Stromboli Terra di Dio…!!

Salita al cratere di Stromboli.

La salita è ripida, il sole di agosto ancora alto a quest’ora del pomeriggio ed inesorabilmente caldo, molto caldo. “Chi me lo ha fatto fare???” – penso- “non riuscirò ad arrivare lassù…chissà se mi permettono di tornare indietro?”. I pensieri sono scossi via da un boato e poi un altro ancora e sento che la terra sotto i piedi sembra non esserci più…il terreno nero fatto di piccole pepite laviche scivola lento sotto gli scarponi da trekking ricoperti ormai quasi interamente dalle polveri che aleggiano nell’aria al passare confusionario del gruppo che sale. Faccio fatica a non cadere e mi sorreggo mettendo il busto in avanti e facendo leva sulle punte dei piedi, ma non posso non guardare su e anche se il sudore lo sento,  fastidioso, che scende sulla nuca….sorrido. Non posso abbandonare. Non adesso.

Al termine delle breve scalata lungo la mulattiera si apre ai miei occhi una vista meravigliosa su Strombolicchio che è ormai 700 metri più in basso…altezzoso e gotico in tutte le sue forme anche da quassù ruba per un attimo tutta la nostra attenzione. Ma Stromboli sopra, sotto e dovunque intorno a me mi richiama all’ordine…siamo sulla cresta ripida e sabbiosa che conduce alla cima e vedo i crateri con le prime postazioni di osservazione fatti da bassi muretti di protezione disposti a semicerchio. Il punto di osservazione più vicino alle bocche è più in alto però è devo risalire il tratto di cresta finale. Difficile credere ai propri occhi e mantenere la calma…alte e spaventose le esplosioni si susseguono ritmicamente tingendo di rosso il nero della notte ormai calata. L’adrenalina sale eppure il senso di pace e di godimento alla vista di questa Natura che esplode sono di quelli mai sentiti prima.  È come essere affacciati sul bordo del vaso di Pandora e sentire terrore misto a curiosità e vorresti fare sempre un passo in avanti perché forse lo spettacolo sarebbe ancora più bello. La guida parla, illustra, descrive, da indicazioni. Ma come si può ascoltare? È “Lui” che senza parole dice tutto e sgomitando rimane per interminabili attimi al centro di tutta la nostra attenzione. “Iddu” è così, mi avevano avvertito quasi come se parlassero di qualcuno che esiste davvero, di un’entità vivente…ed io che non ci avevo creduto…. Amo quest’isola, l’ho sempre amata…dal momento stesso in cui ci ho messo piede la prima volta. Dal momento in cui mi ha costretta a fare pace con la paura di approdare in un luogo dove la terra sotto i piedi è calda e trema e ruggisce, ma non puoi fare a meno di toglierti ciabatte e scarpe almeno una volta perché quel calore lo devi sentire  diretto sotto di te. È un amore potente quello di chi si innamora di Stromboli…perché le Eolie le ami tutte, ma sempre succede che ognuno scelga la propria e la faccia sua. Io ho scelto Stromboli. La sua forma conica, la sua “sciara”, il verde lussureggiante del bosco che fa spazio lungo il pendio alla sabbia nerissima di polvere lavica. Sono rimasta qui, da quel pomeriggio di agosto in cui ho deciso di salire lassù….

Simona

 

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