo dei pomodorini, delle carote e della cipolle coltivati sotto il sole della Sicilia , le zucchine profumate come solo quelle degli orti di qui sanno essere ed infine la granella di pistacchio, tra il dolce ed il salto che da quell’ aroma inconfondibile alla gran parte dei piatti eoliani…un connubio di sapori e di profumi che scalda il cuore ed il palato. Un’altra alternativa che ci ha letteralmente entusiasmati è stato il  “Briantinu”. Il carpaccio di tonno pescato qui, l’aroma del finocchietto che, mixato con olio evo, avvolgo il pane croccante, il tocco degli agrumi che rende il piatto sapido quanto basta per contrastare il dolce della Vastedda, il formaggio a pasta molla della Valle del Belice, formaggio dop venerato dagli amanti dei formaggi semplici ma profumatissimi. Ed a contornire questo lauto pranzo non può mancare la granita, inconfondibile per consistenza ed impareggiabile nel sapore. La granita di Alfredo ha il sapore dei limoni di Salina, grandi come lo sfusato amalfitano, ma più succosi, , dei fichi che piegano i rami degli alberi dietro ogni muretto dell’isola, come dei gelsi che cadendo imbattano del loro colore violaceo le stradine che si inerpicano fin su alle colline verdi coltivate a malvasia; ha il sapore anche delle mandorle e delle fragole ed è sublimato con un tocco do panna fatta in casa che non ha il sentore industriale dello zucchero raffinato, ma che odora di latte ed ha la consistenza di una nuvola. Amiamo Alfredo, i suoi figli e tutti il loro entourage perché con mani sapienti, maestri e passione amorevole riescono a riunire qui una vota a settimana al loro passaggio tutte le flottiglie che girano attorno alle Isole da giugno a settembre e che approdano qui per sentirsi a casa. L’abbraccio e la convivialità che il cibo offre sarebbe niente se non fosse condito dall’amicizia, dall’accoglienza e dall’ospitalità che qui non hanno rivali.

I tramonti delle Isole Eolie

Tramonti alle Isole Eolie.

I tramonti delle Isole Eolie sono sempre diversi, possono cambiare a secondo dell’isola dove vi trovate, dal meteo del momento, dal vostro umore. I più belli e più fotografati sono quelli visti dall’isola di Vulcano dalla Baia di Ponente dove il sole che ha maturato luce e colori per tutto il giorno, pian piano scende dietro l’orizzonte tra le Isole antistanti, ovvero Alicudi e Filicudi. Il sole si tuffa nel mare dopo averci scaldato tutto il giorno. La storia antica di queste isole ha fatto si che tutti i piccoli centri abitati, piccoli paesi, nascessero ad est sulle coste orientali, questo perché i venti forti predominanti creano forti mareggiate da ovest / nord Ovest pertanto le coste più riparate sono quelle che guardano la Calabria. Questo però fa si che dai paesi non si possa vedere il tramonto in mare, il sole infatti tramonta dietro le colline o le piccole montagne delle stesse isole pertanto solo navigando intorno all’isola si riesce a scrutare un tramonto in mare, oppure come detto dalla Baia di Ponente che dal nome stesso si intuisce essere aperta ad ovest. Navigheremo facendo il periplo delle isole all’inseguimento dei tramonti più belli…la barca a vela e l’esperienza dei nostri skipper permette di accedere alle baie più belle e talvolta inaccessibili via terra in modo che  possiate godere di un esclusivo fine giornata facendo ciò che più vi piace, rilassandovi, leggendo oppure preparandovi ad uscire per la sera. Le Isole Eolie sono una fucina di sorprese sia dal punto di vista naturalistico che enogastronomico  ed ovviamente dal punto di vista dell’accoglienza. I nostri skipper che navigano qui da anni per tutto il periodo estivo conoscono gran parte delle persone che vivono a terra e quindi sarà per loro facilissimo consigliarvi ed anche accompagnarvi alla scoperta dei siti più belli da visitare e luoghi da scoprire. La barca a vela ancorata in baia è un punto di appoggio stabile per tutta la giornata. Dal mattino, momento in cui ci sveglieremo e prepareremo una suggestiva colazione ammirando i colori tenui delle prime ore del giorno e godendo delle brezze leggere che cullano la barca a vela alla fonda. Proseguiremo poi mollando gli ormeggi ed avviandoci con una breve navigazione verso l’isola successiva dove il vostro skipper avrà organizzato l’ancoraggio per la sera. Ma prima ci soffermeremo per il pranzo, rigorosamente in mezzo al mare e lontano dai luoghi più turistici per godere di un fresco brunch tutti insieme. Un bagno è d’obbligo e soprattutto vi consigliamo di armarvi di pinne, maschera e boccaglio per divertirvi a fare u po’ di snorkeling. La “tabella di marcia” ed il tour settimanale delle isole eolie è studiato in modo che posiate ammirare anche via mare quello che di pìù bello le isole offrono. Il giorno dell’ancoraggio serale a Panarea ad esempio sarà doveroso portarvi a fare una nuotata a Lisca Bianca, isola vulcanica anch’essa che offre lo spettacolo subacqueo delle esalazioni sulfuree che creano uno flusso ininterrotto di bollicine che esalano  dal terreno verso la superficie come se ci trovassimo sopra un camino vulcanico, ma totalmente innocuo. I fondali di Panarea, ma anche quelli di Vulcano, Lipari, Salina sono in parte rocciosi ed in parte sabbiosi e creano anfratti spettacolari e dai colori che niente hanno da invidiare a quelli caraibici e d’oltreoceano. Le acque molto calde delle isole eolie per via sia della loro origine vulcanica ed il loro ergersi immediatamente sopra una camera magmatica che abbraccia la Sicilia tutta, sia anche in parte per riscaldamento climatico che interessa tutti i mari, Mediterraneo compreso  ospitano una grande varietà di specie marine in fondali non profondi e vicino alla costa. Calarsi in mare direttamente dalla scaletta della barca a vela vi darà un senso del godimento del mare totalmente nuovo. Un altro sito da non perdere assolutamente è l’immersione anche e solo a pelo della superficie dell’acqua per i non temerari  nelle grotte sulla costa ad ovest di Lipari…gli skipper della nostra flottiglia le hanno recentemente “avvistate” durante le loro settimane di charter e le hanno ribattezzate “le grotte di Baia Meraviglia”. Rispetto alle più conosciute Grotte di Filicudi sono sicuramente meno frequentate e sono molto più suggestive perché più profonde e dove è possibile con facilità arrivare in tender accompagnati dal vostro skipper. Un altro sito accessibile solo via mare che vi lascerà senza fiato per il suo specchio di acqua trasparente dovuto ad un fondale sabbioso chiaro e finissimo è la baia della Pomice sulla costa est di Lipari a cui arriveremo proprio il primo giorno come inaugurazione della nostra crociera. Sullo sfondo un vecchio sito di estrazione della pomice, tutto intorno barche a vela alla fonda con la prua al vento ed un totale relax. Anche dal punto di vista enograstronomico le Isole eolie su retaggio dei sapori della Sicilia ha una cultura culinaria invidiabile fatta di sapori semplici, profumi della terra ed aromi avvolgenti in cui sono le materie prime di indiscussa qualità a creare piatti semplici ma estremamente d’effetto. I primi di mare dove il pesce spada e la spatola accompagnati da una base di olio evo, capperi e pomodorini creano sapori sublimi., Uno dei nostri preferiti che sarà meta del vostro tour settimanale è il ristorante Pescecane sul corso di Lipari. L’ambente familiare e sinceramente cordiale  assieme ai piatti della tradizione eoliana rimarranno senza dubbio in memoria e palato. Una delle nostre location preferite per piatti, simpatia ed originalità di impostazione culinaria è il The King of Fish a Vulcano gestito dal nostro caro amico Gianluca e dal suo entourage che, nato come semplice pescheria in riva alla costa di Levante di Vulcano ha cominciato un  girono dopo l’altro ad offrire assaggi agli avventori della pescheria creando cosi un incessante andirivieni di clienti pronti a fare incetta di assaggi e spesa di pesce freschissimo ed appena pescato…negli anni si è trasformato in uno dei ristoranti di crudità di mare più rinomati di tutte le isole. Per ultimo, ma solo per assoluta reverenza nei confronti di questo locale che è una vera e propria istituzione nell’arcipelago delle isole eolie e conosciuto anche in continente è “Alfredo” a Salina, l’isola tinta di un verde lussureggiante e quasi tropicale i cui paesini sono intervallati da colline coltivate a capperi e vitigni di malvasia a perdita d’occhio. Alfredo è il nome del proprietario storico nonchè fondatore di questo locale affacciato sul mare nel paesino di Lingua vicino alle saline e al faro. Famoso pe le sue ineguagliabili granite da gustare al mattino accompagnate dalla Briosche “cu u’ tuppu” oppure come dessert alla sera dopo aver cenato con l’assaggio del famoso “Pane Cunzatu”, letteralmente pane condito…ma ad essere sinceri questo appellativo non rende giustizia a questa fetta di pane croccante condito con olio evo del posto e sormontato letteralmente da una cupola di ingredienti sapientemente abbinati che spazia dai pomodorini, alla crema di ricotta, ai capperi, alla cipolla, al tonno rosso affumicato che creano un’armonia di sapori sublime. Un morso Di Isole Eolie ad ogni assaggio. Questo e tanto altro in una settimana in barca a vela con noi […]

Combinazioni Isole Eolie.

Isole Eolie in Barca a Vela.

La Canna, Filicudi.

Il viaggio alle Isole Eolie è sinonimo di crociera, crociera è sinonimo di barca a vela e barca a vela di libertà. Quale miglior combinazione per una vacanza all’insegna del relax, delle attività balneari praticate direttamente da sopra a questi scafi spinti dal vento, che trasportano cose e persone da un’isola all’altra, attraversando stretti, golfi ed ancorando in baie protette da acque cristalline ti permetono di vivere la naturale bellezza di queste isole. Le Isole Eolie sono anche ben descritte in un libro che le racconta per il loro preistorico aspetto, il titolo “Il Mar di Pietra” dice già molto su come si presentano al turista che sbarca in questo mondo primordiale dai molteplici aspetti. Infatti queste isole hanno la capacità di farti vivere momenti di completa immersione nel mondo della natura, quella spesso più selvaggia, dove il verde diventa il colore di tutto ciò che ti circonda e questo verde lo ammiri magari proprio mentre ti trovi sul crinale di un vulcano, che in questo caso non è spento, ma attivo, come lo Stromboli che si fa sentire ogni dieci, venti minuti con eruzione esplosive. L’aspetto selvaggio di queste isole lo si può apprezzare anche in posti vicino al mare, scogliere a picco e faraglioni come ad ovest di Lipari e la limitrofe Valle Muria, dove a proposito di vita selvaggia qua possiamo trovare Attila, che vi abita da circa venti in completa solitudine. Un personaggio unico, un uomo che ha scelto di vivere da eremita per perdere la sua pazzia. Costruitosi una rudimentale abitazione, mista tra legno, muratura e foglie di palma, si è reso indipendente con pannelli solari e batterie, ha una piccola officina, una camera da letto con tetto in cemento armato per ripararsi dalle famose e frequenti frane sulla spiaggia di Valle Muria, un piccolo orto, la guest house e un bellissimo patio in legno e foglie di palma come terrazza sul mare dove spesso ospita turisti per cene a base di pesce. Si perché le Isole Eolie riescono anche ad evadere in qualche caso a quelle che sono le normative e far si che personaggi come Attila diventino se pur in modo abusivo un riferimento turistico, dove si parla di lui e solo con il passa parola si entra a conoscenza di un posto unico, che sinceramente quando ci arrivi, solo e rigorosamente via mare, la sensazione che ti assale è un misto tra esistenza selvaggia, malinconia e un pizzico di tristezza di fronte a tanta libertà accompagnata dalla solitudine di quest’uomo, soprattutto da quando un paio di anni fa il suo cane con omonimo nome  Attila Cane è morto per la vecchiaia.    

Lipari e Vulcano.

Ma le Isole Eolie, hanno migliaia di angoli dove si può sedersi e sentirsi catapultati in un epoca lontana, isole come Filicudi ed Alicudi sono rimaste ferme nel tempo, infatti non solo è possibile sentirsi in epoca giurassica soprattutto quando si fanno escursioni fuori dei piccoli paesi, ma anche quando si è in mezzo alle case ed alle persone si percepisce quanto qua il tempo sia rimasto fermo, basta considerare che ad Alicudi sino a venti anni fa ancora non vi era l’energia elettrica.

Basta però ancorare davanti al Raya, Isola di Panarea per capire quanto in un attimo questi posti possono diventare mondani e pieni di movida. Al di la delle discoteche notturne a Panarea si respira anche un’ottimo aria di aperitivi in una atmosfera di candele che sostituiscono l’illuminazione stradale creando una luce calda nei vicoli che trasmette romanticismo e calore, sia mentre si passeggia che mentre si sosta su queste panoramiche terrazze eoliane per sorseggiare l’aperitivo prima della cena. Locali come il The Bridge, Banacalì e Raya offrono un ottimo servizio in location ineguagliabili.

Quando arrivai su queste isole per la prima volta,  non riuscii da subito a darli la giusta interpretazione, perchè esse devono essere scoperte lentamente, tanti sono i luoghi ed i siti nascosti, e solo dopo anni di navigazione in questi isole che si è creata un’approfondita conoscenza, grazie anche alla nascita di tante amicizie con persone locali, che operano nel turismo, ma anche semplicemente che vivono qua, oggi possiamo dire di essere in grado di far vedere ai nostri ospiti in una settimana di crociera, la nostra classica, veramente il meglio di questo arcipelago eoliano. Tanto è vero che gli ospiti finita la navigazione settimanale e la scoperta delle isole, tornano a casa con gli occhi pieni di luce, colori e sapori di questa terra e spesso alle Eolie si torna proprio perché ci se ne innamora nel modo più spontaneo e naturale, le Isole Eolie sono sinonimo di Estate.

Tramonto Isole Eolie.

Arrivare alle Eolie può sembrare complicato, in realtà ci sono voli da tutta Italia per Catania, anche low cost e una volta atterrati i bus navetta di varie compagnie trasportano i turisti sino a Milazzo, lasciandoli al porto davanti agli aliscafi in partenza. Mezz’ora, quaranta minuti di navigazione e si arriva a Lipari, la prima e la più grande delle Isole. Una alternativa potrebbe essere un collegamento che c’è tra Lipari e Napoli via mare, sempre aliscafo della Snav in partenza tutti i giorni da Mergellina, arriva a Stromboli, poi prosegue tutto il tuor delle varie fermate, quindi Panarea, poi Salina e Vulcano, in fine approda a Lipari dove rimane fermo per la notte con ripartenza sempre per Mergellina la mattina successiva. Anche da Palermo nel periodo che va da giugno a settembre aggiungono una corsa di aliscafo sino a Lipari, tutti i giorni. Quindi si può atterrare a Punta Raisi di Palermo ed arriva sempre via mare a Lipari via Palermo.

Probabilmente un viaggio con qualche cambio di mezzi, ma proprio perché queste isole devono essere conquistate lentamente e non si viene catapultati dalla città, ma ci si avvicina lentamente ad una metà dove è necessario il tempo di ambientamento. Arrivare alle Eolie significa immergersi in mondo che rallenta, dove lo sciacquettio del mare sta al posto del tic toc dell’orologio, dove è la luce del sole a dare il ritmo della quotidianità e dove sono le parole sussurrate dai vulcani a farti capire che sei in posto speciale…     

La Foca Monanca delle Eolie

arco del perciato eolie
Filicudi Il Bue Marino

La foca monaca, sino a pochi anni fa abitava ancora alle Isole Eolie, l’ultimo esemplare purtroppo fu ucciso da un cacciatore di conigli per un gesto di rabbia e non per necessità. Questo ultimo animale marino viveva in una grotta a Filicudi, grotta che oggi prende proprio il nome di Grotta del Boe Marino in suo onore, spesso c’è ne una su ogni isola di grotte con questo nome, proprio perché le foche monache amano rifugiarsi in questi impervi posti, solo loro infatti con la potente nuotata riesco ad entrarvi ed uscirvi agilmente anche con mari in burrasca.

A Filicudi in inverno gli abitanti non hanno molto da fare, ed essendo un’isola abitata da molti conigli, questo cacciatore, un certo Stefano Randazzo, quella mattina risalì tutta la collina per procurarsi qualche preda, ma non ebbe successo perché dopo aver scalato il monte e la Fossa delle Felci e risceso sino a Siccagni, la località dell’isola che sovrasta proprio la grotta, non era riuscito a sparare a nessun coniglio e la rabbia li salì forte in testa. Proprio in quel momento affacciandosi dalla scogliera al di sopra della grotta del bue marino, vide la foca nuotare nell’acqua antistante e lui non esitò a spararli un colpo, un vero gesto di stizza, che uccise l’animale facendolo inabissare nel blu delle acque antistanti la scogliera. Era l’ultimo esemplare e da allora mai nessuna foca monaca è mai più tornata ad abitare alle Isole Eolie. Ma se è vero che anche il mare ha il suo Dio, quella notte Nettuno si fece sentire, il mare si infuriò e le onde giganti iniziarono ad imperversare su tutta la costa sud ovest dell’isola, dove si affaccia il paese Pecorini a Mare, onde che portarono via con sè le barche dei pescatori tirate in secco sulle spiagge di sassi, onde che distrussero gran parte dei parapetti e muretti che si affacciavano sul mare. Fu nella stessa notte che una donna dette alla luce un bambino, partorì in casa e chi era presente sarebbe pronto a giurare che il neonato invece di piangere iniziò ad emettere i latrati di foca per tutta la notte, sino a quando con il sorgere del sole, le onde si placarono e il bambino si addormentò sfinito. Leggenda o verità, non lo sappiamo, ma sicuramente in queste storie eoliane, come in tutte le storie c’è sempre una parte di verità ed una parte di leggenda, ed il fascino è questo.

Le Isole Eolie sono isole con una storia popolare importante e tanti racconti si sono tramandati negli anni, vulcani, siti archeologici, sepolcri e catacombe hanno notevolmente alimentato la fantasia popolare ed è per questo che le storie da raccontare e tramandare tra generazioni eoliane non mancano. Anche un noto skipper, direi tra i primi a proporre come metà la navigazione in barca a vela in questo arcipelago,  lo skipper Dario Mariani, ispirato dal fascino di queste isole, navigando tra i loro canali, visitando ripetutamente i loro paesi, e tutto quello che li circonda qualche anno fa ha scritto un libro, un thriller intitolato Rosso di Sera, la storia di un serial killer che uccide ragazze, sino a quando non si imbatte in un investigatore, uno skipper romano che arriva in barca a vela in vacanza con alcuni amici, ma come viene a sapere di quanto accaduto a Lipari diventa subito caccia all’uomo!!

Stromboli Terra di Dio

Anche il famoso regista Rossellini scelse l’isola di Stromboli come set cinematografico per girare nel 1949 un film Stromboli Terra di Dio, con Ingrid Bergman, che racconta la storia di un giovane pescatore che si innamora di una straniera, la sposa e la porta sull’isola, ma naturalmente la convivenza con gli abitanti non è facile, e solo in vulcano riuscirà ad aiutare questa ragazza dandole consigli per una pacifica convivenza. Tutt’oggi ci sono in paese a Fico Grande tante cose che ricordano quel periodo come la casa dove soggiornarono e dove nacque la loro storia d’amore clandestina. Cambiando Isola altra film molto famoso a Salina, fu infatti girato iI Postino con Massimo Troisi, tutt’oggi anche in questo caso si possono ritrovare ambienti noti perché visti nel film come le strade bianche percorse da Troisi in bicicletta con i fantastici panorami, la spiaggia di Pollara con la casa di Neruda che la domina dall’alto e la bicicletta esposta in paese vicino a lporto turistico nel paese Santa Marina di Salina.

Panarea famosa per i locali ed anche lei per molte pellicole famose degli anni 80 quando furono proprio questi a scatenare il suo turismo di massa, e nell’occasione locali come Raya, ed il Banacalì diventarono meta di tantissime vacanze estive e di giovani che arrivano anche oggi qua per vivere questi posti.

Invece parlando di storia e archeologia a Lipari oltre ai siti naturali vi è la possibilità di passare una giornata nel Museo Archeologico del Castello, dove oltre ai tantissimi reperti esposti dopo essere stati recuperati negli anni dai fondali del mare, esiste un padiglione che racconta la storia dei vulcani e dei fondali profondissimi di queste isole.

Barca a vela

Ad ovest di Lipari si possono ancora visitare siti termali, rovine romane e vecchie ville di residenze estive di personaggi storici famosi che arrivavano sull’isola nel periodo estivo, spesso queste proprietà erano circondate di viti, già allora si conosceva la Malvasia e si producevano vini di prestigio. Le Isole allora non godevano di particolari ricchezze tanto è vero che sino agli anni 50 del nostro secolo gli abitanti vendevano casa per recuperare irrisorie somme ed emigrare in America alla ricerca di fortuna. Anche le fabbriche di estrazione della pomice a Punta Bianca, lato nord est di Lipari hanno sfamato per molti anni tante famiglie del luogo, ma alla fine degli anni 80 purtroppo non erano più competitive, e si erano dimostrate anche deleterie per la salvaguardia della costa e della montagna che venivano continuamente erose per la stessa estrazione della pomice.

C’è da dire che queste isole oggi godono di una loro economia legata al turismo e fortuna per loro riescono a cavarsela egregiamente, infatti al di la delle strutture a terra che durante l’estate ospitano tantissime persone, anche le barche a vela portano tantissima gente su queste isole che in tanti modi creano un indotto economico importante.     

Eolie Island.

Isole Eolie

Stromboli Island

Quando il vento soffia, le singole raffiche che ti avvolgono sembrano messaggi per te, messaggi dal mare. E’ come se tanti suggerimenti volessero cogliere la tua attenzione, quella della tua mente, esse potrebbero essere paragonate a delle carezze, delle lievi spinte che tendono a darti la direzione! Si, perché il vento caldo delle Eolie è questo, un susseguirsi di suggerimenti su dove mettere la prua della tua barca, il vento non devi contrastarlo, ma assecondarlo, ascoltarlo e trarne tutti i vantaggi che può regalare. Un soffio, una spinta per andare sempre più avanti e sarà lui a farti fare vela verso la nuova isola, che se pur conosciuta sarà sempre una nuova emozione tornare e ritrovare tutto quello che hai lasciato l’ultima volta!

Una delle sensazioni più grandi di libertà che si prova, è la navigazione tra l’Isola di Salina e Filicudi quando nel primo pomeriggio dopo una sosta a Pollara per il pranzo ed il bagno nella baia del postino, si salpa con prua a ovest – sud ovest di fianco alla scia del sole. Là dove la brezza di maestrale è la padrona del canale, il mare ed il vento ti permettono di fare rotta a vela verso l’isola che ormai è così definita per eccellenza, Filicudi.

L’odore del vento, che si direbbe inodore ma non lo è, stimola in modo inconfondibile l’olfatto che trasmette al tuo corpo quel mix inconfondibile di iodio, sale e odore del sole; si perché lo si voglia o no i raggi del sole hanno il loro odore basta saperne cogliere l’essenza, la loro luce non è uguale in ogni angolo del mondo e quando la luce cambia, cambia anche l’essenza.

Chissà se Josef Conrad ha mai pensato di scrivere qualcosa sulle Isole Eolie, sarebbe stato fantastico poter leggere le sue parole su questo arcipelago eoliano, parole così descrittive le sue da dare vita ad ogni cosa di cui parlasse, era capace di dare vita ed anima ad una bitta di ferro piuttosto che a un argano di legno, ed è così che questo articolo continuerà a cercare di descrivere queste isole, imitando nei limiti del possibile la sua scrittura, anche se la sua bravura rimane ineguagliabile.

Le Isole Eolie, Lipari la maggiore, Salina la più verde, Panarea la notturna, Stromboli la potente, Filicudi ed Alicudi le selvagge e lontane, l’ultima Vulcano, Jurassica se pur la più vicina al mondo reale per la sua posizione situata a poche miglia dalla Sicilia. Là, guardando a sud come un maestro dietro la cattedra si erge con tutta la sua maestà l’Etna, come se fosse il grande papà di queste sette isole sorte sempre grazie alle eruzioni di altri vulcani, e anche se in modo fantasioso sembra e piace pensare essere le sue figlie, le figlie di lui Vulcano dei Vulcani, sorvegliate dall’alto.

Arcipelago delle Eolie.

Abitare alle Eolie e non passarci solo periodi vacanzieri non è cosa facile, bisogna avere un grande spirito di adattamento e saper sfruttare al meglio la natura, le loro risorse naturali, che non sono poche ma vanno intercettate e messe in condizioni di poter migliorare la tua vita. Si perché se non riesci a trovare la chiave di lettura dei vantaggi che puoi avere vivendo su queste isole, rischieresti di avere a tuo discapito solo le scomodità che non sono poche. Al contrario le stesse scomodità diventano nulle se valorizzi l’aspetto naturale delle isole stesse, e tutte quelle meravigliose sensazioni che possono trasmetterti anche nei periodi invernali, quando il turismo è assente e si vive a ritmi veramente lenti e privi di distrazioni. Cinema, teatri e locali non vi sono, in alcune isole gli abitanti si riducono a meno di 40/50 persone e nelle isole maggiori dove ci sono più abitanti anche nel periodo invernale i servizi rimangono comunque scarsi, anche uscire e trovare posto in una delle poche pizzerie che rimangono aperte non è poi così scontato.

Ville, case e rustici in collina, vengono chiusi e chi rimane svolge una sorta di guardianaggio e manutenzione per chi non c’è, tutto si ferma, il tempo quasi, l’inverno è lungo dai colori grigi, ma anche dai fantastici tramonti tersi che nel periodo estivo non vi sono. Cielo stellato nelle notti di tramontana, chiaro di mare nei riflessi della luna, per lei, la luna, le stagioni sono tutte uguali, presenzia sempre sopra le isole, sia che ci siano o no i turisti a guardarla. Le luci delle case viste da lontano tremolano mischiate a stelle nel tetto del cielo, orizzonti traditi dalla luce della luna e contorni montagnosi delle isole disegnano linee e curve a trecento sessanta gradi, l’acqua mormora sugli scogli, perché non vi è burrasca, ma quiete notturna, invernale, fresca, quasi immobile, come se fosse disegnata e scritta per i pochi che rimangano, gli isolani, gli abitanti delle Isole Eolie.

Descrivere le Eolie anche quando si crede di aver trovato le parole giuste è pressoché impossibile, rileggendole si capisce che qualcosa sfugge comunque, sono Isole dal fascino e dalla natura unica, non si possono raccontare, si devono vivere il più a lungo possibile nelle giornate calde estive, quando la notte tarda ad arrivare, anche se la notte alle Eolie non è fatta per dormire, o meglio per dormire in casa. Alle Eolie si dorme all’aperto, fuori sul ponte della barca, sulla spiaggia, in riva al mare più che si può, sulle colline e perché no, nei vicoli dei paesi dove la tranquillità regna sovrana. Le Isole Eolie vanno interpretate in ogni momento della giornata, solo così si possono capire e ricevere da loro, il meglio di quello che possono offrire in modo incondizionato, regalo dopo regalo.

Filicudi Island.

Chissà se anche Josef Conrad la penserebbe così, chissà se mai è passato da queste isole, sicuramente no, altrimenti non avrebbe potuto fare a meno di raccontarle, di trasformale con la sua penna in qualcosa di vivo e inaspettato, avrebbe raccontato le Eolie come sono veramente, ma soprattutto gli avrebbe regalato quell’anima che solo lui era capace di dare.

Una vacanza alle Eolie e sempre non solo un’avventura, ma anche cultura, attività fisica, buona cucina e divertimento, solo chi c’è stato può capire queste parole e per chi ancora non lo avesse fatto, il consiglio e di non aspettare ancora, venite e provate a raccontarle voi… ma solo dopo averle conosciute!!