Vulcani, Isole Eolie.

Le “viscere” delle mie Isole. Vulcani Parte I

Se esiste un luogo nel Mediterraneo dove la natura regna sovrana allo stato ancestrale e dove la mano dell’uomo agisce tanto consapevolmente quanto poco violentemente, questo luogo sono sicuramente le “mie” Eolie. Un piccolo paradiso terrestre nelle acque del Tirreno meridionale circondato da acque blu cobalto e coste rocciose, ricco di calette e circondato in ogni dove da faraglioni che sembrano svettare verso il cielo come facessero parte di un mondo antico, sepolto, ma vivo. Le Isole Eolie dominano in tutta la loro bellezza la costa della Sicilia nord- orientale. Questa dominanza, ci racconta la mitologia greca, è lunga secoli perché è dal dio dei venti, Eolo, che prendono il nome le Eolie. Ma è a un altro dio che le sette isole devono la propria fama: Efesto, il dio del fuoco, a cui è consacrata Vulcano.

L’arcipelago, infatti, è di origine vulcanica e tutt’oggi, su due isole, ci sono dei vulcani attivi: uno è lo Stromboli, in perenne, seppur ridotta, ma non affatto sopita,  eruzione; l’altro è Vulcano, quiescente per decenni. Oggi impegnato a darci prova della sua attività con le esalazioni sulfuree che dal mare notiamo sulla sua sommità come una nube di perenne fumarola. Quando Vulcano e tutta la sua camera magmatica si sono rimesse in moto, il caldo estivo non era ancora sopito. Ma a Vulcano, vi posso assicurare, il caldo non si sopisce mai. La terra stessa e le pareti vulcaniche attorno a noi ribollono del calore intra- terrestre. Anche quando agosto è già terminato qui a Vulcano sembra che l’estate sia appena iniziata. Alle Eolie non è una rarità perché la bella stagione si protrae fino a ottobre inoltrato. Nel settembre 2021, però, la fine dell’estate porta con sé una novità: il vulcano, che non erutta dal 1888, si risveglia.

Il primo segno è il forte aumento della produzione di gas, che indica un’ascesa del magma. «Sono sostanze tossiche o asfissianti, come l’anidride carbonica, che sostituisce l’ossigeno», spiega il dott. Mauro Coltelli, responsabile del Centro Monitoraggio Eolie dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ma non finisce qui. Perché Coltelli riscontra un altro fenomeno legato alla risalita del magma: la deformazione del cono della fossa, cioè un rigonfiamento dell’edificio del vulcano. «Ha avuto un sussulto, che avrebbe potuto portare a una situazione critica. Se una parte significativa del cono crolla in mare, del resto, si può produrre uno tsunami di una certa entità», chiarisce il vulcanologo, che ci tiene a tranquillizzare: «L’emergenza sta rientrando». A Vulcano, infatti, poco dopo l’innalzamento del livello di allerta, i toni si sono lentamente tranquilizzati. Prosegue la crisi minore idrotermale superficiale, con modesti incrementi della temperatura di emissione e del flusso dei fluidi, ma l’attività del vulcano è in lento declino. «Nulla impedisce che torni a risalire come nel 1888», rivela però lo scienziato, «anche bruscamente, fino ad arrivare alla situazione eruttiva». La situazione dell’attività eruttiva di tutto l’arcipelago delle Isole Eolie è in costante monitoraggio, ma il problema principale, che vale peraltro per tutti i vulcani del Mondo, è che è  impossibile prevedere come questa attività si evolverà. E’ difficile, pressochè impossibile, stabilire il decorso delle crisi di Vulcano. «Non conosciamo l’esatta collocazione del serbatoio magmatico. E se non scopriamo le condizioni della regione che ci sta sopra, non possiamo sapere se cederà, permettendo l’ascesa del magma», racconta Coltelli. È questo, quindi, il motivo che ostacola le previsioni a lungo termine dei vulcanologi, che stanno mettendo a punto dei sistemi di topografia sismica per individuare e studiare il serbatoio. Uni dei modi che , per quanto riguarda l’arcipelago delle Isole eolie, è opportuno utilizzare, è monitoraggio della risalita del magma ossia marcare il percorso che la lava sta facendo risalendo la fondo del camino vulcanico verso l’alto. Come capire questo? Ci sono due fenomeni che precedono l’eruzione e sono l’aumento dell’inarcamento del suolo e l’aumento delle rete di gas. Altro fattore che i vulcanologi misurano con il gravimetro è il momento in cui alla crosta terrestre si sostituisce il magma. Tutti e tre gli strumenti, però, si limitano a mostrare quello che è in atto, e non quello che avverrà. E che pertanto non è immune da errori soprattutto per il monitoraggio dei tempi dell’andamento dell’eruzione. Esiste però uno studio che potrebbe migliorare i modelli che predicono le eruzioni. L’ha condotto il gruppo guidato da Daniel Rasmussen, vulcanologo dello Smithsonian National Museum of Natural History di Washington. La ricerca ha calcolato il contenuto d’acqua nelle rocce eruttate da 62 vulcani ad arco. Dopo ha confrontato i dati raccolti con un sottoinsieme composto da 28 di questi vulcani, dei quali è nota la dimensione della camera magmatica. Così, ha evidenziato una correlazione tra la percentuale di acqua nel magma e la profondità della camera magmatica. In altre parole, maggiore è la quantità di acqua e più la lava si è formata in basso. E questo è un dato che potrebbe davvero rendere più accurate le previsioni vulcaniche. Perché se l’acqua non fuoriesce dal magma prima che giunga in superficie, si innescano eruzioni esplosive: le più pericolose. Il limite di questo studio in termini di prevedibilità è, per le Isole Eolie in particolare, la mutevolezza delle eruzioni che qui si sono succedute nel tempo. In altri termini: stabilire la profondità di un serbatoio magmatico in base al contenuto d’acqua nei magmi è un po’ un un po’ come tenatre un terno al lotto. Certo che delle basi scientifiche ci sono, ma per stabilire la posizione di un serbatoio si fa uso di informazioni prese da magmi del passato. Mentre a Vulcano la lava non è sempre la stessa: muta, perché date le piccole dimensioni del vulcano, non c’è una camera magmatica strutturata che consente il riciclo della lava. Nel tempo, viene sostituita da altra completamente diversa e , di conseguenza, ogni eruzione, come la sua fase preparativa, si mostra all’esterno in maniera ogni volta altalenante. E se guardiamo alla eruzioni del passato ce ne accorgeremo subito. Nel 1700 Vulcano ha prodotto un magma di ossidiana nera, estremamente viscoso e molto evoluto. Ma nel periodo romano, l’altro piccolo vulcano dell’isola, Vulcanello – situato sul bordo della caldera -, ha eruttato un magma basaltico. Incredibile, ma è un magma che è esattamente l’opposto del primo. Ragion per cui, per i vulcanologi del Mondo, Vulcano rimane un assoluto rompicapo non inquadrabile in nessuno schema già visto. Navigando in barca a vela e facendo il periplo dell’isola ci si accorge già a prima vista di quanto l’attività vulcanica caratterizzi l’isola. Tutte le passeggiate che si organizzano per raggiungere la sommità sono volte ad ammirare non solo tutto l’arcipelago eoliano dall’altro, ma soprattutto per godere di uno spettacolo impossibile da trovare altrove. Si cammina letteralmente in mezzo alle bollenti esalazioni solforose come se ci trovassimo in u ambiente extra- terrestre ancestrale e si “circumnaviga” l’enorme cratere chiuso guardandolo dall’alto ed immaginandosi il tempo in cui quel tappo venne sbalzato via dalle possenti eruzioni dei tempi passati  [to be continued]

Va a spiegarlo al mare…

Vai a spiegarglielo il mare a chi lo guada e vede solo acqua […]. Penso fermamente che sarebbe così che risponderei se mi chiedessero cosa ha di diverso il mare delle Isole Eolie rispetto a tutti gli altri paesaggi marini del Mediterraneo. Approdare qui in barca a vela è vivere di fatto la sensazione di essere sull’”Isola dell’Isola” dove perciò la dimensione insulare è ancora più ancorata nelle abitudini e nei gesti della gente del poste. Il mare delle Isole Eolie risente di questa lontananza dal Continente. Perde tutte le caratteristiche del mare della costa e si fa “profondissimo” in tutte le possibili accezioni di questo termine. Il mare è l’elemento distintivo della dimensione insulare, il confine geografico di questi territori, ma anche un valore profondamente intersecato alla storia e alla vita stessa di queste comunità, ricco di affascinanti dettagli, generoso verso i suoi visitatori . Avvolgente sempre, una miriade di sensazioni ed emozioni. I paesaggi costieri e marini sono lo specchio delle tonalità del cielo, delle stagioni, degli eventi atmosferici, della natura delle rocce; sono la tela sulla quale il vento e la luce dipingono scenari sempre nuovi ed intriganti. Sotto la superficie, grazie alle escursioni organizzate dai diving locali, si può andare alla scoperta di relitti, di una flora e di una fauna ancora incontaminate, per la tutela delle quali le Isole Eolie sono destinate a breve a diventare un’Area Marina Protetta; ma questo repertorio di bellezza è accessibile anche per coloro che – senza “inclinazioni” subacquee – indossano soltanto una maschera e si avventurano tra pesci, molluschi e piante acquatiche, compagni ideali di rigeneranti e rilassanti nuotate. E’ uno snorkeling accessibile a tutti, fatto di mare calmo, caldo e di tranquillità dove sia i grandi che i piccini si divertono. Chi rimane in barca a vela con noi, a bagnarsi di sole, non sarà meno stupito di fronte alla varietà delle scogliere disegnate dalla lava, delle spiagge contornate da falesie, dei litorali bianchi di pomice o neri di sabbia vulcanica, di ciottoli e di pietre la cui consistenza e forma muta da un’isola all’altra, sulle tracce di magici nomi di incantevoli spiagge come Pollara a Salina, Valle Muria a Lipari, Puntazze a Filicudi, Bazzina ad Alicudi, Sabbie Nere a Vulcano, Cala Zimmari a Panarea, Piscità a Stromboli. Vivere in barca a vela il tour delle Isole Eolie è come vivere il mare dal mare in una dimensione tutta nuova ed inesplorata poiché spostandosi da un’isola all’altra, degustando in barca le prelibatezze locali, si scoprono luoghi, baie ed anfratti altrimenti inaccessibili. Classificare le baie e le spiagge delle Sette Meraviglie è praticamente un’impresa titanica semplicemente perché si rischia di tralasciarne qualcuna. Ognuna caratterizzata da una peculiarità, ma tutte accomunate dallo splendore del mare sopra e sotto il livello dell’acqua…danno prova del loro essere indimenticabili. L’isola di Panarea, la più piccola delle Sette è solitamente quella in cui approdiamo per prima. Qui si può entrare in contatto con un’atmosfera di pace e di tranquillità a Cala Junco, che può essere annoverata a buon diritto tra le baie più spettacolari di tutto l’arcipelago. E tuttavia sempre a Panarea è doveroso far tappa anche alla Cala degli Zimmari, resa indimenticabile dal colore della sua sabbia, tendente al rossastro. La spiaggia della Calcara offre, invece, sensazioni uniche perché consente di passeggiare su un terreno riscaldato in modo piacevole dalle fumarole.  Per noi che arriviamo in barca a vela questo spettacolo si apre facilmente ai nostri occhi una volta lasciatasi alle spalle Lipari ed aver percorso appena un’ora e mezza di navigazione. Cala Junco si apre ai nostri occhi in tutto il suo “blu” che incornicia una costa aspra ed irsuta fatta di piccoli altipiani dove si conservano resti archeologici di storica importanza. Per arrivare qui se si stati a fare una passeggiata in paese o nelle altre baie della zona, i percorsi da seguire sono piuttosto facili: è sufficiente incamminarsi lungo sentieri avvolti dalla natura. La forma di Cala Junco è quella di un piccolo anfiteatro, che è circondato e incorniciato da formazioni rocciose a dir poco inusuali su entrambi i lati: lo scenario con cui si ha a che fare è quello di una piscina naturale a cielo aperto dove avventurarsi a fare il bagno è un’esperienza unica. La morfologia particolare della cala assicura un riparo eccellente anche per le nostre barche a vela che si ancoreranno qui per la notte ma è anche la ragione per la quale essa veniva impiegata, all’epoca del villaggio preistorico di cui vi ho parlato, come darsena. Meritano una foto soprattutto le tonalità cromatiche delle acque della baia, cangianti e quasi da cartolina, dal turchese al verde smeraldo, passando per il blu intenso. Navigando verso l’Isola di Vulcano che noi abbiamo programmato nel nostro tour settimanale come ultima isola da visitare non possiamo fare a meno di imbatterci nella Baia di Sabbie Nere. Tutto il paesaggio attorno primo fra tutti il colore non può che suggerirci che si tratta  di una baia di origine vulcanica e lo scenario è reso speciale proprio dal contrasto tra il colore nero delle piccole pietre laviche e la trasparenza dell’acqua di un mare cristallino. Le stesse pietre, per altro, per effetto dei raggi del sole hanno un aspetto paragonabile a quello dei cristalli, a dimostrazione di come non esistano emozioni più straordinarie di quelle offerte dalla natura. Altra tappa da non perdere a Vulcano è la Grotta del Cavallo, nome suggestivo per ancor più suggestivo sfondo. Essa è incastonata in un anfiteatro naturale e deve il nome a un masso il cui profilo ricorda la testa di un cavallo. Al suo interno ci sono gallerie, laghetti e curiose volte a cupola modellate dall’erosione della roccia ad opera del vento e del continuo andirivieni del mare. Ed infine è solo grazie al nostro girovagare in barca a vela che potremmo ammirare, appena adiacente alla Grotta del Cavallo un altro scenario inusuale, un anfratto raggiungibile solo via mare , un anfiteatro naturale cinto da rocce di basalto e tufo in cui il mare acquista una tonalità magica grazie appunto alle rocce che ne rifrangono il colore intenso. Lipari è la pima isola che vedremo navigando verso Panarea, ma la ritroveremo anche alla fine della settimana ed il primo scenario che si apre a noi uscendo dal porto di imbarco è, per vicinanza, la spiaggia bianca delle Cave di Pomice. Anch’essa di origine vulcanica, ha un fondale marino caratterizzato dalla presenza di sedimenti della bianca pomice, e non è esagerato sostenere che quello offerto è uno spettacolo che ha pochi eguali nel resto del mondo. Chi vuol concedersi un bagno lo può fare a qualunque ora del giorno, anche di primo mattino, dal momento che le acque del mare sono molto più calde rispetto a quello che ci si aspetta e questo vale per tutte le isole. Non c’è niente di più entusiasmante di un bel tuffo dalla prua della barca a vela  proprio dirimpetto ai pontili  che in epoca passata venivano utilizzati per trasportare i beni che venivano estratti dal mare. Mare che oggi come allora mette in mostra un turchese molto più che intenso.

“Il mare non cambia mai e il suo operare, per quanto ne parlino gli uomini, è avvolto nel mistero” diceva Joseph Conrad….mai come qui alle Isole esso si fa compagno dell’uomo, complice della sia irrequietezza e compagno del suo girovagare. Alimenta quel senso di mancanza di confine che solo un orizzonte visto da una barca a vela può dare […]

I tramonti delle Isole Eolie

Tramonti alle Isole Eolie.

I tramonti delle Isole Eolie sono sempre diversi, possono cambiare a secondo dell’isola dove vi trovate, dal meteo del momento, dal vostro umore. I più belli e più fotografati sono quelli visti dall’isola di Vulcano dalla Baia di Ponente dove il sole che ha maturato luce e colori per tutto il giorno, pian piano scende dietro l’orizzonte tra le Isole antistanti, ovvero Alicudi e Filicudi. Il sole si tuffa nel mare dopo averci scaldato tutto il giorno. La storia antica di queste isole ha fatto si che tutti i piccoli centri abitati, piccoli paesi, nascessero ad est sulle coste orientali, questo perché i venti forti predominanti creano forti mareggiate da ovest / nord Ovest pertanto le coste più riparate sono quelle che guardano la Calabria. Questo però fa si che dai paesi non si possa vedere il tramonto in mare, il sole infatti tramonta dietro le colline o le piccole montagne delle stesse isole pertanto solo navigando intorno all’isola si riesce a scrutare un tramonto in mare, oppure come detto dalla Baia di Ponente che dal nome stesso si intuisce essere aperta ad ovest. Navigheremo facendo il periplo delle isole all’inseguimento dei tramonti più belli…la barca a vela e l’esperienza dei nostri skipper permette di accedere alle baie più belle e talvolta inaccessibili via terra in modo che  possiate godere di un esclusivo fine giornata facendo ciò che più vi piace, rilassandovi, leggendo oppure preparandovi ad uscire per la sera. Le Isole Eolie sono una fucina di sorprese sia dal punto di vista naturalistico che enogastronomico  ed ovviamente dal punto di vista dell’accoglienza. I nostri skipper che navigano qui da anni per tutto il periodo estivo conoscono gran parte delle persone che vivono a terra e quindi sarà per loro facilissimo consigliarvi ed anche accompagnarvi alla scoperta dei siti più belli da visitare e luoghi da scoprire. La barca a vela ancorata in baia è un punto di appoggio stabile per tutta la giornata. Dal mattino, momento in cui ci sveglieremo e prepareremo una suggestiva colazione ammirando i colori tenui delle prime ore del giorno e godendo delle brezze leggere che cullano la barca a vela alla fonda. Proseguiremo poi mollando gli ormeggi ed avviandoci con una breve navigazione verso l’isola successiva dove il vostro skipper avrà organizzato l’ancoraggio per la sera. Ma prima ci soffermeremo per il pranzo, rigorosamente in mezzo al mare e lontano dai luoghi più turistici per godere di un fresco brunch tutti insieme. Un bagno è d’obbligo e soprattutto vi consigliamo di armarvi di pinne, maschera e boccaglio per divertirvi a fare u po’ di snorkeling. La “tabella di marcia” ed il tour settimanale delle isole eolie è studiato in modo che posiate ammirare anche via mare quello che di pìù bello le isole offrono. Il giorno dell’ancoraggio serale a Panarea ad esempio sarà doveroso portarvi a fare una nuotata a Lisca Bianca, isola vulcanica anch’essa che offre lo spettacolo subacqueo delle esalazioni sulfuree che creano uno flusso ininterrotto di bollicine che esalano  dal terreno verso la superficie come se ci trovassimo sopra un camino vulcanico, ma totalmente innocuo. I fondali di Panarea, ma anche quelli di Vulcano, Lipari, Salina sono in parte rocciosi ed in parte sabbiosi e creano anfratti spettacolari e dai colori che niente hanno da invidiare a quelli caraibici e d’oltreoceano. Le acque molto calde delle isole eolie per via sia della loro origine vulcanica ed il loro ergersi immediatamente sopra una camera magmatica che abbraccia la Sicilia tutta, sia anche in parte per riscaldamento climatico che interessa tutti i mari, Mediterraneo compreso  ospitano una grande varietà di specie marine in fondali non profondi e vicino alla costa. Calarsi in mare direttamente dalla scaletta della barca a vela vi darà un senso del godimento del mare totalmente nuovo. Un altro sito da non perdere assolutamente è l’immersione anche e solo a pelo della superficie dell’acqua per i non temerari  nelle grotte sulla costa ad ovest di Lipari…gli skipper della nostra flottiglia le hanno recentemente “avvistate” durante le loro settimane di charter e le hanno ribattezzate “le grotte di Baia Meraviglia”. Rispetto alle più conosciute Grotte di Filicudi sono sicuramente meno frequentate e sono molto più suggestive perché più profonde e dove è possibile con facilità arrivare in tender accompagnati dal vostro skipper. Un altro sito accessibile solo via mare che vi lascerà senza fiato per il suo specchio di acqua trasparente dovuto ad un fondale sabbioso chiaro e finissimo è la baia della Pomice sulla costa est di Lipari a cui arriveremo proprio il primo giorno come inaugurazione della nostra crociera. Sullo sfondo un vecchio sito di estrazione della pomice, tutto intorno barche a vela alla fonda con la prua al vento ed un totale relax. Anche dal punto di vista enograstronomico le Isole eolie su retaggio dei sapori della Sicilia ha una cultura culinaria invidiabile fatta di sapori semplici, profumi della terra ed aromi avvolgenti in cui sono le materie prime di indiscussa qualità a creare piatti semplici ma estremamente d’effetto. I primi di mare dove il pesce spada e la spatola accompagnati da una base di olio evo, capperi e pomodorini creano sapori sublimi., Uno dei nostri preferiti che sarà meta del vostro tour settimanale è il ristorante Pescecane sul corso di Lipari. L’ambente familiare e sinceramente cordiale  assieme ai piatti della tradizione eoliana rimarranno senza dubbio in memoria e palato. Una delle nostre location preferite per piatti, simpatia ed originalità di impostazione culinaria è il The King of Fish a Vulcano gestito dal nostro caro amico Gianluca e dal suo entourage che, nato come semplice pescheria in riva alla costa di Levante di Vulcano ha cominciato un  girono dopo l’altro ad offrire assaggi agli avventori della pescheria creando cosi un incessante andirivieni di clienti pronti a fare incetta di assaggi e spesa di pesce freschissimo ed appena pescato…negli anni si è trasformato in uno dei ristoranti di crudità di mare più rinomati di tutte le isole. Per ultimo, ma solo per assoluta reverenza nei confronti di questo locale che è una vera e propria istituzione nell’arcipelago delle isole eolie e conosciuto anche in continente è “Alfredo” a Salina, l’isola tinta di un verde lussureggiante e quasi tropicale i cui paesini sono intervallati da colline coltivate a capperi e vitigni di malvasia a perdita d’occhio. Alfredo è il nome del proprietario storico nonchè fondatore di questo locale affacciato sul mare nel paesino di Lingua vicino alle saline e al faro. Famoso pe le sue ineguagliabili granite da gustare al mattino accompagnate dalla Briosche “cu u’ tuppu” oppure come dessert alla sera dopo aver cenato con l’assaggio del famoso “Pane Cunzatu”, letteralmente pane condito…ma ad essere sinceri questo appellativo non rende giustizia a questa fetta di pane croccante condito con olio evo del posto e sormontato letteralmente da una cupola di ingredienti sapientemente abbinati che spazia dai pomodorini, alla crema di ricotta, ai capperi, alla cipolla, al tonno rosso affumicato che creano un’armonia di sapori sublime. Un morso Di Isole Eolie ad ogni assaggio. Questo e tanto altro in una settimana in barca a vela con noi […]

Eolie nel canto del canto…

Panarea mondana.

Quando si inizia a navigare l’entusiasmo prevale sulla consapevolezza e si affrontano navigazioni al di sopra delle proprie possibilità, mi riferisco a coloro che si cimentano al comando di imbarcazioni per le prime volte, le prime miglia da capitano. Succede a tutti è successo anche a me, il segreto sta nel resistere quel lasso di tempo che serve per imparare a capire che il mare non lo si domina, non lo si sconfigge, ma lo si rispetta e lo si teme, più si naviga e più si riesce a capire il concetto del rispetto e del timore verso di Lui. Si perché al contrario di altre discipline, il mare è quel contesto dove l’esperienza t’insegna a temerlo e non esiste persona che possa dire di conoscerlo così bene da averlo o poterlo dominare, ne assecondare. Quando intraprendi qualsiasi tipo di navigazione, Lui il mare decide se farti passare o meno, e se ti fa passare decide lui a quale prezzo! Il marinaio, teme di non esistere senza il mare, ma anche il mare potrebbe non esistere senza i marinai. E’ un’alleanza intima che si colloca solo attraverso un preciso equilibrio, chi non trova questo equilibrio o pensa di averlo trovato al punto di essere stabile, non ha capito il mare ed il mare anche se sa perdonare, prima o poi si può far sentire!!

Navigare alle Isole Eolie è un inizio ottimo per chi anche se non da capitano, si affaccia per la prima volta alla vita di mare, navigare nel mar eoliano mite, caldo e comodamente calmo, permette di assaporare sin dai primi momenti la vita di bordo nella sua essenza, il ritmo del sole che ti scalda la pelle, la rotazione delle stelle sulla testa durante le notti d’estate, nel vento che canterella nell’attrezzatura della barca, l’albero maestro che rolla al passare delle onde, e queste onde che si placano al ridosso delle baie protette come Cala Zimmari, Punta Milazzese, Cala Junco, Pollara, Rinella, Pomice, Valle Muria… si solo sono alcune di quelle baie giurassiche che si presentano navigando alle Eolie. L’acqua calda e le attività vulcaniche rendono ancora più piacevole i lunghi bagni da fare a Lisca Bianca, Dattilo, Basiluzzo e a Baia di Levante Isola di Vulcano, quando la sensazione di freddo non è mai abbastanza da farti uscire dall’acqua.

Malvasia delle Eolie

Ma anche la vita a terra sulle isole eolie non è da sottovalutare, vicoli di paesini incantati, dove si passeggia al calar del sole o dopo cena, visitando piccole boutique, gelaterie o ristoranti e tutto questo assaporando fantastici profumi rilasciati dalla vegetazione spontanea come il gelsomino notturno che emana il suo profumo solo dopo il tramonto. Siti archeologici come il villaggio dell’età del bronzo a Panarea, oppure insediamenti su Capo Graziano a Filicudi. Si può anche incontrare pescatori locali, le persone che vivono su queste isole spesso improvvisano ristoranti nelle proprie case, in location fantastiche, terrazze sul mare in pietra lavica, con apparecchiature dei tavoli davanti a fantastici panorami, due in particolare molto interessanti, quello di Pecorini a Mare, e quello a metà della scalinata degli asini sull’Isola di Filicudi. Dormire a Stromboli, sotto il vulcano ti fa provare sensazioni fantastiche, se sei in qualche stanza le porte e le finestre si muovono come spinte dal vento, ma in realtà sono gli spasmi del vulcano che trasmette continuamente movimento e vibrazioni a tutta l’isola. Per chi avesse voglia di fare una esperienza unica, può farsi accompagnare da alcuni battelli di notte a vedere la sciara di fuoco a nord ovest dell’isola. Queste barche altro non sono che gozzi e gommoni di locali che accompagnano turisti e non a vedere iddu dalla parte opposta dove si trova il paese di Fico Grande e navigando lungo le spiagge di Piscità si arriva sotto i lapilli e le eruzioni esplosive del vulcano che viste di notte sono uno spettacolo pirotecnico di luci e colori naturali, ma anche il tuono ed il respiro di una attività vulcanica unica al mondo e precisa come un orologio…

Litografia di Lipari

Naviga vela naviga tra queste meraviglie naturali che non finiscono mai di sorprenderti, sospinta dal vento cullata dalle onde, salpi, veleggi ed approdi di baia in baia su queste acque che talmente son chiare e trasparenti da pensare che niente hanno da invidiare ai Caraibi, tanto e vero che nella Baia di Ponente, Isola di Vulcano ci sono delle palme che ricordano tanti scorci caraibici e hanno molto di esotico.

Quello che però hai caraibi non c’è è la cucina di questi posti, si perché i piatti di queste isole favoriti di sapori dati dalla bontà dei prodotti della terra non hanno eguali. Frutta e verdura, trasformata in semplice insalate o dessert fanno si che tutto diventi buono e unico dai sapori irripetibili, la cucina eoliana è unica e gustarla in questo arcipelago diventa d’obbligo.

Le sette Isole, le Eolie, sono e rimangono un luogo che riesce a coniugare storia, natura, cibo, vacanze, locali notturni, baie giurassiche, barche a vela e mare in un modo che non è ripetibile in nessun altra parte del mondo. C’è un locale che si chiama The King of Fish dove si mangia il esce crudo più buono del mondo, tagliate e tartare di tonno, scampi crudi, gamberi di Marzara, gamberetti rossi di nassa, unici… il crudo più buono del mondo! E poi perché no, andare a Lingua da Alfredo per assaporare il famoso pane cunzato ed una granita siciliana fantastica come dessert…  Altri fantastici posti dove degustare potete incontrarli a Lipari lungo il Corso Vittorio Emanuele, posti come il Vicolo, la Kasbah e il Ristorante Pizzeria Pescecane hanno la capacità di elaborare piatti di cucina povera con un tocco di gourmet e delicatezza da renderli fantastici, per farti incontrare sapori degni di queste isole, inimitabili!!

Filicudi Grotta del Bue Marino

La vacanza in barca a vela è il mezzo che riesce a cucire tutti gli aspetti descritti, un full immersion in terra sicula, un’esperienza indimenticabile per molteplici aspetti, il tutto contornato da una semplice e rilassante navigazione estiva, spinti dalle brezze amiche di nord ovest si potrà infatti toccare ogni singola isola, prendendo e lasciando qualcosa su ognuna di esse…. Eolian Island !!!!

Il risveglio di Vulcano!

Vulcano apre le porte anche ai non residenti. L’articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del Sud del 31 Gennaio 2022.

Emissioni di gas al di sotto della soglia ritenuta pericolosa:

I Gas di Vulcano

Via libera, dopo oltre due mesi, all’ingresso a Vulcano ai non residenti. Lo prevede la nuova ordinanza di “Salute Pubblica” del Sindaco di Lipari Marco Giorgianni che entrerà in vigore da domani. Lo ha annunciato lo stesso cittadino eoliano durante un incontro tenutosi ieri con tutta la cittadinanza in noto locale dell’isola chiamato Bar del Porto.

I dati che arrivano in questo momento dalle strumentazioni poste sul cratere del Vulcano per quanto riguarda la CO2 nel centro abitato, ha evidenziato il Sindaco di Lipari seppure non siano ancora rientrati nella norma evidenziano che si è ben al di sotto della soglia individuata come pericolosa di, conseguenza, non ci sono più le condizioni per azioni esclusivamente tutelative e, quindi, di mantenere le precedenti restrizioni.

Ho anche preso contatto con la guardia medica per verificare se, in questo arco di tempo, ci sono stati abitanti che hanno accusato malesseri, collegati ai gas e la risposta è stata negativa.

La nuova ordinanza, definitiva di salute pubblica, che resterà in vigore per un mese (salvo mutazione dei dati) fissa di conseguenza tutta una serie di comportamenti ai quali attenersi e fare attenzione. Il provvedimento consentirà tra l’altro l’effettuazione da parte del Comune di Lipari, attraverso una ditta individuata di fare ulteriori rilievi di gas, in particolare in quelle abitazioni di non residenti che, proprio per il divieto di sbarco in vigore, in vigore sino ad oggi, sono rimaste chiuse e quindi non monitorate. Il Sindaco di Lipari Giorgianno ha anche annunciato che, nei prossimi giorni la Protezione Civile terrà un incontro con la cittadinanza dell’Isola di Vulcano per illustrare una propria ordinanza, in via di pubblicazione, “figlia” della dichiarazione dello stato di emergenza delle Eolie, deliberata a fine dicembre dal governo, con stanziamento di due milioni di euro. Ordinanza che prevede visto i fondi messi a disposizione, delle opportunità per il territorio, così come per quanto concerne l’acquisto di nuova strumentazione/implementazione dell’esistente per il monitoraggio del vulcano e la messa in sicurezza.

Stromboli al Tramonto

Le Isole Eolie non finiscono mai di stupirci, la loro attività vulcanica è in continuo cambiamento, infatti negli ultimi anni ci sono stati dei fenomeni che hanno destato interesse e preoccupazione. Anche l’ultima esplosione dello Stromboli fece preoccupare la popolazione sia per la sicurezza che per l’economia stessa dell’Isola. Tanto è vero che tutt’oggi le salite al cratere a piedi che si organizzavano con le agenzie locali, non sono ancora riprese. Per fortuna che i ragazzi della flottiglia delle barche a vela che ogni anno svolgono crociere nell’Arcipelago eoliano, si sono organizzati con imbarcazioni di alcuni locali e riescono anche di notte a far si che i loro ospiti, possano andare sotto la sciara di fuoco, e godere delle esplosioni e la caduta dei lapilli sino al mare. Stromboli di notte regala delle emozioni incredibili, se poi il vento è favorevole si sente anche il suo respiro e il gorgoglio prima di emettere un vero tuono e buttar fuori dal cratere magma, calore, luce e lapilli sino al mare, se non che tanto vapore acqueo…

Anche a Panarea nella fattispecie durante l’ancoraggio a Lisca Bianca si può godere di queste attività vulcaniche, facendo snorkeling proprio su di un fondale di 5 metri che dalle rocce emana una sorta di gas benefico, sembra termale, che nella risalita verso la superficie diventa uno spettacolo di colonne piene di bollicine, sembrano funi dal cielo, come a volte lo si può vedere nel cielo durante la pioggia.

Altri fenomeni si riscontrano in tutto l’Arcipelago eoliano, dato che ovunque si faccia un tuffo in mare si può vedere attività gassosa di risalita, oppure anche nelle località termali, quando camminando si incontrano esalazioni dall’odore acre, e pietre calde che spesso diventano ustionanti.

Le pietre alle Isole Eolie non sono come siamo abituati a vederle, infatti qua incontriamo piccoli frammenti di ossidiana nera e lucida come il vetro, pietre di zolfo friabili e puzzolenti, la pomice bianca e leggera da riuscire a galleggiare se la getti in mare. Spesso durante la navigazione si incontrano le pietre pomice in mare che galleggiano, questo accade dopo molta pioggia e vento, che attraverso corsi di acqua o piccole frane viene riversata in mare.

Le Isole Eolie parlano da sole, del loro passato, ovunque basta guardarle anche da lontano, o nei loro dettagli per capire quanto la loro natura selvaggia sia di origine vulcanica, origini vulcaniche in relazione continua con il mare che le ha volute modificare, modellare, renderle ancora più belle con la sua erosione. Anche il vento che nei mesi invernali non manca ha fatto la sua opera d’arte, gole e rocce sulle montagne piuttosto che scogliere interminabili e frastagliate, dove nel tempo lui, il vento, si è insinuato modellandone l’aspetto e rendendole cos’ meravigliosamente perfette da far si che il loro nome fosse proprio un inno al Dio del vento, ovvero Eolo, Isole Eolie. Tanto è vero che ho sempre pensato che questo nome li sia stato attributi proprio perché nel periodo estivo vi è poco vento, come se fosse il posto scelto da Eolo per andare a riposare.

Anche la cucina spesso è stata influenzata dalla presenza dei vulcani, infatti la terra lavica fertile ha dato prevalenza, insieme al clima ed alle temperature siciliane ad alcuni ortaggi e tipi di frutta che nascono e crescono in un modo irripetibile. I sapori che si incontrano in queste isole sono unici e come tali, quando vengono elaborati e inseriti nei piatti delle ricette tipiche eoliane, sia fatte in casa che nei ristoranti sono prelibatezze che non si possono gustare da nessuna altra parte.

Le Isole Eolie sono impervie, ma ti accolgono, ti coccolano ti ospitano con lo stesso calore del sole di questa terra, gli abitanti, li Eoliani sono ospitali e ben disposti a mettere a disposizione le loro isole al turista. Chi arriva alle Eolie non va via senza poi avere la nostalgia e la voglia di tornare, tornare dai temibili Vulcani….

…solo e sempre Isole Eolie!

Navigare alle Isole Eolie è come passeggiare sul mare attraversando piccoli stretti che le separano e le rendono accessibili con poche miglia di navigazione. L’arcipelago è un misto di storia, sapori, divertimento e marinità che si è espressa in passato con navigatori esploratori e trasporti di cabotaggio, poi come marinai pescatori che tutt’oggi vivono di pesca ed abitano i paesi presenti su ogni isola, ma quello che ha portato ricchezza e benessere per tutti gli isolani che hanno resistito senza migrare negli anni duri verso l’America è il turismo. Lipari è il centro di raccolta e smistamento di tutti gli arrivi, questo paese sotto il Monastero, permette di dirigersi verso tutte le località balneari non solo dell’isola stessa ma anche delle sorelle, Panarea, Stromboli, Salina, Filicudi e Vulcano… e perché no! Alicudi la più lontana ed eremita di tutte.

Perché quando i velisti parlano delle Isole Eolie, si preoccupano subito della sicurezza e della praticità degli ancoraggi? Perché quando si parla delle Isole Eolie da visitare in barca a vela, sembra che siano Isole per conoscitori dei luoghi o di esperti velisti? Un motivo c’è, ed è dovuto al fatto che le Isole non si sono mai trasformate per accogliere un turismo di massa, ma sono rimaste come erano 100 anni fa, senza porti turistici, senza grandi complessi turistici sia a terra che in mare come aree attrezzate. Questo però non significa che non sia possibile visitarle in sicurezza. Le nostre barche come quelle di altre società di charter che sono presenti da oltre venti anni sulle Isole, navigano in sicurezza grazie alla conoscenza dei luoghi, infatti è possibile trovare ancoraggi in bassi fondali di sabbia dove trascorrere la notte, baie riparate dai venti predominanti del periodo estivo come il maestrale, il ponente e quando vuol fare un po’ di brutto tempo lo scirocco. Muoversi alle Isole Eolie con discrezione come se fosse una danza tra le isole, rispettando il loro modo di accoglierti diventa piacevole e divertente, solo così ti senti parte integrante di questi luoghi che straordinari sono grazie al loro aspetto primordiale, jurassico.

Si, perché le Eolie sono isole che offrono paesaggi che se pur legati tra loro dal mare e dal paesaggio vulcanico hanno delle differenze importanti tra di loro, queste possono essere legate alle spiagge presenti solo su alcune isole come Panarea, Vulcano, Lipari e Stromboli, ma completamente assenti su isole come Salina, Filicudi ed Alicudi. Le loro differenze sono importanti anche selle dimensioni dei paese, che si distinguono tra piccoli borghi di pescatori dove non sono presenti più di dieci / quindici case con pochissime persone che vi abitano come Ginostra di Stromboli oppure Pecorini a Mare di Filicudi, a cittadine se pur contenute come il paese principale di Lipari dove si può trovare oltre ad una popolazione numerosa come diecimila abitanti a tutti i servici di cui si necessita per viverci in estate come di inverno. C’è inoltre da dire che questo paese è collegato alla Sicilia con aliscafi e traghetti con partenze ogni ora nel periodo estivo con una graduale diminuzione nel periodo invernale.

Passare una vacanza alle Isole Eolie, vissute in mare su di una barca a vela che naviga nell’Arcipelago piuttosto che a terra nei resort, nelle case vacanza, negli alberghi, significa poter entrare in contatto con la loro realtà naturale, vulcanica, marina e perché no culinaria. Gli isolani ormai abituati ad ospitare il turista sono molto ospitali e riescono con poco a farti sentire a casa, l’accoglienza legata alla loro presenza ma anche alle strutture ben organizzate permettono di passare una vacanza soggiornando in modo comodo, elegante e piacevole.

La danza delle barche che navigano e gli alberi che come aghi cucino gli stretti, le verdi vette dei vulcani ormai spenti, oppure attivi ed importanti come Stromboli e Isola di Vulcano, i boschi delle felci, i golfi che offrono riparo alle barche che riposano come gusci di noci, i capi bianchi di pomice, camminare su sentieri e raccogliere le ossidiane, pietre lucide vitree uscite dai crateri durante le eruzioni, spiagge miste tra ciottoli e sabbia nera, sabbia bianche, le rocce laviche che per la loro forma sempre assomigliano o ricordano qualcosa, a volte fiamme, altre dinosauri, gli archi marini subacquei, gli archi che come finestre si affacciano sul mare, nel cielo stellato di una notte speciale. Piccoli paesi attaccati ai versanti più scoscesi arrivano sino al mare, piccoli moli, piccole barche di pescatori, i vicoli dei paesini così stretti dove la brezza marina abnita e rinforza, i sapori dei tipici piatti Eoliani, i frutti della terra le viti della Malvasia, i capperi, i fichi d’india, la frutta, la pesca del tonno, le cruditè di crostacei, i ricci. Le luci di notte, tenue timide di questi paesi dove l’illuminazione stradale non esiste, candele al vento sui muretti dei locali più di moda, luci soffuse che regalano atmosfere irripetibili, i locali per gli aperitivi, i ristoranti tipici, il pane cunzato da Alfredo a Lingua Isola di Salina, le granite siciliane, pasta con pane tostato, le due trattorie di Santa Maria di Salina ed i locali della movida di Lipari e Panarea, la terrazza dell’Ingrid a Stromboli con un panorama unico al mondo dove con un colpo d’occhio puoi vedere il sole tramontare all’orizzonte su di un mare calmo ed il crinale che sale al tuo fianco sino alla vetta del cratere che brontola, sbuffa, si fa sentire è lui “Iddù” il vulcano più attivo d’Europa.

Queste sono le Isole Eolie, un mix di meraviglie concentrato in poche miglia di mare, tutto quello che potresti trovare in un giro del mondo in barca a vela è qua a portata di mano, le Eolie, la Sicilia, l’Italia …

Passare una settimana partecipando ad una crociera in barca a vela è alla portata di tutti, sia sotto l’aspetto economico che pratico. Per navigare con noi non è richiesto mai, nessun tipo di esperienza, nessuna dote di marineria, nessuna attitudine velica, ma solo voglia di natura, mare, vento e naturalmente spirito di adattamento che verrà subito ripagato dalla gentilezza del mare, dall’accoglienza della barca, dal cullare delle onde amiche…          

Girovagare, pallido e assorto…

Girovagare, pallido e assorto…

Sabbie nere, Isola di Vulcano.

“Che hai stamattina Giorgio?””Mah, non so, mi sono svegliato carico dei pensieri di casa, lavoro, conti, pubbliche relazioni. Mi sembrava tutto così lontano ieri ed invece stanotte le preoccupazioni è tornato ad assillarmi…” “Prova ad andare su in pozzetto..guarda fuori…mi sono spostato a Cala Junco stanotte, un tratto brevissimo, volevo farvi ammirare questa baia al mattino…dormivate, ho pensato fosse il momento giusto”. Lo skipper ha ragione e mi riporta alla mia realtà, quella che nottetempo mi ero dimenticato nel dormiveglia. Mi sporgo appena dal tambuccio e sento la brezza della mattina inebriarmi e smuovermi i capelli, l’odore del salmastro acre nelle narici ed il promontorio di Cala Junco di fronte a me…è un tutt’uno pensare, salire, fare e tuffarmi. La sensazione del fresco dell’acqua sulla pelle mi sveglia dal torpore del sonno e dopo poche bracciate anche la sensazione di freddo se ne va. La temperatura dell’acqua delle Isole Eolie è a tal punto mite da sembrare di godere di un riscaldamento del sole anche nelle ore notturne ed invece sono le esalazioni vulcaniche che provengono dal fondo a renderla tale e piacevolissima anche di prima mattina. La spiaggia è vicina, l’ancoraggio è perfetto e quindi decido di allontanarmi dalla plancia di poppa del Margaux per avventurarmi verso la piccola costa davanti a me. I miei compagni di viaggio stanno ancora dormendo, lo skipper organizza la giornata ed io ho tutto il tempo di godermi questa nuotata. L’acqua mossa sul fondo dalla posidonia dona a questo specchio di mare caratteristiche tutte particolari ed il blu profondo va scemando mano a mano che mi avvicino alla piccola spiaggetta che porta poi in paese. Metto i piedi a terra camminando nell’acqua e li vedo limpidi sotto la superficie quasi nitidi tanto il mare è pulito…chissà quando ricapiterà di vederne uno simile.

Isola di Stromboli, Ginostra.

La testa di nuovo sgombra e leggera ha modo di ammirare il paesaggio intorno a me e gli occhi cercando di catturare ed immagazzinare più immagini possibili; il verde lussureggiante sopra le rocce, la spiaggia nera e finissima sotto di me e quell’inconfondibile profumo di bouganville misto ai sentori dei fiori del cappero che solo su quest’isola non svaniscono mai. Dalla prua del Margaux in lontananza scorgo la ciurma che richiama la mia attenzione facendomi cenna di avvicinarmi. Immagino che la colazione sia pronta e mi avvio quindi ad ampie bracciate a preparare con loro. La mattina scorre placida e poco prima di pranzo salpiamo tirando su l’ancora alla volta di Lisca Bianca, di cui mi pare di ricordare aver letto su molte guide come uno dei luoghi naturalistici più spettacolari delle Isole Eolie. Sono in sostanza due grandi scogli dalla cima piatta di un bianco abbagliante misto al giallo sulfureo che esala dalle pendici; scogli in mezzo ai quali lungo una specie di corridoio di acque cristalline le imbarcazioni della nostra flottiglia trovano posto per ancorarsi. Lo skipper prepara subito il tender per portarci ad ammirare lo spettacolo della solfatare sottomarine e quindi ci prepariamo con la nostra attrezzatura da snorkeling per raggiungere il tappeto di “bolle” di cui abbiamo tanto sentito parlare. Alcuni di noi, me compreso, decidono di avviarsi a nuoto e lo spettacolo delle esalazioni di zolfo che fuoriescono dal terreno in una colonna di microscopiche bollicine è davvero emozionante; se ne riesce a sentire perfino l’odore sott’acqua e come dei bambini vi nuotiamo in mezzo senza curarci del tempo che passa. Il pomeriggio ci aspetta una bella ora abbondante di navigazione verso Stromboli e contiamo che una brezza pomeridiana ci aiuti a tirar su le vele per godere del veleggiare del Margaux. La flottiglia in navigazione crea un estemporaneo quanto divertente gareggiare a suon di colpi di winch ed anche noi, neofiti, non ci sottraiamo a questa ora di scuola d’altura inaspettata e molto gradita. Lo skipper, dall’alto della sua esperienza oceanica ci coinvolge volentieri nelle manovre di bordo cercando di condurre il Margaux verso i 10 nodi al traverso ed è sempre emozionante il momento in cui, a motore spento, si riesce a godere del sibilo del vento che scorre sulla randa e sul fiocco a prua. Lasciandoci alle spalle lisca bianca e Panarea la visuale sullo Stromboli si fa subito nitida; l’isola appare maestosa e la sua inconfondibile forma vulcanica ne descrive, già da sola, la sua natura .

I fanghi, attività vulcanica naturale.

Vulcano attivissimo per le sue eruzioni appunto dette “strombolane”, le sue pendici si animano a cadenze regolari ogni circa venti minuti, disegnando un pennacchio nel cielo. Le eruzioni dello Stromboli, visibili di giorno sotto forma di fumate nerastre, mostrano tutta la loro imponente natura al calar della sera lungo il lato della Sciara del fuoco, versante lungo il quale il vulcano ha formato, eruttando dal suo cratere più grande, una lingua di detriti e magma che scende fino al mare. Già da questa distanza l’imponenza del cratere ci abbaglia ed avvicinandosi sottocosta Iddu si erge in  tutta la sua prorompente audacia alla nostra sinistra dove possiamo notare il susseguirsi di tante piccole spiagge di detriti magmatici nero pece che il vulcano ha accumulato negli anni. Ci avviciniamo a San Vincenzo, il piccolo borgo di case bianchissime che senza paura ed imperterrito, abitato anche in inverno resiste alla paura…anzi no, rilutta la paura ed ama il suo compagno rumoroso come se fosse parte di una quotidianità a noi comuni mortali assolutamente sconosciuta. Non è un luogo semplice quest’isola e proprio queste sue contraddizioni la rendono forse, ai miei occhi, la più attraente in assoluto. Come si può pensare di lasciare la civiltà così come noi la conosciamo per trasferirsi, come alcuni mi raccontano di aver fatto, in un luogo isolato per gran parte dell’inverno in cui alla tue spalle il sentore di dover all’improvviso scappare, si alimenta sempre più ogni volta che lui erutta? Non lo so, davvero. Non so darmi risposta sensata, ma sul volto e nelle parole di chi mi racconta aver fatto tutto ciò non leggo ne sento note di rammarico ne di insoddisfazione. Sembra che quest’isola e gli isolani che la abitano bastino a sé stessi ed abbiano creato un rapporto di convivialità tale che la paura ha lasciato lo spazio al rispetto profondo per la natura e per le sue manifestazioni anche violente. Mi spiace non capirlo,  mi spiace non poter varcare le soglia della poca confidenza con queste persone perché se potessi chiederei loro come fanno e perché. Mi rendo conto mentre scrivo che forse qualcuno si offenderebbe e mi direbbe semplicemente di fare silenzio e di guardare lui.

Lipari
Arcipelago Isole Eolie.

Ed io che sono da poco più di due ore qui e che non riesco a smettere di sussultare ad ogni crepitio, magari, forse, capirei. O magari no. Che importa. Mi sembra di essermi innamorato di questo posto non da ora, ma di esserlo sempre stato. [….to be continued]

…perchè andare alle Eolie!

Scorcio Eolie Island

Piccole onde di colore blu, leggere, trasparenti, coordinato il suo moto, irradiato dalla luce del sole, i canali delle Isole Eolie sembrano tutti così, così diversi tra loro, ma tutti conducono a piccole rotte di luce tra le sette perle, così chiamate le sette Isole dell’Arcipelago Eoliano; Lipari la più grande, Vulcano aspra e imprecisa, Panarea la più elegante, Stromboli l’isola di fuoco, Salina verde rilassante e famigliare, Filicudi così come era 50 anni fa, povera e straordinaria, Alicudi solitaria e piccola che sembra la figlia di tutte.

C’è chi dice che queste isole siano state povere, talmente povere che negli anni 50 venivano abbandonate, i pescatori che le abitavano, chi riusciva, vendeva la propria abitazione per il corrispettivo di un biglietto della nave che gli avrebbe portati in America a cercare fortuna, qualcuno l’avrà anche trovata.

Chi è rimasto oggi vive di turismo, il turismo delle Eolie non è il solito che siamo abituati a frequentare  conoscere in altre località italiane, alle Eolie non si va una sola volta, alle Eolie si deve tornare, perché una settimana non è sufficiente per viverle, conoscerle e respirarle tutte… Le Isole Eolie vanno vissute di giorno, ma anche di notte, ma la notte non si passa solo nei locali eleganti dove si bevono cocktail e si può ballare nelle discoteche sino all’alba, la notte si passa all’aperto sotto stellate che avvolgono ogni cosa, sdraiati su spiagge nere o bianche ancora calde della giornata di sole, la notte si passa ai piedi dei vulcani che mentre ti fanno sentire la forza nella terra che trema, puoi vedere anche tutta la loro magnificenza lassù, in alto sulla vetta dove il cratere aggiunge lapilli sparati tra le stelle, fumo e piccoli tuoni che sembrano lamenti della montagna stessa. Alle Eolie si cammina scarsi per sentire il calore della sua terra, si esce quasi svestiti perché l’aria calda sulla pelle ti fa star bene, alle Eolie le luci sono solo quelle delle candele appoggiate sui muretti delle case, dei locali, delle Chiese. Alle Eolie le auto non possono disturbarti perché non ci sono e quelle poche sono lontane o ferme, alle Eolie si cammina.

Barca a vela.

La notte se ti capita di spostarti con il tender dalla rada al pontile, o da una barca all’altra puoi rimanere affascinato dalla scia luminosa che il plancton crea, una scia luminosa nel mare che come una chioma di luce e di stelle sembra dividere il mare per poi ricucirsi solo pochi metri dietro il tuo passaggio, alle Eolie tutto può essere magico, le cose possono accadere ma devi provocarle, devi cercarle e loro sapranno darti quello che vuoi, le Eolie sono gentili e non ti deluderanno.

Mangiare alle Isole Eolie ti permetterà di ritrovare in bocca quei sapori che arrivando sono già nell’aria, il profumo delle piante come il rosmarino che nasce spontaneo, le piante del cappero, il finocchietto selvatico, il profumo dell’acqua di mare degli scogli e delle alghe fresche ti permetteranno di assaporare con una boccata di aria tutti i sapori del mediterraneo, sapore di mare, del loro pescato e cucinato nella maniera più semplice che esalterà solo la semplicità dei prodotti stessi, i sapori della Sicilia concentrati in queste terre ciclopiche.

Il popolo locale eoliano ha saputo accogliere negli anni il turismo in un modo che raramente si verifica, le Eolie sono Isole di un’isola la “Sicilia”, ma sembrano vivere di una loro personalità, entità, hanno un fascino docile ed accogliente, sono fiere di se stesse, ma senza mai farti sentire a disagio, alle Eolie quando arrivi per la prima volta ti senti li da sempre e la sensazione di esserci già stato ti pervade, ma soprattutto si creerà un legame che ti farà tornare, perché alle Eolie si torna sempre!!

Stromboli, vulcano attivo.

I piccoli traghetti che le collegano alla Sicilia, porto di Milazzo, gli aliscafi veloci che come autobus le legano da sempre, le fanno sentire vicine e lontane nello stesso momento. Sul porticciolo di Lipari al mattino c’è fermento, piccoli pescherecci che rientrano con il pesce, Ape Car che come zanzare impazzite caricano generi alimentari per i ristoranti, per gli alberghi, per le cambuse delle barche a vela che ormeggiate ai pontili Portosalvo, Buon Fonda o Lipari Service aspettano di mollare gli ormeggi per partire con i loro charteristi alla volta della crociera, il tour, la navigazione lenta spinta dalla brezza di mare, spinti dalle onde del mare, dal sole caldo. Il porto di Lipari è vissuto da tutta la popolazione, il paese è il porto ed il porto è l’Isola per antonomasia. Tutto passa da qua, cose, persone, animali, genere alimentari e perché no ogni tipo di umore, di gioia, di sentimento, di amore, prima o poi passa da qua… passa dal porto di Lipari l’ingresso delle Eolie!!

Tutto inizia quasi sempre qua, le persone arrivano e ognuno di loro prende la sua direzione, verso i pontili per chi navigherà sulle imbarcazioni a vela, verso soggiorni a terra come hotel, resort, case vacanza. Tutti con un’unica passione, il mare, la spiaggia, il sole, la buona cucina, la voglia di vivere un’esperienza ad un ritmo lento e piacevolmente scandito dalla natura, dalla semplicità che solo posti come queste isole riescono tutt’oggi a donare.

In barca a vela…

Acqua del mare, verde delle felci, dei vigneti di malvasia, delle piante del cappero, bianco della pomice o delle saline di Salina, nero della lava rafreddata, indurita cuocente sotto il sole, rosso del magma che esce dai crateri di notte, blu del cielo, bianco delle case, punti di luce nel tetto del cielo… le stelle, colori dei pescherecci bianchi e blu navigano sulla linea dell’orizzonte, il color crema delle lance locali che portano i turisti a fare il giro dell’isola, il bagno, la schiuma delle onde ed aria, sono i colori che circondano la vita di queste isole che godono di un’atmosfera particolare, il tempo le ha attraversate ma come fanno i marinai, passandoci attraverso, sopra, ammirandole, amandole e lasciando tutto immutato, incantato oggi come allora, e come lo saranno anche tra cento anni grazie all’attenta conservazione che hanno i loro abitanti, nativi o non che ogni giorno si prendono cura di loro… le piccole sette sorelle, le Isole Eolie!!

Navigare alle Isole Eolie

Lipari Island

Navigare alle Isole Eolie, navigare nel mare delle Eolie significa ripercorrere rotte antiche conducendo barche a vela di epoca moderna. Navigare sotto le coste imponenti e rocciose, sotto vette di vulcani alti dai quattrocento ai mille metri. Cave di pomice bianca come il bianco sale di salina, spiagge, rocce nere e pietre come vetro di ossidiana, leggera, a tratti come la pomice che il vento sposta e la fa galleggiare in acqua, pietre che non vanno affondo! Fondali che riposano in calme acque cristalline, pesci che nuotano tra i colori di un mare antico, incontaminato. La luce del sole riflette sull’acqua ed unisce i canali che separano le isole, barche a vela che cuciono gli stretti, rifratto ricamo del marinaio. Luce d’arancio maturata durante la settimana, colora i paesi, li rende caldi ed accoglienti insieme ai profumi del gelsomino notturno, del fico, della Buganvilla. Vele bianche sugli orizzonti brevi tra le isole dell’arcipelago, ciclopici vulcani spendi, dormienti, solforosi o pieni di attività, eruzioni e magma color rosso come il sole dei propri tramonti.

Sapori, odori della tradizione di una terra povera di un tempo, ricca in un tempo più antico, quando la ricchezza era la certezza di avere un posto dove stare, una barca per pescare e la possibilità di sfamare le bocche della famiglia, avere una casa. Case bianche, basse con il tetto a terrazza, piatto per la raccolta l’acqua piovana, ornate di tipiche colonne rotonde eoliane, i portici delle Eolie, le pergole.

Vicoli delle eolie, stretti lunghi ma con lo scorcio del mare blu in fondo, alla fine di ogni vicolo la via di uscita il mare, il vento la libertà…

Lipari
Vulcano Island

Le Isole Eolie di pietra lavica nera, si vivono di giorno in un ritmo scandito dalle onde provocate dalle sue brezze marine quasi sempre amichevoli, luci timide di notte, aria calda, profumi notturni scorci di vita mondana… Panarea!

Il faro abbandonato a sud di Vulcano, Gelso. La piccola Cappella Sacra che lo affianca, un momento di riflessione in contrasto tra la sensazione di spensieratezza in spazi aperti, immensi e l’atmosfera Sacra di quattro mura e profumo di candele, una piccola finestra, si vede il mare anche da qua, in lontananza la costa di Lipari, pensieri, riflessioni e voglia di vivere, queste sono le Isole Eolie.

Verde delle Felci di Salina, la Baia di Pollara il cono vulcanico a metà, i suoi capperi, la sua Malvasia da bere insieme ai suoi cannoli ripieni di ricotta e la cassata siciliana… Rinella i suoi piccoli negozi di porcellane, Leni uno dei suoi tre comuni. Santa Marina di Salina, il paese delle famiglie, per le famiglie… il porto, rifugio dei marinai. La sua punta di sud est, Lingua, piccolo lungo mare noto al mondo per la granita più buona della Sicilia, si quella che si gusta da Alfredo all’inizio ed alla fine della giornata.

Gli asini di Alicudi, i gradoni, le mulattiere per salire alle case, i loro numeri civici in base ai gradini saliti, gli antichi insediamenti i suoi terrazzamenti per l’agricoltura, l’unico ristorante la mini spiaggia di ciottoli la sua unicità, eremita e cara a tutti, soprattutto ai suoi soli cento cinquanta abitanti.

Stomboli

Pecorini a Mare di Filicudi, la piccola festa del Saloon, l’aperitivo sulla balaustra, una birra per un tramonto, un amaro per un cielo pieno di stelle. La sua grotta più famosa, quella del bue marino, la Canna che sfida il cielo e il mare con i suoi settantaquattro metri di altezza. Gianfante, lo scoglio delle aragoste… Nino di Filicudi Porto ed il suoi piatti prelibati dell’unico ristorante che puoi incontrare.

Candele, musica soft da aperitivo, vicoli, piazzette e ristoranti eleganti. Banacalì, Raya e The Bridge possono offrirti un aperitivo suggestivo, le persone si raggruppano, parlano, si conoscono, si innamorano del posto, un posto chiamato Panarea. Enzino il suo campo boe davanti al paese, la sua ospitalità… il taxi boat h24.

Cala Junco, Punta Milazzese, Drauto, Dattilo, Bottaro, Basiluzzo, Lisca Bianca, Lisca Nera, i Panarelli e le sue Formiche, lo Scoglio della Nave sono i luoghi che Panarea offre, Panarea ti invita, ti ospita per i bagni all’ancora.

A nord est il vulcano dei vulcani “Iddù” Stromboli fuma, borbotta e sbotta, lancia lapilli dai suoi crateri, mille metri di fuochi d’artificio che in questo caso hanno tutto di naturale e niente di artificiale. La piazza della sua Chiesa dominante a Ficogrande, lungo la costa Piscità la Villa di Dolce e Gabbana, il locale Igrid la pizza e l’aperitivo più social del tour in barca a vela, Strombolicchio con il faro più mistico e dominante delle Isole Eolie, la sua lunga scalinata, le sue forme naturalmente preistoriche, il drago, il cavallo, la magia di un posto solo per chi lo sa apprezzare. La Sciara di Fuoco, le gite notturne sui gommoni escursioni nelle emozioni, il fresco della sera in mare, l’incognita le piccole luci all’orizzonte rosse e verdi, i fanali. Ginostra il porto il paese più piccolo, solo poco di tutto, ma tante sfumature di colori e di mare calmo, ai piedi del vulcano più attivo di Europa, Stromboli.

Lipari, il Monastero il suo Museo Archeologico, la storia dei Vulcani delle Eolie, le Catacombe il Corso Vittorio Emanuele, la Kasbha, Pescecane, Subba, Epulera, Il Filippino ristoranti per scoprire cosa si mangia, cosa si mangiava alle Isole Eolie. Valle Muria, Attila, I Faraglioni di Lipari, Vinci e le Bocche di Vulcano, navigare per scoprire, nuotare in acque di un isola che si fa amare….    

Barche a Vela

Le Isole Eolie in barca a Vela, le crociere per visitarle tutte, le baie, le cale, i paesi, navigare, veleggiare nei canali, respirare l’atmosfera serale, l’ospitalità degli isolani, il turismo, i servizi, la voglia di mare, di sole e di vento… quello giusto! La cucina preziosa, il pesce, la carne, gli involtini messinesi, gli involtini di pesce spada, i dolci, bevendo vino bianco Grillo, Inzolia, Donna Fugata, Leone D’Almerita, Passito di Malvasia si assaporano mille anni di storia, la storia che ha il destino di continuare ad essere il presente, il futuro di posti unici dove solo venendo di persona si possano capire, respirare, conoscere, apprezzare… le Isole Eolie Patrimonio dell’Unesco!!  

Isole Eolie, luci e colori…

Isola di Stromboli

Le Isole Eolie: Filicudi, Alicudi, Panarea, Salina, Lipari, Vulcano e Stromboli, dai colori sempre forti ed accesi a tutte le ore del giorno e della notte, diversissime tra loro, ma accumunate da una bellezza travolgente che fa innamorare chiunque le visiti. Eolo Dio dei venti fisso qua la sua dimora. Appartengono tutte ad un unico complesso vulcanico, avvicinandosi in barca a vela le spiagge hanno caratteri stupendi, dai neri arenili di Stromboli si passa alle bianche spiagge di Lipari. Lipari e Vulcano hanno molti materiali da eruzione come pomici, frammenti di lava ceneri, e bombe scoriacee. Si sono formate probabilmente a forti colate laviche che hanno raggiunto e superato il livello del mare. Fare snorkeling qua è entusiasmante: analizzare e soffermarsi a guardare la configurazione morfologica del fondale marino nell’arcipelago delle Eolie… anche sotto migliaia di vulcani intervallati da canyon. Ed è per questo che tuffandosi dalla plancia dell’imbarcazione ci si accorge immediatamente di una attività vulcanica sottomarina ancora vivissima: le correnti calde sono ancora numerosissime. Alicudi, Filicudi, e Salina sono oggi completamente inattive mentre Lipari e Panarea hanno ancora sorgenti termali e fumarole. Nel 183 A.C nacque Vulcanello da una eruzione sottomarina moto violenta; da li in poi le eruzioni furono molto sporadiche. Stromboli invece è attiva da due millenni, ed è per questo chiamata il faro del Tirreno. Il mare Eoliano è una tavolozza di colori, tra scenari di incomparabile e contrastante bellezza. Isole dall’aspetto selvaggio e dalle coste a tetri colori che cadano a strapiombo sul mare si susseguono ad altre  dalla dolce configurazione e dalle pendici verdeggianti. Oltre a simili contrasti caratteristiche peculiarità rendono originale e interessante tutto l’arcipelago, soprattutto scegliendo percorsi marino e non terricoli: scogli dove la natura si è sbizzarrita a creare gigantesche sagome semi umane; scogli traforati che creano ponti ed archi rampanti; grotte azzurre e pittoresche insenature; ci sono zone di mare in ebollizione per effetto delle fumarole sub marine ed estesi scogli rivestiti di ogni tinta; le minuscole spiagge e le fenditure da cui sgorga acqua limpidissima si offrono alla sguardo del viaggiatore marittimo in ogni dove. La maggior parte di esse, inaccessibili via terra, sono il privilegio di chi sceglie di visitare queste isole in barca ed in particolare in barca a vela per poterne godere dei silenzi e dei momenti di assoluto relax. L’arcipelago eoliano è una fucina di attrazioni per molti tipologie di turisti, non solo per l’accennata varietà delle sue bellezze naturali, ma anche per le sue acque termali di altro valore terapeutico.

Isola di Salina, Spiaggia di Malfa.

Tali manifestazioni postvulcaniche si notano a Vulcano, Lipari e Panarea. Soltanto a Lipari si trova però uno stabilimento termale vero e proprio , a San Calogero; è da augurarsi che ne sorgano presto altri anche a Vulcano e Panarea, sedi di preziose acque radioattive. Quest’ultima isola in particolare meriterebbe di essere fornita di uno stabilimento attrezzato secondo moderni criteri. Finora le acque ed i fanghi, sfruttati con sistemi primordiali, hanno dato sempre ottimi risultati. Oltre che nelle affezioni delle articolazioni, le acque ed i fanghi di Vulcano risultano molto efficaci nelle nevralgie e nelle nevriti e nelle affezioni dermatologiche. Per Vulcano trattandosi di fanghi vulcanici ad alto contenuto di radonio ed anche di acque termali, il criterio della scelta dal punto di vista dell’attività curativo può considerarsi quasi esclusivo. A Lipari invece, alle terme di San Calogero esiste una grotta sudatoria di costruzione romana e queste acque sono state prescritte ed elogiate da alte autorità della scienza medica quali il Cardarelli, il Tommaselli ed il d’Arrigo.

Un viaggio nel viaggio per arrivare alle Eolie, ma che ripaga di tutte le fatiche per la bellezza dei luoghi, per il mare incontaminato e per i cieli stellati che nelle notti d’estate illuminano le isole più lontane dalla costa. Le Isole Eolie possono essere raggiunte via mare da diverse località. Milazzo è il porto della costa siciliana più vicino e ogni giorno sono molte le corse sia in nave che in aliscafo. Che il viaggio abbia inizio. Ad Alicudi non ci sono strade asfaltate, ma vicoli e mulattiere. Dal porto si attraversa il paese e salendo si arriva alla chiesa di San Bartolo. Il sentiero sulla montagna porta al cratere e al Timpone delle Femmine.

Lipari
Isola di Lipari, Valle Muria

Da una spianata poco più su si dirama un’altra via che porta in cima a Filo dell’Arpa. Anche arrivare a Filicudi da qui è come avvicinarsi ad un mondo fatato; è una piccolissima isola e circumnavigarla in barca è un’attività da fare assolutamente.  Si può scegliere se fare un bagno nelle sue acque cristalline o se iniziare a inoltrarsi verso la cima attraverso le mulattiere di pietra che collegano i vari centri abitati. La punta più alta dell’isola è rappresentata dal vulcano inattivo Monte Fossa delle Felci, raggiungibile in un paio d’ore passando per Valdichiesa e Punta Lazzaro. La vegetazione è infatti formata soprattutto da queste piantagioni autoctone che danno il nome all’isola. Osservate da questi sentieri stretti e ripidi, le coste a strapiombo sul mare offrono un panorama unico. Di notte, lo spettacolo di un cielo stellato sopra di sé come non se ne ricordano è impagabile. Ed è per questo motivo che dormire all’aperto, magari sul ponte di una barca a vela è una delle esperienze più emozionanti mai provate. Girando l’isola in barca, in circa due ore, si possono visitare alcune grotte, la più bella è sicuramente la Grotta del Bue Marino. I centri abitati dell’isola sono Filicudi Porto, Pecorini e Valdichiesa.

La più grande, la successiva arrivando da Filicudi è l’Isola di Salina. Dal porto di Lingua – paesello reso famoso oltrechè per le sue saline a vista e per lo splendido faro, anche per la granita ed il pane cunzatu di Alfredo – per salire sulla cima del Monte Fossa a 926 metri, si deve attraversare l’isola in autobus in direzione Val di Chiesa e arrivare al Santuario Madonna del Terzito. Di qui un sentiero in salita porta in circa due ore alla cima. Le fatiche della pendenza sono ripagate da un panorama sensazionale: una vista mozzafiato delle isole, con lo sguardo che arriva, se il cielo è limpido, fino all’Etna e alle coste della Sicilia. Il più alto dei due monti di Salina ospita nel cono un bellissimo bosco di felci, oggi riserva naturale protetta. La discesa classica può essere fatta direttamente verso il paese di Lingua ma è molto ripida. Salina è un’isola grande e per girarla tutta, una volta ormeggiato qui, è consigliabile noleggiare un mezzo. A Salina si coltiva la vite, da cui si ricava la pregiatissima Malvasia. Altro frutto tipico dell’isola è la pianta del cappero, esportato in tutto il mondo. Durante il giorno è possibile visitare la locanda in cui è stato girato il film “Il Postino” con Massimo Troisi. Il tour settimanale delle Isole Eolie prevede, nella giornata successiva, l’Isola di Panarea.

tuffi isole eolie
Filicudi, sullo sfondo Alicudi.

Questa giornata può essere dedicata quasi completamente al relax. L’ormeggio previsto è Cala Zimmari oppure Cala Junco che offrono ristoro a chi si affaccia qui. Ma per gli indomiti del trekking la cima del Monte Punta del Corvo rappresenta sicuramente un piacere: i suoi 420 metri sono una passeggiata e anche in questo caso il panorama è degno di nota. Se Panarea delude un po’ per quell’aria troppo trendy e un po’ artificiosa che disturba il turista più attento ed appassionato, Stromboli è pane per i denti del viaggiatore “esplorativo”. Il vulcano attivo offre un’escursione mozzafiato, soprattutto se fatta al calar della sera, o meglio ancora nottetempo quando e solo se le guide ne prevedono la salita che è possibile solo se adeguatamente accompagnati. Durante la giornata è consigliato passeggiare per le vie dell’isola in cui Roberto Rossellini visse insieme a Ingrid Bergman durante le riprese del film “Stromboli, vulcano di Dio“, ma arrivato il buio l’esperienza che ci aspetta è indimenticabile.. Dopo circa 3 ore di ascensione, in cui sempre più vicino si sente il tuonare delle eruzioni, può capitare che al di là dell’ultimo rilievo prima di arrivare in cima, una pioggia di lapilli illumini il cielo. Si corre allora verso il pianoro posto proprio sopra la cima, per osservare il tutto con più tranquillità. Con una frequenza di circa 20 minuti, le eruzioni si succedono una dopo l’altra, spettacolari. Mancano all’appello Lipari e Vulcano e in entrambe non mancano i luoghi per riposarsi. La mattina può trascorrere in tutto relax a Vulcano, le terme sono il luogo ideale, anche perché sono raggiungibili facilmente essendo vicino al porto: un bagno nelle acque calde rilassa e riempie di energie utili per l’escursione del pomeriggio, un trekking al cratere di Vulcano raggiungibile in un’ora circa. Niente eruzioni potenti ma fumare di zolfo. Una volta raggiunta la cima si può ridiscendere verso il centro del cratere, largo circa 500 metri. Il paesaggio lunare è comunque molto fascinoso. La discesa è più veloce e piacevole ed accompagnata da una magnifica visione d’insieme dell’Arcipelago Eoliano. Anche a Lipari è consigliabile noleggiare un motorino e raggiungere la sommità della Forgia Vecchia su due ruote per osservare la colata di ossidiana. Volendo percorrere un ultimo tratto a piedi, si può raggiungere la frazione di Lami e in 20 minuti raggiungere il Monte Pilato nel settore più settentrionale dell’isola, sul quale salire sulle rocce rosse. Da non perdere a Lipari le cave di pomice. Ultime tappe dell’isola: Punta della Castagna, Acquacalda, Quattropani e le terme di San Calogero. La strada panoramica che collega queste quattro località mostra una veduta panoramica di Salina. Di cartoline mozzafiato impresse nella memoria non ne rimarremo scarni.