Le Isole Eolie, per caso, attorno ad un albero galleggiante.
Non lo so se sia il destino oppure il caso o magari un misto di volontà e sorte, ma le Isole Eolie sono apparse all’improvviso sulla cartina quando meno le avrei cercate ed il primo pensiero è stato – ma dove cavolo sono queste isole e perché io non ero a conoscenza della loro esistenza? I migliori viaggi cominciano così, nella testa e si fanno veri già dal momento in cui programmi tragitto, meta e cose da fare in un ipotetico libro bianco che per adesso stai compilando solo nella tua testa. Intanto queste isole sono Sette scopro…eh già, perchè altrimenti le Sette Sorelle, perle del Mediterraneo. Non posso sicuramente optare per l’albergo ovviamente essendo poi gli spostamenti piuttosto noiosi via mare per visitarli tutti. Il web da sempre una mano quando si tratta di risolvere dubbi, ma talvolta ne fa venire di nuovi e più grandi. Poi, ancora per caso, trovo Davide, uno skipper professionista nel settore del charter e mi domando ancora una volta perché dovrei scegliere un toscano per fare una vacanza in Sicilia. Non mi resta che chiamare ed anche se sono un uomo e mi piacciono assai le donne con Davide la scelta della barca a vela per il mio viaggio l’ho già fatta a pelle anche senza rendermene conto ed il Benteau 57 sarà la mia scelta per settembre, un mese che per spendere le mie vacanze trovo assolutamente perfetto. Le isole Eolie le raggiungi difficilmente, aereo, aliscafo, navette con tutti i trasferimenti del caso, ma nel ricordo di quella vacanza la fatica di arrivare è svanita nel momento stesso in cui ho rimesso piede a terra…anzi nel momento in cui ho preso il mare in barca a vela.
La mia prima esperienza, la mia prima barca, il mio primo skipper ed il mio primo equipaggio, il mio primo tutto…avrebbe potuto essere un disastro annunciato ed invece è stato il viaggio della mia vita. La barca a vela è un albero galleggiante attorno a cui ruota in piccola , si fa per dire, casa di 19 metri fatta di bellezza assoluta, timoneria, teck, acciai brillanti, tecnicismi che non sai assolutamente cosa siano, ma che di prendono alla pancia non appena quelle vele blu cobalto si spiegano al soffiare delle prime brezze che alle Isole Eolie sono tanto leggere quanto piacevoli da offrirti una navigazione tanto emozionante quanto pacifica. Si forse è questo, queste isole tutte, dal vulcano in eruzione dello stromboli alle felci di Salina fino ad arrivare alle acque cristalline delle Pomice miste al silenzio del veleggiare riappacificano testa e cuore con il Mondo e con chi lo abita. Non la definirei vacanza, ma una serie affastellata di momenti di relax e di amicizia conviviale che mi hanno fatto perdere piacevolmente i contatti con il Mondo reale e con tutte le mia vicissitudini, lavorative, familiari, interpersonali. Lo skipper incontrato sul molo è un vero e proprio Comandante che con le sue barche ha un rapporto simbiotico dovuto agli anni di convivenza…rapporto forse che noi persone comuni non riusciremmo ad instaurare neanche con una donna, ma a parte gli scherzi il mio rapporto con lui e con il resto dell’equipaggio, perlopiù di estranei è subito amichevole. Salpare alla volta delle Spiagge di Pomice di prima mattina ed il primo giorno è stato come aprire un libro mai letto…sembro poetico, ma non lo sono, soltanto mi sono emozionato perché questo mezzo così lento che è la barca a vela che aspetta il vento per addentrarsi nelle baie mi ha fatto pensare a quanto la fretta sia nemica della bellezza e del piacere ed al fatto che scoprire una cosa piano piano come una spiaggia bianchissima e le sue acque sarebbe stato totalmente diverso se fosse stato fatto via terra…questa baia inaccessibile appunto per via terricola è forse, assieme a Cala Junco di Panarea una delle più selvatiche, come amo dire poiché il selvaggio appartiene a molti, ma qui alle isole Eolie poche cose, anzi nessuna è mai inflazionata.
Poche barche sempre, il silenzio ed il frangere impercettibile del movimento delle acque sullo scafo del Margaux ci accompagnano durante i nostri pranzi in baia che definirei luculliani e tutt’altro che frugali come invece ci si potrebbe aspettare dalla cucina di una barca a vela…anche in questo Davide è un maestro di ospitalità ed i momenti conviviali nel “quadrato” riparati dal sole caldo delle Eolie sono di una spensieratezza unica; l’atmosfera è quella di una dimensione sospesa tra cielo e terra ed ogni barca a vela attorno a noi è un piccolo universo di quelli antichi dove riesci a tenerti stretto le persone che ti parlando tenendo stretto tra le mani un calice di vino anziché un telefonino….sembra banale, ma arrivando da quel frastuono caotico di Milano io questa cosa l’ho notata e me la sono nascosta sotto pelle, impossibile da rimuovere. Anche il caffè fatto come si faceva fino a qualche anno fa naturalmente con la moka riesce a trasformarsi in un momento sopra le righe dove ognuno tende la mano all’altro per portare su zucchero, bicchieri e caffè bollente che in barca può essere una vera e propria bomba da evitare con cura di rovesciare…beh, io le isole le ho amate tutte in egual misura e di ognuna di loro conservo un’immagine nitida in testa, ma sono soprattutto queste cose piccolissime ed apparentemente insignificanti che mi sono rimaste in testa come cunei e sono le piccole immagini che conservo con gelosia di ogni viaggio, quelle che solo io ho potuto assaporare come individuo, come Paolo, come esploratore del Mondo. Il pomeriggio assorto nel veleggiare verso l’isola che ci accoglierà per la notte, Panarea è un misto di regata e cazzeggio vero e proprio, passatemi il termine che seppur improprio rende la mia idea di quello svago senza meta che da tempo non provavo in vacanza, come ve la spiego una sensazione così?
Quando non sei in barca a vela, ma viaggi in aereo, in treno, in macchina la meta è ben precisa e fissa davanti ai tuoi occhi e l’obbiettivo è raggiungerla, ma quando ci sei poi l’ansia dei preparativi e la voglia di arrivare si smonta un po’ quando non si più “alla volta di”, ma sei “arrivato a”…..qui invece è diverse, la barca a vela è un itinerario senza metà dove si cala l’ancora in rada , ma ti sembra di non essere mai arrivato, dove l’essere per sua natura itinerante di questo vascello moderno ti porta a seguire con lei il flusso del moto ondoso, delle brezze dei venti…non ti fermi mai, eppure sembri sempre immobile in mezzo ad un Paradiso delineato da un orizzonte poco lontano […] to be continued
“IL MIO VIAGGIO ALLE ISOLE EOLIE” Paolo, settembre 2018