Primavera alle Isole Eolie

Primavera Eoliana

Aspettiamo la primavera a casa, già si notano i primi segnali di ripresa della natura…ma ci domandiamo cosa starà succedendo nel frattempo sulle nostre Isole Eolie, dove la natura regna sovrana! Alle Isole Eolie, come del resto su tutte le isole del mediterraneo, la primavera anticipa grazie al clima più mite che viene trasmesso dal mare. Le fioriture iniziano a sbocciare sui gelsomini e sulle ortensie nei vicoli dei paesi, quelle piante che si affacciano dai giardini di queste piccole strade; di notte il profumo del gelsomino notturno regala momenti intimi di libertà, sotto le stelle questi cieli profumati sono fantastici.

In mare la primavera anticipa di un mese rispetto a terra; il 21 marzo  inizia infatti  il periodo di riproduzione di tante specie di pesci, il mese dell’amore nei fondali eoliani dà inizio alle danze. L’alba di un periodo fiorente come l’estate che sta per arrivare. Si sa, l’estate porta amore e voglia di stare insieme e non c’è differenza tra cielo, terra e mare.

Sarebbe bello poter fare le vacanze in questo periodo dove il risveglio primaverile ti abbraccia, senza stress da caldo, da folle di agosto che, frenetiche, invadono le isole. La primavera alle Eolie è un lento risveglio non solo della natura ma anche di tutte le attività estive che dopo un lungo inverno di chiusura pian piano riaprono. I bar del porto, i nostri ristoranti preferiti come Cincotta, Il Macellaio, l’Ingrid, da Alfredo a Salina, l’Hotel di Lipari e il Sirena di Filicudi, locali da aperitivo come il Raya, il Banacalì di Panarea posti fantastici sulle classiche terrazze, e tutte le case vacanza che pian piano vengono rimesse in ordine.  Ci sono posti esotici e caraibici dove hai navigato per anni dando al mare e alla barca a vela gran parte del tuo tempo e delle tue risorse, posti che ti sono costati mesi di navigazione per raggiungerli, anni di studi matti e disperatissimi….poi incontri le Isole Eolie, a due passi…si fa per dire…dai luoghi in cui sei nato e che ti sono tanto familiari perché è lì che hai cominciato a navigare. E lì trovi e ritrovi i tuoi spazi, conosci le persone che ti staranno vicino per le successive quindici estati e ti crei un mondo che va al di là del lavoro, della passione per la barca ed il mare e che diventa “casa”.  Le isole Eolie in questo periodo di accenno di fine inverno e di inizio primavera sono una fucina di colori, di profumi, di movimento e di risveglio assoluto. Quando durante l’autunno e l’inverno tutto si ferma a causa anche delle condizioni meteo che per gran parte del periodo invernale rendono molto difficoltosi i collegamenti con la Sicilia e con il Continente, è in quel momento che le Isole Eolie entrano in quel periodo di letargo che servirà loro a ricaricarsi per affrontare la stagione estiva come solo gli abitanti di queste Isole sanno fare…con garbo, gentilezza e brio! Ed è la primavera che si fa foriera di idee, nuovi progetti e nuove aperture. Ogni estate tornando alle Isole Eolie troviamo sempre spassose novità e tra quelle che ci entusiasmano di più ci sono sicuramente quelle che riguardano il cibo che, noi, siamo sempre felici di testare e provare! Lo scorso anno ad esempio appena sbarcati a Salina dopo la prima settimana di charter la nostra prima tappa come sempre su quest’isola è stato il Ristorante Da Alfredo che, oltre ad essere uno dei nostri più cari ed affezionati amici, è anche un mito in Sicilia e nel Mondo, per il suo famosissimo Pane Cunzato e per la sua Granita la cui segretissima ricetta viene custodita gelosamente dalla Famiglia tutta e tramandata di generazione in generazione come si fa con le cose davvero preziose. Una favolosa scoperta nel menù sono state due new entry che ci hanno personalmente entusiasmato. Il nuovo e modernissimo Pane Cunzatu “Vegan Salina” che, pur moderno come detto, per rispondere alle esigenze dei palati più inclini alle verdure,  pota con sé tutta la tradizione delle Isole perché condito o “cunzatu” con gli ingredienti della terra che Salina stessa produce e come si usa die, a totale filiera corta e km zero. Il profumo dei pomodorini, delle carote e della cipolle coltivati sotto il sole della Sicilia , le zucchine profumate come solo quelle degli orti di qui sanno essere ed infine la granella di pistacchio, tra il dolce ed il salto che da quell’ aroma inconfondibile alla gran parte dei piatti eoliani…un connubio di sapori e di profumi che scalda il cuore ed il palato. Un’altra alternativa che ci ha letteralmente entusiasmati è stato il  “Briantinu”. Il carpaccio di tonno pescato qui, l’aroma del finocchietto che, mixato con olio evo, avvolgo il pane croccante, il tocco degli agrumi che rende il piatto sapido quanto basta per contrastare il dolce della Vastedda, il formaggio a pasta molla della Valle del Belice, formaggio dop venerato dagli amanti dei formaggi semplici ma profumatissimi. Ed a contornire questo lauto pranzo non può mancare la granita, inconfondibile per consistenza ed impareggiabile nel sapore. La granita di Alfredo ha il sapore dei limoni di Salina, grandi come lo sfusato amalfitano, ma più succosi, , dei fichi che piegano i rami degli alberi dietro ogni muretto dell’isola, come dei gelsi che cadendo imbattano del loro colore violaceo le stradine che si inerpicano fin su alle colline verdi coltivate a malvasia; ha il sapore anche delle mandorle e delle fragole ed è sublimato con un tocco do panna fatta in casa che non ha il sentore industriale dello zucchero raffinato, ma che odora di latte ed ha la consistenza di una nuvola. Amiamo Alfredo, i suoi figli e tutti il loro entourage perché con mani sapienti, maestri e passione amorevole riescono a riunire qui una vota a settimana al loro passaggio tutte le flottiglie che girano attorno alle Isole da giugno a settembre e che approdano qui per sentirsi a casa. L’abbraccio e la convivialità che il cibo offre sarebbe niente se non fosse condito dall’amicizia, dall’accoglienza e dall’ospitalità che qui non hanno rivali.

I tramonti delle Isole Eolie

Tramonti alle Isole Eolie.

I tramonti delle Isole Eolie sono sempre diversi, possono cambiare a secondo dell’isola dove vi trovate, dal meteo del momento, dal vostro umore. I più belli e più fotografati sono quelli visti dall’isola di Vulcano dalla Baia di Ponente dove il sole che ha maturato luce e colori per tutto il giorno, pian piano scende dietro l’orizzonte tra le Isole antistanti, ovvero Alicudi e Filicudi. Il sole si tuffa nel mare dopo averci scaldato tutto il giorno. La storia antica di queste isole ha fatto si che tutti i piccoli centri abitati, piccoli paesi, nascessero ad est sulle coste orientali, questo perché i venti forti predominanti creano forti mareggiate da ovest / nord Ovest pertanto le coste più riparate sono quelle che guardano la Calabria. Questo però fa si che dai paesi non si possa vedere il tramonto in mare, il sole infatti tramonta dietro le colline o le piccole montagne delle stesse isole pertanto solo navigando intorno all’isola si riesce a scrutare un tramonto in mare, oppure come detto dalla Baia di Ponente che dal nome stesso si intuisce essere aperta ad ovest. Navigheremo facendo il periplo delle isole all’inseguimento dei tramonti più belli…la barca a vela e l’esperienza dei nostri skipper permette di accedere alle baie più belle e talvolta inaccessibili via terra in modo che  possiate godere di un esclusivo fine giornata facendo ciò che più vi piace, rilassandovi, leggendo oppure preparandovi ad uscire per la sera. Le Isole Eolie sono una fucina di sorprese sia dal punto di vista naturalistico che enogastronomico  ed ovviamente dal punto di vista dell’accoglienza. I nostri skipper che navigano qui da anni per tutto il periodo estivo conoscono gran parte delle persone che vivono a terra e quindi sarà per loro facilissimo consigliarvi ed anche accompagnarvi alla scoperta dei siti più belli da visitare e luoghi da scoprire. La barca a vela ancorata in baia è un punto di appoggio stabile per tutta la giornata. Dal mattino, momento in cui ci sveglieremo e prepareremo una suggestiva colazione ammirando i colori tenui delle prime ore del giorno e godendo delle brezze leggere che cullano la barca a vela alla fonda. Proseguiremo poi mollando gli ormeggi ed avviandoci con una breve navigazione verso l’isola successiva dove il vostro skipper avrà organizzato l’ancoraggio per la sera. Ma prima ci soffermeremo per il pranzo, rigorosamente in mezzo al mare e lontano dai luoghi più turistici per godere di un fresco brunch tutti insieme. Un bagno è d’obbligo e soprattutto vi consigliamo di armarvi di pinne, maschera e boccaglio per divertirvi a fare u po’ di snorkeling. La “tabella di marcia” ed il tour settimanale delle isole eolie è studiato in modo che posiate ammirare anche via mare quello che di pìù bello le isole offrono. Il giorno dell’ancoraggio serale a Panarea ad esempio sarà doveroso portarvi a fare una nuotata a Lisca Bianca, isola vulcanica anch’essa che offre lo spettacolo subacqueo delle esalazioni sulfuree che creano uno flusso ininterrotto di bollicine che esalano  dal terreno verso la superficie come se ci trovassimo sopra un camino vulcanico, ma totalmente innocuo. I fondali di Panarea, ma anche quelli di Vulcano, Lipari, Salina sono in parte rocciosi ed in parte sabbiosi e creano anfratti spettacolari e dai colori che niente hanno da invidiare a quelli caraibici e d’oltreoceano. Le acque molto calde delle isole eolie per via sia della loro origine vulcanica ed il loro ergersi immediatamente sopra una camera magmatica che abbraccia la Sicilia tutta, sia anche in parte per riscaldamento climatico che interessa tutti i mari, Mediterraneo compreso  ospitano una grande varietà di specie marine in fondali non profondi e vicino alla costa. Calarsi in mare direttamente dalla scaletta della barca a vela vi darà un senso del godimento del mare totalmente nuovo. Un altro sito da non perdere assolutamente è l’immersione anche e solo a pelo della superficie dell’acqua per i non temerari  nelle grotte sulla costa ad ovest di Lipari…gli skipper della nostra flottiglia le hanno recentemente “avvistate” durante le loro settimane di charter e le hanno ribattezzate “le grotte di Baia Meraviglia”. Rispetto alle più conosciute Grotte di Filicudi sono sicuramente meno frequentate e sono molto più suggestive perché più profonde e dove è possibile con facilità arrivare in tender accompagnati dal vostro skipper. Un altro sito accessibile solo via mare che vi lascerà senza fiato per il suo specchio di acqua trasparente dovuto ad un fondale sabbioso chiaro e finissimo è la baia della Pomice sulla costa est di Lipari a cui arriveremo proprio il primo giorno come inaugurazione della nostra crociera. Sullo sfondo un vecchio sito di estrazione della pomice, tutto intorno barche a vela alla fonda con la prua al vento ed un totale relax. Anche dal punto di vista enograstronomico le Isole eolie su retaggio dei sapori della Sicilia ha una cultura culinaria invidiabile fatta di sapori semplici, profumi della terra ed aromi avvolgenti in cui sono le materie prime di indiscussa qualità a creare piatti semplici ma estremamente d’effetto. I primi di mare dove il pesce spada e la spatola accompagnati da una base di olio evo, capperi e pomodorini creano sapori sublimi., Uno dei nostri preferiti che sarà meta del vostro tour settimanale è il ristorante Pescecane sul corso di Lipari. L’ambente familiare e sinceramente cordiale  assieme ai piatti della tradizione eoliana rimarranno senza dubbio in memoria e palato. Una delle nostre location preferite per piatti, simpatia ed originalità di impostazione culinaria è il The King of Fish a Vulcano gestito dal nostro caro amico Gianluca e dal suo entourage che, nato come semplice pescheria in riva alla costa di Levante di Vulcano ha cominciato un  girono dopo l’altro ad offrire assaggi agli avventori della pescheria creando cosi un incessante andirivieni di clienti pronti a fare incetta di assaggi e spesa di pesce freschissimo ed appena pescato…negli anni si è trasformato in uno dei ristoranti di crudità di mare più rinomati di tutte le isole. Per ultimo, ma solo per assoluta reverenza nei confronti di questo locale che è una vera e propria istituzione nell’arcipelago delle isole eolie e conosciuto anche in continente è “Alfredo” a Salina, l’isola tinta di un verde lussureggiante e quasi tropicale i cui paesini sono intervallati da colline coltivate a capperi e vitigni di malvasia a perdita d’occhio. Alfredo è il nome del proprietario storico nonchè fondatore di questo locale affacciato sul mare nel paesino di Lingua vicino alle saline e al faro. Famoso pe le sue ineguagliabili granite da gustare al mattino accompagnate dalla Briosche “cu u’ tuppu” oppure come dessert alla sera dopo aver cenato con l’assaggio del famoso “Pane Cunzatu”, letteralmente pane condito…ma ad essere sinceri questo appellativo non rende giustizia a questa fetta di pane croccante condito con olio evo del posto e sormontato letteralmente da una cupola di ingredienti sapientemente abbinati che spazia dai pomodorini, alla crema di ricotta, ai capperi, alla cipolla, al tonno rosso affumicato che creano un’armonia di sapori sublime. Un morso Di Isole Eolie ad ogni assaggio. Questo e tanto altro in una settimana in barca a vela con noi […]

Combinazioni Isole Eolie.

Isole Eolie in Barca a Vela.

La Canna, Filicudi.

Il viaggio alle Isole Eolie è sinonimo di crociera, crociera è sinonimo di barca a vela e barca a vela di libertà. Quale miglior combinazione per una vacanza all’insegna del relax, delle attività balneari praticate direttamente da sopra a questi scafi spinti dal vento, che trasportano cose e persone da un’isola all’altra, attraversando stretti, golfi ed ancorando in baie protette da acque cristalline ti permetono di vivere la naturale bellezza di queste isole. Le Isole Eolie sono anche ben descritte in un libro che le racconta per il loro preistorico aspetto, il titolo “Il Mar di Pietra” dice già molto su come si presentano al turista che sbarca in questo mondo primordiale dai molteplici aspetti. Infatti queste isole hanno la capacità di farti vivere momenti di completa immersione nel mondo della natura, quella spesso più selvaggia, dove il verde diventa il colore di tutto ciò che ti circonda e questo verde lo ammiri magari proprio mentre ti trovi sul crinale di un vulcano, che in questo caso non è spento, ma attivo, come lo Stromboli che si fa sentire ogni dieci, venti minuti con eruzione esplosive. L’aspetto selvaggio di queste isole lo si può apprezzare anche in posti vicino al mare, scogliere a picco e faraglioni come ad ovest di Lipari e la limitrofe Valle Muria, dove a proposito di vita selvaggia qua possiamo trovare Attila, che vi abita da circa venti in completa solitudine. Un personaggio unico, un uomo che ha scelto di vivere da eremita per perdere la sua pazzia. Costruitosi una rudimentale abitazione, mista tra legno, muratura e foglie di palma, si è reso indipendente con pannelli solari e batterie, ha una piccola officina, una camera da letto con tetto in cemento armato per ripararsi dalle famose e frequenti frane sulla spiaggia di Valle Muria, un piccolo orto, la guest house e un bellissimo patio in legno e foglie di palma come terrazza sul mare dove spesso ospita turisti per cene a base di pesce. Si perché le Isole Eolie riescono anche ad evadere in qualche caso a quelle che sono le normative e far si che personaggi come Attila diventino se pur in modo abusivo un riferimento turistico, dove si parla di lui e solo con il passa parola si entra a conoscenza di un posto unico, che sinceramente quando ci arrivi, solo e rigorosamente via mare, la sensazione che ti assale è un misto tra esistenza selvaggia, malinconia e un pizzico di tristezza di fronte a tanta libertà accompagnata dalla solitudine di quest’uomo, soprattutto da quando un paio di anni fa il suo cane con omonimo nome  Attila Cane è morto per la vecchiaia.    

Lipari e Vulcano.

Ma le Isole Eolie, hanno migliaia di angoli dove si può sedersi e sentirsi catapultati in un epoca lontana, isole come Filicudi ed Alicudi sono rimaste ferme nel tempo, infatti non solo è possibile sentirsi in epoca giurassica soprattutto quando si fanno escursioni fuori dei piccoli paesi, ma anche quando si è in mezzo alle case ed alle persone si percepisce quanto qua il tempo sia rimasto fermo, basta considerare che ad Alicudi sino a venti anni fa ancora non vi era l’energia elettrica.

Basta però ancorare davanti al Raya, Isola di Panarea per capire quanto in un attimo questi posti possono diventare mondani e pieni di movida. Al di la delle discoteche notturne a Panarea si respira anche un’ottimo aria di aperitivi in una atmosfera di candele che sostituiscono l’illuminazione stradale creando una luce calda nei vicoli che trasmette romanticismo e calore, sia mentre si passeggia che mentre si sosta su queste panoramiche terrazze eoliane per sorseggiare l’aperitivo prima della cena. Locali come il The Bridge, Banacalì e Raya offrono un ottimo servizio in location ineguagliabili.

Quando arrivai su queste isole per la prima volta,  non riuscii da subito a darli la giusta interpretazione, perchè esse devono essere scoperte lentamente, tanti sono i luoghi ed i siti nascosti, e solo dopo anni di navigazione in questi isole che si è creata un’approfondita conoscenza, grazie anche alla nascita di tante amicizie con persone locali, che operano nel turismo, ma anche semplicemente che vivono qua, oggi possiamo dire di essere in grado di far vedere ai nostri ospiti in una settimana di crociera, la nostra classica, veramente il meglio di questo arcipelago eoliano. Tanto è vero che gli ospiti finita la navigazione settimanale e la scoperta delle isole, tornano a casa con gli occhi pieni di luce, colori e sapori di questa terra e spesso alle Eolie si torna proprio perché ci se ne innamora nel modo più spontaneo e naturale, le Isole Eolie sono sinonimo di Estate.

Tramonto Isole Eolie.

Arrivare alle Eolie può sembrare complicato, in realtà ci sono voli da tutta Italia per Catania, anche low cost e una volta atterrati i bus navetta di varie compagnie trasportano i turisti sino a Milazzo, lasciandoli al porto davanti agli aliscafi in partenza. Mezz’ora, quaranta minuti di navigazione e si arriva a Lipari, la prima e la più grande delle Isole. Una alternativa potrebbe essere un collegamento che c’è tra Lipari e Napoli via mare, sempre aliscafo della Snav in partenza tutti i giorni da Mergellina, arriva a Stromboli, poi prosegue tutto il tuor delle varie fermate, quindi Panarea, poi Salina e Vulcano, in fine approda a Lipari dove rimane fermo per la notte con ripartenza sempre per Mergellina la mattina successiva. Anche da Palermo nel periodo che va da giugno a settembre aggiungono una corsa di aliscafo sino a Lipari, tutti i giorni. Quindi si può atterrare a Punta Raisi di Palermo ed arriva sempre via mare a Lipari via Palermo.

Probabilmente un viaggio con qualche cambio di mezzi, ma proprio perché queste isole devono essere conquistate lentamente e non si viene catapultati dalla città, ma ci si avvicina lentamente ad una metà dove è necessario il tempo di ambientamento. Arrivare alle Eolie significa immergersi in mondo che rallenta, dove lo sciacquettio del mare sta al posto del tic toc dell’orologio, dove è la luce del sole a dare il ritmo della quotidianità e dove sono le parole sussurrate dai vulcani a farti capire che sei in posto speciale…     

La Foca Monanca delle Eolie

arco del perciato eolie
Filicudi Il Bue Marino

La foca monaca, sino a pochi anni fa abitava ancora alle Isole Eolie, l’ultimo esemplare purtroppo fu ucciso da un cacciatore di conigli per un gesto di rabbia e non per necessità. Questo ultimo animale marino viveva in una grotta a Filicudi, grotta che oggi prende proprio il nome di Grotta del Boe Marino in suo onore, spesso c’è ne una su ogni isola di grotte con questo nome, proprio perché le foche monache amano rifugiarsi in questi impervi posti, solo loro infatti con la potente nuotata riesco ad entrarvi ed uscirvi agilmente anche con mari in burrasca.

A Filicudi in inverno gli abitanti non hanno molto da fare, ed essendo un’isola abitata da molti conigli, questo cacciatore, un certo Stefano Randazzo, quella mattina risalì tutta la collina per procurarsi qualche preda, ma non ebbe successo perché dopo aver scalato il monte e la Fossa delle Felci e risceso sino a Siccagni, la località dell’isola che sovrasta proprio la grotta, non era riuscito a sparare a nessun coniglio e la rabbia li salì forte in testa. Proprio in quel momento affacciandosi dalla scogliera al di sopra della grotta del bue marino, vide la foca nuotare nell’acqua antistante e lui non esitò a spararli un colpo, un vero gesto di stizza, che uccise l’animale facendolo inabissare nel blu delle acque antistanti la scogliera. Era l’ultimo esemplare e da allora mai nessuna foca monaca è mai più tornata ad abitare alle Isole Eolie. Ma se è vero che anche il mare ha il suo Dio, quella notte Nettuno si fece sentire, il mare si infuriò e le onde giganti iniziarono ad imperversare su tutta la costa sud ovest dell’isola, dove si affaccia il paese Pecorini a Mare, onde che portarono via con sè le barche dei pescatori tirate in secco sulle spiagge di sassi, onde che distrussero gran parte dei parapetti e muretti che si affacciavano sul mare. Fu nella stessa notte che una donna dette alla luce un bambino, partorì in casa e chi era presente sarebbe pronto a giurare che il neonato invece di piangere iniziò ad emettere i latrati di foca per tutta la notte, sino a quando con il sorgere del sole, le onde si placarono e il bambino si addormentò sfinito. Leggenda o verità, non lo sappiamo, ma sicuramente in queste storie eoliane, come in tutte le storie c’è sempre una parte di verità ed una parte di leggenda, ed il fascino è questo.

Le Isole Eolie sono isole con una storia popolare importante e tanti racconti si sono tramandati negli anni, vulcani, siti archeologici, sepolcri e catacombe hanno notevolmente alimentato la fantasia popolare ed è per questo che le storie da raccontare e tramandare tra generazioni eoliane non mancano. Anche un noto skipper, direi tra i primi a proporre come metà la navigazione in barca a vela in questo arcipelago,  lo skipper Dario Mariani, ispirato dal fascino di queste isole, navigando tra i loro canali, visitando ripetutamente i loro paesi, e tutto quello che li circonda qualche anno fa ha scritto un libro, un thriller intitolato Rosso di Sera, la storia di un serial killer che uccide ragazze, sino a quando non si imbatte in un investigatore, uno skipper romano che arriva in barca a vela in vacanza con alcuni amici, ma come viene a sapere di quanto accaduto a Lipari diventa subito caccia all’uomo!!

Stromboli Terra di Dio

Anche il famoso regista Rossellini scelse l’isola di Stromboli come set cinematografico per girare nel 1949 un film Stromboli Terra di Dio, con Ingrid Bergman, che racconta la storia di un giovane pescatore che si innamora di una straniera, la sposa e la porta sull’isola, ma naturalmente la convivenza con gli abitanti non è facile, e solo in vulcano riuscirà ad aiutare questa ragazza dandole consigli per una pacifica convivenza. Tutt’oggi ci sono in paese a Fico Grande tante cose che ricordano quel periodo come la casa dove soggiornarono e dove nacque la loro storia d’amore clandestina. Cambiando Isola altra film molto famoso a Salina, fu infatti girato iI Postino con Massimo Troisi, tutt’oggi anche in questo caso si possono ritrovare ambienti noti perché visti nel film come le strade bianche percorse da Troisi in bicicletta con i fantastici panorami, la spiaggia di Pollara con la casa di Neruda che la domina dall’alto e la bicicletta esposta in paese vicino a lporto turistico nel paese Santa Marina di Salina.

Panarea famosa per i locali ed anche lei per molte pellicole famose degli anni 80 quando furono proprio questi a scatenare il suo turismo di massa, e nell’occasione locali come Raya, ed il Banacalì diventarono meta di tantissime vacanze estive e di giovani che arrivano anche oggi qua per vivere questi posti.

Invece parlando di storia e archeologia a Lipari oltre ai siti naturali vi è la possibilità di passare una giornata nel Museo Archeologico del Castello, dove oltre ai tantissimi reperti esposti dopo essere stati recuperati negli anni dai fondali del mare, esiste un padiglione che racconta la storia dei vulcani e dei fondali profondissimi di queste isole.

Barca a vela

Ad ovest di Lipari si possono ancora visitare siti termali, rovine romane e vecchie ville di residenze estive di personaggi storici famosi che arrivavano sull’isola nel periodo estivo, spesso queste proprietà erano circondate di viti, già allora si conosceva la Malvasia e si producevano vini di prestigio. Le Isole allora non godevano di particolari ricchezze tanto è vero che sino agli anni 50 del nostro secolo gli abitanti vendevano casa per recuperare irrisorie somme ed emigrare in America alla ricerca di fortuna. Anche le fabbriche di estrazione della pomice a Punta Bianca, lato nord est di Lipari hanno sfamato per molti anni tante famiglie del luogo, ma alla fine degli anni 80 purtroppo non erano più competitive, e si erano dimostrate anche deleterie per la salvaguardia della costa e della montagna che venivano continuamente erose per la stessa estrazione della pomice.

C’è da dire che queste isole oggi godono di una loro economia legata al turismo e fortuna per loro riescono a cavarsela egregiamente, infatti al di la delle strutture a terra che durante l’estate ospitano tantissime persone, anche le barche a vela portano tantissima gente su queste isole che in tanti modi creano un indotto economico importante.     

Eolie Island.

Isole Eolie

Stromboli Island

Quando il vento soffia, le singole raffiche che ti avvolgono sembrano messaggi per te, messaggi dal mare. E’ come se tanti suggerimenti volessero cogliere la tua attenzione, quella della tua mente, esse potrebbero essere paragonate a delle carezze, delle lievi spinte che tendono a darti la direzione! Si, perché il vento caldo delle Eolie è questo, un susseguirsi di suggerimenti su dove mettere la prua della tua barca, il vento non devi contrastarlo, ma assecondarlo, ascoltarlo e trarne tutti i vantaggi che può regalare. Un soffio, una spinta per andare sempre più avanti e sarà lui a farti fare vela verso la nuova isola, che se pur conosciuta sarà sempre una nuova emozione tornare e ritrovare tutto quello che hai lasciato l’ultima volta!

Una delle sensazioni più grandi di libertà che si prova, è la navigazione tra l’Isola di Salina e Filicudi quando nel primo pomeriggio dopo una sosta a Pollara per il pranzo ed il bagno nella baia del postino, si salpa con prua a ovest – sud ovest di fianco alla scia del sole. Là dove la brezza di maestrale è la padrona del canale, il mare ed il vento ti permettono di fare rotta a vela verso l’isola che ormai è così definita per eccellenza, Filicudi.

L’odore del vento, che si direbbe inodore ma non lo è, stimola in modo inconfondibile l’olfatto che trasmette al tuo corpo quel mix inconfondibile di iodio, sale e odore del sole; si perché lo si voglia o no i raggi del sole hanno il loro odore basta saperne cogliere l’essenza, la loro luce non è uguale in ogni angolo del mondo e quando la luce cambia, cambia anche l’essenza.

Chissà se Josef Conrad ha mai pensato di scrivere qualcosa sulle Isole Eolie, sarebbe stato fantastico poter leggere le sue parole su questo arcipelago eoliano, parole così descrittive le sue da dare vita ad ogni cosa di cui parlasse, era capace di dare vita ed anima ad una bitta di ferro piuttosto che a un argano di legno, ed è così che questo articolo continuerà a cercare di descrivere queste isole, imitando nei limiti del possibile la sua scrittura, anche se la sua bravura rimane ineguagliabile.

Le Isole Eolie, Lipari la maggiore, Salina la più verde, Panarea la notturna, Stromboli la potente, Filicudi ed Alicudi le selvagge e lontane, l’ultima Vulcano, Jurassica se pur la più vicina al mondo reale per la sua posizione situata a poche miglia dalla Sicilia. Là, guardando a sud come un maestro dietro la cattedra si erge con tutta la sua maestà l’Etna, come se fosse il grande papà di queste sette isole sorte sempre grazie alle eruzioni di altri vulcani, e anche se in modo fantasioso sembra e piace pensare essere le sue figlie, le figlie di lui Vulcano dei Vulcani, sorvegliate dall’alto.

Arcipelago delle Eolie.

Abitare alle Eolie e non passarci solo periodi vacanzieri non è cosa facile, bisogna avere un grande spirito di adattamento e saper sfruttare al meglio la natura, le loro risorse naturali, che non sono poche ma vanno intercettate e messe in condizioni di poter migliorare la tua vita. Si perché se non riesci a trovare la chiave di lettura dei vantaggi che puoi avere vivendo su queste isole, rischieresti di avere a tuo discapito solo le scomodità che non sono poche. Al contrario le stesse scomodità diventano nulle se valorizzi l’aspetto naturale delle isole stesse, e tutte quelle meravigliose sensazioni che possono trasmetterti anche nei periodi invernali, quando il turismo è assente e si vive a ritmi veramente lenti e privi di distrazioni. Cinema, teatri e locali non vi sono, in alcune isole gli abitanti si riducono a meno di 40/50 persone e nelle isole maggiori dove ci sono più abitanti anche nel periodo invernale i servizi rimangono comunque scarsi, anche uscire e trovare posto in una delle poche pizzerie che rimangono aperte non è poi così scontato.

Ville, case e rustici in collina, vengono chiusi e chi rimane svolge una sorta di guardianaggio e manutenzione per chi non c’è, tutto si ferma, il tempo quasi, l’inverno è lungo dai colori grigi, ma anche dai fantastici tramonti tersi che nel periodo estivo non vi sono. Cielo stellato nelle notti di tramontana, chiaro di mare nei riflessi della luna, per lei, la luna, le stagioni sono tutte uguali, presenzia sempre sopra le isole, sia che ci siano o no i turisti a guardarla. Le luci delle case viste da lontano tremolano mischiate a stelle nel tetto del cielo, orizzonti traditi dalla luce della luna e contorni montagnosi delle isole disegnano linee e curve a trecento sessanta gradi, l’acqua mormora sugli scogli, perché non vi è burrasca, ma quiete notturna, invernale, fresca, quasi immobile, come se fosse disegnata e scritta per i pochi che rimangano, gli isolani, gli abitanti delle Isole Eolie.

Descrivere le Eolie anche quando si crede di aver trovato le parole giuste è pressoché impossibile, rileggendole si capisce che qualcosa sfugge comunque, sono Isole dal fascino e dalla natura unica, non si possono raccontare, si devono vivere il più a lungo possibile nelle giornate calde estive, quando la notte tarda ad arrivare, anche se la notte alle Eolie non è fatta per dormire, o meglio per dormire in casa. Alle Eolie si dorme all’aperto, fuori sul ponte della barca, sulla spiaggia, in riva al mare più che si può, sulle colline e perché no, nei vicoli dei paesi dove la tranquillità regna sovrana. Le Isole Eolie vanno interpretate in ogni momento della giornata, solo così si possono capire e ricevere da loro, il meglio di quello che possono offrire in modo incondizionato, regalo dopo regalo.

Filicudi Island.

Chissà se anche Josef Conrad la penserebbe così, chissà se mai è passato da queste isole, sicuramente no, altrimenti non avrebbe potuto fare a meno di raccontarle, di trasformale con la sua penna in qualcosa di vivo e inaspettato, avrebbe raccontato le Eolie come sono veramente, ma soprattutto gli avrebbe regalato quell’anima che solo lui era capace di dare.

Una vacanza alle Eolie e sempre non solo un’avventura, ma anche cultura, attività fisica, buona cucina e divertimento, solo chi c’è stato può capire queste parole e per chi ancora non lo avesse fatto, il consiglio e di non aspettare ancora, venite e provate a raccontarle voi… ma solo dopo averle conosciute!!

Tradizione e persone.

Barche in Rada per la sera.

…navigare alle Isole Eolie significa incontrare un’atmosfera avvolgente, il clima fa la sua parte, ma quello che si avverte su queste Isole è qualcosa che nasce dal profondo di questa terra, nel vero senso della parola, ovvero il suo carattere vulcanico. Tutto arriva dalla profondità, il calore, le attività che emergono in superficie in svariati modi, le più evidenti tra il cratere attivo di Stromboli, le esalazioni di zolfo sottomarine a  Lisca Bianca, i fanghi sull’Isola di Vulcano, le sua acque termali sulle spiagge di Levente. Queste attività amiche dell’uomo ormai da decenni, rendono questa terra così affascinante da far si che migliaia di turisti ogni anno arrivino sin qua per poterle vivere personalmente. C’è comunque  da dire che questa atmosfera è elevata in maniera esponenziale grazie alla grande ospitalità degli isolani che abitano e vive su queste isole, se non che dalla sua cucina eoliana, che spesso rispecchia quella siciliana rivisitata, il vero Gourmet siciliano è alle Isole Eolie. Navigare in barca a vela tra queste isole è una continua scoperta, equivale a passeggiare in una grande città, ed a ogni passo puoi vedere qualcosa di nuovo, incontrare qualcosa di interessate. Tanto è vero che arrivando da un’isola all’altra i cambiamenti sono evidenti, anche senza dover fare un paragone tra il meglio ed il peggio, perché questo è solo una questione di gusti, abbiamo riscontrato nelle osservazioni dei nostri clienti velisti, che non vi è una regola del bello, spesso le persone si innamorano di un isola diversa, ma anche di una cala o una spiaggia sempre opposte tra loro, settimana in settimana la crociera non viene mai uguale grazie alla moltitudine di situazioni che le Isole Eolie possono proporre.  L’offerta della ristorazione è ampia, il pesce viene servito prettamente cotto, ottimi ristoranti come il Vicolo di Lipari, La Kasbah, ed il Pescecane ne sono testimoni, ma in un paio di ristoranti si mangia del crudo che credo non abbia eguali sulla terra, ad esempio The King of Fish a Lipari ed il Sirena a Filicudi. Parola di chi ha navigato sino ai caraibi attraversando l’oceano più volte in dieci anni, vivendo tutte le situazioni che ne concernano. Ci sono anche delle ottime pizzerie dove la pizza è prettamente napoletana, ma la si può gustare sulla terrazza di Ingrid a Stromboli oppure alla Pizzeria la Piazzetta di Lipari. In realtà quello che conta è la materia prima, in questa terra del sud i pomodori e la verdura in generale se nonché la frutta hanno un sapore eccezionale. Per questo motivo anche i manicaretti cucinati a bordo dagli skipper sono sempre un successo e permettono agli ospiti di assaporare alcuni piatti locali dai sapori eccezionali.

Natura Vulcanica Isole Eolie.

Veleggiare, il mare, lo splendore delle roccie vulcanine, le baie e gli abitanti con la loro cucina rendono le isole Eolie un posto unico. Il pesce alle Eolie viene pescato localmente vi è una grande tradizione della pesca al tonno ed al pesce spada, alcuni pescatori locali hanno incrementato i loro guadagni occupandosi della vendita del pesce al dettaglio aprendo alcune pescherie di famiglia che ha sua volta sono diventate ristoranti o rosticcerie con piatti da asporto. Queste pescherie presenti nei paesi dell’isola di Lipari e Vulcano quando hanno iniziato a fare ristorazione si presentavano in modo molto spartano, addirittura con tavoli apparecchiati con piatti e bicchieri diversi tra loro perché recuperati in casa, ma il punto forte ovvero la bontà del loro pesce fresco a fatto si che incrementassero i loro affari e spesso sono diventati dei ristoranti degni, se pur mantenendo un aspetto ed una atmosfera casalinga e cordiale data dalla gestione sempre familiare e informale. In altre isole come Filicudi ed Alicudi sono invece nati alcuni Home-Restaurant. Questo perché nei piccoli paesi di queste piccole isole, non hanno c’è offerta che possa soddisfare il numero di turisti che ogni sera scende a terra dalle loro barche a vela che si ancorano davanti alle loro spiagge. Tento è vero che dopo l’aperitivo spesso gli equipaggi tornano a cena a bordo per la mancanza di disponibilità negli unici due a volte anche un solo ristorante. Le famiglie sempre di pescatori che godono di case generose, con terrazze a picco sul mare lungo i crinali delle colline sovrastanti si sono attrezzate per poter mettere a tavola quindici, venti persone in suggestive location panoramiche, spesso ricavate anche sui tetti piatti delle case. Qua oltre a mangiare prodotti locali, pescati e cucinati con la tradizione di famiglie che vivono da generazioni su queste isole, si entra in contatto proprio con la cultura isolana, le porte che si aprano sono quelle delle case dei locali, gli odori ed i sapori di una tradizione tutta del sud, non dimentichiamo che le Isole Eolie sono delle Isole di un Isola più grande che è la Sicilia e questi passaggi in riduzione del territorio creano proprio quell’essenza quella concentrazione del buono, dell’utile del non spreco ed è qua che si possono imparare tanti piccoli trucchi per capire come si può ancora oggi vivere nella semplicità con il massimo della dignità.

Il Viaggio a Vela.

Viaggiare è sempre un insegnamento, ed è in posti come queste isole che ci rendiamo conto quanto si può essere lontani se pur vicini alla modernità che tanto ci piace, ma ci mette anche alla prova ogni giorno chiedendoci di sostenere dei ritmi faticosi. Al contrario arrivando su queste Isole dell’arcipelago Eoliano che sono solo a 40 minuti di aliscafo da Messina, si percepisce da subito il rallentamento della quotidianità, della vita vissuta nel presente. Probabilmente tante persone che si sono trasferite su queste isole pur essendo nate in grandi città hanno apprezzato, cercato e trovato la tranquillità in questi luoghi dove il rapporto umano ed i valori della famiglia e dell’amicizia, nonché della solidarietà sono forti e si percepiscono già dai primi momenti che si frequentano questi posti. Probabilmente merito anche di tutti i marinai che sono passati, che passano tutt’oggi da questi porti, che dopo navigazioni impegnative hanno la necessità di scambiare cordialità e rapporti sinceri con le persone del posto. Così facendo sicuramente hanno ampliato lo spirito di cordialità e solidarietà già presente tra gli abitanti di questi luoghi… le Isole Eolie!!

Tanti motivi per non innamorarsi delle Eolie!

Non innamorarti delle Eolie

Navigare alle Isole Eolie.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Ti legherai all’albero maestro, ma a differenza di Ulisse lo farai per non andartene, per non abbandonare il dolce dondolio del mare che come una madre premurosa ti culla giorno e notte.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché anche se mancherà il vento per aprire le vele, la brezza del mare ti accarezzerà, setosa e instancabile. Ti addormenterai sulla prua, che da superficie dura diventerà il materasso su cui dormirai.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Del loro mare blu zaffiro, trasparente e sfaccettato come un diamante, azzurro come il topazio. Fremerai dalla voglia di buttarti a capofitto in quelle acque, di farti abbracciare dalla loro freschezza. Il rumore del motore ancora accesso, il tuo ultimo impedimento prima di congiungerti con quelle acque, sarà fastidioso e martellante, ma infine tacerà.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. In mare i ritmi cambiano, rallentano senza fermarsi. Imparerai che il ritmo convulso della tua vita ordinaria mal si addice al navigare. Azione e reazione si dilatano, seguendo i tempi del mare, Lui, capo indiscusso. Ad un occhio inesperto può sembrare che in mare le azioni rallentino; invece, una semplice manovra è il risultato di un susseguirsi di molteplici piccole azioni che portano al risultato sperato. La tempesta che sopraggiunge dall’orizzonte sembra lontana, eppure il capitano lascia la sua amaca per preparare la partenza. Tira, sciogli le cime, ritira l’ancora, prepara la direzione, controlla il vento, gira la chiave. Ecco, tutto è tranne che girare una semplice chiave e partire.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché quel ritmo lo ritroverai anche nei locali, che vivono le loro esistenze con i ritmi dettati dal mare e dal navigare. Si fa, si agisce, ma come se si dovesse governare una barca, con i suoi riti e le sue regole. Il ‘click, fatto’, il ‘subito e qui’ non esistono: ogni cosa ha i suoi passaggi da rispettare. E lo farai tuo questo andare, al punto che già al molo, il giorno del ritorno, la frenesia dei controlli per imbarcarti sull’aliscafo ti farà inorridire.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché quella calma potrebbe essere interrotta violentemente da una burrasca e vedresti con quale forza le cime che legano la barca al molo tirano per allontanarsi dalla terra. Una spinta tale che l’unica soluzione che resta è tagliarle di netto. E la burrasca sarà capace di atterrirti e allo stesso tempo richiamarti a lei.

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché ti innamorerai dell’eleganza di Panarea, dell’asprezza di Filicudi e Alicudi che ti portano in un’altra dimensione. Ti innamorerai di Lipari, centro nevralgico, che raccoglie in sé l’eccitazione dell’arrivo e la malinconia del ritorno; Salina, con le sue strade lanciate sul mare, il profumo di pane cunzato e capperi; Vulcano e le sue spiagge nere, e l’odore di zolfo che permea l’aria. Soprattutto Stromboli, casa di Iddu, con i suoi vicoli bianchi che si inerpicano ai piedi del vulcano, le sabbie nere di lava raffreddata. Non ci sono lampioni a Stromboli, è il cielo a indicare la via, per i più fortunati la luna piena che sovrasta l’isola. Quando è sveglio Iddu, lo spettacolo degli spruzzi di lava, che come i getti di una fontana illuminano per un istante la sommità del vulcano, potrai goderteli da una terrazza, oppure in barca di fronte alla Sciara.

Stromboli Terra di Dio

Non innamorarti delle Eolie, non farlo. Perché scoprirai cosa vuol dire navigare, essere circondati dal mare che tutto amplifica. Mare che può essere compagno o nemico, dolce o funesto, amante o traditore. Eppure, lui non è senza marinai e loro non sono senza di esso. Un legame che per alcuni non si formerà, per altri diventerà il pensiero recondito che dà piccoli colpetti nella testa per ricordati che lui è lì ad attenderti. La salsedine attaccata alla pelle, la schiuma bianca che segna il passaggio, le onde inarrestabili: tutto di lui ti mancherà, e attenderai la prossima opportunità per vederlo, come le mogli dei marinai che aspettano il loro ritorno. Non innamorarti delle Eolie, così si scrive: Caro diario, sono felice solo in mare, nel tragitto tra un’isola che ho appena lasciato e un’altra che devo raggiungere».

Non innamorarti delle Eolie, non farlo….. oppure tornerai, tornerai, ternerai !!

…il tour prosegue!

Il pranzo a Pollara è forse uno dei più suggestivi che vivremo durante la crociera in barca a vela. Alla fonda in uno specchio d’acqua cristallina come poche se ne vedono nelle migliori location caraibiche circondati da una muraglia di pietra tufaria dalle colorazioni diversificate, si sente possente la presenza della natura selvatica delle isole assieme a quella pacifica del mare. E’ inevitabile tuffarsi anche subito dopo aver pranzato…l’acqua delle Isole Eolie è così piacevolmente fresca che non si rischia mai di avere noie. Intorno alla barca e fin sotto la spiaggetta di roccia arenaria bianca una miriade di specie marine nuotano alla ricerca di cibo anche forse incuriositi dalle presenza delle imbarcazioni e per niente infastiditi dai nuotatori muniti di maschera e cannello. Avventurarsi  per catturare l’immagine di un fondale quasi incontaminato o anche solo per ammirare le chiglie dei monoscafi che ondeggiano scure a pelo d’acqua è un’esperienza che da sola vale l’intera giornata. Per chi si gode il caffè sotto l’ombra del bimini è tempo, una volta trascorse le ore più calde del primo pomeriggio, di aiutare il comandante a sistemare il  pozzetto per poter partire poi con calma alla volta di Filicudi. Nelle giornate meno calde alcuni prima di salpare definitivamente da Salina ci chiedono di poter salire su dalla scalinata laterale all’arco del Perciato per curiosare…Pollara è magica anche da lassù. Appartata per tradizione, il borgo di Pollara si stende su una baia naturale, in realtà un antico cratere vulcanico. Ed è a Pollara che si trova Il Villaggio dei Pescatori, un luogo unico per trascorrere una giornata tra mare e terra, accessibile dopo un sentiero e alcune rampe di scale. Anche lì l’organizzazione non manca ed è possibile ricevere le cure ed i servizi organizzati dal punto di ristoro che si trova nella piazza principale del paesino. Al rientro, il belvedere posto nei pressi dell’osservatorio, è un appuntamento obbligatorio.

Significa concludere la visita di Salina con una vista mozzafiato su Alicudi e Filicudi che si stagliano all’orizzonte. Una giornata unica di mare, colori e luci che se sei a Salina non si può perdere. Veleggiare verso Filicudi ci permette sempre di godere di brezze leggere che ci sospingono all’Isola con una certa calma; è un pomeriggio di vela, di vento, di sole e di relax. Assieme ad Alicudi, Filicudi è l’Isola più dislocata dell’arcipelago delle Sette Sorelle e sono le due Isole che forse hanno risentito meno nel tempo dell’afflusso e dei cambiamenti che il turismo inevitabilmente infonde anche ai luoghi più appartati. Navigando si gode appieno di quello che la barca a vela ed il mare offrono perché è una navigazione “di avvicinamento”, pomeridiana ed apparentemente senza aspettative…è in realtà il momento in cui più spesso si incontrano branchi di delfini che affascinati dallo scorrere leggere dello scafo sulle onde si avvicinano ala prua e veloci ci accompagnano per brevi tratti anche dando spettacolo di sé e delle loro agilità a tutti i nostri equipaggi; si dice che i delfini scambino lo scafo delle imbarcazioni che navigano a vela e che per questo sono per natura silenziose per il ventre di alcuni grandi mammiferi e che si avvicinino per il loro innato spirito di curiosità e di “branco”. Capiscono poi di essersi sbagliati, ma intuiscono anche di non essere affatto in pericolo e per questo ci seguono finche la sensazione del nuovo non li affascina. Per chi non è avvezzo alla navigazione, ma in realtà anche per chi è un habituè del mare lo spettacolo di questi animali affabili e intelligenti che danzano veloci sulle onde è impagabile ed assolutamente fuori da ogni schema tanto che ipnotizzati non si riesce neanche per un attimo a distogliere lo sguardo per accaparrarsi una bella foto o bel filmato…

La visione di Filicudi all’orizzonte nei giorni di cielo terso e limpido, senza foschia abbaglia letteralmente. Quella sua morfologia impervia che si percepisce solo avvicinandosi si perde quando la si guarda da lontano e quelle rocce impervie diventano all’occhio umano e a distanza le forme sinuose ed ammaglianti di una donna sdraiata con i ventre gravido che sembra adagiata sul mare per godersi le onde; non si vede subito, ma è una sorpresa quando si riesce a distaccarsi dai particolari dell’isola e ne si percepisce una visione d’insieme. Filicudi è amore a prima vista oppure non amore, ma mai lascia indifferenti…forse è l’isola per eccellenza, quella dove si concentra tutto l’immaginario di chi, cittadino, si avvicino ad un posto quasi sperduo del Mediterraneo ed assapora una cosa nuova che si è dimenticato : la solitudine. E’ condividendo con la gente del posto la vita di un’isola che, lontano dalla costa, ma anche lungo la costa stessa, svela il lato più autentico e selvaggio. L’isola dell’arcipelago eoliano è un continuo saliscendi di sentieri sterrati accompagnato solo dal frinire delle cicale e dal rumore secco delle onde sulle rocce. Sono le antiche mulattiere percorribili a piedi. Quasi incredibile da credere quando lo si racconta a chi viene dalla città. La barca a vela e le sue navigazioni sono questo in sostanza: l’avvicinarsi a realtà, mondi, persone, luoghi, suoni o che si erano dimenticati o che non si erano mai conosciuti.

La barca e l’ambiente…

A pensarci bene è un luogo accessibile solo via mare o dove, se il mare non lo permette, non si arriva. Questo concetto per una civiltà abituata a raggiungere tutto e subito è quasi inconcepibile, fa strano, fa antico…ma conoscendolo è la riscoperta assoluta e vivace di tutto il bello che c’è nella mancanza di frastuono, rumore, velocità…”lessi s more” è tutto ciò di cui di diventa consapevoli qui e che serve davvero. Le case di Filicudi si allineano sull’unica strada asfaltata che collega i due borghi marinari dell’isola, il Porto da un lato e Pecorini dall’altro lato dell’Isola per poi disseminarsi aggrappate ai crinali tra sciare color ruggine, pareti vulcaniche e terreni terrazzati su cui si alternano mandorli, fichi, carrubi e melograni. L’isola è a forma leggermente ovale con un’appendice a sud-est costituita dalla penisola di Capo Graziano (m 174) mentre il suo punto più alto, la Fossa delle Felci, è a 773 metri. La zona del Porto è il centro nevralgico, dove trovate le piccole attività commerciali dell’isola. Il tratto costiero del porto, ospita una spiaggia di ciottoli abbastanza grande. Qui ha sede un piccolo museo, che conserva a piano terra gli antichi utensili dei contadini e al primo piano ritrovamenti archeologici sottomarini. Il nostro punto di arrivo è però in primis Capo Graziano…sopra e sotto il mare, ma anche via terra Capo Graziano è un rigoglio di natura incontaminata rimasta davvero legata ad epoche ancestrali. L’ancoraggio alla fonda è d’obbligo prima di arrivare alle boe definitive dove poter passare la notte. Una tappa da non perdere è scalarne il promontorio… Capo Graziano è uno dei luoghi più importanti per l’archeologia eoliana. A circa 100 metri sul livello del mare, ospita i resti del cosiddetto “Villaggio di Capo Graziano”, una trentina di capanne a forma ovale datate nel 1.700 a.C. di epoca neolitica, con un altare miceneo e terrazzamenti. Da qui, si arriva anche alle antiche “Cave di Macine” dove, proprio sulla costa dell’isola bagnata dal mare, si scorgono alcuni resti di macine. E’ un percorso poco impegnativo, ma ricco di emozioni e che offre una visuale davvero imponente sulla baia sottostante. Anche per gli amanti di diving, a largo di Capo Graziano, vi è un sito archeologico d’importanza mondiale per le numerose imbarcazioni di epoca antica presenti nei fondali. Oltre ad essere sito d’interesse culturale, è anche un luogo prediletto per gli appassionati della natura, poiché presenta un habitat ricco e rigoglioso grazie anche alle normative che vietano, da dieci anni a questa parte, la pesca e le immersioni se non accompagnati dal personale autorizzato……

To be continued […]

continua la Voglia di Navigare…

…il rientro a bordo dopo la serata a Stromboli non è mai uguale, c’è chi torna dal paese dopo aver fatto un shopping, un po’ di aperitivo e qualcuno magari si è avventurato a piedi verso i 400 metri passando dall’Osservatorio per vedere le attività vulcaniche da vicino, mentre i più audaci rientrano con i gommoni dall’escursione notturna verso la Sciara di Fuoco, infatti vedere i lapilli che escono dalla bocca del cratere lanciati in alto per oltre cento cinquanta metri per poi ricadere sul versante nord ovest, ovvero la Sciara di Fuoco ed arrivare sino al mare come punti luce nel buio della notte, ha un fascino irripetibile e anche inimitabile essendo Stromboli unico al mondo come tipo di attività, tanto è vero che il suo tipo di eruzione è Detta Scientificamente Attività Stromboliana.  

La sera è passata in allegria, il tempo è buono altrimenti non saremo qua, si perché Stromboli è un’isola che permette di essere visitata solo quando il tempo è buono, essendo priva di porto, ma anche con un ancoraggio davanti al paese molto aperto, dove spesso anche senza vento c’è onda da nord ovest.

Domani mattina dopo aver salpato e circumnavigato Strombolicchio, scoglio mistico ed Imponente sito davanti al paese Ficogrande finiremo il periplo di Stromboli passando davanti, stavolta di giorno, alla Sciara di Fuoco, nera come il carbone, liscia come la seta, la definirei lucida e calda, polverosa ed infuocata dove nessuno mai ha osato camminare, cercando di risalirla od attraversarla. L’acqua davanti alla sciara a pochi metri dalla costa sabbiosa è subito molto profonda, misura oltre 250 metri di profondità, ed ha un colore blu cobalto molto forte. Ed è emozionante fare il bagno, proprio quando non puoi neanche dare ancora e ti limiti a fare un tuffo veloce vicino alla barca, guardi verso il basso facendo snorkeling e vedi i raggi del sole che invano cercano la profondità, ma si esauriscono prima, facendo si, che pian piano quel blu diventi sempre più scuro fino al nero dell’abisso, nascosto e misterioso!

Ma il capitano non si ferma, naviga, naviga sino quando con rotta verso l’isola di Salina non decide di fare una sosta per il pranzo allo Scoglio della Nave, una fantastica baia giurassica sul versante ovest di Panarea, e si perché al ritorno Panarea è proprio a metà strada tra Stromboli e Salina. Quindi altro bagno in pochi metri di fondo, scogli, posidonia e pesciolini in cerca di cibo sono lo spettacolo che ci riserva questo fondale. Mentre gli ospiti fanno il bagno il Capitano prepara la sua pasta, oggi ci farà assaggiare la sua specialità di paccheri con i calamari, ovvero la calamarata del capitano. Dopo pranzo e che pranzo, ci sta la pennichella sul ponte al fresco del bimini, ma in realtà la barca riparte ancora l’instancabile capitano mette la prua verso Lingua località di Salina dove dopo aver fatto un ultimo bagno della giornata, scenderemo a terra per una cenetta tipica da Alfredo, rinomato bar ristorante dove fanno il pane Cunzato più buono della Sicilia, e la granita, soprattutto la granita… siciliana che più buona non c’è!!

Pane Cunzato Alfredo Lingua… Isola di Salina!

Belli satolli, soddisfatti e soprattutto dopo aver speso veramente poco, meno di una pizza, torniamo sulla nostra barca che ci aspetta all’ancora. Spostarsi di notte con il tender dalla barca alla terra ferma e viceversa è un’esperienza fantastica, quando il mare è fermo e si lascia accarezzare dallo scafo del gommone che muovendo il plancton fa diventare l’acqua fosforescente, “la scia si illumina come una chioma sogni e di stelle, di giorno come di notte, ed i miei sogni sono come l’acqua che scorre sullo scafo, arrivano passano e diventano ricordi di poppa, lascia la scia, lascia la scia… lascia che sia..!!    

Ci siamo appena svegliati, Salina ha una doppia montagna, sembra avere due gobbe altissime e ricche di vegetazione, probabilmente è l’isola più verde dell’arcipelago eoliano, il paesino di Santa Marina di Salina ci attende. Infatti perderemo la mattinata a girovagare tra vicoli stretti e bianchi il colore delle case eoliane, tutti in discesa verso il mare ed in fondo c’è sempre la vista di quel pezzettino di blu che è il mare ogni presente. Piccoli negozi le boutique di questo paesino, un paio di alimentari con frutta locale buonissima, i ristoranti non più di tre, qualche negozio di souvenir ed un paio di pasticcerie dove non puoi dire di no al cannolo siciliano o cassata per la colazione. Qua fa più caldo che a bordo e non possiamo tuffarci, dopo aver goduto di questa accoglienza di Santa Marina di Salina abbiamo capito che è il momento di tornare a bordo della nostra barca a vela, andremo a visitare Pollara prima di staccare alla volta dell’Isola di Filicudi.

Casa Di Neruda

Pollara oltre ad essere una baia dove l’Arco del Perciato sembra indicarne l’ingresso è anche un paese che sorge proprio sopra il faraglione che la sovrasta. Abitato da raccoglitori di capperi, gode di un fantastico panorama e di tramonti in mare che sono unici, Pollara è una delle rare baie delle Isole Eolie che permette di vedere il sole tramontare in mare stando all’ancora. Lo scoglio che sorge al centro della baia, sembra dividerla in due, infatti da un lato il fondale è più alto e si ancorano barche a vela, dall’altro lato dove non di sono più di un paio di metri, amano ancorarsi i motoscafi che hanno bisogno di meno profondità. Questo scoglio è famoso per essere abitato dalle Diomedee un uccello notturno che si distingue per il suo lamentoso canto notturno, solo chi ha avuto la possibilità di dormire una notte all’ancora qua a Pollara, ne ha potuto ascoltare il suono, forse un po’ inquietante, dato che sembra un neonato che piange!

Pollara è anche una località famosa per il film di Troisi, intitolato Il Postino, infatti la casa del Poeta Neruda dove Troisi nella veste del suo postino personale andava in bicicletta a portarli la posta, è situata sul crinale in alto a sinistra di questa baia, infatti si può intravederla anche dal mare, ma con un piccolo trucco, quando non è affittata a turisti si riesce a visitarla da vicino e magari scattare anche qualche foto dove proprio Lui, Troisi e Neruda sedevano sotto il portico cercando metafore…

To be continued…

Il risveglio dei vulcani…

Attività vulcanica e cambiamenti climatici: c’è connessione?

Tutte e sette le Isole Eolie sono , o sono state in tempi remoti, vulcani attivi e la loro camera magmatica a tutt’oggi si estende per gran parte del bacino del Mediterraneo del Sud. Le isole (Vulcano, Lipari, Salina, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi) sono di origine vulcanica ed il loro apparato vulcanico si erge dagli abissi a circa 2000 metri di profondità, quindi le isole che vediamo sono soltanto l’apice emerso di strutture imponenti. Oltre a questi vulcani emersi ci sono altri vulcani sommersi (seamount) localizzati alle estremità delle isole (Sisifo, Enarete, Eolo, Lamentini, Alcione). I vulcani delle Isole Eolie sono un laboratorio a cielo aperto per geologi e naturalisti sin da tempi più remoti; Mandralisca e Deondant Dolomieu sono stati tra i primi che si sono interfacciati con la natura di questi ambienti. Tuttora queste isole sono studiate e monitorate in quanto presentano evidenze di attività vulcanica primaria come le esplosioni ritmiche dello Stromboli e secondaria come l’attività fumarolica a Vulcano, Lipari e nei fondali di Panarea. L’allerta gialla delle ultime settimane in seguito alla ripresa di un attività prepotente ed inusuale di Vulcano lo dimostra. E’ dal punto di vista geologico che si spiega l’attività vulcanica delle Isole Eolie tutte. Le isole Eolie sono un arco vulcanico, la disposizione geografica Alicudi, Filicudi, Salina, Panarea e Stromboli sono disposte a forma di arco orientato all’incirca est-ovest che intercetta in corrispondenza di Salina una linea immaginaria tra quest’ultima Lipari e Vulcano. La disposizione della suddetta linea delle isole maggiori è da ricondurre ad una faglia regionale molto importante che rappresenta un via preferenziale di risalita del magma e che si sviluppa dalle Isole Eolie e Malta. Il risultato nella forma dell’arcipelago eoliano è una sorta di Y. E’ recente uno studio condotto proprio in seguito al risvegliarsi dell’attività di Vulcano da un team di ricercatori dell’Università di Catania, dell’Università della Calabria e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Lithos” nel campo delle Scienze della Terra. Il punto nodale su cui si focalizza l’attenzione è il netto contrasto tra lo stile dell’attività eruttiva di Vulcano dell’Arcipelago delle Isole Eolie e i lunghi tempi di quiescenza che si registrano sull’isola, anche nell’ordine dei 100-200 anni tra un’eruzione e la successiva. Le eruzioni che scaturiscono dalla ‘Fossa di Vulcano’ sono state di taglia abbastanza modesta e sporadica nelle ultime centinaia di anni e questo risulta strano rispetto ad altri contesti geodinamici con le medesime caratteristiche dove invece l’attività vulcanica risulta tra le più distruttive del pianeta. Come si spiega questo?

Gli studiosi ci spiegano che il magma rimane confinato per lungo tempo a grandi profondità nella crosta terrestre (intorno ai 15-20 chilometri) e che viene messo in movimento verso la superficie solo pochi anni prima di un’eruzione. La risalita del magma avviene attraverso una vera e propria reazione a catena, che è capace di attivare camere magmatiche a profondità progressivamente decrescenti in cui è presente poco magma. Ciò comporta che i tempi di stazionamento del magma a livelli superficiali sono molto brevi, anche solo un paio di anni. Il tempo piuttosto limitato speso nella crosta terrestre inibisce l’evoluzione del magma stesso che, non perdendo in modo significativo calore, differenzia poco e non si arricchisce in volatili.

Guardando oltre l’arcipelago delle Isole Eolie non è difficile notare come negli ultimi anni le attività eruttive nel Mondo si siano moltiplicate non solo nella frequenza, ma anche e soprattutto nelle violenza e ci siamo chiesti, noi come molti altri, se questo progressivo risveglio possa essere i qualche modo legato al fenomeni ,piu o meno virulenti, di cambiamenti climatici. La domanda cruciale è se l’aumentare dei fenomeni di eruzioni vulcaniche anche in siti “quiescenti” sia una delle molteplici conseguenze del risaldamento globale. Se fosse così, il riscaldamento globale di oggi potrebbe significare eruzioni vulcaniche sempre più grandi in futuro.

La frequenza delle eruzioni vulcaniche diminuisce nei periodi più freddi e aumenta nei più caldi, anche per variazioni di temperatura abbastanza lievi, come quella che caratterizzò l’Europa tra 5500 e 4500 anni fa. Lo afferma un nuovo studio che ha analizzato le eruzioni dei vulcani islandesi dell’epoca, lanciando l’allarme su ciò che potrebbe accadere per effetto del riscaldamento climatico globale in molte parti del mondo. Quando i ricercatori hanno confrontato le registrazioni eruttive di molti vulcani islandesi prima, durante e dopo un era glaciale, con la copertura dei ghiacci, hanno scoperto che il numero di eruzioni è calato in modo significativo via via che il clima si è raffreddato e il ghiaccio si è espanso. Quando poi il nuovo studio si è concentrato sui più piccoli cambiamenti climatici non nel lungo periodo ma nel breve periodo allora si è scoperto che questo cambiamento in un periodo interglaciale significa che c’è una relazione tra cambiamento climatico e vulcanismo ancora più sottile di quanto si pensasse. Secondo Julie Schindlbeck, vulcanologa all’Università di Heidelberg, in Germania, il lavoro mostra “che forse anche piccoli cambiamenti nel volume del ghiaccio possono davvero influenzare il vulcanismo”. In realtà la meccanica di questa correlazione sembra anche piuttosto semplice. Quando i ghiacciai si espandono, tutto quel ghiaccio esercita un’immensa pressione sulla superficie terrestre. Questo può influenzare il flusso del magma, i volumi vuoti attraverso cui esso fluisce verso la superficie, così come la quantità di magma che la crosta può effettivamente contenere. Quindi quando i ghiacciai si ritirano, la pressione cresce e l’attività vulcanica aumenta. Dopo la rimozione dei ghiacciai, la pressione superficiale diminuisce, i magmi si propagano più facilmente in superficie e quindi eruttano.

Non sappiamo con certezza se ci sia reale connessione tra ripresa fervente dell’attività vulcanica nei siti geodinamici nel Mondo e riscaldamento globale, ma è senza dubbio vero che questi due fenomeni sono strettamente consequenziali dal punto di vista delle tempistiche e quindi la domanda è lecita.

Ed è vero anche che Vulcano, assieme allo Stromboli, per il potenziale che rappresentano in termini vulcanologici e di vicinanza al continente, valgono la pena essere monitorati e con molta attenzione.